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Autore: _Atlas    16/09/2012    2 recensioni
Fucile d'assalto, munizioni, pistola, bombe a mano, fumogeni, coltello balistico, ricetrasmittente…
Riallacciò meglio gli stivaletti e si aggiustò addosso divisa e munizioni, in modo che tutto fosse al suo posto e a portata di mano.
Infiltrarsi nelle linee nemiche, avvicinarsi il più possibile alla base od agli accampamenti, posizionare l'esplosivo, detonare e, se ancora possibile, segnalare la posizione.
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Le vicende principalmente del tenente Joey "Riot" Price e del soldato semplice Seth "Sniper" Ward, entrambi miei OC, come tutti gli altri personaggi
Questa ff è un esperimento, e l'ho scritta anche perché Call of Duty (MW2) mi ha molto... presa :)
Perciò se vi è piaciuta lasciatemi una recensione, così vedrò se continuarla o no ^^
Come sempre, tanti leggono e nessuno commenta
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1


 

Joey sospirò, agganciando stretta anche l'ultima fibbia dello zaino, e riprese a controllare l'equipaggiamento.

Era perlomeno la dodicesima volta che si assicurava di aver preso tutto, e puntualmente riesaminava anche i dettagli della missione.

Non si era mai troppo prudenti, e una buona organizzazione poteva assicurare la vittoria.

Fucile d'assalto, munizioni, pistola, bombe a mano, fumogeni, coltello balistico, ricetrasmittente…

Riallacciò meglio gli stivaletti e si aggiustò addosso divisa e munizioni, in modo che tutto fosse al suo posto e a portata di mano.

Infiltrarsi nelle linee nemiche, avvicinarsi il più possibile alla base od agli accampamenti, posizionare l'esplosivo, detonare e, se ancora possibile, segnalare la posizione.

Il giovane tenente prese lo zaino e lo poggiò a terra, di fianco alla branda. Sistemò velocemente le coperte, in un gesto automatico.

Fucile d'assalto, munizioni, pistola, bombe a mano, fumogeni, coltello balistico, ricetrasmittente, cariche esplosive

Non ricordava nemmeno come tutto quello fosse iniziato, e non voleva pensarci. Chiuse gli occhi grigi.

Quella che stava per affrontare era una missione suicida.

Infiltrarsi nelle linee nemiche, avvicinarsi il più possibile alla base od agli accampamenti, posizionare l'esplosivo, detonare e, se ancora possibile, segnalare la posizione.

Prima di mettersi i guanti passò una mano sul freddo acciaio del fucile, come in una carezza di morte, dopodiché afferrò l'elmetto e, caricandosi lo zaino in spalla, uscì dalla tenda.

A fargli da saluto un cielo plumbeo e pesante, vento gelido a pizzicargli gli occhi, e dodici paia d'occhi puntati su di lui.

Joey si fermò, sorpreso, facendo vagare lo sguardo tra i suoi commilitoni.

"Capitano Wood." Salutò in modo quasi automatico.

L'uomo a capo del battaglione si fece avanti e gli posò una mano sulla spalla.

"Tenente Price, siamo tutti qui per salutarla ed augurarle buona fortuna." Disse Joseph, mantenendo la sua solita serietà.

Questa volta, però, nel suo sguardo c'era una scintilla diversa.

Ad un suo cenno, i dodici soldati fecero il saluto, solenni. Il tenente li imitò, guardandoli uno ad uno, come muto ringraziamento:

Erano stanchi e provati, qualcuno addirittura ferito, ma tutti gli stavano comunicando qualcosa.

Credevano in lui.

Se la missione fosse riuscita, sarebbero stati salvi, seppur momentaneamente. La guerra, dopotutto, non era finita.

Ma quello sarebbe stato comunque un ingente un passo avanti.

"Vi ringrazio, Capitano." Concluse Joey, chinando il capo.

Joseph mosse la testa in un cenno d'assenso, ed intimò alla truppa di rompere le righe.

I commilitoni lo guardarono per l'ultima volta, e poi tutti tornarono alacremente a sbrigare i loro compiti.

Tutti tranne Seth Ward.

Il giovane gli si avvicinò, e di comune e silente accordo s'incamminarono verso il bosco alla fine dell'accampamento.

"Tenente Price." Fu il soldato a rompere il silenzio. "Pare che il suo momento di gloria sia arrivato."

L'altro sul momento non seppe cosa rispondere, e quasi dubitava che quella frase avesse bisogno di essere commentata.

Poi però, spostando lo sguardo sul commilitone, vide dall'aspettativa nei suoi occhi castani che attendeva una replica.

Optò infine per l'informalità.

"Chiamami Joey e dammi del tu, Seth. Siamo compagni di spedizione da mesi, e da oggi non voglio più formalità."

Come se ci fosse stato un domani.

"Come desideri… Joey." Annuì il soldato, un po' spiazzato.

Abbozzò un sorriso, ma il suo sguardo era colmo di malinconia.

Ricoprirono la distanza che li separava dall'entrata est in silenzio, e si fermarono dopo aver oltrepassato le sentinelle.

Il tenete fece un grande respiro, percependo il cuore che minacciava per l'ennesima volta di finirgli in gola.

Era dal giorno prima che in alcuni momenti non riusciva a respirare bene, ed il mondo prendeva a vorticargli attorno.

Successe anche in quel frangente, e le gambe gli cedettero, facendolo finire in ginocchio.

Seth gli fu subito accanto, chinato nel fango e nella polvere, a sostenerlo per le spalle.

Joey lottò per non accasciarsi a terra, e cercò di riprendere il controllo, imponendosi di respirare lentamente.

Serrò gli occhi, e pian piano il senso di vertigine che lo aveva assalito cominciò a scemare, lasciandolo un po' più debole, ma nuovamente calmo.

Non si era mai sentito così vuoto.

Il soldato non lo lasciò per un'istante, e quando vide che si era ripreso, lo aiutò ad alzarsi.

Anche una volta che il tenente fu in piedi continuò a reggerlo per un braccio, pronto a sostenerlo per un altro eventuale mancamento.

"Va tutto bene." Mormorò Seth, calmo.

Anche se non era una domanda, Joey annuì.

Fece un altro respiro profondo e si raddrizzò, discostandosi dal commilitone.

Quest'ultimo lo guardò in volto, e nel suo sguardo lesse paura.

Paura di morire, paura di non poter… dire, paura di non tornare.

Ma nel suo sguardo vi era anche qualcosa di più forte.

Determinazione.

Nei suoi occhi brillava la fiera determinazione di chi è disposto a tutto per il bene della propria squadra.

Tutto ciò che aveva, tutto ciò che gli restava.

"Addio." Sussurrò il tenente.

Fucile d'assalto, munizioni, pistola, bombe a mano, fumogeni, coltello balistico, ricetrasmittente, cariche esplosive…

Seth fece un passo indietro e lo guardò negli occhi.

"Ti aspetterò."

Joey annuì, alzò un braccio, esitante, e con un gesto rapido si passò una mano tra i capelli castani.

Infiltrarsi nelle linee nemiche, avvicinarsi il più possibile alla base od agli accampamenti, posizionare l'esplosivo, detonare e, se ancora possibile, segnalare la posizione.

Mise l'elmetto e si allontanò nella boscaglia, rapido e silenzioso, senza mai voltarsi indietro.








L'Angolo di Zazzy

-Non mi dilungherò, perciò intanto mi auguro che vi sia piaciuto ciò che ho scritto fin'ora ^^
(grazie a Song__ per l'ispirazione!)

Come ho scritto nella presentazione... lasciatemi recensioni, così saprò se devo continuare questo delirio(?) oppure no...
E quanto, e magari come...
(Le idee ci sono, manca la vera e prorpia trama XD)

A presto, bros ;)

Bacioni <3 Zazzy



 

   
 
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