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Autore: londra555    14/09/2012    12 recensioni
-Hummel, Lopez. Partite tra tre giorni! Buon divertimento!
-Partiamo? - domandò confusa Santana.
-Certo! Abbiamo bisogno di riprese sul campo! Non sapete come si fanno i documentari?
-Veramente no! - provò di nuovo Kurt.
-Bene, avete tre giorni per impararlo! Poi salperete sulla nave oceanografica Nuove Direzioni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Esilio

 

Ci sono dei momenti, nella vita, in cui una persona vorrebbe tornare indietro nel tempo per non ripetere un errore. Santana si trovava esattamente in uno di quei momenti. Passeggiava avanti e indietro nervosamente nel suo ufficio pensando se fosse il caso di iniziare a mangiarsi le unghie anche se sapeva benissimo che erano posticce. Avrebbe dovuto controllare su internet se fossero fatte con materiale tossico o cancerogeno.

Non poteva farci niente. Questa volta era sicura che Sue Sylvester l'avrebbe licenziata.

E non poteva darle torto.

Lavorava in quella piccola catena televisiva che si occupava solo di notizie da poco più di due anni. Aveva finito il suo master in giornalismo politico e si era ritrovata in mezzo a una strada rendendosi conto che il New York Times non era alla disperata ricerca di una giornalista d'assalto come lei.

La cosa l'aveva spiazzata.

Sue Sylvester era stata la sua salvezza. Certo, durante il colloquio di lavoro, l'aveva guardata come un gatto guarderebbe un topo. E, Santana, sospettava che avesse anche giocato con lei come un gatto farebbe con un topo. Ma, alla fine, l'aveva contrattata. Ed aveva potuto iniziare ad occuparsi di quello che davvero le piaceva. Stare col fiato sul collo ai potenti politici di Washington per smascherare il fatto che, in fondo, erano tutti dei bambini ipocriti. E, come bambini, le piaceva quando poteva beccarli con le mani nel barattolo della marmellata.

Solo che, quella volta, l'aveva davvero fatta grossa. E la Sylvester non le avrebbe perdonato quel minuscolo errore di valutazione.

Insomma, chi voleva prendere in giro, non era certo il primo errore del genere che faceva. E, soprattutto, come faceva a definirlo minuscolo anche solo nella sua mente?

Quinn bussò al suo ufficio e la guardò con espressione triste.

-Ha detto che puoi passare, adesso.

-Come ti sembra?

-San, davvero me lo chiedi?

Santana prese un profondo respiro mentre usciva dalla sua stanza, attraversò il lungo corridoio cercando di non incrociare gli sguardi preoccupati dei suoi colleghi. Ad ogni passo la scura porta di legno dell'ufficio di Sue Sylvester sembrava sempre più grande e minacciosa.

Bussò ed entrò immediatamente.

Prese posto nella sua poltroncina mentre fissava lo sguardo nello schienale dell'enorme poltrona in pelle nera che aveva davanti. Poi, improvvisamente, questa ruotò e davanti a lei apparve una sorprendentemente tranquilla Sue Sylvester.

-Lopez, Lopez, Lopez....

Non disse altro. Non la guardava nemmeno. Sembrava fosse persa nei suoi pensieri. Guardava il pavimento come si guarderebbe un tramonto in un isola tropicale. Con espressione sognante.

-Da quanto tempo lavori qui? - chiese improvvisamente.

-Due anni.

Santana si schiarì la gola riarsa mentre il suo capo annuiva lentamente. Si chiese perché non avesse bevuto un bicchiere d'acqua prima di presentarsi li.

O un doppio whisky.

-E ti trovi bene?

-Certo! Insomma, posso occuparmi di quello che mi piace, il lavoro è meraviglioso, ho carta bianca nei servizi...

-E allora perché stai cercando in tutti i modi di farti licenziare? - la Sylvester finalmente la fissò con sguardo di fuoco.

-Insomma, non è quello che sembra. Voglio dire, l'ultimo servizio in fondo è andato benissimo...

-Benissimo?

-Si, nel senso che...

-Lopez, cosa dovevi fare?

-Intervistare il Senatore McLuhan.

-Perché?

-Per via delle sue ultime dichiarazioni polemiche sull'importanza di vietare il divorzio perché mina la società civile.

