All my only dreams
Una leggera
brezza scuoteva la cima degli alberi di ciliegio che, timidamente, iniziavano
ad impreziosirsi di piccoli dolci boccioli di fiori pronti a schiudersi
dolcemente al calore del sole primaverile.
Rabbrividendo
leggermente si strinse di più all’interno del suo giaccone e pensò a quanto
sarebbe stato bello l’arrivo della nuova stagione.
Con passo
deciso si fece spazio tra la folla del centro ed andò a sedersi in una panchina
poco distante in cui batteva il sole. Dopo essersi accomodato guardò
immediatamente l’orologio da polso per costatare di essere in anticipo di un
quarto d’ora.
Si mise
quindi comodo e prese a giocare con il suo cellulare:
sapeva che avrebbe dovuto aspettare molto.
La sua
ragazza era fatta così, erano rare le volte in cui arrivava puntuale. Ma lui
ormai ci aveva fatto l’abitudine. Ma nonostante sapesse che lei sarebbe
arrivata in ritardo si presentava agli appuntamenti sempre in largo anticipo.
Poco male dovesse aspettarla: ne valeva sempre la
pena.
Sakura – o meglio Sakura-chan
come aveva iniziato a chiamarla lui quando erano soli
– poteva avere un sacco di difetti, dalla sbadataggine al suo essere un
maschiaccio, ma era anche di questi suoi lati non proprio adorabili che Tonami si era innamorato.
E i due ormai
stavano insieme da cinque mesi.
Erano già
passati cinque mesi dal famoso 15 settembre, data del Festival della Cultura in
cui i due si erano messi ufficialmente insieme.
Avevano già
passato tante cose, dalla gita a Kyoto in cui avevano
mezzo litigato in quanto lei si era messa in testa l’idea di farlo ingrassare
contro la sua volontà, alla festa di Capodanno a casa Shibahime quando non avevano fatto altro che baciarsi sotto
il vischio.
Tonami attendeva anche con trepidazione
l’indomani: essendo la festa di San Valentino, l’Hokuei,
il loro liceo, aveva organizzato con il prezioso aiuto di Miyazawa
e Arima una grandissima festa a cui
avrebbe partecipato tutta la scuola con rispettivi amori.
Maho avrebbe portato Takashi,
il suo ragazzo di 28 anni, e Tsubasa sarebbe arrivata
con Kazuma, il suo fratellino. Aya
era riuscita a convincere Kyo, suo fratello maggiore,
ad accompagnare Rika: senza aiuto quei due timidoni non riuscivano neanche a parlarsi! Neanche a
chiederlo, inoltre, Yukino e Arima
sarebbero andati insieme e sarebbero sicuramente stati al centro
dell’attenzione di tutti. Probabilmente molte coppie li avrebbero imitati,
tanto era ambito essere perfetti come i due capoclasse
della sezione A. Asaba invece avrebbe passato la sera
a rimorchiare ragazze.
E lui avrebbe
portato Sakura. Già immaginava la scena: lei, avvolta
in uno splendido abito, sarebbe stata più bella che mai, avrebbero ballato,
riso, si sarebbero baciati…
Arrossì al
solo pensiero. E sorrise.
Guardò
nuovamente l’orologio: mancavano cinque minuti all’ora
dell’appuntamento ma di Sakura ancora nessuna
traccia. Alzando gli occhi al cielo si maledisse per
non essersi ricordato di portare con sé un libro: l’attesa sarebbe stata lunga.
Passarono
altri cinque, dieci, venti minuti ma della sua ragazza neanche l’ombra. Tirò
fuori il cellulare l’ennesima volta per farle un nuovo squillo
ma sentì la voce di lei gridare il suo nome. Alzò lo sguardo e vide Sakura correre verso di lui, quindi si alzò in piedi ancora
leggermente arrabbiato.
“Scusa il
ritardo!” disse lei fermandosi di fronte a lui e ansimando per riprendere
fiato. “Ero al telefono con Aya e il tempo è volato!”
cercò di scusarsi lei, si appoggiò una mano sul petto e tirò un sospiro ancora
più profondo.
“Sono
abituato ad aspettarti…” disse lui leggermente acido. Parecchie volte aveva
desiderato essere al centro dei suoi pensieri come lo era lei in lui, ma spesso
si era accorto di come fosse più importante per lei l’amicizia.
