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Autore: Gelidha Oleron    12/09/2012    8 recensioni
Mi sedetti sul freddo bancone e accesi una sigaretta. L'ULTIMA SIGARETTA.
Inspirai a pieni polmoni il fumo e assaporai a fondo la nicotina.
"Che strano" pensai, rigirandomela tra le mani "E' soltanto un po' di carta mista a tabacco, eppur mi fotte..." feci un altro tiro profondo.
La prima volta che quel vecchiaccio di Zeff me ne fece provare una, avevo solo quindici anni. Tossii pesantemente, mentre il bastardo se la rideva "Certe cose non sono proprio fatte per i mocciosi". Quanti ricordi, in quell'ultima sigaretta...mi sembrò di risentirle sulle mie labbra tutte quante, una ad una...
Ma quella sera, avevo preso una decisione: l'avrei fatto per l'unica donna che abbia mai amato e, stando a quanto diceva lei, anche per la mia stessa pelle.
Gettai la cicca in un posacenere, schiacciandola ripetutamente e pensando che fosse il corpo di quello spadaccino merdoso.
Non c'erano parole per descrivere quello che aveva fatto...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Nami/Zoro, Sanji/Nami
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Premetto: Sanji e Zoro sono tra i miei personaggi preferiti, ma al cuoco ho sempre preferito lo spadaccino xD

In effetti, ho sempre pensato che Sanji (a differenza dell'altro, magari) non riuscisse ad avere una relazione "seria" con una donna a causa del fatto che si riducesse a tanti cuoricini davanti a lei. Però stavolta ho voluto metterlo alla prova (o mettermi alla prova, scrivendo di lui): infatti ho ambientato questa storia molti anni dopo che Rufy sarà diventato re dei pirati, quando tutti i membri della ciurma avranno ormai raggiunto i propri sogni e avranno preso strade diverse. In questo modo, sarà obbligatoria una maturazione dei personaggi e vedremo se Sanji avrà finalmente imparato a non farsi troppo prendere dall'emozione di fronte ad una ragazza (non me ne vogliano le sue fans, sappiate che lo adoro anch'io! xD)

Comunque ho cercato di mantenere intatti i caratteri di tutti i personaggi (compreso quello di Sanji), sono solo più "cresciuti", ma magari più avanti aggiungerò la nota OOC. Enjoy!
P.S. Ovviamente il titolo della storia è un palese riferimento a "La coscienza di Zeno".

Nell'introduzione, come avrete intuito, è Sanji a parlare, anche se il tutto è narrato da Nami: per ora soltanto un capitolo è dal punto di vista del cuoco (e lo leggerete più avanti). Ero scettica ad inserire come intro una frase di Sanji perchè, come ho già scritto, parla in prima persona soltanto una volta. Tuttavia, mi sembravano proprio le parole adatte a rappresentare l'intento della fic :)

 

