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Autore: BluBabuska    13/09/2012    5 recensioni
Dominique Weasley è innamorata pazza di suo cugino James e lui ricambia il suo amore. Ma essendo cugini, il loro amore è proibito e segreto, i genitori non accetterebbero mai la loro unione.
Dom allora decide di andare per un po' di tempo in Francia per dimeticarsi di James. Sorprendentemente il suo viaggio si trasforma in un viaggio interiore nella quale Dom, grazie a sua zia Gabrielle, riscopre se stessa. Qunado torna a Londra è una ragazza matura e pronta a fare tutto per il suo amore.
Scritta per il contest "Quando il fandom non offre abbastaza" indetto sul forum di efp.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nick sul forum: BluBabuska

Nick su EFP: Blubabuska

Titolo: Vita di una farfalla

Pacchetto: 17

Coppia scelta: James Sirius/Dominique

Altri personaggi (se utilizzati): Gabrielle Delacour, accenno a Neville

Genere: Introspettivo/ Romantico

Raiting: Verde


.When She was just a girl

She expected the world

But it flew away from her reach...

Si aspettava il mondo, ma il mondo era diventato fuori dalla sua portata.

Eh sí la sua Dom l'avrebbe tanto voluto, ma non avrebbe mai potuto essere suo.

Suo padre era fratello di sua madre e loro erano cugini.

Sua zia non avrebbe mai accettato che la sua figlioletta si sposasse con suo cugino, cosí il nostro amore era segreto. Avevamo paura. Sapevamo che sbagliavano. O forse no?

Cosí se ne é andata via.

Uno stage di ballo in Francia le era sembrata la cosa migliore. Non avrebbe destato neanche sospetti visto che non era mai stata nel paese di sua madre.

...In a night, the stormy night she closed her eyes

In a night, the stormy night away she flies...

Quella tempestosa notte aveva deciso ed era volata via. Chissà quando l'avrei rivista.

"Dobbiamo arrenderci. Non possiamo amarci. Dobbiamo trovare un'altra anima gemella" La mia anima sei tu, avevo replicato, ma lei si era voltata ed era volata via.

Ora era lontana. Aveva intrapreso quel viaggio per dimenticarmi, ma io non riuscivo a dimenticarla. Me la immaginavo sola tra tutte quelle ragazze che di sicuro venivano da Beauxbatons e l'avrebbero guardata di sbieco per quel suo francese con un accento inglese. Ma era una brava ballerina, dovevano riconoscierglelo, non a caso era stata selezionata tra migliaia di partecipanti.

Almeno era a casa dei suoi nonni e non doveva condividere la stanza con un'altra superba ragazza.

...Life goes on it gets so heavy...

Già la vita va avanti, ma diventa ogni giorno piú pesante senza lei. É via da due mesi e non mi ha ancora scritto. Certo aveva scritto alla sua famiglia, ma il suo bel gufo non gli aveva mai portato notizie di lei.

Forse era riuscita a trovare un altro e amarlo. Questo pensiero mi fece stare ancora peggio.

Ormai i suoi genitori non lo riconoscevano piú, aveva smesso di scherzare come suo solito. L'avevano attribuito alla crescita, che l'aveva fatto maturare per prepararlo ad essere un uomo. Avevo 16 anni, un anno ancora e poi sarei stato maggiorenne. Avrei dovuto iniziare a lavorare, avrei dovuto trovarmi una ragazza da amare, avrei dovuto trovare il mio posto nel mondo, solo cosí sarei stato un uomo vero.

I mesi passavano senza uno straccio di notizia ed ero sempre chiuso in me stesso, anche se il mio dolore aveva cominciato a mutare. Provavo sempre la solita struggente nostalgia, ma non mi veniva piú quel nodo alla gola quando sentivo il suo nome e quando parlavo con un altro non provavo piú quel lancinante dolore al petto. Mi ero rassegnato.

Era una afosa giornata di giugno e io mi trovavo sul campo da Quidditich di Hogwarts. Avevo appena finito l'allenamento e avevo chiesto di rimanere ancora un po' per riprovare l'ultima finta appresa. Stavo giusto rimettendo via il boccino quando questo schizzò via. Un po' sorpreso presi a rincorrerlo, ma mi sfuggiva sempre. Ero anche un po'arrabbiato perché ero sempre stato un ottimo cercatore.

Una mano si posò sopra la mia spalla "Stai forse cercando questo?" Dom, pensai, e il mio cuore cominciò a battere forte. Tra le sue mani si dibatteva il boccino, io, tremante, lo presi e lo rimisi al suo posto. Era bellissima, i suoi capelli biondi erano fermati da un piccolo fiocco lilla, il suo volto di Veela era radioso, ma solo io, che la conoscevo molto bene, potei riconoscere quanto fosse maturata e sí, anche quanto avesse sofferto. La strinsi tra le mie braccia e lei si abbandonò a me e iniziò a raccontare. Aveva pensato che fosse una buona idea allontanarsi, ma già nel viaggio si era pentita. Con sua zia Gabrielle aveva scelto di prendere un mezzo babbano chiamato nave e lí aveva visto tanti babbani che si baciavano perché si amavano, c'erano anche due donne e tutti sembravano felici. Si chiese allora perché anche io e lei non potevamo essere cosí.

Intanto Gabrielle, che aveva visto come sua nipote guardava quei babbani, si era avvicinata e le aveva chiesto perché li osservava. Aveva avuto molto tatto, poiché sapeva perché Dominique si comportava cosí, ma aveva preferito che la nipote le raccontasse tutto spontaneamente se lo voleva. Nel suo modo di avvicinarsi le aveva fatto capire che era pronta al dialogo, ma qualora lei non avesse voluto confidarsi, si sarebbe accontentata di una balla.

Dom vide nella zia l'appoggio di cui aveva bisogno e le raccontò tutto. La zia pazientemente l'ascoltò. Capiva il dramma di sua nipote, ma non credeva che quell'amore fosse impossibile. "Dom, tutte le famiglie di Purosangue si sono sposati tra loro, e lí era solo per preservare la nobile stirpe, voi invece vi amate veramente e questo e l'importante”. Dom pensò che fosse vero e poi se sua zia l'appoggiava avrebbe potuto convincere la madre. "Senti" le fece ancora Gabrielle. Un babbano aveva acceso la sua radiolina e da lí si sentivano provenire queste parole ...She said I know the sun’s set to rise...

Giusto, pensò Dom, avevano tutte due vissuto una notte senza fine, nascosti, per paura di ciò che provavano, ma ora il sole doveva sorgere.

Sua zia le fu sempre accanto, la guidò e l'aiutò a crescere. Fu anche lei a consigliare a Dom di non scrivermi. Non era ancora pronta.

Quando lo stage finí chiese subito ai nonni di tornare a Londra e sua zia non l'accompagnò, sapeva che ormai sua nipote era pronta e avrebbe affrontato con coraggio qualsiasi cosa fosse successa.

Ora é qui, sento il suo profumo di pesca che ha sempre.

Ci baciamo. Stavo assaporando quel momento, le mie mani tra i suoi biondi capelli e le nostre labbra che si toccavano quando all'improvviso mi riscuoto. La lezione di Erbologia iniziava tra meno di un minuto. Salutai Dom che prese la sua scopa e partí, poi corsi dentro il castello.

Arrivai in classe con cinque minuti di ritardo, ma il professor Paciock non si arrabbiò.

Neville infatti aveva visto sul mio viso un'espressione felice, i miei occhi che luccicavano di gioia, cosa che non succedeva ormai da un anno.

  
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