“Non te la
sarai presa, vero?” chiese lei sentendosi gelare al tono da lui usato. “Ti
prometto che non succederà più!” continuò lei assumendo un’espressione da
cucciolo bastonato a cui lui non seppe resistere.
Cercò di
mantenersi arrabbiato ma non ci riuscì per molto,
soprattutto quando lei gli si avvicinò e alzatasi in punta di piedi andò a
baciargli dolcemente le labbra.
Lui chiuse
gli occhi e sorrise quando si staccarono. Poteva essere anche furibondo con
lei, ma Sakura riusciva sempre ad averla vinta.
“Andiamo?”
chiese lei con un sorriso. Tonami annuì e si
incamminarono verso il cinema.
Passeggiando
fianco a fianco Sakura iniziò un discorso non-stop
riguardo a tutto ciò che le veniva in mente: lo sport, la scuola, il nuovo
taglio di capelli di Asaba, la voracità di Tsubasa… Tonami al suo fianco la
ascoltava in silenzio, adorando sentire la sua voce ma
desiderando inconsciamente di sentila discutere di qualcosa che potesse
riguardare loro due come coppia.
Sakura parlava raramente della loro
situazione e non riusciva neppure a dar libero sfogo ai suoi sentimenti. Poche
volte gli aveva detto qualcosa di carino, poche volte
aveva preso lei l’iniziativa di andare ad abbracciarlo o anche solo prenderlo
per mano. E Tonami sentiva quasi di essere inferiore
a tutto ciò che faceva parte del mondo di Sakura.
“Parliamo di
domani!” la interruppe lui un po’ bruscamente. Lei si zittì spaventata un po’
da suo tono di voce. “Ok...” disse
lei aspettando il seguito.
Lui cercò di
tornare normale e iniziò il discorso: “Vuoi che venga a prenderti a casa o
altro?” chiese quindi iniziando. “Prima Tsubasa mi ha
chiesto di andare con lei in macchina…noi abitiamo vicine e sarebbe più comodo
anche per te, che dici?” chiese lei esponendo il piano.
Lui ci pensò
un attimo. Avrebbe desiderato andare lui stesso a prenderla a casa… Ma conoscendo Sakura sapeva
che come minimo aveva già accettato l’invito di Shibahime
e non vedeva l’ora di fare il viaggio in macchina con loro.
“Ok…” disse lui sapendo che era una causa persa. “Oh! Non
vedo l’ora!” gioì lei facendo due piccoli saltelli “Ci divertiremo un sacco e
il mio abito è splendido! Rika ha superato sé
stessa!” Difatti Sena aveva deciso di confezionare per tutte
l’abito per la festa e aveva passato delle settimane infernali intenta a
disegnare e cucire. Qualche mattina arrivava in classe talmente assonnata che
rischiava di addormentarsi a lezione!
Tonami annuì disinteressato
mentre Sakura riprendeva a parlare come una
macchinetta.
Arrivarono al
cinema ma tutti gli spettacoli erano iniziati da un
po’ e i prossimi sarebbero iniziati in più di un’ora. Lui si mise le mani in
tasca, irritato di non essere riusciti ad arrivare in
tempo, e le chiese cosa voleva fare.
Lei ci pensò
un po’, poi propose di andare a prendere un caffè al bar. E si incamminarono.
“Che ti
succede Takepi?” chiese lei usando il nomignolo
affettuoso che gli aveva trovato. “Mi sembri così triste…sei ancora arrabbiato
perché sono arrivata in ritardo?”
Tonami sospirò e la guardò intensamente.
Niente da fare, non riusciva a rimanere arrabbiato con lei al lungo. Si sciolse
quindi in un sorriso e con un filo di voce le disse: “Non è nulla…speravo solo
di riuscire a vedere il film”
Lei annuì e gli sorrise di rimando. “Ci torneremo!” disse lei felice di
averlo fatto sorridere.
Arrivati al
bar entrarono insieme e cercarono con lo sguardo un tavolo libero.
“Tsubakiii!! Tonamiii!!” gridò una voce ben nota ad entrambi. Si trattava di Yukino.
La coppia si
avvicinò e vide che al tavolo erano riuniti Yukino, Arima, Asaba e Maho. “Ciao! Come mai qui?” chiese Yukino
invitandoli a sedersi.
Sakura si accomodò in fretta, ben felice di
aver trovato gli amici per caso, mentre Tonami si
sedette stancamente e incrociò le braccia al petto: avrebbe desiderato restare
da solo con lei.
