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Autore: tsubaki    01/04/2007    3 recensioni
La mia seconda One-Shot su Karekano! Dopo 5 mesi insieme Tonami sembra in dubbio riguardo alla sua relazione con Tsubaki.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takefumi Tonami, Tsubaki Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All my only dreams

All my only dreams

Una leggera brezza scuoteva la cima degli alberi di ciliegio che, timidamente, iniziavano ad impreziosirsi di piccoli dolci boccioli di fiori pronti a schiudersi dolcemente al calore del sole primaverile.

Rabbrividendo leggermente si strinse di più all’interno del suo giaccone e pensò a quanto sarebbe stato bello l’arrivo della nuova stagione.

Con passo deciso si fece spazio tra la folla del centro ed andò a sedersi in una panchina poco distante in cui batteva il sole. Dopo essersi accomodato guardò immediatamente l’orologio da polso per costatare di essere in anticipo di un quarto d’ora.

Si mise quindi comodo e prese a giocare con il suo cellulare: sapeva che avrebbe dovuto aspettare molto.

La sua ragazza era fatta così, erano rare le volte in cui arrivava puntuale. Ma lui ormai ci aveva fatto l’abitudine. Ma nonostante sapesse che lei sarebbe arrivata in ritardo si presentava agli appuntamenti sempre in largo anticipo. Poco male dovesse aspettarla: ne valeva sempre la pena.

Sakura – o meglio Sakura-chan come aveva iniziato a chiamarla lui quando erano soli – poteva avere un sacco di difetti, dalla sbadataggine al suo essere un maschiaccio, ma era anche di questi suoi lati non proprio adorabili che Tonami si era innamorato.

E i due ormai stavano insieme da cinque mesi.

Erano già passati cinque mesi dal famoso 15 settembre, data del Festival della Cultura in cui i due si erano messi ufficialmente insieme.

Avevano già passato tante cose, dalla gita a Kyoto in cui avevano mezzo litigato in quanto lei si era messa in testa l’idea di farlo ingrassare contro la sua volontà, alla festa di Capodanno a casa Shibahime quando non avevano fatto altro che baciarsi sotto il vischio.

Tonami attendeva anche con trepidazione l’indomani: essendo la festa di San Valentino, l’Hokuei, il loro liceo, aveva organizzato con il prezioso aiuto di Miyazawa e Arima una grandissima festa a cui avrebbe partecipato tutta la scuola con rispettivi amori.

Maho avrebbe portato Takashi, il suo ragazzo di 28 anni, e Tsubasa sarebbe arrivata con Kazuma, il suo fratellino. Aya era riuscita a convincere Kyo, suo fratello maggiore, ad accompagnare Rika: senza aiuto quei due timidoni non riuscivano neanche a parlarsi! Neanche a chiederlo, inoltre, Yukino e Arima sarebbero andati insieme e sarebbero sicuramente stati al centro dell’attenzione di tutti. Probabilmente molte coppie li avrebbero imitati, tanto era ambito essere perfetti come i due capoclasse della sezione A. Asaba invece avrebbe passato la sera a rimorchiare ragazze.

E lui avrebbe portato Sakura. Già immaginava la scena: lei, avvolta in uno splendido abito, sarebbe stata più bella che mai, avrebbero ballato, riso, si sarebbero baciati…

Arrossì al solo pensiero. E sorrise.

Guardò nuovamente l’orologio: mancavano cinque minuti all’ora dell’appuntamento ma di Sakura ancora nessuna traccia. Alzando gli occhi al cielo si maledisse per non essersi ricordato di portare con sé un libro: l’attesa sarebbe stata lunga.

Passarono altri cinque, dieci, venti minuti ma della sua ragazza neanche l’ombra. Tirò fuori il cellulare l’ennesima volta per farle un nuovo squillo ma sentì la voce di lei gridare il suo nome. Alzò lo sguardo e vide Sakura correre verso di lui, quindi si alzò in piedi ancora leggermente arrabbiato.

“Scusa il ritardo!” disse lei fermandosi di fronte a lui e ansimando per riprendere fiato. “Ero al telefono con Aya e il tempo è volato!” cercò di scusarsi lei, si appoggiò una mano sul petto e tirò un sospiro ancora più profondo.

