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Autore: Fiery    14/09/2012    2 recensioni
[Seconda classificata a parimerito al Multifandom Quote Contest di alister_]
«Hai deciso di unirti a me per contare le onde, Ems?»
«Quella parte di me non la vedrai mai, Nolan.»
Nolan sorrise di più, abbassando la mano per disegnare qualcosa sulla porzione di sabbia che li divideva. Un infinito e un altro ancora, incastrati tra loro.
«Non importa, non era una promessa che avevi fatto a me.»
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emily Thorne, Nolan Ross
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi/pairing: Emily Thorne, Nolan Ross, apparizione nel flashback di David Clarke.

Prompt scelto: 4. “There's a part in me you'll never know / The only thing I'll never show” (Muse – Endlessly)

Note dell'autore: post finale prima stagione. Ho supposto che dopo la probabile morte di Victoria Grayson, il ritorno di Amanda e le scoperte avvenute sulla madre, Emily abbia deciso di allontanarsi da tutti per riprendere il filo della sua vendetta. Le parti in corsivo tra le graffe sono un unico flashback, dimezzato nella shot.

Note ‘poco serie’ dell’autore: secondo posto? Ma siamo sicuri che hai letto bene, Alis? ;O; Grazie, grazie, grazie. Neanche ci speravo, come ti ho già detto. E grazie anche per aver creato questo contest, mi sono divertita un sacco.

 

 

 

Seconda classificata a parimerito al Multifandom Quote Contest di alister_






Il percorso del doppio infinito

 

 

Le giornate di Emily Thorne si susseguivano con una regolarità quasi esasperante.

Ogni giorno si svegliava con gli occhi puntati sul mare al di fuori della finestra. Non c’era Daniel nel suo letto. Non c’era nessuno in casa. Fissava le onde una manciata di secondi, prima di alzarsi e dare le spalle alla finestra. Nel tempo che passava dall’alzarsi dal letto allo scendere in cucina per prepararsi un buon caffè, aveva già programmato tutta la sua giornata. Nella sua testa c’era già una lista di cose da fare, posti da visitare per mantenere le apparenze e soprattutto persone da distruggere.

All’inizio, stilare quella lista mentalmente risultava difficile. Ci aveva dovuto fare l’abitudine, aveva dovuto costruire un mondo intorno a sé e uno scudo che la proteggesse. Aveva dovuto imparare a comportarsi come una ragazza qualunque, ad usare buone maniere perse nel corso della sua adolescenza. Iscriversi e frequentare corsi, infiltrarsi lì dove avrebbe ottenuto più informazioni possibili.

Con il tempo era diventato più facile calcolare sistematicamente ogni minimo movimento. E perdere, per strada, Amanda Clarke.

 

 

{ Una volta sua padre le aveva sorriso, tracciando il percorso del doppio infinito sulla sabbia umida.

«Ricorda, Amanda: segui sempre il percorso del doppio infinito.»

Sorridendo, spensierata, si era messa a giocare con la sabbia insieme a lui.

«Cosa vuol dire, papà?»

«Vuol dire che non dovrai mai dimenticare questa spiaggia, ti riporterà sempre indietro.» }

 

 

«Sbaglio o stiamo andando a rilento, Ems?»

Emily non degnò neanche d’una occhiata Nolan, che sedeva sul suo divano con una scatoletta di ravioli al vapore tra le mani. Tenne lo sguardo su uno dei diari di suo padre, mentre gli rispondeva.

«Sono stata troppo avventata negli ultimi tempi. Devo riprendere in mano la situazione.»

Nolan inarcò un sopracciglio, «Sono stato da Jack, oggi.»

Se fosse rimasta turbata da quell’informazione, non lo diede a vedere. Si limitò a continuare a sfogliare le pagine del diario, sotto lo sguardo attento di Nolan. Quest’ultimo appoggiò la scatoletta sul tavolino e fece ciondolare le bacchette sopra alle altre confezioni di cibo, valutando quale scegliere.

«Amanda ha chiesto di te. Non credi sia sospetto che tu non ti faccia viva, proprio ora?»

«Ho cose più importanti a cui pensare.»

Fece per prendere un involtino primavera, ma all’ultimo ci ripensò e rimase con le bacchette a mezz’aria, proprio sopra alla scatoletta, «Considerato che frequenti principalmente aste di beneficenza e ti tieni lontana dai Grayson, dubito che regga come scusa per lei.»

«Non le devo spiegazioni. E i Grayson stanno affrontando un lutto.»

Decisa, ferma nelle sue risposte. Non c’era turbamento, non c’era preoccupazione. Non c’era neanche una lacrima di quelle che aveva versato solo una settimana prima.

Nolan continuò a far ciondolare le bacchette sopra alle confezioni di carta, Emily si permise finalmente di alzare lo sguardo su di lui, nel cambiare diario, e notò il gioco con le bacchette che stava praticando in silenzio. Passavano sopra ad ogni scatoletta, si fermavano e ripartivano in cerchio come se stesse contando mentalmente quante fossero.

«Scegline uno, Nolan. Tanto stai mangiando solo tu.»

«Doppio infinito.»

Finalmente la vide trasalire a quelle due parole, con la coda dell’occhio. Nolan sorrise apertamente, soddisfatto nell’essere riuscito a strapparle una qualche reazione.

«Sai, una volta tuo padre me ne ha parlato.» disse tranquillamente.

Scelse l’involtino e lo portò alla bocca per dargli un morso. Masticò lentamente, osservando Emily che era tornata di nuovo allo studio di uno dei diari.

Lontana, inarrivabile.

 

 

{ «Indietro?»

«Quando diventerai grande potresti avere dei dubbi su te stessa.»

