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Autore: Sophie Isabella Nikolaevna    14/09/2012    11 recensioni
Le idee strampalate del Direttore, si sa, non sempre hanno buon esito. Ha quindi fatto bene Kaname ad affidarsi a lui come agenzia di viaggi? Il posto dove la Night Class trascorrerà una settimana di vacanza sarà davvero così placido e isolato dal mondo come dice Cross?
I nostri beneamati vampiri verranno travolti da un mare di guai, pasticci, ragazzine bionde e isteriche, creme solari, gatti abbandonati, vecchiette dal bastone sempre pronto a... bastonare, balli di gruppo e tante, tante altre esperienze traumatiche! Leggere per credere...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9 - FINALMENTE FINE

Kain si svegliò. Il sole spendeva piacevolmente, gli uccellini cinguettavano e tirava una brezza paradisiaca. Quell'infernale villaggio si era improvvisamente trasformato in un luogo fatato, mancavano giusto arcobaleni in cielo e unicorni che scorrazzassero per il giardino.
Era l'ultimo giorno. L'ULTIMO GIORNO! Quella sera sarebbero partiti. Questo pensiero gli faceva vedere il mondo attraverso occhiali dalle lenti rosa. Era felice. Si sentiva ben disposto verso tutto e tutti. Lui AMAVA la vita!
Un improvviso rumore di vetri rotti proveniente dal bagno fece estinguere all'istante tali pensieri di pace e amore.
"Hanabusa", ringhiò, "cos'hai combinato?!".
"NIENTE!!!", si sentì dall'altra parte della porta del bagno. Seguirono borbottii in cui si distinguevano chiaramente alcune imprecazioni irripetibili.
Kain stava per fare irruzione in bagno quando qualcuno bussò alla porta. Andò ad aprire: era Ichijo, stranamente senza gatto, con un sorriso a trecentosessantacinque denti.
"Kaaaain!", esclamò. "Siccome oggi è il gran giorno, ancheseinfondoamepiacevastarequamavabbè, proporrei di andare tutti insieme a fare acquagym!".
Kain alzò un sopracciglio, non certo di avere capito bene:
"Acquagym?".
"Ma sì, dài! Non l'abbiamo ancora fatta da quando siamo qua! Deve essere divertente! O oggi o mai più!".
Kain squadrò Ichijo, sospettoso:
"Kaname e Senri che cosa ne hanno detto di questa proposta?".
"Ehm... quando mi sono svegliato, in casa non c'erano più. Saranno andati in spiaggia".
"Oh".
"Già... beh... però sai, a me piacerebbe davvero tanto fare acquagym...".
"Non puoi chiedere a Rima e Ruka? Alle donne piacciono queste cose...".
"Le ho cercate, ma non sono in casa. Devono essere andate a far colazione presto, oggi. Tuo cugino sarebbe disponibile?".
Kain diede un occhio dentro casa: Aidoh era ancora chiuso nel bagno, e si sentivano ancora le sue maledizioni accompagnate da rumori di cocci buttati nella spazzatura.
"Temo proprio di no. Non puoi chiamare Yuki? Lei è una donna, quindi le dovrebbe piacere, e sei anche l'unico a cui lei stia simpatica".
"Sì, ma se Kaname scopre che la porto a fare acquagym senza il suo permesso mi uccide. E se anche Kyriu lo viene a sapere, mi fa risorgere per poi uccidermi di nuovo".
"Ideona! Il Direttore! A lui piacerebbe tantissimo!".
"Sì, ma... beh... insomma Kain, non posso chiedere al Direttore del mio collegio di venire a fare acquagym con me. Dài, ho anche lasciato Fuffy a casa per l'acquagym: capisci quanto ci tengo?".
Akatsuki guardò la faccia sconsolate di Ichijo. Sospirò.
"E va bene", concesse, "verrò con te. Ma dovremo mascherarci, far sì che gli altri non ci riconoscano. Morirei piuttosto che farmi vedere da qualcuno che conosco mentre faccio acquagym".

