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Autore: Sae    30/03/2007    7 recensioni
Strade, vite e direzioni opposte che si intrecciano. Una One short ed una sorato. Baci a tutti
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è una piccola strada a Tokyo

 

C’è una piccola strada a Tokyo.

Un raccordo tra l’Istituito High School e la via del Parco che porta a un’altra scuola, succursale della prima.

Una retta se si pensa a questa via proiettata nello spazio, con due soli alberi e qualche vetrata qua e là.

Una semplice linea che forma tutto un mondo; se si guarda a quante persone incrociano per caso i loro occhi…E magari fra queste fugace apparizioni, che un minuto dopo hai già scordato, c’era la tua anima gemella… un’incontro che può segnare la tua vita.

 

 

Ed è su questa via che si svolge questa storia…

 

 

 

 

 

 

Strade

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Odiava camminare alle due, sotto la pioggia, per andare a raggiungere la fermata della circolare.

Odiava attraversare sempre le stesse strade, con l’orlo dei jeans che incominciava a bagnarsi e con lo zaino pesante almeno una tonnellata.

Sbuffò, odiava anche quel suo ombrello color cachi, un affezionato regalo della Zia Hilda…e camminare, camminare verso quella fermata sempre più lontana…!!

Le macchine sferzano la pioggia, mentre per puro caso i suoi occhi ramati incrociano quelli di un’altra persona, blu cobalto con dei riflessi grigi, come quel maledetto cielo di settembre.

Ma quello lì, non le ricambia lo sguardo è troppo impegnato ad ascoltare il suo cellulare che mantiene con la mano sinistra.

“Peccato…” Sora scuote la testa come per rimproverare il destino che non la farebbe mai confrontare con un tipo del genere.

Ecco ora, lo affianca per poter andare dritta verso la sua meta e lui se ne va nell’altro senso…

La ragazza scrolla di nuovo il capo avranno obbiettivi diversi, caratteri e direzioni totalmente opposte, si dice categorica.Abbassa intimorita le sue iridi per accelerare il passo, cambiando già i suoi pensieri…e dimenticando quel blu così profondo…

“Ah…ma che giornataccia!E chissà a che ora arriverò a casa con questo traffico!”

 

 

Marzo regala una splendida giornata di Sole al cielo di Tokyo.

E lui non ama il sole, perché i suoi occhi chiari non riescono a tenerne il confronto.

È così stanco dopo un’intera giornata di scuola… ed è snervato da quella solita strada che percorre per tornarsene a casa… Anche se a lui, non dispiace camminare a piedi. In fondo, è un attività molto rilassante e soprattutto ti consente di startene da solo con i tuoi pensieri…e di solito Matt, ne aveva sempre così tanti…che gli affollavano completamente il cervello.

Era marzo e doveva ancora finire il testo della sua canzone….Joji prima o poi l’avrebbe ucciso per quel ritardo! E poi c’era la questione da risolvere con Eriko. Una bella ragazza dai capelli biondi come i suoi e gli occhi neri e profondi….ma dal carattere così strano che, gli faceva sorgere spontaneo il dubbio che non era giusta per lui… così immatura e soprattutto era convinto di non amarla… Non sentiva il suo cuore battere all’impazzata per lei…ne una forte mancanza appena la salutava sullo stipite della sua casa.

Un sorriso gli increspò le labbra…

E poi in realtà lui era già promesso a un'altra…!Si, quel pensiero lo fece ridere mentre continuava imperterrito per la sua strada, alle due e zero uno precise…

Sì, aveva in mente ancora quella promessa strappata ad una bambina dai capelli ramati…in un negozio di pesci tropicali.

All’epoca avranno avuto tutti e due cinque o sei anni e Yamato ricorda benissimo che aveva in mano un ciondolo a forma di elefantino… E così intanto che aspettava

la madre e i suoi acquisti, questa bambina gli si affiancò cominciando a parlare…malgrado lui fosse un ragazzino molto timido…

Si promisero che si sarebbero rivisti e che sarebbero stati insieme…per sempre.

Per suggellare quell’avvenimento la bambina gli diede un anellino d’argento e lui quel ciondolo appena ricevuto in regalo.

Ritornando alla realtà, si portò una mano al collo. Portava ancora quell’ oggettino, appeso a una collana…

Non sapeva neanche lui il perché ci tenesse così tanto…ne perché lo portava… Faceva tanto “Signore dell’anelli” uno dei tanti sinonimi con cui veniva preso affettuosamente in giro dal suo migliore amico Taichi…

Ma davvero non riusciva a distaccarsene…forse perché quell’oggetto gli ricordava la sua infanzia, una parte della sua vita dove era ancora molto felice. Abbassò gli occhi per rialzarli subito.

