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Autore: shesfede    15/09/2012    13 recensioni
I suoi occhi mi scrutavano da cima a fondo, si leggeva il desiderio di passione. Riflessi in essi vidi i miei, ardenti della stessa volontà. Non ebbi il tempo di pensare alle conseguenze, che me lo ritrovai praticamente attaccato. So che può sembrare squallido, ma col senno di poi gli avrei permesso prima di baciarmi senza perdere troppo tempo. Le nostre lingue si toccavano voracemente, con una passione che per me era insolita. In quel momento lo desideravo come non avevo mai desiderato nessun altro ragazzo. Con una mano teneva il mio viso, mentre con l’altra cingeva la mia vita. Era una presa salda la sua, di quella che ti fanno sentire protetta e al sicuro. Lentamente fece scivolare entrambe le mani sul mio fondoschiena, insinuandosi poco dopo sotto la mia maglia. Il contatto con la sua pelle calda mi fece rabbrividire. 
–Non so nemmeno come ti chiami- riuscii a dire in uno dei pochi momenti di lucidità, dovuti al fatto che aveva allontanato le sue labbra dalle mie per recuperare ossigeno.
–Harry- disse scendendo a baciarmi il collo, cosa che mi fece impazzire più di quanto non lo fossi già. –Tu?- aggiunse dopo, anche se era evidente che era interessato ad altro.
–Ashley- dissi mentre affondavo le mani nei suoi capelli.
Mi prese in braccio e mi strinse ancora di più a lui, mentre io attorcigliavo le gambe dietro la sua schiena. Mi portò vicino al lavello e mi fece sedere sul marmo freddo. Ogni bacio che ci scambiavano era travolgente e carico di passione. Era palese che tra di noi ci fosse una irrefrenabile attrazione fisica.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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epilogo.


Adrenalina, tensione, eccitazione, coraggio, paura: questi e tanti altri sono i fattori che entrano in gioco quando sei a un passo dal realizzare il tuo sogno.
Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato. I Cyclones stavano per esibirsi al campionato nazionale di cheerleading e avrebbero vinto, ne ero certa. Mi ero informata sulla concorrenza e, nonostante qualche altro avversario fosse veramente valido, ero certa che noi avremmo sconfitto chiunque. Ci allenavamo per quell’evento da anni ed eravamo pronti più che mai.
Attorno a me ognuno si preparava a quel momento a modo proprio: c’era chi continuava col riscaldamento, chi pregava, chi ascoltava musica e chi invece camminava avanti e indietro pur di non stare fermo. Poi c’ero io che, seduta a terra in un angolo, espiravo ed inspiravo profondamente cercando di focalizzare davanti a me l’obiettivo: la vittoria.
Avevo rinunciato a tante cose per arrivare libera e senza pensieri all’esibizione, non avrei lasciato che niente e nessuno mi ostacolasse a questo punto. Avrei vinto per soddisfazione personale, per la gioia della mia squadra, per non deludere mio padre e soprattutto per rendere fiera di me mia madre. Istintivamente alzai gli occhi verso l’alto e, anche se incontrai il bianco soffitto e non uno splendido cielo azzurro, sapevo che lei da lassù mi stava guardando e proteggendo, come un angelo custode veglia sul proprio protetto.
-Ti voglio bene mamma- sussurrai, lanciando un piccolo bacio verso quella direzione.
-Sei qui, ti abbiamo cercato ovunque!- Abbassai lo sguardo che cadde su due minigonne uguali alle mie.
-Beh, allora mi avete trovato- dissi, sorridendo alle mie due migliori amiche. Mandy mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi da terra, mentre Alison si rifaceva la coda per la millesima volta.
-Finirai per staccarti tutti i capelli facendo così- la riproverai, schiaffeggiandole una mano per farla smettere. -Una cheerleader pelata non è mai uno bello spettacolo.- Lei sbuffò, iniziando a rigirarsi la punta della coda tra le dita.