* * *

"Rima, dico sul serio".
"Ma dài, Ru, che ti importa?".
"Quante volte devo dirti di non chiamarmi Ru?!".
"E allora come dovrei chiamarti? Ruky? Ruru? Ka? Miss Soen?".
"Devi chiamarmi RUKA! Non è difficile".
"Come sei noiosa".
"Comunque, io dico sul serio. Non possiamo andare a fare acquagym facendoci vedere da tutti gli altri. Ci prenderanno in giro dicendo che sembriamo delle sessantenni rammollite".
"Ma, Ruka, noi sessant'anni li abbiamo già compiuti da un po'...".
"Oh insomma, intendevo sessantenni umane!".
"Ok, ok, scusa. Quindi che cosa vuoi fare? Qual è il piano? Non puoi certo rinunciare all'acquagym per questo. E' stata il tuo sogno segreto per tutta la settimana, oggi finalmente puoi realizzare questo sogno... che ti importa se gli altri ti vedono?".
"MI IMPORTA, INVECE! Il piano è uno e semplice: gli agitatori sono provvisti di una costumeria dove si travestono per fare i loro spettacolini idioti. Noi ci infiltriamo e ci travestiamo. Ma ci travestiamo proprio benissimo, in modo che nessuno ci riconosca. Ci stai?".
"Oddio. Mah, perché no? Dopotutto è l'ultimo giorno, non abbiamo più niente da perdere".

* * *

"Yukkkiiiiiii! Kyriuuuu! Tesori belli! Che ne dite di farci il fisicazzo partecipando all'acquagym stamattina?".
Zero strabuzzò gli occhi:
"Farci il COSA?".
"Oh insomma, Kyriu, sii uomo. I veri uomini si fanno i muscoli!".
"Ma l'acquagym è roba da DONNE!".
"E chi l'ha detto? IO ci andrò, e Yukki verrà con me. Vero, Yukki?".
"Sììì! L'acquagym! Dàidàidài Zero, vieni anche tu, perfavoretiprego!", strillacchiò Yuki saltellando.
"Ma è roba da donne".
"E qual è il problema? Puoi sempre travestirti da donna!".
"Esatto".
Zero guardò esterrefatto le facce serie di Yuki e del Direttore. Volevano davvero che lui...?
Fu solo un attimo.
"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!".
"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! KYRIU VESTITO DA DOOONNAAAA!!!".
"BUAHAHAHAHAHAH!".
"GAHAHAHAHAHAHA!".
"PAFHGAGHAGAHHFFF!!!".
"PPFFFRRRTTTSGAAAAAAHAHAHAHAHAH!!!".

* * *

"Cara, sto bene vestita così?", cinguettò Kain sporgendo le labbra cosparse senza pietà di rossetto.
"Tesoro, sei di-vi-na!", esclamò Ichijo con voce flautata, e sbatté in modo seducente le lunghe ciglia finte.
Si guardarono allo specchio. Una donna dai lunghi capelli biondi e una dai ricci rossi li osservavano di rimando. Erano avvolte in due meravigliosi costumi interi da donna, e nonostante le loro forme non fossero tra le più aggraziate, avevano un indiscutibile fascino.
"No, cioè, siamo meravigliosi, Ichijo".
"Puoi scommetterci. Ci siamo anche fatti la ceretta!". Takuma fu quasi sorpreso nel sentire uscire da una così bella donzella il suo vocione da uomo.
La ceretta era stata un vero e proprio trauma. Le urla che avevano lanciato si sarebbero potute sentire fin dall'altra parte del mondo. I due però si erano talmente appassionati alla loro trasformazione da uomo a donna che avevano sopportato (anche se non tanto stoicamente) l'atroce dolore.
"Ora andiamo, prima che gli agitatori si accorgano che abbiamo saccheggiato la loro costumeria".
"Certo. Però...". Kain era pensoso. "Però manca ancora qualcosa. Allora, allora, fammi pensare". Il vampiro passò qualche secondo a guardare il proprio riflesso e quello dell'amico, dopodiché ebbe un colpo di genio. "Ma certo!!!".
Svelto, andò a frugare in uno scatolone di vestiti da donna e ne uscì con in mano due reggiseni estremamente imbottiti.
"Mi sa che avremo bisogno di questi!".

