16/09/2012
3 recensioni
Le cirque des énigmes.
22 marzo 2010
Eccomi. Rinchiuso in questo barcone insieme ad i miei compagni. E chi credeva che, con i bei voti che avevo, mi sarei ridotto a lavorare in uno stupido circo? Bhè... proprio stupido però non direi; è il circo più importante e più conosciuto al mondo. Ma comunque tutte le persone che mi conoscono continuano a chiedersi 'James Morris, quel giovane e bel ragazzo inglese, circondato da ragazzine in cerca di attenzioni e dei voti da fare invidia ai professori stessi, ora ridotto a fare l'addestratore di elefanti in un circo, cosa è andato male nel suo cammino?'. Credetemi, anche io mi chiedo la vostra stessa cosa, ma il punto è che io volevo viaggiare e scoprire. L'unica possibilità? Entrare a far parte di un circo. Rovinare la mia reputazione? GIA' FATTO! Eppure non mi sento poi così in colpa per la mia reputazione a cui tenevano di più i miei genitori a dire la verità. Già, i miei genitori... in fin dei conti sono proprio loro che mi hanno fatto venire la voglia di andarmene di casa e stare lontano dalla falsità che avvolge qualsiasi persona tu incontri. Ma comunque non sono qua a deprimermi, stiamo andando in America, per adesso siamo nell'oceano Atlantico, credo proprio al centro e non vedo l'ora di arrivare, la luna stanotte non è dalla nostra parte, il mare, nero e buio come la pece senza neanche un piccolo riflesso della luna ma solo della luce potente emanata da fari situati esattamente sopra la cabina di comando del capitano Smith. Ma... cavolo cos'è questo tremolio? Esco allo scoperto per dirigermi alla cabina con lo scopo di chiedere spiegazioni trattenendomi al muro per non cadere. Il tremolio cessa.
-Capitano, cosa è successo?- chiedo allarmato a Smith.
-Ragazzino non le ho la più pallida idea! Ma ora torna di sotto, è tutto finito!-.
Faccio per dirigermi di sotto ma un'altra scossa mi fa allarmare ancora di più. -Capitano, qua abbiamo veramente un problema! Controlli se tutti i comandi sono a posto o, non lo so, controlli quello che c'è da controllare!- incito il capitano a trovare il problema, sento già i versi di alcuni animali che si sono svegliati, non vorrei che perdessero il controllo, sarebbero solo di impiccio. Intanto sono accorsi anche altri collaboratori, anch'essi allarmati, che si guardano intorno in cerca di uno scoglio o qualcosa su qui avremmo potuto sbattere.
-Capo ho controllato tutto ciò che c'è da controllare ma non mi sembra che ci sia niente di rotto o guasto!- sussurra Smith al capo del circo che intanto è arrivato anche lui disturbato da questi tremolii con un pigiama alquanto buffo illustrante paperelle di gomma. All'improvviso un forte vento si alza, soffia nelle nostre orecchie provocandomi un fastidio senza eguali e le onde cominciano ad agitarsi e scontrare contro le pareti della nave facendo sbandare avanti e indietro. A questo punto sentiamo anche il rumore degli animali che si agitano, i responsabili vanno a controllare gli animali, intanto la nave si ferma improvvisamente con un brusco movimento. Cadiamo tutti all'indietro, c'è chi si rialza subito rosso in viso, c'è chi si alza barcollando e c'è chi, come me, è ancora steso a terra e ragiona su ciò che è appena successo. Tutto in pochi attimi. Mi guardo intorno, tutte le nostre provviste per terra, tutto in pochi attimi. Il capo infuriato con il capitano, tutto in pochi attimi. Il vento che improvvisamente smette di soffiare, tutto in pochi attimi. Ma la faccenda non finisce qua, all'improvviso una nebbia molto intensa offusca il nostro sguardo. Mi guardo in giro per vedere cosa succede. Non vedo assolutamente niente, solo dei rumori, gente che cammina poggiando pesantemente i piedi per terra e uno squarto... uno squarto lacerante, un urlo di dolore e di supplica allo stesso tempo, un secondo squarto... e poi silenzio. Il silenzio assoluto. Mi guardo intorno spaventato, cerco di intravedere gli infiltrati... o almeno le sagome. Non riesco a vedere niente, la nebbia c'è ancora. Ma poi torna anche il tremolio, e successivamente un altra forte soffiata di vento, la nave ricomincia a sbattere a destra e a sinistra. Io rotolo da una parte all'altra scontrando contro le pareti andando a ritmo con le onde e poi STOP. Di nuovo silenzio totale, niente più nebbia, tutti si guardano attorno spaesati. Un urlo di paura femminile fa sussultare tutti noi. La nuova giovane arruolata Katniss Coleman guarda un... cadavere. Mi avvicino per osservare meglio quando ad un certo punto viene anche a me da urlare, a questo punto tutti si girano e accorrono. Il cadavere del nostro capitano, il signor Smith con due tagli incisi che formano una 'R' . A poco a poco è possibile vedere anche gli organi presenti all'interno, il taglio è profondissimo. Katniss scoppia a piangere, la invito tra le mia braccia e la stringo forte, scoppio a piangere anche io.
Bene, bene, gente, eccomi con una nuova storia, stavolta tutta mia, non una fan fiction, ma una STORIA. E con questa tenterò di farmi notare dalle case editrici, se mi aiutate e recensite tanto, continuerò la storia e andrò avanti quindi per favore aiutatemi a inseguire il mio sogno.
Baci, