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Autore: MariannaScrive    15/09/2012    3 recensioni
'It was not the best choice.'
L'Uomo commette errori di ogni genere, errori umani..errori di ogni tipo.
La gelosia si mischia con questi errori e rovina per sempre quella che poteva essere chiamata la felicità.
Il successo non rende l'Uomo felice, ma solo più solo...
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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It was not the best choice.

 

La gelosia come il fuoco può accorciare le corna, ma le fa puzzare.
-
 

 

 

Swift




 
 
 
Si udirono due lenti e distaccati colpi alla spessa porta dietro l'enorme specchio che la rifletteva. Una voce chiara e profonda si fece udire. «Sono Harry, madame Ligeour.» Dall'alta sedia bianca si illuminò un viso pallido e chiaro, dalle grandi e soffici solo a guardare, guance rosee. Aveva gli occhi scuri, penetranti, che riuscivano a rendere il fascino dell'incantevole immagine, alquanto misterioso. I capelli folti erano raccolti, pronti per essere curati con la massima delicatezza e conciati al meglio del meglio. Le alte gambe con un leggero soffio si alzarono e presero direzione verso la porta, per poi ,la dolce donna, con un gesto, aprire l'enorme e bianca porta. Il suo delicato e basso tono fece una preziosa melodia al ragazzo riccioluto davanti sè. «Quante volte ti ho detto che basta anche solo 'signorina Coco.'?» un leggero sorriso si stampo' lentamente sul volto della ragazza, più o meno sui venti. «Tante, ma è l'abitudine..» una leggera risata si udì bassa sulle spesse labbra rosse del ragazzo dagli occhi verdi smeraldo oceano. Penetravano semplicità, la pura innocenza e felicità di un giovane ragazzo che non dà valore alle cose costose e superficiali. Velocemente lascio' cadere la pesante borsa sul tavolo in marmo al centro della piccola stanza in oro. Il modo in cui si concentrava per dar decisioni ai colori che contenevano le piccole scatoline di polverine riunite nella tasca superiore dell'enorme borsa, era il modo più affascinante e curioso che si potesse vedere. Nessuno ci pensava mai così a lungo, a parte lui; forse era questo che lo rendeva così misterioso e speciale. Un tenue scarabocchio azzurro puntava verso l'alto, s'avvitava su se stesso e si dissolveva ripetutamente nella piccola stanza di color pallido, quasi come il fumo che usciva dalla stessa sigaretta semi incenerita. «Sà bene che non la rende affatto carina il fumo.» la familiare e lenta voce roca interruppe nuovamente il respiro della mora ragazza seduta sulla sedia di fronte i suoi occhi verdi in alto, come se il cielo abbia cambiato completamente colore. 
«La bellezza esteriore non fà bella una donna.» rispose con un filo di voce cauta la femminile voce sempre delicata e spenta. «Il fumo non rende brutti esteriormente.» la interruppe l'alto ragazzo mentre con le sue dita delicate, lasciava scivolare le polverine spumate di grigiastro e celeste pallido sulle morbide palpebre del volto illuminato dalla bellezza della signorina seduta elegantemente su una sedia con assoluta calma. Il silenzio penetrava la stanza. Si udivano solo le delicate pelli toccarsi e sfiorarsi continuamente tra i sonori fruscii delle delicate polverine scorrere delicatamente sulla chiara pelle femminile. «Harry..» finalmente la voce meno roca interruppe il delicato silenzio. «Mi dica, Coco.» si alternò velocemente la voce maschile. «Non mi abbandonerai mai, vero?» il ragazzo scosse la testa lentamente, portando successivamente un leggero sorriso seguito da due enormi e profondi fosse sul suo volto. Era come una promessa ormai. 
I giorni velocemente scivolavano tra le grandi pagine del calendario e Coco, non riusciva a non sentire la sua pelle toccarla e lasciarle emettere brividi un secondo. 
Sapeva di provare qualcosa di diverso..di speciale, quando c'era lui. Sapeva che quando la sua voce roca faceva silenzio, in lei c'era un senzo assoluto di vuoto. Di lungo e profondo vuoto che riempe lo stomaco di ansia che uccide fino alla rabbia. Quando lui faceva ritardo, anche per solo un minuto, dentro Coco, c'era qualcosa..qualcosa che le ricordava vagamente la Gabrielle Chanel di un tempo. La Gabrielle combattiva, quella che credeva nell'amore eterno, nell'amore esteso, nell'amore fino alla morte. Quando i suoi penetri occhi si illuminavano alla vivace vista dei suoi occhi smeraldini, qualcosa cominciava ad agitarsi velocemente nello stomaco di Chanel...qualcosa le provocava angoscia e felicità al tempo stesso; qualcosa che non aveva mai provato prima d'ora. Qualcosa che colmava il buio oscuro che aveva sempre avuto, prima di lui. Prima di Harry Edward Styles, il ragazzo che le trasmetteva qualcosa di davvero speciale e puro, il ragazzo che le trasmetteva l'amore.
Giorno dopo giorno le vibrazioni che reagivano, ogni volta che il palmo del pollice le sfiorava le grandi labbra di Chanel aumentava, creando dentro di lei uno stato di insicurezza oscura che le avvolgeva tutto il fiato spingendolo verso il fondo, il profondo fondo dello stomaco. 

