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Autore: Joey Potter    15/09/2012    6 recensioni
Arthur ha freddo. E gli fa male la pancia. E Merlin lo sa che quando Arthur ha freddo e ha mal di pancia regredisce all'età di sei anni (forse giusto tre).
Arthur Pendragon è, di fatto, "la persona più assurda e viziata e impossibile di tutto il pianeta".
Ma per qualche stupida e strana ragione, Merlin non ha ancora deciso di abbandonarlo a se stesso.
[AU!Merthur, fluffaggini di fondo, Arthur in versione bimbo capriccioso, Merlin in versione saggio uomo paziente]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Di tazze con le stelle e cure per il mal di pancia
Fandom: Merlin BBC
Personaggi: Arthur/Merlin
Genere: commedia, sentimentale, fluff, slice of life
Rating: PG
Avvertimenti: slash; AU; carie per i vostri poveri dentini
Note: Scritta in dieci-venti-trenta minutini (e si stravede) per la mia odiata-amata-epoiodiata-epoidinuovoamata Aika aka il mio tormento aka colei che mi plotta trashame che poi io trasformo in robe serie (No, non questa cosa che segue, non preoccupatevi. Anzi, in realtà preoccupatevi e tremate, o fan del Soccerdom. Presto su questi schermi).
Aika mia, spuccioti visto che stai male e che mi spucci visto che sono depressa!

Ah, lei voleva una Merthur col prompt "mestruazioni" ma io non sono mica amica intima di poliziotti della postale e certe cose non le faccio! (Ah, le antiche gioie del Fandom Madre! Se non avete compreso non fa niente, anzi, ritenetevi fortunati).
Comunque toh, beccatevi un mal di pancia e scleri random. Anzi, se li beccano il Prat e quella povera anima di Merlin caro, mica voi.