-Non cambierà mai, ad ogni esibizione dovrà sempre fare così- la prese in giro Mandy, spintonandola leggermente.
-Qualcuno ha forse bisogno di una distrazione?- Alison si voltò di scatto, così come Mandy. Io mi misi in mezzo a loro per vedere se era davvero chi noi pensassimo.
-Liam?- domandò la bionda, tra lo spaesato e il sorpreso. Lui le sorrise, allargando le braccia pronto a prenderla al volo. Aly si catapultò da lui, saltando dalla gioia.
-Posso avere anche io un abbraccio?- Mandy staccò sull’attenti quando vide Zayn comparire dietro le spalle di Payne.
-O santo cielo- urlò dalla gioia, correndo da lui.
-Forse anche il capitano ha bisogno di un abbraccio?- Sorrisi, vedendo comparire a loro volta Niall, Selene, Alex e Louis. C’erano tutti, o quasi.
-Cosa ci fate qui?- chiesi, non riuscendo a trattenere la gioia nel mio tono di voce. Strinsi tutti quanti uno alla volta, chiedendomi come avessero fatto a venire.
-Liam non faceva altro che parlare di Alison, Zayn si lamentava di quanto Mandy gli mancasse e così abbiamo deciso di venire- rispose Niall, sorridendo calorosamente mentre metteva un braccio attorno alle spalle di Selene.
-Ci siete proprio tutti- esclamò Aly, realizzando dopo ciò che aveva detto. ‘Mi dispiace’ mi mimò con le labbra perché fosse aveva notato il mio radicale cambio di umore. Già, perché per quanto non mi pentissi di quello che avevo fatto Harry mi mancava terribilmente. Me ne ero resa conto un poco alla volta, col passare dei giorni. Quando a casa mi svegliavo e mi voltato trovavo il vuoto anziché il suo letto e non si limitava a ciò. Il vuoto lo sentivo dentro di me. Ma ormai era troppo tardi, era impossibile tornare indietro e ricominciare da capo.
-Mi dispiace tanto Ash.- Mi voltai, guardando la mano di Alex poggiata sulla mia spalla.
-Non capisco di cosa tu stia parlando- le mentii, portandomi una mano dietro al collo, spostando la coda di cavallo da un lato.
-Andiamo, non fingere con me. Quando siamo arrivati la delusione di non vederlo ti si è letta in faccia- mi rimproverò con fare materno, spingendomi di nuovo nell’angolo per poter parlare lontano da tutti.
-Come sta?- le domandai allora, buttando giù la maschera.
-Come sempre- mi rispose, sospirando. -Non gli abbiamo chiesto di venire, ma ha preferito rimanere a casa. Ha detto che così sarebbe stato meno male.- Annuii, affiancandomi al tendone che separava il dietro dal tappeto delle esibizioni. Persi lo sguardo tra la folla davanti a me che guardava con ammirazione il gruppo che si stava esibendo in quel momento.
-Sono felice che voi siate venuti. Pensavo che non avreste più voluto parlarmi dopo la mia fuga da Holmes Chapel.- Mi voltai verso la bionda, abbozzando un sorriso che Alex ricambiò senza alcun indugio.
-Vieni qui cheerleader- mi chiamò a sé, stringendomi in un abbraccio. Mi erano mancati i miei amici, mi erano mancati da morire.
-Cyclones in circolo, tocca a noi!- La coach Benson fischiò così forte da rischiare di frantumare i timpani a tutti i presenti.
-Devo andare- dissi, sciogliendo l’abbraccio e avvicinandomi alla mia squadra.
-Ehi ragazze!- un coro richiamò me, Alison e Mandy. Ci voltammo, mentre gli altri si stringevano davanti a noi. -In bocca al lupo!-
-Crepi- sussurrammo tutte e tre, stringendoci le mani a vicenda e preparandoci ad affrontare l’evento più importante della nostra vita.