"Promettimi che questa è l'ultima!" feci con tono rabbioso, avvertendo il fumo arrivare nella mia direzione.
"Ma certo, tesoro! Ho finito di lavare i piatti" annunciò trionfante il biondo, uscendo dalla cucina e gettando la sigaretta "Esco a fare due passi in riva al mare, cara" mi cinse la vita con un braccio mentre pulivo il bancone, facendomi barcollare e quasi cadere.
"Sanji!" lo rimproverai, ma senza riuscire a negargli un sorriso.
"Mi tieni compagnia?" mi sussurrò all'orecchio.
"Arrivo non appena finisco qui" risposi, lanciando un'occhiataccia annoiata al bancone sporco di birra.
"Posso farlo io, se vuoi" si offrì volontario.
"Hai già lavorato troppo per oggi" gli concessi, insolitamente magnanima "Ci penso io"
"Allora ti aspetto fuori" mi fece un occhiolino, per poi sparire oltre le vetrate che delimitavano l'ambiente.
Sospirai. Tre anni che eravamo sposati e mai un giorno in cui mi fossero mancate le sue galanterie.
Sanji era un brav'uomo: si preoccupava per me più di quanto facessi io stessa e mi riservava sempre le attenzioni più premurose del mondo.
Il giorno del nostro matrimonio, Nojiko mi disse che ero una donna fortunata ad averlo accanto. Ricordo ancora le sue parole "All'inizio può sembrare uno scellerato, ma se lo conosci bene scopri che ha un gran cuore. E adesso quel cuore ti appartiene, sorellina!"
E chissà che non mi fosse sempre appartenuto...
Volsi lo sguardo in direzione di mio marito, che aveva tanto insistito per comprare questo ristorante in riva al mare con le porte trasparenti, dove ci eravamo immediatamente trasferiti dopo che Rufy aveva deciso di andare a vivere ad Amazon Lily con Hancock.
Sanji adesso parlava in riva al mare con una ragazza. Mi sforzai per cercare di metterla bene a fuoco, magari si trattava soltanto di una nostra cliente e non c'era ragione di preoccuparsi.
Proprio mentre strizzavo gli occhi, dall'entrata di destra si udì una voce familiare "Hey! Quel cuocastro balordo ti fa pulire la cucina tutta sola?"
Mi girai indispettita, stavo per rispondere "Siamo spiacenti, ma il ristorante è chiuso" con un tono particolarmente acido, ma dalla mia bocca uscirono tutt'altre parole "Zoro!" mi aprii in un largo sorriso "Che sorpresa! Che ci fai qui?"
Lo spadaccino ricambiò il sorriso e si accomodò al bancone "Passavo da queste parti e ho pensato di venire a salutarvi"
Lo abbracciai forte, facendolo quasi cadere dallo sgabello "E' un piacere vederti! Sai che puoi venire a trovarci quando vuoi!"
Un po' imbarazzato, il ragazzo dai capelli verdi sciolse l'abbraccio e disse "Certo che lo so. Ma non sempre mi trovo nei paraggi"
"Che posti frequenti ultimamente?" gli chiesi, appoggiando il gomito sul bancone e la mano a sorreggermi la testa.
"Beh, diciamo che vado dove mi va di andare. Se capito in un posto per caso e mi piace, non vedo perchè non dovrei restarci per un po'..." esitò, poi chiese "Hai del sakè, per caso?"
"Non gratuito, mi spiace" sfoderai un sorriso a trentadue denti.
Alzò gli occhi al cielo "E va bene, ti pagherò con quei pochi spiccioli che mi sono rimasti!" poi scosse la testa "Non sei cambiata, Nami!"
Non potei fare a meno di ridere "Hai già visto Sanji?" domandai, mentre ero di spalle a versargli il sakè.
"Veramente no" rispose "Ma non è quel tipo in spiaggia che sta parlando con quella donna?"
Indicò fuori dal ristorante e io annuii "Sì. E' proprio lui"
"Ah" si sorprese il mio interlocutore "Vedo che non è cambiato nemmeno lui..."

"Ecco il tuo sakè" battei con forza il bicchiere sul legno, tanto che Zoro scrutò a fondo il mio sguardo basso.
"Vuoi che vada a chiamarlo?" chiese gentilmente "Ci metto un attimo, lo sai"
"Lascia stare" minimizzai "Vado io"
Uscii dal locale in fretta e furia e, sotto lo sguardo dello spadaccino, raggiunsi i due che stavano parlando sulla spiaggia.
"Buonasera" m'intromisi.
"Eccoti, tesoro!" mi cinse le spalle Sanji "Ricordi Miss Valentina della Baroque Works? Adesso fa la modella!"
"Ciao!" sorrise la biondina "In effetti posso farlo perchè riesco ad ingrassare e dimagrire a mio piacimento"
Simulai cordialità e mi finsi interessata "Cosa ti porta da queste parti, Miss Biondina?"
"Sono qui per un servizio fotografico sulle meravigliose spiagge di quest'isola!" rispose entusiasmata "Mi hanno scelta proprio per la mia particolare dote!"
"Capisci, Nami?" il più estasiato era, ovviamente, mio marito "Ha mangiato un frutto del mare che può farla aumentare o diminuire di peso nel giro di un secondo!"
"Posso darvi una dimostrazione, se volete" propose eccitata la ragazza.
"Non abbiamo tempo, grazie" afferrai Sanji per un orecchio "E' venuto a farci visita un caro amico e dobbiamo proprio scappare"
"Ahi!" si lamentò il cuoco "Un caro amico?" volse lo sguardo verso le vetrate del ristorante "Non dirmi che..." Zoro lo stava salutando con il bicchiere "Stupido spadaccino!"
"Beh" tirai ancora il suo orecchio, strappandogli un altro "Ahia!" ma non me ne curai "Allora noi andiamo, Miss Modellina. Ciao ciao!"
"Ciao, a presto! Sono stata molto felice di rivedervi!" ci salutò con il suo ombrellino giallo.
"Anche noi, dolce Miss!" ci tenne a farle sapere il biondo, il quale si beccò un pugno in testa.

Ultimamente, Sanji mi dava parecchi grattacapi con le altre donne. Non che non me ne avesse mai dati, tutt'altro: conoscevo benissimo il suo lato da "principe azzurro caduto dal cielo", ma negli ultimi tempi la cosa s'era fatta più acuta: a volte usciva di sera tardi dicendo di aver finito le sigarette, un altro giorno si metteva a conversare ore intere con le nostre clienti (finquando non andavo a ripescarlo con dei modi estremamente minacciosi), altre volte ancora incontrava Miss Bellina e ci stava a parlare al chiaro di luna.