“Sono abituato ad aspettarti…” disse lui leggermente acido. Parecchie volte aveva desiderato essere al centro dei suoi pensieri come lo era lei in lui, ma spesso si era accorto di come fosse più importante per lei l’amicizia.

“Non te la sarai presa, vero?” chiese lei sentendosi gelare al tono da lui usato. “Ti prometto che non succederà più!” continuò lei assumendo un’espressione da cucciolo bastonato a cui lui non seppe resistere.

Cercò di mantenersi arrabbiato ma non ci riuscì per molto, soprattutto quando lei gli si avvicinò e alzatasi in punta di piedi andò a baciargli dolcemente le labbra.

Lui chiuse gli occhi e sorrise quando si staccarono. Poteva essere anche furibondo con lei, ma Sakura riusciva sempre ad averla vinta.

“Andiamo?” chiese lei con un sorriso. Tonami annuì e si incamminarono verso il cinema.

Passeggiando fianco a fianco Sakura iniziò un discorso non-stop riguardo a tutto ciò che le veniva in mente: lo sport, la scuola, il nuovo taglio di capelli di Asaba, la voracità di TsubasaTonami al suo fianco la ascoltava in silenzio, adorando sentire la sua voce ma desiderando inconsciamente di sentila discutere di qualcosa che potesse riguardare loro due come coppia.

Sakura parlava raramente della loro situazione e non riusciva neppure a dar libero sfogo ai suoi sentimenti. Poche volte gli aveva detto qualcosa di carino, poche volte aveva preso lei l’iniziativa di andare ad abbracciarlo o anche solo prenderlo per mano. E Tonami sentiva quasi di essere inferiore a tutto ciò che faceva parte del mondo di Sakura.

“Parliamo di domani!” la interruppe lui un po’ bruscamente. Lei si zittì spaventata un po’ da suo tono di voce. “Ok...” disse lei aspettando il seguito.

Lui cercò di tornare normale e iniziò il discorso: “Vuoi che venga a prenderti a casa o altro?” chiese quindi iniziando. “Prima Tsubasa mi ha chiesto di andare con lei in macchina…noi abitiamo vicine e sarebbe più comodo anche per te, che dici?” chiese lei esponendo il piano.

Lui ci pensò un attimo. Avrebbe desiderato andare lui stesso a prenderla a casa… Ma conoscendo Sakura sapeva che come minimo aveva già accettato l’invito di Shibahime e non vedeva l’ora di fare il viaggio in macchina con loro.

Ok…” disse lui sapendo che era una causa persa. “Oh! Non vedo l’ora!” gioì lei facendo due piccoli saltelli “Ci divertiremo un sacco e il mio abito è splendido! Rika ha superato sé stessa!” Difatti Sena aveva deciso di confezionare per tutte l’abito per la festa e aveva passato delle settimane infernali intenta a disegnare e cucire. Qualche mattina arrivava in classe talmente assonnata che rischiava di addormentarsi a lezione!

Tonami annuì disinteressato mentre Sakura riprendeva a parlare come una macchinetta.

Arrivarono al cinema ma tutti gli spettacoli erano iniziati da un po’ e i prossimi sarebbero iniziati in più di un’ora. Lui si mise le mani in tasca, irritato di non essere riusciti ad arrivare in tempo, e le chiese cosa voleva fare.

Lei ci pensò un po’, poi propose di andare a prendere un caffè al bar. E si incamminarono.

“Che ti succede Takepi?” chiese lei usando il nomignolo affettuoso che gli aveva trovato. “Mi sembri così triste…sei ancora arrabbiato perché sono arrivata in ritardo?”

Tonami sospirò e la guardò intensamente. Niente da fare, non riusciva a rimanere arrabbiato con lei al lungo. Si sciolse quindi in un sorriso e con un filo di voce le disse: “Non è nulla…speravo solo di riuscire a vedere il film”

Lei annuì e gli sorrise di rimando. “Ci torneremo!” disse lei felice di averlo fatto sorridere.

Arrivati al bar entrarono insieme e cercarono con lo sguardo un tavolo libero.

Tsubakiii!! Tonamiii!!” gridò una voce ben nota ad entrambi. Si trattava di Yukino.

La coppia si avvicinò e vide che al tavolo erano riuniti Yukino, Arima, Asaba e Maho. “Ciao! Come mai qui?” chiese Yukino invitandoli a sedersi.