 
25 dicembre.
 
L'ennesima volta ansiosa in cui, le delicate mani distaccate bussarono alla bianca porta si ripetè ancora. Coco, aveva preso una decisione. Quella sera del 25 dicembre, Manon Gabrielle Chanel Coco avrebbe finalmente cacciato verso l'alto il fiato. Avrebbe dovuto lasciar scivolare le parole più confuse e più difficili: le parole mai dette. Come abituale, il ragazzo si concentrò sulle polverine. Quel giorno era felice, più felice del solito. Lo dimostrava l'entusiasmo e il sorriso che lo amscheravano quel giorno, il giorno di Natale. Un sospiro profondo si preparò ed uscì fuori la bianca dentatura dell'ansiosa ragazza.Sposto' la sua doppia ciocca scura dietro il suo ovale volto pallido, più pallido di sempre.
Quando finalmente riuscì ad aprire bocca, qualcosa la blocco'.«Sa', non vedo l'ora di partire con la mia famiglia questo Natale. Lei con chi andrà in vacanza?» il sorriso del ragazzo si allargo' sempre più timidamente. Al contrario, la quiete figura di Manon, si spense completamente, qualcosa la spinse nel panico, nell'ansia più completa. «Vacanze?» alzo' il tono. «Certo signorina, le vacanze Natalizie. Avrà anche lei più tempo per il vostro amore, come me d'altronde.» chiarì. Confusa ella si alzo' dalla sua sedia nervosa. Accese nuovamente una sigaretta aspirandone in silenzio boccate lunghe e pesanti per una normale salute giovane. «Tu non avrai nessuna vacanza. Resterai con me.» la sagoma riccioluta si blocco' e lentamente preoccupata e confusa alzo' il volto verso la muta figura. «Ma, io non posso signorina..». Un lungo attimo di silenzio penetro' la piccola e decorata stanza. «Fuori.» borbotto' la giovane ed ansiosa Chanel. La grande immagine cerco' di protestare, ma lo sguardo penetrante di Manon lascio' scappar via per sempre l'immagine da quell'amara stanza per sempre, senza riaverne più traccia o ricordo. 

Ormai la vita di Gabrielle non era piu' la stessa. Aveva perso le uniche emozioni che aveva avuto in vita sua e l'unica persona che la faceva sentire importante ed amata solo standola vicina. Tutto era svanito per un capriccio: tutto era come il fuoco che si riduce in cenere per la gelosia, la stupida ed egoistica gelosia di un capriccio, un capriccio umano che non farà riottenere dinuovo la legna. Che non tornerà mai più indietro e che non risentirà mai più, ne' sulla pelle, ne' rimbombare alla bianca e vecchia porta di quel camerino, quell'inutile e pieno di tristezza, camerino. 





Spazio autore: Ciao dinuovo a tutti, questa è la mia prima ed unica OS, fin'ora. Esatto, è malinconica. E' uno dei miei generi preferiti.
Non mi uccidete se adoro questi generi, dai. Adoro scrivere sugli errori umani, le delusioni e gli insegnamenti della vita.
Adoro dare e dimostrare valore della semplicità nei miei capitoli. Voglio esprimere il vero valore di ''sofferenza'', la vera sofferenza,
quelli che alcuni ancora non conoscono. Io si, so' cos'è, e voglio insegnare a chi crede di stare in una situazione critica, che
basta sorridere, già. Pensate che passerà tutto, e che arriveranno nuove situazioni diverse. Nessuno ha una vita perfetta senza problemi.
Nessuno se la spassa per sempre e vive al massimo. Vivere al massimo significa: vivere in pieno tutte le emozioni che ti presenta la vita.
Quindi, per chiunque, dedico a chiunque ogni mio singolo sorriso, per ricordarvi che dovete superare tutto, forti e pieni di speranze.
Grazie a tutti quelli che hanno letto questa OS, o che l'hanno recensita, un bacio; Mar.
   
 
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