Di tazze con le stelle e
cure per il mal di pancia





"Merliiiin!" il gemito di Arthur risuona forte e squillante malgrado provenga da dietro numerosi strati di pile di altrettante numerose coperte che il ragazzo si stringe addosso, tremante di freddo. Si rigira goffo sul divano del salotto, nascondendo i piedi sotto i mordidi cuscini blu per guadagnare altro calore, con sul volto un adorabile broncio da bambino capriccioso.
"Arrivo Arthur, arrivo!" urla spazientito Merlin dalla cucina, tra il frastornante rumore del fischio del bollitore e la ceramica di tazze che cozzano l'una contro l'altra, alle quali si aggiungono basse imprecazioni decisamente creative, che gli strappano un piccolo sorriso divertito.
Ma il sorriso presto scompare dal suo volto, soffocato da un nuovo crampo alla pancia che lo fa rigirare compulsivamente sul sofà, in cerca di sollievo; "Merliiiiin!" si lamenta nuovamente, spazientito, quasi sull'orlo di una crisi di nervi o di un grande plateale pianto.
"Sto arrivando, sto arrivando! Se solo ci fosse una tazza pulita, in questo disastro di cucina!" altre imprecazioni vengono inghiottite dal suono del bollitore, che riempie violento i timpani di Arthur, nascosto sotto le coperte.
"Prendi la tazza con le stelle!" dice con voce provata, frammentando la frase con lunghi e giganteschi lamenti di dolore.
Il silenzio che improvvisamente cala sulla loro casa ha il potere di interrompere - per un attimo, un solo brevissimo attimo - la sua sofferenza, regalandogli in cambio, però, una grossa, terribile ansia.
"Merlin? La tazza con le stelle! La mia bellissima tazza con le stelle" ribadisce mentre si arrischia a uscire dalla propria fortezza di stoffa e calore per fissare con sguardo minaccioso la porta cucina, alla propria destra. "Se l'hai rotta o persa giuro che do fuoco a tutti quei tuoi giornalini da nerd con quei tizi gay in calzamaglia che salvano il mondo pur avendo nomi improbabili" minaccia ritrovando di colpo tutta l'energia che sembrava aver perso.
"La tazza con le stelle? Quale tazza con le stelle? Qua non c'è nessuna tazza con le stelle!" lo canzona Merlin prima di spuntare sorridente da quella porta con un vassoio tra le mani ed una tazza - con le stelle - fumante sopra di esso. "E comunque sono fumetti, Arthur, fumetti di supereroi. E nerd non è più un offesa almeno dal 2005."
Arthur guaisce ridicolamente, tornando a lamentarsi come un bambino, e allunga le braccia verso di lui, ignorando le sue parole. Merlin ride apertamente di quel comportamento infantile; sistema attento il vassoio su una pila di riviste abbandonate sul tavolino davanti al divano rosso e "Sì, sono qua, sono qua" dice mentre si siede al suo fianco e gli accarezza i capelli sorridendo ancora. "È un mal di pancia, Arthur, non ti sta andando in cancrena un piede!" sottolinea poi, porgendogli la tisana bollente.
Arthur si tira su a sedere avvolgendosi stretto nelle coperte e poggiandosi contro il bracciolo, lasciando le gambe piegate sul divano, vicine al calore del corpo di Merlin e "brucia?" domanda prendendo tra le mani la tazza, continuando ad ignorare i commenti scomodi del suo fidanzato.
"No, non brucia" risponde questi chinandosi ad avvolgergli le gambe.
"Ho freddo. Mi fa male la pancia." ribadisce Arthur accentuando il broncio che si porta ancora sul volto. Merlin si allunga a baciarlo, facendo schioccare forte le labbra.
"Ora passa. Hai la tazza con le stelle, vedi?" la indica Merlin e ridacchia, tornando ad abbracciargli le ginocchia; le bacia attraverso la stoffa, rumorosamente. Poi scuote la testa contro le coperte e vi seppellisce il volto, baciandolo ancora, e poi ancora, e ancora, ancora, finché i piagnistei di Arthur non si placano e lui quasi comincia a fare le fusa, accettando di buon grado quelle coccole e attenzioni.
Arthur accarezza i capelli di Merlin sorridendo soddisfatto e si porta la tazza alle labbra fiducioso di placare quei fastidiosi crampi allo stomaco, ma ad un tratto "Ehi, brucia!" esclama contrariato e contrae il volto in una nuova smorfia di dolore.
"Merlin soffia, tieni" ordina strappando il proprio fidanzato a quella posizione muovendosi per restituirgli frettolosamente la tazza calda.
Merlin aggrotta le soppracciglia e lo guarda allibito; accetta la tazza con un gesto automatico e si morde le labbra trattenendo qualche insulto, prima di scuotersi e poggiare la tisana sul vassoio, vagamente offeso e decisamente esasperato. "Non sono il tuo servo, Arthur!"
"Ma a me fa male la pancia!" grida questi, e poi agita i piedi per scacciarlo dal divano e contemporaneamente torna a seppellirsi dietro il pile caldo e accogliente, decisamente ferito dal per lui immotivato rifiuto di Merlin.
"Sei la persona più assurda e viziata e impossibile di tutto il pianeta, Pendragon!" asserisce Merlin mentre cerca di schivare i suoi colpi per poter tornare a sedersi comodamente.
"Che affermazione sciocca, Merlin. Non conosci mica tutte le persone del pianeta!" ribatte Arthur, ma si decide a smettere di prenderlo a calci e ad uscire da dietro le coperte. Stando ben attento a non incontrare lo sguardo di Merlin, recupera la tazza dal tavolo e vi soffia sopra, raffreddando la tisana che dovrebbe fargli miracolosamente passare quel maledetto mal di pancia come una pozione magica.
"E poi mi ami. Un sacco." aggiunge sicuro dopo il primo sorso.
"Eh, stupido asino, e poi ti amo. Un sacco."  si arrende Merlin, tornando ad abbracciargli le gambe.
   
 
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