* * *

"Stai attenta che nessuno ci veda. Ecco, ecco, sta uscendo della gente, nasconditi!".
Rima e Ruka si nascosero dietro l'angolo mentre due donne dall'aria spavalda uscivano dalla costumeria. Erano una rossa e una bionda, truccate all'inverosimile e avvolte in costumi interi dai colori improbabilmente sgargianti. Camminavano, osservò Rima, come le oche degli Aristogatti (film molto di moda fra le ragazze della Night Class).
"Ma le hai viste? Ma chi si credono di essere?".
"Oltretutto erano mostruose! Non ho mai visto tanto trucco in tutta la mia vita".
Borbottando, entrarono nella costumeria.
"Io proporrei di travestirci da uomo", annunciò Ruka.
"Ma no, nessun uomo andrebbe mai all'acquagym! Si capirebbe subito che c'è sotto qualcosa!".
"E invece se ci travestiamo da uomini nessuno ci riconoscerà mentre se restiamo donne verremo facilmente riconosciute. Per favore Rima, per favore!".
"Aaah. D'accordo, hai vinto ancora una volta. Entro breve diventeremo RUKO e RIMO!".

Sembrare uomini era difficile. Dovettero applicarsi barbe/peli/entrambi palesemente finti. Ruka optò per un parruccone di ricci neri, Rima invece decise di diventare un uomo sofisticato e un po' stravagante con in testa una bombetta e i baffi alla Salvador Dalì. Trovarono delle tutine da surfisti e, in mancanza d'altro, le indossarono come costumi da bagno.
Mentre uscivano dalla costumeria tutte soddisfatte, intravidero due donne in burqa che correvano via.
"Cosa ci fanno due donne afghane al villaggio turistico?".
"E noi vampiri, invece? Io ormai ho smesso di farmi domande, Rima, e ti consiglio di fare lo stesso".

* * *

Senri Shiki annaspò.
"Kaname, non ce la faccio più, sto morendo di caldo. Era proprio necessario?".
"Sì che lo era, cugino. Nessuno degli altri deve sapere che stiamo andando a fare acquagym. Se poi lo scopre Yuki è la fine".
"Ma era proprio necessario mettersi il BURQA? Sto soffocando!".
"Certo che era necessario".
"Ma non possiamo fare acquagym avvolti in questi cosi!".
"Sì che possiamo. Diremo che non possiamo toglierli, che è contro la nostra religione".
"Tu sarai la mia rovina".

* * *

"AAALLORA signore belle, che ne dite di cominciare con questa meravigliosa acquagym?!", berciò un'agitatrice, la stessa agitatrice saltellante che ogni giorno dirigeva l'acquagym. "Ooh, vedo che oggi ci sono anche dei... ehm... bei maschioni qui con noi!", aggiunse osservando con sospetto i due uomini che si stavano avvicinando. Indossavano delle improbabili tutine da surf e uno dei due portava addirittura il cappello, inoltre erano stranamente mingherlini. 'Bei maschioni' non era proprio il termine adatto, ma doveva pur incoraggiarli, no? In effetti, osservò, quel giorno la piscina era piena di gente... stramba. C'erano due ragazze che sembravano essersi spalmate in faccia tutti i trucchi del mondo, e i loro capelli erano talmente gonfi e rifulgenti da poter sembrare parrucche. Poi c'era un padre esaltato con le due figlie adolescenti. Già l'uomo non sembrava tanto normale, con i capelli lunghi e quei ridicoli occhiali tondi, ma le due ragazze passavano il segno. Una assomigliava in modo sospetto alle due tutte truccate e se ne stava in disparte con il broncio, mentre l'altra, il cui aspetto fisico grazie al cielo era accettabile, la tirava per un braccio cercando di costringerla ad entrare in acqua.
E non era ancora finita. Due strane figure si stavano avvicinando. Erano due donne in burqa che, davanti agli occhi increduli dell'agitatrice, stavano entrando in piscina per l'acquagym!
"Ehm, signore!", le richiamò l'agitatrice. "Non potete muovervi in acqua con addosso quei... cosi. Dovete toglierveli o farete un sacco di fatica!".
"Ci dispiace, non possiamo", disse una delle due donne con una stranissima vocina strozzata. "E' contro la nostra religione!".
"Ehm... come volete". L'agitatrice decise di rinunciare. Se quel giorno c'era solo gente strana, lei non poteva certo farci niente. "AAALLORA, DUNQUE COMINCIAMO!".