Sue Sylvester sorrise. Come sorridono le iene.

-E tu cos'hai fatto?

-Tecnicamente l'ho intervistato!

-Si! E poi?

-Beh poi sa com'è... un uomo affascinante... il più giovane senatore di tutti gli Stati Uniti e...

-E ci sei finita a letto! - sbraitò la donna.

-Tecnicamente no! - si difese Santana.

La Sylvester sollevò un sopracciglio.

-Tecnicamente?

-Beh era il divano della sua villa al mare e...

-Ed è arrivata la moglie! - sbraitò ancora.

-Si, è vero. Ma non è successo niente d'importante – provò ancora a difendersi lei.

-Gli ha rotto un vaso di ceramica cinese del XV secolo sulla testa! E' finito all'ospedale!

-Si è vero, ma non è niente di grave, saranno stati appena sette punti e...

-Ed ha chiesto il divorzio!

-Beh anche questo è vero ma non può negare l'ironia della cosa...

-E l'intera storia è finita su tutti i giornali!

-Insomma si ma noi abbiamo praticamente avuto l'esclusiva, insomma io ero...

-Tu sei nel mezzo di uno scandalo che ci sta facendo perdere milioni di sponsor ogni secondo che passa! - la Sylvester aveva assunto un tono che non ammetteva repliche.

Ma Santana non era capace di notarlo.

-Insomma non abbiamo mai avuto tanti sponsor. Una piccola catena televisiva come la nostra non...

Sue Sylvester sollevò una mano zittendola immediatamente.

-Sai, Lopez, sono fiera di averti contrattata! Sei una delle mie migliori giornaliste. Per questo non ti licenzio.

Santana si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo ed un lieve sorriso.

-Come hai detto tu siamo una piccola catena! Ma ci vogliamo espandere in altri campi. Quindi ho deciso di affidarti un compito importantissimo.

-Sono onorata e stia sicura che non la deluderò.

Sylvester sorrise. Un sorriso che avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene al peggior serial killer.

-Oh, sono certa che non mi deluderai! Si tratta di un documentario.

-Fantastico! Un documentario! Sono assolutamente sicura che... - fece una pausa – Su quale aspetto della società?

Il sorriso della Sylvester si allargò appena. Era umanamente possibile avere tanti denti?

-Oh no, si tratta di un documentario naturalistico!

-Mi sta dicendo che mi devo occupare di animali?

-Oh meglio! Molto meglio! Voglio un fantastico servizio sulle fumarole nere!

Santana spalancò la bocca. Era quasi sicura che la donna davanti a lei si stesse inventando quella cosa sul momento.

-Le cosa? - domandò con aria spaventata.

-Oh lo scoprirai da sola di cosa si tratta! In fondo sei tu quella che farà il documentario. Ci sono un paio di scienziati che ti spiegheranno tutto! Avrai tanto tempo per capire di cosa si tratta, sta tranquilla.

-Ma io non...

-Lo so cosa stai pensando! Che non puoi farlo da sola!

-Si certo, mi serve un cameraman! Se posso scegliere vorrei lavorare con Puckerman!

La Sylvester scoppiò a ridere. Come se avesse sentito la cosa più divertente del mondo.

-Scordatelo Lopez, credi che non sappia cosa fate tu e quel troglodita quando lavorate insieme? E visto che non voglio che tu ripeta lo stesso errore ho deciso di affiancarti un'altra persona.

In quel momento bussarono alla porta.

Santana si voltò per vedere apparire un pallidissimo Kurt Hummel, elegantissimo ed impeccabile. Sembrava fosse un cadavere pronto per il proprio funerale.

-Voleva vedermi? - chiese timidamente.

-Passa pure Hummel! - il tono della Sylvester indicava che, chiaramente, si stava divertendo un mondo.

Santana scambiò una rapida occhiata con il ragazzo. Cosa ci faceva li anche lui?

-Ecco qui! Adesso ci siete entrambi! Vi occuperete voi due della nuova frontiera della nostra catena! Documentari naturalistici estremi!

Kurt spalancò ancora di più gli occhi.

-Quindi non stava scherzando, prima?

-Ti sembro una che scherza, Hummel?