Amanda inclinò il capo biondo da una parte, ascoltando senza veramente capire le parole del padre. Quest’ultimo rise, conscio che era troppo piccola per preoccuparsi per una cosa come i problemi adolescenziali.

Il punto è che non era solo di quelli che parlava. }

 

 

«Sosteneva sempre che un giorno avresti capito cosa significava davvero.» continuò Nolan: il tentativo di distoglierla dai diari del padre ebbe successo ancor prima che potesse rendersene conto. Emily si voltò di scatto verso di lui, buttando il diario sul tavolino di fronte a loro, e gli riservò un’occhiata gelida.

«Hai intenzione di smetterla, prima o poi?»

«Non ora che finalmente mi guardi.»

Nolan la bloccò per un polso, facendole sgranare gli occhi sorpresa. Cercò di divincolarsi dalla sua presa e ci sarebbe riuscita, considerato che Nolan non aveva nessuna intenzione di trattenerla davvero, se non fosse che lo sentì pronunciare poche parole che la bloccarono su quel divano.

«Puoi mentire a tutti, Ems. Puoi fare finta di essere concentrata solo sulla tua vendetta personale, sulla ricerca di tua madre…» le disse abbassando il tono di voce per accentuare la determinazione nelle sue parole, «Puoi mentire persino a me, anche se non penso di peccare di superbia quando dico che ti conosco meglio di quanto pensi.»

«Nolan…»

«Ma non puoi mentire a tuo padre.» la interruppe ancor prima che potesse creare un’ulteriore difesa contro il mondo, «E non puoi mentire a quel tatuaggio che ti sei fatta.»

Nolan le lasciò andare il polso, ma Emily non si mosse.

Rimase ferma persino quando il ragazzo pescò un biscotto della fortuna da una scatoletta, si alzò e afferrata la giacca uscì di casa. Emily spostò lo sguardo sul tatuaggio che portava sul polso: il doppio infinito, che si era tatuata leggendo uno dei tanti diari del padre. Lo coprì con la manica della maglia e si portò le mani tra i capelli biondi, chiudendo gli occhi ed inspirando profondamente per rimanere calma.

“Nolan” – pensò, in automatico – “pensa di sapere sempre tutto di me, quando invece non sa niente”.

Lo scroscio delle onde le fece alzare lo sguardo sulla finestra aperta. Corse a chiuderla così in fretta che il respiro le bruciò in gola. Se Nolan non sapeva niente di lei ed aveva cacciato fuori un argomento inutile su cui discutere, perché allora non riusciva neanche ad ascoltare il rumore dell’oceano?

 

 

{ Amanda rise, alzandosi in piedi e correndo verso le onde. David le fu subito dietro e sorrise, quando la figlia gli strinse una mano.

«Amanda, me lo devi promettere.»

«Cosa?»

«Che il doppio infinito lo porterai sempre nel cuore.» le disse il padre, puntando il dito contro il cuore della bambina,  «Un giorno, ci sarà sicuramente qualcuno pronto a ricordartelo.»

«Ci sarai tu papà… vero?» }

 

 

Il mattino dopo Emily rimase decisamente sorpresa quando vide Nolan seduto sulla spiaggia: fissava le onde, mentre con una mano sollevava la sabbia e la lasciava scorrere tra le dita. Soppesò l’idea di ignorarlo e rispettare il piano della giornata, ma non ci riuscì. Lo raggiunse e gli si sedette accanto, in silenzio. Lui non si voltò, lasciò solo sospesa la mano a mezz’aria. La sabbia scivolò piano tra le sue dita, mentre sorrideva.

«Hai deciso di unirti a me per contare le onde, Ems?»

«Quella parte di me non la vedrai mai, Nolan.»

Nolan sorrise di più, abbassando la mano per disegnare qualcosa sulla porzione di sabbia che li divideva. Un infinito e un altro ancora, incastrati tra loro.

«Non importa, non era una promessa che avevi fatto a me.»

Emily sospirò, voltandosi verso di lui.

«Tu e mio padre parlavate fin troppo, per i miei gusti.»

Nolan sbatté le palpebre spiazzato e mascherò una risata, «Forse sapeva che sarei stato l’unico a riportarti sul percorso del doppio infinito.»

Sollevò le sopracciglia scettica, senza accorgersi che stava sorridendo anche lei mentre rivolgeva di nuovo lo sguardo verso il mare: non gli avrebbe mai detto che lui ormai faceva parte di quella promessa e che, nel percorso del doppio infinito tracciato sulla sabbia, aveva un ruolo fondamentale. Non gli avrebbe mai detto che, accanto a lui, poteva ascoltare il suono delle onde senza provare alcun rimpianto o dolore.

Non sapeva se fosse per spirito di auto-difesa o semplicemente per orgoglio, ma Emily non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione. Un giorno l’avrebbe capito da solo, forse.

 

 

{ Il sorriso del padre si incrinò, ma fu solo un momento. Si inginocchiò di fronte a lei per poterla guardare negli occhi prima di risponderle.

«Se non ci sarò, ti basterà guardare il mare. Basterà ascoltare il suono delle onde per riportarmi indietro da te.»

«Dovrò guardarlo sola?» domandò Amanda preoccupata.

«No, mai. Ci sarà qualcuno, te lo prometto.»

«Allora te lo prometto anche io, papà.» }

 

 

«Poteva scegliere meglio.»

«Potrei offendermi!»

«Affari tuoi, Nolan.»

 

 

{ «Te lo prometto qui, nel mare!» }

 

 

 

 

“There's a part in me you'll never know
The only thing I'll never show”
(Muse – Endlessly)

  
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