Non posso crederci di averlo fatto davvero,
pensava Zero nel frattempo. Si era lasciato travestire da donna dal Yuki e dal Direttore. Da donna. DA DONNA! Non era possibile, doveva esserci qualcosa che non andava in lui.
"Oddio Zero guarda, guarda, guarda!", lo tormentava Yuki mentre tutti insieme cercavano di compiere il primo (e già faticosissimo) esercizio di acquagym. "Guarda quel tipo là! Mamma mia se è FIGO!".
Zero guardò con sufficienza l'oggetto dell'adorazione di Yuki. Era uno dei due strani tizi che si erano aggiunti. Non quello con il cappello, per fortuna. Era quello con i ricci neri. Si chiese che cosa mai Yuki potesse trovare di attraente in quella sottospecie di porcospino unicellulare. Era quasi sul punto di dirle che Kaname era molto meglio, e che se avesse lasciato perdere il porcospino unicellulare per Kuran, lui sarebbe stato l'uomo più felice della terra.
IL CHE ERA TUTTO DIRE.
Peccato che ormai fosse troppo tardi: Yuki era partita in quarta e puntava proprio verso... Ruka.

"Rima, ehm, mi sa che il nostro travestimento ha funzionato".
"Ah sì? E da che cosa lo deduci?".
"Ehm. Yuki mi sta guardando con... ehm... ammirazione".
"Oddio. Oddio, ma grande Ruka! Hai fatto colpo! Vai così!".
"Ma sei SCEMA? Io sono una DONNA! Yuki NON PUO' venire qua! Oddio Rima sta venendo qua! STAVENENDOQUAODDIORIMACHEFACCIO".
"E' semplice: ti cali ancora di più nella parte, così il travestimento risulterà ancora più convincente".
"Ma!".
"Io per esempio andrò a fare il galletto con quelle due signorine laggiù. Vedranno che genere di uomo sono".
"RIMA MA TU SEI UNA DONNA!!!".

Ichijo e Kain erano contenti e profondamente inquieti al tempo stesso. Contenti perché il loro travestimento aveva dato frutti, inquietati perché Ichijo aveva già un corteggiatore. Un corteggiatore agguerrito.
Si era loro avvicinato a ritmo di acquagym guardandoli da sotto la falda del suo ridicolo cappello, e aveva subito puntato la "ragazza bionda".
"E CINQ SEI SETTE OTTO", berciava l'agitatrice. Ad ogni numero, lo strano soggetto si avvicinava sempre di più ad Ichijo.
"Salve signorina", disse con una strana voce non appena fu abbastanza vicino. "Non ci siamo già visti da qualche parte, noi due?".
"Ehm!".