-Jones, due parole?- la coach mi spronò a parlare. Annuii, schiarendomi la voce per poi prendere posto al centro del cerchio, con la mia squadra attorno.
-Da anni aspettiamo questo momento. Abbiamo sudato, lavorato, dato l’anima per vincere questa competizione e così sarà. Sta sera noi usciremo da questa palestra vincitori, perché è ciò che siamo. Credo in me stessa, ma soprattutto credo in voi e nella nostra squadra. Perciò Cyclones usciamo là fuori e mostriamo a tutti di che stoffa siamo fatti.- Allungai il pugno, aspettando che gli altri si aggiungessero a me in quella sorta di rito pre-gara. Alison, Amanda e poi tutti gli altri si avvicinarono a me, unendo le loro mani.
-Uno- sussurrai.
-Due- mi rispose Aly.
-Tre- concluse Mandy.
-Cyclones!- urlarono gli altri insieme a noi.
E mentre la musica della coreografia partiva, facendo esaltare gli spettatori, il mio cuore ne pulsava una tutta sua. -Adesso o mai più, Ashley- ripetei a me stessa, dandomi la spinta per afferrare il mio sogno.
 
-Sicura di non voler venire al party?- Guardai Alison, scuotendo la testa quasi impercettibilmente.
-Ho bisogno di riposarmi, sono esausta, magari vi raggiungo dopo.-
Così me ne ero andata via. Avevo lasciato l’edificio dove si erano tenute le gare, ero salita sulla mia auto e corsa verso casa.
Avevamo vinto, ci eravamo classificati primi, tutto era finalmente finito. Il sogno si era realizzato, ma non era così bello come credevo. Avevo sempre immaginato di alzare il trofeo col viso sorridente, gli occhi lucidi per la gioia e il cuore a mille per l’emozione, ma invece non era stato così. Subito dopo mi ero sentita vuota, persa, stanca. Come se avessi sbagliato tutto e la mia vera vittoria sarebbe dovuta essere un’altra.
Non fraintendetemi, avevo raggiunto un traguardo importante, per il quale avevo lottato tanto e per questo ero fiera di me, ma sentivo che qualcosa non andasse.
Per la prima volta pensai di aver preso la decisione sbagliata. Avevo rinunciato a tutto per quel titolo nazionale, ma purtroppo soltanto adesso che lo avevo ottenuto ero riuscita a capire quale fosse la mia vera esigenza.
Mi rigirai il telefono tra le mani ancora una volta prima di decidere a chiamarlo. Squillò una, due, tre volte, fino a quando non si attivò la suoneria telefonica. Ma cosa credevo? Che lui sarebbe stato pronto ad ascoltarmi quando io lo avevo respinto senza neanche dargli il tempo di spiegarsi? Sospirai, mentre il segnale acustico suonava. Arrivati a quel punto valeva la pena rischiare, no?
-Ciao Harry, sono io… Ash- iniziai, con voce tremante e titubante. -Ecco, io volevo soltanto sapere come stavi, tutto qui.- Deglutii, rimanendo a corto di saliva. -Quando senti questo messaggio richiamami, ciao.- Riagganciai, lasciandomi andare ad un sospiro profondo.
Misi il borsone in spalla e scesi dall’auto. Il cielo era ormai scuro e si riusciva a intravedere qualche stella nonostante le forti luci della città. Cercai le chiavi in uno dei taschini, perdendo tempo fuori dal portone di casa. In quel momento il mio telefono suonò. Lo presi pensando di vedere il nome di Aly o Mandy sullo schermo, quando invece si trattava del suo.