Passarono un
sacco di tempo a chiacchierare e ridere, solo Tonami
non stava assaporando quella situazione. Sakura infatti prestava tutta la sua attenzione ai loro amici, si
divertiva a scherzare con Asaba, faceva battute con Yukino…a lui non restava nulla.
Guardò più
volte l’orologio, desiderando che gli altri se ne andassero, ma sapeva che
ormai la giornata era rovinata.
Sempre più
pensava a quanto Sakura considerava l’amicizia
rispetto a lui…passava ore al telefono con gli amici mentre
lui era fuori ad aspettarla, sembrava gli prestasse attenzione solo quando
erano soli ma anche in quei momenti lei parlava in continuazione degli amici.
Forse lei non
lo amava quanto lui amava lei…Sakura non aveva mai
neanche detto la parola amore…
La sentì
ridere forte e il cuore iniziò a fargli male…stava male…voleva essere al centro
del suo pensiero…voleva il suo amore incondizionato…e voleva tutto di lei. La
voleva tutta per sé, voleva possederla, dominarla, amarla incondizionatamente
ed essere ricambiato.
Con rabbia si
alzò in piedi e Sakura si bloccò dal discorso con Yukino per guardarlo. “Che fai?” chiese lei non capendo il
motivo per cui si fosse alzato. “Vado a casa” disse
lui rimettendosi la giacca. “Ma…” provò a dire lei ma Tonami la interruppe guardandola ad occhi stretti. “Resta
pure qui con i tuoi amici…è ovvio che preferisci loro a me” e uscì dal bar dopo
aver lasciato i soldi del conto.
Sakura rimase immobile un attimo, poi si
alzò in fretta e gli corse dietro. “Scusate!” disse agli amici che osservavano la scena increduli.
“Takepi!!” gridò lei rincorrendolo.
Lui si bloccò e si girò verso di lei senza fiatare. “Si può sapere che ti
prende?! Ci stavamo divertendo!” disse lei volendo una
risposta.
“Ti sbagli.
Tu ti stavi divertendo” disse lui freddamente. La ragazza boccheggiò più volte,
non sapendo come ribattere.
“Tutto ciò
che desideravo io era passare una giornata con te…da soli…ma come al solito tu preferisci gli amici a me” continuò mantenendo
uno sguardo impassibile.
“Ma cosa dici?!” chiese lei scioccata. Le sembrava di parlare con uno
sconosciuto, lui non era mai stato così duro con lei.
“E’ così Sakura… io vengo sempre dopo i tuoi amici. E non mi và
bene” continuò lui abbassando la testa. Si stava dando dello stupido
mentalmente per quel discorso, ma non riusciva più a sopportare la situazione.
Lei doveva sapere. E capire.
“Adesso
smettila! Lo sai che non è così!” asserì lei puntando le mani ai fianchi. “No,
io non lo so. Vedo come ti comporti con loro e come ti comporti con me. E
capisco di essere il meno importante” disse lui con voce piatta.
“Ma Takepi…non è così…” cercò lei di dissuaderlo con un sorriso.
“Non potresti lasciar perdere tutta questa storia? Ti assicuro che non è così!”
disse lei cercando di riappacificarsi.
“C’è un solo
modo per lasciar perdere questa storia…” iniziò lui guardandola sorridere, e
gli fece ancora più male dire “Ed è lasciar perdere te.”
La ragazza
spalancò gli occhi, incredula. “Takepi?” chiese con
voce tremante. Possibile che lui la stesse lasciando? Lui scosse le spalle e si
girò, andandosene.
Tsubaki rimase immobile ad osservarlo
allontanarsi tra la folla. La vista le si offuscò a
causa delle lacrime che le riempirono gli occhi. Singhiozzò più volte, poi
cercò di calmarsi e tornò al bar dai suoi amici.
“Avete visto
prima che faccia aveva Tonami?
Sembrava proprio arrabbiato!” disse Yukino
intervistando il gruppo di amici. Asaba incrociò le
braccia al petto e annuì con la testa dicendo: “Lo capisco. Stare con una come Sakura non dev’essere cosa facile…” Non ebbe neanche il tempo di
finire la frase che guadagnò un pugno in testa da parte di Yukino.
“Chissà se
stanno bene” si domandò Arima sinceramente
preoccupato per la coppia. Maho annuì semplicemente,
continuando a sorseggiare il suo caffè.