"Kaname! Kaname! Kaname! Guarda! Yuki ci sta provando!!!".
"HO NOTATO".
"E la cosa non ti infastidisce?".
"MOLTO".
"E non hai intenzione di fare niente?".
"Che cosa dovrei fare? Io sono una donna afghana, Shiki".
"Appunto, sei un donna, vacci anche tu ad approcciare quel capellone che piace tanto a Yuki, così si staccherà da lei".
"Ma cosa succederà se poi gli piacerò davvero?".
"A quello ci penserai poi. Ora vai là e fai la cretina col capellone, mentre io mi beo della visione di quella là".
"Chi? Quella tizia truccata come un clown con i capelli rosso pomodoro?!".
"Beh, dài, brutta non è".
"Spero che tu non dica sul serio".
"E perché?".
"E... Rima?!".
"Beh... Rima non lo saprà mai! In fondo non sto mica facendo niente, la sto solo guardando".
Kaname scosse la testa, incredulo. Shiki tradiva Rima in quel modo?! Dov'erano finiti i valori di quell'uomo? Scosse di nuovo la testa e iniziò la sua marcia alla riconquista di Yuki, che stava cercando di far ridere il tizio con delle barzellette: barzellette che, però, facevano ridere solo lei.
Kaname si diresse con immensa fatica verso il capellone e Yuki, cercando di seguire i passi dell'acquagym ma ottenendo il solo risultato di sembrare una scimmia rachitica. Era ad un passo da loro quando una visione paradisiaca gli si parò davanti agli occhi.
Una ragazza stava in piedi vicino a Yuki. Era seria, imbronciata magari. I capelli castani le ricadevano sulle spalle magre avvolti in morbidi boccoli. Era un po'... spigolosa come ragazza, ma questo non rovinava la sua bellezza. I suoi occhi erano grigi dai riflessi violacei, e la sua bocca rossa di rossetto. Non poteva essere umana, c'era una componente... vampiresca in lei. Kaname, però, decise di mantenere un contegno: primo, agli occhi di tutti lui era una donna afghana; secondo, non avrebbe mai fatto vedere che si era abbassato al livello di Shiki, che lui stesso aveva aspramente criticato pochi istanti prima.
Ovviamente non sapeva che la spendida ragazza in realtà era Zero.
La situazione era la seguente:
1) Ruka era corteggiata da Yuki!
2) Rima, per convincere tutti del suo essere un uomo, stava approcciando Ichijo!
3) Senri rimirava Kain!
4) KANAME GUARDAVA ZERO CON OCCHI ADORANTI.
Il tutto a ritmo di musica. Se qualcuno avesse osservato dall'esterno la scena, avrebbe visto una marea di cretini conciati nelle maniere più improbabili muoversi goffamente nel tentativo d'imitare l'agitatrice, e provando contemporaneamente a fare colpo. L'unico che sembrava interessarsi solo ed unicamente all'acquagym era il Direttore, che seguiva i passi con un sorriso compiaciuto.
La cosa andava avanti da una decina di minuti quando qualcuno raggiunse con passo trionfale il bordo della piscina. I suoi capelli dorati rifulgevano al sole, e il costume blu elettrico che indossava non faceva che mettere in risalto il suo fisico bestiale e i suoi occhi color zaffiro.
Era Aidoh, in tutta la sua magnificenza.
Entrò in piscina maestosamente proprio mentre lo stereo faceva partire una certa canzone dei OneRepublic.
"Ma... ma come?!", strillacchiò l'agitatrice. "Questa canzone non era in programma! Non è una canzone da acquagym!".
"Ma è la MIA canzone, baby!", esclamò Aidoh. "Oh, my, feels just like I don't try, look so good I might die, all I know is EVERYBODY LOVES ME!", canticchiò.
Si mise al centro esatto della piscina e si esibì
a ritmo della "sua" canzone in una perfetta acquagym, con cui le mosse scimmiesche di Kaname non potevano minimamente competere.
Sarebbe risultata una scena perfetta... se non fosse stato per Zero.
"BASTA!!!", urlò, e si strappò la parrucca dalla testa. "Sono stufo di questa pagliacciata!". Con una manata si tolse il trucco e, sotto gli occhi esterrefatti dell'agitatrice, uscì dall'acqua e diede un calcio allo stereo, riducendolo in mille pezzi.
Dopodiché accadde tutto piuttosto in fretta.
"ZERO!", urlò Yuki.
"Muoio", mormorò Kaname, e cadde in acqua privo di sensi.
"KANAME!", urlò Shiki.
"Kaname?!", ripeterono tutti.
"KANAME!", urlò Yuki.
"KANAME!", berciò nuovamente Shiki, e si tolse il burqa.
"SHIKI!", fece Rima.
"Rima?!", fece Shiki.
"Rima!", affermò Ruka togliendole il cappello e i baffi alla Salvador Dalì, per poi togliersi il parruccone.
"Oddio. Ruka", disse Yuki con voce flebile, e raggiunse Kaname nel mondo dell'incoscenza.
"Ragazzi", singhiozzò l'agitatrice.
"Ruka!!!", esclamò Kain gettando all'aria la propria chioma rossa.
"Akatsuki", osservò Ruka, schifata dalla visione di Kain con il rossetto.
"Akatsuki", constatò Shiki con voce tombale.
Il silenzio regnò sovrano per qualche secondo. Tutti erano immobili, e fissavano la donna bionda vicino a Kain.
Era la quiete prima della tempesta.
"ICHIJO!!!", tuonarono, e lo spostamento d'aria fu tale che la parrucca e le ciglia finte gli volarono via.
Ed ecco la quiete dopo la tempesta. Kaname e Yuki furono fatti rinvenire. L'agitatrice fu portata in infermeria in quanto sotto stato di shock. Nessuno osava guardare in faccia nessun altro.
"Beh... ciao, ragazzi! Non mi aspettavo di trovarvi qua!", tentò Aidoh, con un sorrisino.
Fu guardato malissimo.