Sakura si accomodò in fretta, ben felice di aver trovato gli amici per caso, mentre Tonami si sedette stancamente e incrociò le braccia al petto: avrebbe desiderato restare da solo con lei.

Passarono un sacco di tempo a chiacchierare e ridere, solo Tonami non stava assaporando quella situazione. Sakura infatti prestava tutta la sua attenzione ai loro amici, si divertiva a scherzare con Asaba, faceva battute con Yukino…a lui non restava nulla.

Guardò più volte l’orologio, desiderando che gli altri se ne andassero, ma sapeva che ormai la giornata era rovinata.

Sempre più pensava a quanto Sakura considerava l’amicizia rispetto a lui…passava ore al telefono con gli amici mentre lui era fuori ad aspettarla, sembrava gli prestasse attenzione solo quando erano soli ma anche in quei momenti lei parlava in continuazione degli amici.

Forse lei non lo amava quanto lui amava lei…Sakura non aveva mai neanche detto la parola amore…

La sentì ridere forte e il cuore iniziò a fargli male…stava male…voleva essere al centro del suo pensiero…voleva il suo amore incondizionato…e voleva tutto di lei. La voleva tutta per sé, voleva possederla, dominarla, amarla incondizionatamente ed essere ricambiato.

Con rabbia si alzò in piedi e Sakura si bloccò dal discorso con Yukino per guardarlo. “Che fai?” chiese lei non capendo il motivo per cui si fosse alzato. “Vado a casa” disse lui rimettendosi la giacca. “Ma…” provò a dire lei ma Tonami la interruppe guardandola ad occhi stretti. “Resta pure qui con i tuoi amici…è ovvio che preferisci loro a me” e uscì dal bar dopo aver lasciato i soldi del conto.

Sakura rimase immobile un attimo, poi si alzò in fretta e gli corse dietro. “Scusate!” disse agli amici che osservavano la scena increduli.

Takepi!!” gridò lei rincorrendolo. Lui si bloccò e si girò verso di lei senza fiatare. “Si può sapere che ti prende?! Ci stavamo divertendo!” disse lei volendo una risposta.

“Ti sbagli. Tu ti stavi divertendo” disse lui freddamente. La ragazza boccheggiò più volte, non sapendo come ribattere.

“Tutto ciò che desideravo io era passare una giornata con te…da soli…ma come al solito tu preferisci gli amici a me” continuò mantenendo uno sguardo impassibile.

“Ma cosa dici?!” chiese lei scioccata. Le sembrava di parlare con uno sconosciuto, lui non era mai stato così duro con lei.

“E’ così Sakura… io vengo sempre dopo i tuoi amici. E non mi và bene” continuò lui abbassando la testa. Si stava dando dello stupido mentalmente per quel discorso, ma non riusciva più a sopportare la situazione. Lei doveva sapere. E capire.

“Adesso smettila! Lo sai che non è così!” asserì lei puntando le mani ai fianchi. “No, io non lo so. Vedo come ti comporti con loro e come ti comporti con me. E capisco di essere il meno importante” disse lui con voce piatta.

“Ma Takepi…non è così…” cercò lei di dissuaderlo con un sorriso. “Non potresti lasciar perdere tutta questa storia? Ti assicuro che non è così!” disse lei cercando di riappacificarsi.

“C’è un solo modo per lasciar perdere questa storia…” iniziò lui guardandola sorridere, e gli fece ancora più male dire “Ed è lasciar perdere te.

La ragazza spalancò gli occhi, incredula. “Takepi?” chiese con voce tremante. Possibile che lui la stesse lasciando? Lui scosse le spalle e si girò, andandosene.

Tsubaki rimase immobile ad osservarlo allontanarsi tra la folla. La vista le si offuscò a causa delle lacrime che le riempirono gli occhi. Singhiozzò più volte, poi cercò di calmarsi e tornò al bar dai suoi amici.

“Avete visto prima che faccia aveva Tonami? Sembrava proprio arrabbiato!” disse Yukino intervistando il gruppo di amici. Asaba incrociò le braccia al petto e annuì con la testa dicendo: “Lo capisco. Stare con una come Sakura non dev’essere cosa facile…” Non ebbe neanche il tempo di finire la frase che guadagnò un pugno in testa da parte di Yukino.