“Ah! Ecco Tsubaki!” gridò Yukino alzandosi
in piedi non appena vide la sua amica entrare in bar.
La ragazza si
avvicinò al tavolo con lo sguardo basso e gli altri non dissero nulla,
aspettando che fosse lei a cominciare.
“Mi ha
lasciata…” disse Tsubaki dopo qualche minuto. Yukino e Maho si guardarono un momento prima di avvicinarsi per abbracciarla.
“Lui…lui mi
ha lasciata…” continuò ancora Tsubaki prendendosi la
testa fra le mani.
Maho le porse un fazzoletto e la ragazza
lo afferrò ringraziando. Si asciugò le lacrime che le offuscavano ancora la
vista e si sedette al tavolo.
“Ti và di
dirci cos’è successo?” chiese Yukino accarezzandole
la schiena. Tsubaki singhiozzò prima di provare a
rispondere.
“Ha detto
che…che sono più attaccata a voi che a lui…” cominciò Tsubaki
alzando gli occhi al cielo per provare a non piangere. “Ha detto che mi lascia
perdere…”
Gli amici
cercarono di tirarle su il morale, ma nulla era
abbastanza efficace. “Inoltre domani è San Valentino…ci tenevo tanto a passarlo
con lui…e…” continuò la ragazza abbattendosi ancora di più.
“Andrà tutto
bene Tsubaki! Vedrai che farete pace!” la consolò Yukino. Tsubaki scosse la testa per
nulla convinta: lui sembrava talmente serio…
“No invece!
Lui si è stancato!” disse ancora stringendo forte le mani a pugno.
Dopo qualche
minuto si alzò e decise di tornare a casa. Voleva stare da sola. Tutti si
offrirono di accompagnarla ma lei rifiutò.
Cercando di
sorridere uscì dalla porta, dirigendosi a casa.
Nel frattempo
Tonami si stava chiedendo se aveva
fatto la scelta giusta. Vero che Sakura non
gli prestava abbastanza attenzione, ma un’altra donna
come lei non l’avrebbe trovata da nessuna parte.
Arrivò alla
stazione come un fantasma, senza guardare in faccia nessuno, e prese il treno
come un automa. Sentiva il cuore a pezzi.
Non appena
arrivò a casa, Tsubaki trovò Tsubasa
ad aspettarla.
“Ciao…Yukino mi ha detto cos’è successo” iniziò la piccola Shibahime. Tsubaki semplicemente
annuì invitandola a salire in camera sua.
Si sedettero
entrambe sul letto a parlare. “Come ti senti?” chiese Tsubasa
preoccupata. “Sto bene” mentì l’altra stringendo le ginocchia al petto.
“Davvero?” chiese la bionda non credendole.
“…non lo so”
rispose Tsubaki abbassando gli occhi. Le sembrava
ancora impossibile.
“Lui ti
manca?” le chiese Tsubasa osservando tutti i suoi
movimenti. Tsubaki ci pensò un momento, infine annuì
tristemente.
“Ascolta Tsubaki-chan” iniziò Shibahime
“ora ti dirò una cosa che non ti ho mai detto prima…” La ragazza mora alzò lo
sguardo, incuriosita.
“All’inizio
io ero contraria alla vostra relazione…pensavo che mi avresti abbandonata per
stare con il tuo ragazzo…e credevo che non sareste
durati come coppia. Ma mi sbagliavo” disse Tsubasa
con un sorriso. “Tonami ti ama da impazzire”
continuò, il cuore di Tsubaki iniziò a battere forte.
“E non hai
idea di quanto tu sia cambiata da quando stai con lui.
Sei dolce, allegra e sempre sorridente…voi due vi completate a vicenda. Non
devi arrenderti!” concluse Tsubasa mettendole una
mano sulla spalla.
“Ma…lui non
mi vuole più” disse Tsubaki abbassando lo sguardo.
“Lui ti ama
con tutto sé stesso! Desidera solo che tu gli dimostri
quello che provi!” disse Tsubasa. “Tu lo ami?” chiese
ancora.
Tsubaki rimase silenziosa, riflettendoci.
“Pensaci
questa notte…e quando avrai una risposta non esitare a dirglielo” le consigliò Tsubasa. “Ora devo andare a casa, ma se hai bisogno
chiamami pure”
E con questo Tsubasa uscì dalla stanza lasciando Tsubaki
da sola a pensare.