* * *

"Aidoh, guarda che se non ti sbrighi perdiamo l'aereo".
"Aspettate! Solo un momento".
I sei vampiri, Zero, Yuki e il Direttore sospirarono in perfetta sincronia.
Kaname, esternamente, sembrava sopportare perfettamente la presenza di Zero, e la cosa sembrava essere corrisposta.
In realtà nessuno sapeva che, mentre non erano osservati, Kaname gli aveva sibilato:
"Io e te faremo i conti al ritorno".
"Ci puoi scommettere", aveva risposto Zero, minaccioso.
Aidoh era impegnatissimo a fare acquisti in un negozietto dell'aeroporto dove vendevano telefoni, macchine fotografiche e altri aggeggi tecnologici tremendamente umani. Gli altri erano stati da lui costretti ad aspettarlo fuori.
"Ma si può sapere che cosa stai comprando?", gli urlò Ruka.
"No! Segreto!".
Ruka alzò gli occhi al cielo. L'unica, con Aidoh, era assecondarlo.
"Sono richiesti urgentemente al terminal 4 i passeggeri Kuran, Ichijo, Kain, Aidoh, Soen, Toya, Shiki, Cross e Kyriu. Muovetevi, comitiva di ritardatari, o non potrete tornare a casina, è la quarta volta che vi chiamiamo!", sbraitò una voce dall'altoparlante dell'aeroporto.
"AIDOH SBRIGATI! L'AEREO PARTE!", ruggì Kaname. "GUARDA CHE SE NON ESCI DI LI' ENTRO UN MILIONESIMO DI SECONDO, NOI TI LASCIAMO QUI!".
"Aspetta!".
"AIDOH, DICO SUL SERIO!".
"No!".
"AIDOH, NOI CE NE STIAMO ANDANDO!".
"Dài che ho quasi finito!".
"CIAO, AIDOH!".
"Arrivooooo!".
Aidoh arrivò di gran volata.
"Finalmente", bobottò Kaname, e si accinse a far partire la grande corsa di gruppo verso il terminal.
"No, aspettate, FERMI TUTTI!", gridò Aidoh, al che tutti si bloccarono.
"Cosa c'è ancora?". Negli occhi rosso scuro di Kaname c'era una luce omicida.
"Questo", disse Aidoh ansimando per il fiatone, "è per Shiki".
Tirò fuori da dietro la schiena un piccolo pacchetto regalo.
"Per me?", chiese Senri fra l'incredulo e l'addolcito. Prese in mano il pacchetto che Aidoh gli porgeva.
"Sì. Ecco, vedi, mi sentivo troppo in colpa per ciò che è successo a... a quello che mi avevi prestato", spiegò Hanabusa mentre l'altro era impegnato nello scartare il pacchetto. "Quindi, beh, ecco... ricomprartene uno era... la cosa migliore da fare".
L'espressione di Shiki si illuminò quando, sollevando l'ultimo lembo di carta da regalo, si ritrovò in mano un piccolo tamagochi.
"I... i... io...", balbettò, diventando color parrucca rossa di Kain.
"Ti prometto che ci giocherai solo tu. Non te lo chiedero mai più".
"Ma... ma... ma... io... io...". Shiki abbracciò Aidoh e scoppiò a piangere. "TI VOGLIO BENE!".
"Va bene, va bene, va bene, tanto love, ora andiamocene di qui e torniamo a casa, per favore!!!", ringhiò Kaname, strattonando Shiki.
Chiunque fosse passato per l'aeroporto a quell'ora avrebbe visto una comitiva di pazzi (uno di loro con un gatto in braccio) attraversare la struttura di corsa, da cima a fondo. Avrebbe potuto assistere ai loro problemi ai controlli di polizia, alle centinaia di volte in cui fecero suonare il metaldetector. Avrebbe visto uno di loro, il più minaccioso di tutti, dire con voce assassina:
"Aidoh, togliti quella schifo di cintura tamarra, sennò non potrai mai passare".
Avrebbe sentito lo stesso annuncio risuonare ancora, per la quinta volta, nell'aeroporto.
Avrebbe, finalmente, visto l'intera comitiva di pazzi mostrare le carte d'imbarco al terminal (con, ovviamente, problemi vari ed eventuali di smarrimento carte d'imbarco) e correre come degli assatanati sull'aereo.
Avrebbe visto l'aereo prendere una lunga rincorsa, andare sempre più veloce e infine staccarsi dal suolo.
L'avrebbe visto alzarsi sempre di più nel cielo.