Insomma, lasciava pensare. No?

Lo trascinai per l'orecchio all'interno del ristorante accompagnata da una sonora risata di Zoro "Hey, cuoco! Non hai ancora imparato la lezione, vedo..."

"Sta' zitto, marimo!" gli rispose con un'espressione corrucciatissima.

Finalmente lo lasciai andare e incrociai le braccia con aria offesa.

"Oh, andiamo!" Sanji alzò gli occhi al cielo "Ma che ho fatto?"

"Mi sa che non la passerai liscia, sopracciglio a ricciolo..." commentò lo spadaccino, versandosi ancora del sakè.

"Qualcuno ha chiesto il tuo parere?!" gli rispose a tono l'altro.

"Non prendertela con Zoro, lui non c'entra niente!" lo rimproverai "Era passato qui soltanto per salutarci! Bell'accoglienza, che gli hai fatto!"

"Nami, ti assicuro che stai dando di matto!" il biondo allargò le braccia con fare teatrale "Ho solo parlato con una vecchia amica, tutto qui..."

"Nemica!" lo corressi immediatamente.

"Ragazzi, se volete vi lascio so..." cercò di squagliarsela Zoro.

"NO" rispondemmo all'unisono.

"Ti prego, Zoro" cercai di non farlo sentire di troppo "Non è niente. Resta"

Sanji sospirò e si accese una sigaretta "Già. Non è niente"

"Ancora fumi?!" lo rimbeccai "Avevi promesso che avresti smesso!"

Sbuffò "Questa è l'ultima"

Gli puntai il dito contro "Ci conto"

"Allora, ragazzi" incalzò Zoro "A parte le sciocchezze del cuoco, come ve la passate?"

Sanji lo fulminò con lo sguardo "Attento a come parli"

"Beh, sai, gli affari non vanno tanto bene negli ultimi mesi..." sospirai "Il numero dei clienti è sempre minore e abbiamo un sacco di spese"

"Dobbiamo procurarci il cibo migliore" aggiunse Sanji.

"Wow, e io che ero venuto qui per chiedere un prestito..."

"UN COSA?!" urlai improvvisamente e sentii il calore salirmi sul viso "Ho sentito bene? Hai pronunciato proprio quella parola?"

"Hai una bella faccia tosta, marimo!"

"Beh, sapete, ho parecchi debiti e non mangio da due giorni, quindi..."

"Non mangi da due giorni?" gli facemmo eco io e mio marito.

"Santo cielo, Sanji, preparagli subito qualcosa!" dissi "Perchè non l'hai detto prima, Zoro?"

"Non volevo disturbare" si giustificò, mentre il cuoco correva in cucina.

"Sei proprio uno zuccone! Come se a chiedermi dei soldi non mi avessi già disturbata abbastanza!" sbuffai.

"Odio chiedere favori, lo sai. Ma ce ne sarebbe un altro..."

Feci un respiro profondo e cercai di mantenere la calma "E quale sarebbe?" ma il mio tono lasciava trapelare tutto il mio nervosismo.

"Eventualmente..." replicò con voce impassibile "Potrei restare da voi per qualche giorno?"

"Ogni volta che vieni a trovarci resti con noi per qualche giorno" sgranai gli occhi "Cosa ci sarebbe stavolta di diverso?"

"Che magari i giorni potrebbero diventare settimane..."

"COSA?!"

"Ecco a te, testa d'alga!" Sanji gli pose un piatto abbondante di pasta davanti agli occhi "Ringrazia Nami per questo"

"Certo, sì! Grazie" fece lo spadaccino già a bocca piena.

Sanji si avvicinò a me e io appoggiai la testa sulla sua spalla sinistra "Avremo un ospite per un po', Sanji..." mormorai, mentre entrambi osservavamo la voracità con cui il nostro amico ingurgitava quel piatto di pasta.

"L'importante è che non faccia lo stronzo" sorrise il biondo.

Sorrisi anch'io, vedendo che Zoro era così concentrato sul cibo da non rispondere nemmeno alla provocazione.

Sarebbero stati giorni molto duri...per lui. ©

 

 

 

 

 


Un'altra fan fiction in grassetto (chiedo umilmente scusa se a qualcuno può dar fastidio, ma io sono una fanatica del grassetto!), narrata dal punto di vista di Nami (tutti sanno quanto mi piaccia scrivere in prima persona!), con l'immancabile nota Lemon. L’ispirazione mi è venuta guardando quest’immagine:
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Tra un po' comincerà scuola, quindi non credo di poter aggiornare 'ossessivamente' come mio solito, ma più di rado.
Vi avrò già scartabellato le palle con le mie note, quindi meglio che vada.
Se ci siete, battete un colpo ;)
  
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