Il giorno
dopo Tsubaki si alzò di buon ora.
Aveva dormito poco quella notte, tormentata dai pensieri.
Arrivò a
scuola molto prima del solito e andò diretta nell’aula della sezione B sperando
di trovare Tonami. Rimase appostata fuori dalla classe per molto tempo, ma di lui ancora nessuna
traccia.
Ma decise di
non arrendersi; era strano che lui fosse in ritardo, ma molto probabilmente era
stata una sua scelta. Forse non voleva vederla.
Abbassò lo
sguardo sul pavimento, rattristata da quella prospettiva. Lei desiderava
ardentemente rivederlo, parlargli, e finalmente aprire il suo cuore.
“Tsubaki?” chiese una voce di ragazza vicina a lei. Tsubaki alzò lo sguardo e vide avvicinarsi un gruppo di
ragazze che erano nella squadra di pallavolo con lei. Iniziarono a
chiacchierare e rimasero concentrate sul discorso per molto tempo tanto che Tsubaki non si accorse nemmeno che Tonami
era arrivato in classe e avendola vista attorniata da amiche l’aveva
prontamente evitata.
“Maledizione!!” sbottò Tsubaki incamminandosi
verso il bagno. Per tutto il giorno aveva cercato di avvicinarsi a Tonami ma ogni volta che sembrava vicina all’obbiettivo
qualcosa le impediva di parlargli. Che fossero un gruppo di amici, dei
professori, tutto sembrava bloccarla.
Solo una
volta credeva di potercela fare, ma allora era stato lo stesso Tonami ad andarsene senza lasciarle l’occasione di parlare.
“Ma non mi
arrenderò!” si fece coraggio la ragazza.
Ormai mancava
solo un’ora di lezione alla fine della giornata scolastica, ma Tsubaki sapeva di avere ancora più tempo. Infatti sapeva che Tonami era
stato costretto da Yukino ad aiutarla
nell’organizzazione della festa, quindi lui sarebbe rimasto a scuola un’ora in
più rispetto agli altri studenti che avrebbero avuto quindi più tempo di lui
per prepararsi per il ballo.
Quando suonò
la campanella dell’ultima ora Tsubaki si alzò in
fretta dal suo banco, raccolse lo zaino e andò alla ricerca di Tonami dopo aver scambiato uno sguardo di intesa con Tsubasa.
Tonami si diresse svogliatamente verso la
palestra; la festa si sarebbe svolta lì e il suo compito era quello di
controllare un’ultima volta che tutto fosse a posto.
Non aveva
nessuna voglia di recarsi alla festa quella sera. L’aveva immaginata a lungo,
convinto di essere ancora con Sakura e
accompagnarla…ma ora che l’aveva lasciata non aveva senso andare.
Nuovamente si
domandò se aveva fatto la scelta giusta: Sakura
sapeva essere irritante e presuntuosa, ma lui si sentiva in qualche modo vuoto da quando non stava più con lei.
Ad ogni modo
però doveva resistere: fino a quel momento era stata Sakura
ad avere il controllo della situazione e lui si sentiva completamente
sottomesso a lei. E così non poteva continuare. Voleva che anche lei fosse
innamorata di lui allo stesso modo in cui lui amava lei, voleva sapere di
essere importante per lei. Ne aveva bisogno.
Arrivato in
palestra trovò altri rappresentanti di classe ad aspettarlo. Individuò Yukino e le si avvicinò.
“Allora? E’
tutto in ordine?” chiese lui scocciato e desideroso di tornare a casa il prima
possibile. Probabilmente Sakura era già tornata a
casa, conoscendola sarebbe potuta andare alla festa anche da sola e passare
tutto il tempo con le amiche. Tonami strinse i pugni
a quel pensiero. Era comunque più sicuro per lui tornare a casa…così non
avrebbe rischiato di incontrarla.
“Non
proprio…manca uno scatolone di palloncini che ci siamo dimenticati di
gonfiare…adesso si trovano nell’aula 1 di arte, potresti andare a prenderli?”
chiese Yukino a Tonami.
Lui annuì e
si incamminò verso l’aula. Sorridendo, Yukino prese
il cellulare e fece uno squillo a Tsubaki.
Tonami entrò in aula e accese la luce,
guardandosi intorno alla ricerca del famoso scatolone. Guardò un po’ ovunque ma si bloccò improvvisamente quando sentì la porta
aprirsi e dei passi avvicinarsi a lui.
