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Autore: Nefelibata    14/09/2012    4 recensioni
'Ultimamente non faccio altro che sospirare, gonfiare i polmoni prendendo più ossigeno possibile, provando a trattenerlo nel mio corpo per alcuni secondi, per poi lasciarmi andare con un sonoro soffio.'
Pairing: Larry
Conteggio parole: 964
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcun scopo di lucro, non intendo dare rappresentazioni veritiere dei caratteri di queste persone, ne offenderli in alcun modo. Sfortunatamente nessuno dei personaggi mi appartiene.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sospiri 

Sospiro.
Ultimamente non faccio altro che sospirare, gonfiare i polmoni prendendo più ossigeno possibile, provando a trattenerlo nel mio corpo per alcuni secondi, per poi lasciarmi andare con un sonoro soffio.
È una reazione involontaria, un vizio, un qualcosa di incontrollabile.
È un modo per controllare se i miei polmoni funzionano ancora, se sono vivo o se il mio cuore ha smesso di battere.
È un modo per assaporare il suo profumo provando ad incanalarlo nelle mie vene, per tenerlo con me, per lasciarmi accarezzare da quel misto di lavanda e lampone.
Il suo profumo è come una sigaretta, ti rilassa, ti penetra nella pelle provocando piacere, ti avvolge e ti scalda, ma quando quel profumo non c'è, ne senti il bisogno, brami quel profumo.
Il suo profumo è lo stesso che alleggiava nella stanza dove i nostri corpi nudi si sono scontrati per la prima volta.
Lo stesso profumo che assorbivano le mie lacrime, prima di infrangersi come pioggia sulle piastrelle.
Lo stesso profumo che accompagnava il mio risveglio insieme al vento amico e alla tiepida luce del sole.
Ma in fondo cos'è il sole, se non è riflesso nei suoi occhi?
Che sapore avrebbe, quel profumo, se il mio respiro non lo cercasse nell'incavo del suo collo? 
Che colore avrebbero i suoi occhi, se non fossero riflessi nei miei? 
E come sarebbe il mio risveglio senza il suo ricciolo ribelle che mi solletica la guancia?
Semplicemente, come sarebbe la mia vita senza Harry? 
Un secondo dopo aver formulato la domanda mi accorgo di non volere la risposta, di non voler nemmeno provare ad immaginare una vita senza quel profumo che mi circonda.
Incrocio il suo sguardo ed inevitabilmente sospiro di nuovo, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quelle labbra rosa.
Mi fissa a sua volta e nei suoi occhi vedo passare i più confusi sentimenti e le più contrastanti emozioni.
Sembra che sorrida impercettibilmente, ma è solo un attimo, e la sua espressione torna indecifrabile.
Se avessi un desiderio, sarebbe poter leggere la sua mente, sapere cosa vuole, a cosa pensa, cosa lo fa soffrire di più e cosa potrebbe renderlo felice.
Dall'angolo più remoto della mia mente sorge un pensiero che cresce fino ad occuparla tutta.
La risposta sono sempre io.
È me che vuole, nel suo letto la sera tardi con la guancia schiacciata sul mio cuore e il mattino a colazione, col mio sguardo su di lui mentre in silenzio mangiamo i cereali impregnando l'aria del nostro amore.
È a me che pensa, quando le lacrime si stancano di ristagnare in quella palude che sono i suoi occhi e si rincorrono sulla pelle liscia, è a me che pensa quando il suo sorriso accende tutte le luci dentro di me  illuminando e scaldando il mio cuore.
Sono io che lo faccio soffrire, quando distolgo lo sguardo da lui per posarlo sull'intervistatore, sono io che lo faccio soffrire quando le mie dita si intrecciano con quelle di Eleonor. mai state più fredde e prive di calore, quel calore di cui necessito.