Poi, dopo qualche secondo, avrebbe sentito un urlo disumano:
"AIDOH, STAI ZITTO E LASCIACI DORMIRE!!!".


FINE







La prima cosa che ci tengo a dirvi è che il titolo di questa storia è anche il titolo di una canzone del mio gruppo preferito, i Green Day. Eccola qua: http://www.youtube.com/watch?v=x8vXvOisoZ Il titolo significa "vacanza da zombie", e il secondo verso dice "the cat's caught in the dryer", cioè, "il gatto è chiuso nell'asciugatrice". Ora sapete da dove ho preso l'ispirazione per un certo episodio. Quindi parte dei miei ringraziamenti va a quei miti di Billie Joe, Mike e Trè.
Comunque. Sono triste.
Ma tanto eh. Ero affezionatissima a questa storia... All'aggiornamento su EFP all'inizio settimanale, poi, diciamo, un po' più "libero" (sorry!)... Alle cretinate che mi inventavo e per le quali spesso ho riso da sola... Alla lunghezza dei capitoli che vedevo aumentare con orrore, ma che non potevo fermare, era come se i capitoli si allungassero da soli... E naturalmente alle vostre recensioni ridanciane! Come avrei fatto a proseguire la storia senza quelle?
Sto scrivendo in azzurro e non in arancione proprio per sottolineare il fatto che questo è un messaggio finale e non un commento di fine capitolo.
Non voglio annoiarvi però, siete venute qui per il capitolo e non certo per leggere le mie riflessioni.
Voglio solo che sappiate che questa è la storia più lunga e apprezzata che abbia mai pubblicato, e sono molto soddisfatta di me stessa, ma devo soprattutto ringraziare voi. Mi avete resa davvero felice con le vostre recensioni, e vi ringrazio di cuore. Come ripeto, senza i vostri commenti positivi, non credo che avrei proseguito con la storia.

Alla prossima, mie care... beh, perché ovviamente scriverò ancora su Vampire Knight.
Grazie mille ancora!
Sophie Isabella Nikolaevna

PS: avevo promesso a me stessa che avrei inserito in questo capitolo la canzone dei OneRepublic. DOVEVO farlo ^^
PPS: QUANTO E' BELLO IL MIO NUOVO AVATAR?! Io amo Once-ler! Ben presto arriverà una fic su Lorax!






   
 
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