Raddrizzò la
schiena e rimase immobile, sapendo che si trattava di lei.
“Ti prego,
girati” chiese Tsubaki quasi supplicandolo.
Tonami si girò lentamente, deglutendo, e si
ritrovò specchiato negli occhi della ragazza. Rimasero in silenzio per qualche
minuto.
Fu Tsubaki la prima a parlare. “Finalmente ti ho trovato”
disse avvicinandosi. Lui fece un passo indietro, insicuro di volerla
affrontare.
“Ho bisogno
di parlarti…” iniziò lei addolcendo lo sguardo. “Ah si? Se si tratta di come tu non abbia fatto nulla di male e che io sia uno stupido,
non mi interessa” disse lui duramente.
“No! Voglio
dirti che hai ragione!” cominciò lei. “Ci ho pensato molto e…beh, è vero che mi
piace molto passare il tempo con gli amici ma se dovessi scegliere tra loro e
te, saresti tu la mia scelta!”
“Oh, davvero?! Vuoi stare con gli amici ma mi
preferisci un po’ di più?!” chiese lui arrabbiato. “Che bello! Sai che ti dico?
A me non basta tutto questo!” disse lui.
Tsubaki fremette di rabbia e gli rispose: “Ma
che stai dicendo?! E’ vero, adoro stare con gli amici.
Ma cosa ci posso fare se sono fatta così?! Sai cosa? Tu
dovrai imparare a convivere con questo, e se non ci riuscirai e sarai costretto
a rompere con me allora io non posso fermarti! Ma sarebbe un peccato perché io
ti amo!!” gridò lei dicendogli tutta la verità per la
prima volta.
Quando ebbe
finito, Tsubaki chiuse in fretta la bocca,
imbarazzata per ciò che aveva detto e tesa per la sua reazione.
Tonami incrociò le braccia al petto, il suo
cuore iniziò a battere forte mentre risentiva quella
frase rimbombargli in testa. Lei lo amava?! Sembrava
impossibile.
Lui rimase
immobile a fissarla: cosa doveva fare? Non sapeva se dirle o
meno che l’amava anche lui.
“Non devi
rispondermi per forza” disse Tsubaki togliendolo dal
dubbio. “Mi basta solo che mi perdoni…” disse fiduciosa.
Tonami si girò su sé stesso e fece qualche
passo, pensando. Si girò verso di lei dopo qualche minuto e si trovò immerso
nel profondo dei suoi occhi.
“Allora,
vogliamo andare al ballo insieme?” chiese poi lui decidendo di darle una
seconda possibilità.
“Oh Takepi!!” disse Tsubaki sorridendo e avvicinandosi a lui per baciarlo.
Rimasero stretti per qualche interminabile minuto e si baciarono intensamente.
Alle 7.30 Tonami andò a casa della ragazza a prenderla e insieme
andarono alla festa di San Valentino. Passarono la serata insieme tra gli
sguardi felici dei loro amici, contenti per loro.
Finita la
festa, Tonami invitò la sua ragazza a casa sua dato
che era vuota; i suoi genitori erano infatti partiti
per una vacanza.
E quale modo
migliore per coronare il giorno di San Valentino, se non passare la notte ad
amare la persona del cuore?
Every night I pray, I'll have you here someday.
I'll count the stars tonight, and hope with all my might.
That when I close my eyes, you'll be right by my side.
If I could only have one wish you'd be the girl whose lips I'd kiss
All my only dreams.
And when I close my eyes, you'll be right by my side.
If I could have just one request, stay with me girl I confess.
All my only dreams.
Any waking hour it seems, I only have you in my dreams
So every night I pray, I'll have you here one day.
I'll count the stars tonight, and hope with all my might.
That when I close my eyes, you'll be right by my side.
If I could have just one request, stay with me girl I confess.
All my only dreams
FINE
Altra one-shot terminata! Allora? Che ve ne pare?
Spero proprio
vi sia piaciuta! L’idea per la ff mi è venuta da una
puntata di That ‘70s Show, telefilm che vi consiglio
di guardare!!
La canzone è “All my only
dreams”
La parte in
cui parlo di una festa di Capodanno a casa Shibahime
è completamente inventata…chissà che non arrivi anche una fanfiction
riferita a questo!! Non prometto nulla però!!
Grazie per
aver letto la mia ff!! Alla
prossima!! E se vi và recensiteee!!!!!
BACI