Ma sono anche io a renderlo felice, quando gli sussurro che per me esiste solo lui, solo lui ha importanza, tutto il mio amore è rivolto esclusivamente a lui. Sono io a renderlo felice quando con un bacio sigillo tutte le mie promesse, quando la mia voce raggiunge il suo cuore e lo culla.
L'amore tra me e Harry è così strano che nemmeno Shakespeare saprebbe trovare le parole.
È così puro da fare invidia agli angeli, eppure così confuso da rivelarsi un labirinto senza ucita.
È così semplice da poterlo disegnare, eppure così complicato da imprigionarci in un cubo di rubik.
È così pieno di noi, così vero che se fosse un ritratto sarebbe un bambino, ma così stracolmo di segreti che non ci resta altro che cercare la chiave per aprirci all'altro e rivelare ciò che siamo davvero.
Harry non ha mai smesso di guardarmi, e mi chiedo se il tempo si sia fermato.
Provo l'impulso di sospirare ancora una volta ma vengo distratto da un repentino cambiamento avvenuto in un istante nelle sue iridi.
Ci ho sempre letto confusione in quei vortici verdi, ma ora ci trovo consapevolezza.
I nostri sguardi si stanno ancora amando.
È come se volesse comunicarmi qualcosa imprimendomelo nelle pupille, trasmettendomelo interamente.
Cos'hai, Harry?
Cosa stai cercando di dirmi? 
Sei sempre stato un mistero per me, non sono mai riuscito a capire la battaglia che si batteva nel tuo essere.
Non sono mai riuscito a capire la confusione che ti avvolgeva tutto fino ad arrivare alle tue mani che iniziavano a incrociarsi e graffiarsi compulsivamente, quasi fossero le due parti di te che lottavano tra loro.
Non sono mai riuscito a capire dovre arrivassero i tuoi occhi quando si incantavano guardando fuori dalla finestra per minuti interi.
Non sono mai riuscito a capirti, a essere come tu vuoi, a fare in modo che quel sorriso fosse costantemente sul tuo volto.
I miei pensieri si immobilizzano, Harry ha distolto lo sguardo e si alza per poi iniziare a camminare verso i camerini.
Da quanto tempo è finita l'intervista? 
In fondo non mi importa, io ero immerso nel mio mondo, mi ero specchiato in lui e tutto il resto era diventato sfocato.
So dove si dirigerà, si chiuderà il bagno e maledicerà se stesso, me , con le sue lacrime che lo accarezzano e lo consolano.
I miei polmoni richiedono ancora l'aria inquinata da lui e dal suo essere.
Tutto, di me, esige la sua vicinanza, ancora.
Sospiro, per l'ennesima volta, e capisco che il nostro amore è proprio come un sospiro.
Ne ho bisogno come l'aria, e allora lo tengo vicino a me più tempo possibile, per poi doverlo abbandonare, guardarlo allontanarsi da me, rendendomi conto di aver ancora bisogno di lui. 

*

Salve salvino gente!
Ormai, chi segue le mie os, sa già che le mie storie non hanno un particolare senso.
Ecco la sequenza con cui nascono:
Passeggiatina su Weheartit, rigorosamente tag "Larry Stylinson", vista di una gif, cervello che elabora i dati, lampadina che si accende, mani che lavorano (tralasciate l'ambiguità di questa frase semplice).
Non so cosa dire, è proprio nel mio stile: nessuna sequenza temporale, nessun inizio, nessuna conclusione.
Ho una notizia per voi.
Ricordate la long di cui parlavo sempre e che non ha mai preso vita ? 
La mia idea sta per realizzarsi, sto scrivendo una long larry in collaborazione.
Non vi anticipo nulla se non che io mi occuperò del punto di vista di Harry.
Non so quando potrò iniziare a postare, ma lo farò appena posso, promesso.
Vi lascio con il mio Twitter : https://twitter.com/alwaysbebrave
Voglio conoscere più Larry shippers possibili e ci sono sempre per parlare di qualsiasi cosa.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa storia se vi va.
Nicole
  
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