“Chissà se stanno bene” si domandò Arima sinceramente preoccupato per la coppia. Maho annuì semplicemente, continuando a sorseggiare il suo caffè.

“Ah! Ecco Tsubaki!” gridò Yukino alzandosi in piedi non appena vide la sua amica entrare in bar.

La ragazza si avvicinò al tavolo con lo sguardo basso e gli altri non dissero nulla, aspettando che fosse lei a cominciare.

“Mi ha lasciata…” disse Tsubaki dopo qualche minuto. Yukino e Maho si guardarono un momento prima di avvicinarsi per abbracciarla.

“Lui…lui mi ha lasciata…” continuò ancora Tsubaki prendendosi la testa fra le mani.

Maho le porse un fazzoletto e la ragazza lo afferrò ringraziando. Si asciugò le lacrime che le offuscavano ancora la vista e si sedette al tavolo.

“Ti và di dirci cos’è successo?” chiese Yukino accarezzandole la schiena. Tsubaki singhiozzò prima di provare a rispondere.

“Ha detto che…che sono più attaccata a voi che a lui…” cominciò Tsubaki alzando gli occhi al cielo per provare a non piangere. “Ha detto che mi lascia perdere…”

Gli amici cercarono di tirarle su il morale, ma nulla era abbastanza efficace. “Inoltre domani è San Valentino…ci tenevo tanto a passarlo con lui…e…” continuò la ragazza abbattendosi ancora di più.

“Andrà tutto bene Tsubaki! Vedrai che farete pace!” la consolò Yukino. Tsubaki scosse la testa per nulla convinta: lui sembrava talmente serio…

“No invece! Lui si è stancato!” disse ancora stringendo forte le mani a pugno.

Dopo qualche minuto si alzò e decise di tornare a casa. Voleva stare da sola. Tutti si offrirono di accompagnarla ma lei rifiutò.

Cercando di sorridere uscì dalla porta, dirigendosi a casa.

Nel frattempo Tonami si stava chiedendo se aveva fatto la scelta giusta. Vero che Sakura non gli prestava abbastanza attenzione, ma un’altra donna come lei non l’avrebbe trovata da nessuna parte.

Arrivò alla stazione come un fantasma, senza guardare in faccia nessuno, e prese il treno come un automa. Sentiva il cuore a pezzi.

Non appena arrivò a casa, Tsubaki trovò Tsubasa ad aspettarla.

“Ciao…Yukino mi ha detto cos’è successo” iniziò la piccola Shibahime. Tsubaki semplicemente annuì invitandola a salire in camera sua.

Si sedettero entrambe sul letto a parlare. “Come ti senti?” chiese Tsubasa preoccupata. “Sto bene” mentì l’altra stringendo le ginocchia al petto. “Davvero?” chiese la bionda non credendole.

“…non lo so” rispose Tsubaki abbassando gli occhi. Le sembrava ancora impossibile.

“Lui ti manca?” le chiese Tsubasa osservando tutti i suoi movimenti. Tsubaki ci pensò un momento, infine annuì tristemente.

“Ascolta Tsubaki-chan” iniziò Shibahime “ora ti dirò una cosa che non ti ho mai detto prima…” La ragazza mora alzò lo sguardo, incuriosita.

“All’inizio io ero contraria alla vostra relazione…pensavo che mi avresti abbandonata per stare con il tuo ragazzo…e credevo che non sareste durati come coppia. Ma mi sbagliavo” disse Tsubasa con un sorriso. “Tonami ti ama da impazzire” continuò, il cuore di Tsubaki iniziò a battere forte.

“E non hai idea di quanto tu sia cambiata da quando stai con lui. Sei dolce, allegra e sempre sorridente…voi due vi completate a vicenda. Non devi arrenderti!” concluse Tsubasa mettendole una mano sulla spalla.

“Ma…lui non mi vuole più” disse Tsubaki abbassando lo sguardo.

“Lui ti ama con tutto sé stesso! Desidera solo che tu gli dimostri quello che provi!” disse Tsubasa. “Tu lo ami?” chiese ancora.

Tsubaki rimase silenziosa, riflettendoci.

“Pensaci questa notte…e quando avrai una risposta non esitare a dirglielo” le consigliò Tsubasa. “Ora devo andare a casa, ma se hai bisogno chiamami pure”

E con questo Tsubasa uscì dalla stanza lasciando Tsubaki da sola a pensare.