Così facendo catturò la figura di una bella ragazza dai capelli ramati colpita dalla luce del Sole che sembrava rischiararla interamente.

Bhe…ci rimase…ma malgrado ciò Yamato continuò a camminare trascinato dai suoi pensieri.

E non trovò il coraggio per fermarla.

 

Aveva fatto tardi.

A pensarci bene tutta la giornata si era svolta come una specie di maratona…Quella stessa mattina si era alzata a rilento …aveva messo perfino le calze al rovescio( se ne era accorta nel bagno della scuola!) E per di più… aveva invertito anche i libri…chissà perché aveva la testa completamente fra le nuvole ultimamente….magari è colpa quest’ aria di primavera!

Si diede della stupida da sola, intanto percorreva la solita via.

Eppure qualcosa era successo… aveva conosciuto un tizio simpatico e carino: Taichi Yagami.

E pensare che era stato un incontro puramente casuale…! Era uscita da una profumeria e pam! Si era scontrata contro la testa di quel ragazzo che l’aveva accompagnata a casa e che con la scusa, si era anche preso il suo numero di cellulare. Si mise a ridere, quel tale le ispirava tanto fiducia e amicizia sincera!

Il rumore del suo braccialetto le mise allegria mentre inquadrava il suo elefantino d’argento… Quell’animale a quanto pare cominciava a portarle fortuna!!!

Ed era legato anche al ricordo di un bambino e di un negozio di acquario…

Difatti e chissà perché ogni tanto, guardando la grande vasca nel salotto della sua cara Zia Hilda, le tornava in mente un nome. Un nome comunissimo: Matt, che associava immediatamente a quell’elefantino che aveva attaccato al polso. Quando ricordi distintamente un episodio che è avvenuto nella tua infanzia…te lo porti dietro… come se fosse una specie di promemoria...e lei aveva l’impressione di aver lasciato un pezzo del suo cuore in quell’acquario….forse era per questo che non voleva decidersi a battere più forte!

Comunque oggi avrebbe guidato per la prima volta! Ah per questo non vedeva l’ora di tornare a casa, una promessa è una promessa!

Chissà perché quella stessa parola le fece battere l’organo che credeva addormentato.

Promessa…Sorrise come un ebete, sprizzando gioia da tutti i pori, e non badando alle persone che sorpassava mentre il sole le imporporava la cresta e le candide gote.

 

Finalmente un po’ di pioggia!

Ci voleva, dato che i suoi pensieri rispecchiavano benissimo quello stato meteorologico. Aveva chiuso definitivamente con Eriko ed era contento… quella dal canto suo, si era già buttata nelle bracce del primo venuto! E a pensare che l’aveva tanto supplicato di non lasciarla.

E come se già questo non bastasse anche il suo migliore amico quel giorno era tristissimo.

Insieme erano passati “dal club degli amici della vita” a: “benvenuta depressione!” Tanto che perfino il Totem di Storia li aveva lasciati in pace, spaventato di quell’imprevedibile situazione e continuando a palare della prima guerra mondiale.

A quanto pare il suo Taichi aveva ricevuto un bel no di picche da una ragazza tale Takenouci…che lo considerava solo come amico.

-Acc…- bloccò un’esclamazione quando il suo piede incappò in una pietra sporgente della solita strada, regalandole poi una spontanea occhiata piena d’ira.

Riprese i suoi pensieri amareggiato dalla vita, malgrado amasse la pioggia.

Amico…si amico…! Ma queste donne si rendono conto della strana situazione in cui si cacciano?! Non puoi essere amico di una donna…è una cosa impossibile!

E lui …doveva ancora finire quello stramaledetto testo!!

“Sì cielo, piovi, rischiara le nostre menti facendoci prendere un poco d’aria, io Yamato Ishida ne ho davvero bisogno!”

 

Ci era rimasto molto male.

Taichi.

Quando gli aveva detto che lo voleva solo come amico.

Ma chissà perché gli aveva detto di no…era bello, simpatico e a quanto pare suonava in una band con un altro bel ragazzo…! Che stupida, super-mega galattica che era stata!

Gli occhi ramati le caddero di nuovo sul suo bracciale che girò mettendo in evidenza il piccolo elefantino.

Eppure credeva davvero di potersi innamorare di Tai.

Ma non voleva illuderlo.

Perché avrebbe dovuto auto convincersi che il suo cuore batteva all’impazzata quando lo vedeva? Avrebbe fatto soffrire tutti…anche il suo cuore che sembrava così maledettamente…morto!

Morto come la suola delle sue scarpe…avrebbe dovuto andare al mercato quella domenica, aveva davvero bisogno di distrarsi!

Ecco che la sua figura traballa, dato che il suo piede destro inciampò in un masso leggermente sporgente.

-Accidenti anche a te!-

Si lasciò scappare digrignando i denti e guardandosi intorno, per controllare, almeno che la sua gaffe sarebbe passata inosservata.

Degli occhi azzurri, quelli di un ragazzo la fecero arrossire e piena di vergogna si tenne stretto il cappuccio e continuò a camminare. Ahh… aveva anche dimenticato l’ombrello verde acido della Zia Hilda…(gliene aveva regalato un altro e il tono del colore andava sempre peggio…avvicinandosi agli stati critici della materia).

Ah… schifosa quella giornata di marzo e schifosa quella strada. Lanciò uno sguardo all’angolo dove sicura avrebbe trovato il nome di quella via…ma il vento la fece starnutire rumorosamente. Scossè il suo bracciale e parlò al suo animaletto d’argento.

-Ma tu non dovresti portarmi fortuna?-

 

La mano strinse l’anellino che aveva attaccato al collo.

Matt faceva sempre così quando, e questa volta con un foglio in mano, cercava di concentrarsi. Aveva ripreso a respirare ultimamente…anche Tai sembrava essersi ripreso… “Vorrei vedere,oggi abbiamo intascato l’ennesimo rapporto…”

Sorrise mentre controllò qualche riga nera di quel foglio. Sospirò…in fondo a che serviva…mancava ancora una settimana alla fine di marzo….e avrebbe trovato il tempo necessario per finire quel suo testo ambulante.

Poraccio quel pezzo di carta!Da stamattina era stato manipolato da Joji, Hiro e Taichi e per fortuna non veniva in classe con loro anche Yusuke l’ultimo componente della sua band…

 

Ricorderò e comunque e so che non vorrai…

Ti chiamerò perché tanto non risponderai…

Come fa ridere adesso pensarti come un gioco

E capendo che ti ho perso

ti scatterò un’altra foto

 

Il risultato prometteva bene…MA ci voleva un altro attacco…questa suonava di più all’orecchio di Matt, come una continuazione….

Una goccia di pioggia bagnò l’angolo destro di quel foglio.

Yamato si accorse che stava per piovigginare. I suoi occhi allora si concentrarono un po’ su quella solita strada e un po’ su quella pagina…malgrado non volesse, era rapito da quella canzone…gli sembrava che rispecchiasse i suoi stati d’animo.

Prese una matita coprendosi con il cappuccio...che strano tempo. Scrisse velocemente qualcosa.

-Così forse fila…-

Ricorderò e comunque anche se non vorrai…

Ti sposerò perché non te l’ho detto mai…

Come fa male cercare… trovarti poco dopo .

E nell’ansia che ti perdo

ti scatterò una foto

 

-Si attacco prima con questo!-

Le due e zero cinque.

La matita scrive e Matt percorreva già da un po’ quella via tra le tante che formavano Tokyo.

 

“Accidenti a quella professoressa!” Non solo aveva assegnato  tre capitoli interi da studiare ma per di più li aveva trattenuti in aula come tanti cani rabbiosi!

“Se avesse aspettato un altro po’ le avremmo strappato il parrucchino che si ritrova in testa!”

E lei, Sora Takenouci, doveva ancora percorrere quella sua amata strada…ed erano già le due e quattro minuti! Prese il suo cellulare e tentò correndo di chiamare casa… Una goccia bagnò lo schermo e per un attimo pensò ai pochi giorni di tortura che rimanevano…prima dell’estate.

Non ci aveva mai fatto caso ma quell’anno scolastico era già finito…!

Sospirò mentre aumentò il suo passo. Ingaggiando una lotta con dei numeri…

-0…0…3…1…cinque…-

 

Poi sulla sua strada, come se tutto questo non bastasse, spuntò la famelica pietra di cui Sora era un’abbonata.

-AHH…-

Come prevedibile, la prese in pieno mentre sopraggiungeva un biondo che la vide inciampare e che le smorzò la caduta.

 

-Attenta!-

 

Il foglio di Yamato cadde a terra mentre acchiappava il polso di una ragazza, della sua età.

Le macchine sfrecciavano e il semaforo all’angolo segnava il rosso per i pedoni.

 

 

Il tempo sembrò fermarsi e delineare i contorni delle cose, delle persone. Per di più una delle vetrine della strada, rispecchiava le immagini dei due giovani…ed era un negozio di Pesci tropicali.

 

Gli occhi di Sora catturano quelli azzurri di lui e il cuore sembra finalmente dare, segni di vita…e allora il respiro si smorza e la mente confusa e sopraffatta, fa fatica a filtrare i pensieri.