-Ma nessuno di noi due sa niente di natura! Insomma io credo di non aver mai visto da vicino nemmeno una mucca! Una volta ho trovato un ragno nel letto ed ho dormito sul divano per una settimana! Per non parlare di quella volta che ho trovato quello scarafaggio nel corridoio del mio palazzo! Voglio dire... ho cambiato palazzo!

Santana non aveva parole. Insomma era già abbastanza ridicolo doversi occupare di... beh di qualunque cosa si dovesse occupare. Ma anche farlo affiancata dalla regina del dramma era troppo! Insomma, Kurt Hummel si occupava di moda. Non era nemmeno un vero giornalista. A chi diamine importava se il giallo ocra era ormai fuori moda a Manhattan mentre ancora si usava a Brooklyn?

Socchiuse gli occhi pensando a cosa doveva aver combinato anche lui per meritarsi quella punizione.

-Hummel, Lopez. Partite tra tre giorni! Buon divertimento!

-Partiamo? - domandò confusa Santana.

-Certo! Abbiamo bisogno di riprese sul campo! Non sapete come si fanno i documentari?

-Veramente no! - provò di nuovo Kurt.

-Bene, avete tre giorni per impararlo! Poi salperete sulla nave oceanografica Nuove Direzioni!

-Su cosa?

-E adesso fuori! Non fatemi perdere tempo! Sparite dalla mia vista! Fabray vi darà i dettagli! Fate un buon lavoro se non volete essere licenziati davvero!

I due saltarono in piedi e uscirono di corsa dall'ufficio del loro capo. Kurt sbuffò disperato.

-Cos'hai fatto tu per meritarti questo? Perché quello che ho fatto io lo sa tutto il mondo ormai! - gli chiese Santana.

-Io? Niente... come ti viene in mente! - esclamò rapidamente Kurt senza guardarla.

Santana sogghignò.

-Con chi sei andato a letto tu?

Il ragazzo davanti a lei assunse una tonalità simile a quella di un pomodoro maturo.

-Come ti viene in mente io... oh, al diavolo! Con quel nuovo stilista francese! Lo dovevo intervistare e sai come vanno queste cose... abbiamo iniziato a parlare del verde pastello che sarà sicuramente il colore di moda tra tre estati e...

-Basta! Non mi interessa sapere i dettagli! Sei inquietante.

-Ragazzi eccovi! State bene? - domandò Quinn che era apparsa dal nulla.

-Si, siamo sopravvissuti. E non ci ha licenziato! - esclamò felice Kurt.

-Vedo che l'avete presa abbastanza bene – disse con le sopracciglia aggrottate Quinn.

-Insomma poteva andare peggio! Voglio dire alla fine è uno stupido documentario! Faremo un paio di domande a scienziati pazzi che passano il loro tempo giocando con non so bene cosa e poi torneremo a casa – disse Santana con un'alzata di spalle.

-Vi dovete occupare delle fumarole nere! - insistette Quinn che li guardava allibita.

-Si, quello che sono non ha importanza – spiegò Kurt.

-Si trovano sul fondo dell'oceano! - insistette ancora Quinn.

-Va bene, per me è uguale dove si trovano! - disse Santana che non capiva perché la sua amica fosse così preoccupata.

-Partirete con una spedizione su una nave oceanografica! - il tono di voce di Quinn iniziava a sfiorare l'isteria.

-Si non sarà come andare in crociera ma posso sopravvivere un paio di giorni! - Kurt si strinse nelle spalle mentre lo diceva.

Quinn si passò una mano sul viso.

-La spedizione durerà tre mesi.

Santana si voltò di scatto e la guardò a bocca aperta.

Avrebbe voluto dire qualcosa, qualunque cosa. Ma il tonfo sordo di Kurt che sveniva al suo fianco glielo impedì.

 

 

 

 

 

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Lo so, ho finito l'altra da poco. Potrei smetterla di pubblicare per un po'. E invece eccomi qui, con una AU (sai che novità!), brittana (altra novità!!!).

Questo è naturalmente una piccola introduzione per darvi un'idea di cosa succederà. Sperando che vi piaccia!

Una piccola cosa, vorrei ringraziare Elettra, il titolo è suo ed è un onore per me che una delle mie autrici preferite abbia trovato il titolo per questa storia!

Un abbraccio a tutti voi e un grazie per essere arrivati fin qua!!

  
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