Il giorno dopo Tsubaki si alzò di buon ora. Aveva dormito poco quella notte, tormentata dai pensieri.

Arrivò a scuola molto prima del solito e andò diretta nell’aula della sezione B sperando di trovare Tonami. Rimase appostata fuori dalla classe per molto tempo, ma di lui ancora nessuna traccia.

Ma decise di non arrendersi; era strano che lui fosse in ritardo, ma molto probabilmente era stata una sua scelta. Forse non voleva vederla.

Abbassò lo sguardo sul pavimento, rattristata da quella prospettiva. Lei desiderava ardentemente rivederlo, parlargli, e finalmente aprire il suo cuore.

Tsubaki?” chiese una voce di ragazza vicina a lei. Tsubaki alzò lo sguardo e vide avvicinarsi un gruppo di ragazze che erano nella squadra di pallavolo con lei. Iniziarono a chiacchierare e rimasero concentrate sul discorso per molto tempo tanto che Tsubaki non si accorse nemmeno che Tonami era arrivato in classe e avendola vista attorniata da amiche l’aveva prontamente evitata.

“Maledizione!!” sbottò Tsubaki incamminandosi verso il bagno. Per tutto il giorno aveva cercato di avvicinarsi a Tonami ma ogni volta che sembrava vicina all’obbiettivo qualcosa le impediva di parlargli. Che fossero un gruppo di amici, dei professori, tutto sembrava bloccarla.

Solo una volta credeva di potercela fare, ma allora era stato lo stesso Tonami ad andarsene senza lasciarle l’occasione di parlare.

“Ma non mi arrenderò!” si fece coraggio la ragazza.

Ormai mancava solo un’ora di lezione alla fine della giornata scolastica, ma Tsubaki sapeva di avere ancora più tempo. Infatti sapeva che Tonami era stato costretto da Yukino ad aiutarla nell’organizzazione della festa, quindi lui sarebbe rimasto a scuola un’ora in più rispetto agli altri studenti che avrebbero avuto quindi più tempo di lui per prepararsi per il ballo.

Quando suonò la campanella dell’ultima ora Tsubaki si alzò in fretta dal suo banco, raccolse lo zaino e andò alla ricerca di Tonami dopo aver scambiato uno sguardo di intesa con Tsubasa.

Tonami si diresse svogliatamente verso la palestra; la festa si sarebbe svolta lì e il suo compito era quello di controllare un’ultima volta che tutto fosse a posto.

Non aveva nessuna voglia di recarsi alla festa quella sera. L’aveva immaginata a lungo, convinto di essere ancora con Sakura e accompagnarla…ma ora che l’aveva lasciata non aveva senso andare.

Nuovamente si domandò se aveva fatto la scelta giusta: Sakura sapeva essere irritante e presuntuosa, ma lui si sentiva in qualche modo vuoto da quando non stava più con lei.

Ad ogni modo però doveva resistere: fino a quel momento era stata Sakura ad avere il controllo della situazione e lui si sentiva completamente sottomesso a lei. E così non poteva continuare. Voleva che anche lei fosse innamorata di lui allo stesso modo in cui lui amava lei, voleva sapere di essere importante per lei. Ne aveva bisogno.

Arrivato in palestra trovò altri rappresentanti di classe ad aspettarlo. Individuò Yukino e le si avvicinò.

“Allora? E’ tutto in ordine?” chiese lui scocciato e desideroso di tornare a casa il prima possibile. Probabilmente Sakura era già tornata a casa, conoscendola sarebbe potuta andare alla festa anche da sola e passare tutto il tempo con le amiche. Tonami strinse i pugni a quel pensiero. Era comunque più sicuro per lui tornare a casa…così non avrebbe rischiato di incontrarla.

“Non proprio…manca uno scatolone di palloncini che ci siamo dimenticati di gonfiare…adesso si trovano nell’aula 1 di arte, potresti andare a prenderli?” chiese Yukino a Tonami.

Lui annuì e si incamminò verso l’aula. Sorridendo, Yukino prese il cellulare e fece uno squillo a Tsubaki.

Tonami entrò in aula e accese la luce, guardandosi intorno alla ricerca del famoso scatolone. Guardò un po’ ovunque ma si bloccò improvvisamente quando sentì la porta aprirsi e dei passi avvicinarsi a lui.