Invece il biondo sente tra le mani non solo il polso della ragazza ma anche un braccialetto…e un piccolo elefantino (tanto simile a quello della sua infanzia) lo fa trasalire…mentre le sue iridi di un blu intenso finalmente si concentrano sulla figura di lei. Quella che aveva già osservato di sfuggita una seconda volta…

 

Perché piccola potresti andartene dalle mie mani

Ed i giorni da prima lontani saranno anni

E ti scorderai di me

 

Sora invece osserva la collana del giovane rimanendo ancora immobile stretta da quell’ignoto salvatore. Un anellino d’argento le fa venire in mente dei ricordi che pensava di non aver mai avuto.

 

Un faro, in quell’attimo, forse quello di una macchina illumina la vetrata e lei si gira verso quel negozio di pesci…

 

Quando piove i profili e le case ricordano te

e sarà bellissimo

Perché gioie e dolore hanno stesso sapore con te

 

 

Forse sta piovendo, ma a loro non importa. Anche Yamato si volta seguendo la stessa direzione del volto di Sora.

 

Io vorrei soltanto che la notte ora

velocemente andasse

e tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse

E voglio amore tutte le attenzioni che sai dare

e voglio indifferenza se mai mi vorrai ferire…

 

UN negozio rischiara la mente di tutti e due, gli occhi si sgranano e la consapevolezza di un incontro che fa sentire  a entrambi la farfalle nello stomaco, cambia il percorso di vita. Cambia le loro direzioni opposte.

 

E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante

Ma pure avendoti qui ti sentirei distante

 Cosa può significare sentirsi piccolo

Quando sei il più grande sogno e il più grande incubo

 

Sora ricorda tutto.

-L’acquario…tu sei il Matt dell’acquario …la promessa…- sussurra più a se stessa che a quello lì…

-E tu hai il mio elefantino…Sei la mia promessa…-fa il biondo non rendendosi neanche lui conto di quello che ha appena detto.

 

Siamo figli di mondi diversi una sola memoria

che cancella e disegna distratta la stessa storia

 

La ragazza poi strabuzza gli occhi, da lontano si vede andare via un pulman blu, il suo, quello che doveva portarla a casa.

-E quello è il mio pulman!!!-

Ma è chiaro che non le interessa minimamente…ha ancora un braccio sospeso in aria tenuto dalla forte stretta di lui.

 

Quando piove i profili e le case ricordano te

E sarà bellissimo

Perché gioie e dolore hanno stesso  sapore con te

Io vorrei

soltanto che la notte ora velocemente andasse

e tutto ciò che hai di me

di colpo non tornasse e voglio amore

tutte le attenzioni che sai dare e voglio indifferenza se mai mi vorrai ferire

 

Fa per andarsene… ma Matt non la lascia e il suo tentativo è così debole che cade nel vuoto.

 

Non basta più il ricordo ora voglio il tuo ritorno…

 

-Adesso…?-

Sora non può fare a ameno di mettersi a ridere dopo aver fatto quella domanda.

-Bhe…piacere io sono Yamato!-

Matt le regala uno sguardo dolce e imbarazzato mentre per la prima volta le lascia libero il polso.

-Io Sora e…-

 

E sarà bellissimo

Perché gioie e dolore hanno stesso  sapore

Lo Stesso sapore con te…

Io vorrei soltanto che la notte ora

velocemente andasse

e tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse

E voglio amore

tutte le attenzioni che sai dare

e voglio indifferenza se mai mi vorrai ferire

 

-E… sta per piovere, quindi ragazza dell’acquario ti invito formalmente a casa mia…c’è anche mio fratello, non guardarmi male…e poi tu sei la mia promessa.- dice con una loquacità che credeva non avesse.

 

Lei sorride rossa e sentendosi completa….capita da qualcuno completamente diverso.

Come se non fosse più schiava della sua mente, fa comandare per la prima volta solo il suo cuore, afferrando La mano del giovane.

Matt arrossisce ricambiando la stretta e non specchiandosi il perché stia così bene...

 

e voglio indifferenza se mai mi vorrai ferire…

 

Ora vanno nella stessa parte percorrendo la solita ed immensa strada.

Il cartello di quella via viene bagnato da delle gocce di pioggia la scritta sembra anche quella solo un caso…

“Chance Street …”

 

 

…ma fino a che punto…?

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

Note dell’Autrice: Buongiorno eccomi di ritorno con una one short. Secondo voi potevamo mai far passare inosservata la canone di Tiziano Ferro?? ( a proposito la canzone è © dei rispettivi autori e lo usata solo a scopo letterario, anzi ringrazio TZn per averla cantata ^_^)  Così ho immaginato dato che qui sta piovendo a dirotto una bella storia che ha solo la funzione di rallegrarvi! Si accettano critiche e quant’altro…!

Ed è dedicata a chi crede e a chi non crede (presente) nel destino e nel caso, oltre che alla mia migliore amica telematica Memi! ^_- !

Un bacione a tutti voi!

 Sara

 

 

 

 

 

 

  
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