Risposi, ma non mi diede il tempo di dire nulla. -Hai idea di quanto io sia stato male per te? Di quanto io abbia sofferto nei giorni in cui non hai voluto rivolgermi parola? Non c’è stato un secondo in cui io non abbia sentito la tua mancanza, in cui il respiro non mi sia mancato a causa tua.- Fece una pausa, nella quale non riuscii a dire niente. Ero come pietrificata, non riuscivo a fare nulla se non singhiozzare. -Pensavo di essere importante per te, pensavo che la nostra storia lo fosse, ma magari mi sbagliavo…-
-No!- urlai, bloccandolo. -No- ripetei più piano. -Mi dispiace per quello che è successo, ho sbagliato e me ne rendo conto soltanto ora.- Feci scivolare il borsone dalla mia spalla, lasciandolo cadere a terra. -Ho commesso tanti errori in vita mia Harry, ma se c’è una cosa di cui non mi pento è essermi innamorata di te- trovai il coraggio di ammettere. -Se solo ci fosse un modo per tornare indietro io sarei disposta a fare qualsiasi cosa per rimettere a posto le cose tra di noi.-
-Beh, magari esiste… Voltati.- Boccheggiai per qualche secondo, per poi fare come da lui dettomi. Lentamente mi girai, dando le spalle al portone di casa e guardando la strada davanti a me. Poi, dopo una serie di tentativi, lo vidi poggiato ad un muretto poco distante da me. All’apparenza poteva essere un ragazzo come tanti, ma non era affatto così. Era lui, era il mio Harry.
-Quando Louis mi ha detto che sarebbero venuti a trovarti ho pensato lasciala perdere Harry, dimenticala- continuò a parlare, scollandosi dal muretto e incamminandosi verso di me.
-E poi cosa è successo?- gli chiesi con voce tremante, muovendomi a piccoli passi verso di lui.
-Ho capito che era tutto inutile. Neanche un miracolo riuscirebbe a farmi dimenticare di te.- Eravamo così vicini che adesso riuscivo anche a vedere il sorriso comparire sul suo viso. -Ashley Jones sei la ragazza più complicata, lunatica, confusa e strana che io abbia mai conosciuto in vita mia- continuò a parlare alla cornetta. Poi mise giù, quando si trovava ad un metro da me. -Ma sei stata anche l’unica capace di farmi innamorare e questo non posso ignorarlo.-
Misi giù il telefono a mia volta, annullando quell’ormai misera distanza tra di noi avvicinandomi a lui. -Potrai mai perdonarmi?- gli domandai, cercando la sua mano.
-L’ho già fatto- rispose immediatamente, intrecciando le sue dita con le mie. Mi attirò a sé, baciandomi come non faceva da troppo tempo. Un uragano di emozioni mi travolse in quel momento, facendomi sentire viva come mai ero stata.
-Ciao bellezza- mi disse con voce bassa e roca ad un soffio dalle mie labbra.
-Ciao a te- gli risposi, sorridendo per ribaciarlo un istante dopo.
Quella notte, sotto le stelle di un cielo chiaro e sereno, non solo avevo ritrovato l’amore della mia vita, ma avevo anche conquistato la mia vittoria più grande, l’unica per cui valesse veramente la pena rischiare qualcosa.




here i am:
so che avevo promesso di postare l'epilogo in tempi più brevi, ma non ci sono proprio riuscita.
in realtà la prima parte l'avevo scritta settimane fa, solo che poi sono successe delle cose che mi hanno portato lontano dal pc (o almeno lontano da word).
non starò qui ad annoiarvi con le mie crisi amorose, tranquille. non ve lo meritate cwc
mettere fine ad una storia non è mai una bella cosa, ma questa volta sono davvero felice di farlo. questa ff mi ha dato tanto da fare e non mi piace neanche molto come è uscita, però spero che almeno voi abbiate apprezzato i miei sforzi C:
ogni volta che termino qualcosa mi viene detto 'non smettere di scrivere'. state tranquille, non è mia intenzione farlo (;
ho già un'idea in mente e, anche se ci vorrà un bel po' di tempo prima che io posti qualcosa, sappiate che non sparirò dal circolo di efp uù
intanto, se avete voglia di una storia leggere sotto vi lascio il banner dell'ultima cosa che ho pubblicato. mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate :)
grazie per il supporto, love u
fede x



 

   
 
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