Raddrizzò la schiena e rimase immobile, sapendo che si trattava di lei.

“Ti prego, girati” chiese Tsubaki quasi supplicandolo.

Tonami si girò lentamente, deglutendo, e si ritrovò specchiato negli occhi della ragazza. Rimasero in silenzio per qualche minuto.

Fu Tsubaki la prima a parlare. “Finalmente ti ho trovato” disse avvicinandosi. Lui fece un passo indietro, insicuro di volerla affrontare.

“Ho bisogno di parlarti…” iniziò lei addolcendo lo sguardo. “Ah si? Se si tratta di come tu non abbia fatto nulla di male e che io sia uno stupido, non mi interessa” disse lui duramente.

“No! Voglio dirti che hai ragione!” cominciò lei. “Ci ho pensato molto e…beh, è vero che mi piace molto passare il tempo con gli amici ma se dovessi scegliere tra loro e te, saresti tu la mia scelta!”

“Oh, davvero?! Vuoi stare con gli amici ma mi preferisci un po’ di più?!” chiese lui arrabbiato. “Che bello! Sai che ti dico? A me non basta tutto questo!” disse lui.

Tsubaki fremette di rabbia e gli rispose: “Ma che stai dicendo?! E’ vero, adoro stare con gli amici. Ma cosa ci posso fare se sono fatta così?! Sai cosa? Tu dovrai imparare a convivere con questo, e se non ci riuscirai e sarai costretto a rompere con me allora io non posso fermarti! Ma sarebbe un peccato perché io ti amo!!” gridò lei dicendogli tutta la verità per la prima volta.

Quando ebbe finito, Tsubaki chiuse in fretta la bocca, imbarazzata per ciò che aveva detto e tesa per la sua reazione.

Tonami incrociò le braccia al petto, il suo cuore iniziò a battere forte mentre risentiva quella frase rimbombargli in testa. Lei lo amava?! Sembrava impossibile.

Lui rimase immobile a fissarla: cosa doveva fare? Non sapeva se dirle o meno che l’amava anche lui.

“Non devi rispondermi per forza” disse Tsubaki togliendolo dal dubbio. “Mi basta solo che mi perdoni…” disse fiduciosa.

Tonami si girò su sé stesso e fece qualche passo, pensando. Si girò verso di lei dopo qualche minuto e si trovò immerso nel profondo dei suoi occhi.

“Allora, vogliamo andare al ballo insieme?” chiese poi lui decidendo di darle una seconda possibilità.

“Oh Takepi!!” disse Tsubaki sorridendo e avvicinandosi a lui per baciarlo. Rimasero stretti per qualche interminabile minuto e si baciarono intensamente.

Alle 7.30 Tonami andò a casa della ragazza a prenderla e insieme andarono alla festa di San Valentino. Passarono la serata insieme tra gli sguardi felici dei loro amici, contenti per loro.

Finita la festa, Tonami invitò la sua ragazza a casa sua dato che era vuota; i suoi genitori erano infatti partiti per una vacanza.

E quale modo migliore per coronare il giorno di San Valentino, se non passare la notte ad amare la persona del cuore?

Every night I pray, I'll have you here someday.
I'll count the stars tonight, and hope with all my might.
That when I close my eyes, you'll be right by my side.
If I could only have one wish you'd be the girl whose lips I'd kiss
All my only dreams.

And when I close my eyes, you'll be right by my side.
If I could have just one request, stay with me girl I confess.
All my only dreams.
Any waking hour it seems, I only have you in my dreams
So every night I pray, I'll have you here one day.

I'll count the stars tonight, and hope with all my might.
That when I close my eyes, you'll be right by my side.
If I could have just one request, stay with me girl I confess.
All my only dreams

FINE

Altra one-shot terminata! Allora? Che ve ne pare?

Spero proprio vi sia piaciuta! L’idea per la ff mi è venuta da una puntata di That ‘70s Show, telefilm che vi consiglio di guardare!!

La canzone è “All my only dreams” del gruppo The Wonders.

La parte in cui parlo di una festa di Capodanno a casa Shibahime è completamente inventata…chissà che non arrivi anche una fanfiction riferita a questo!! Non prometto nulla però!!

Grazie per aver letto la mia ff!! Alla prossima!! E se vi và recensiteee!!!!!

BACI

  
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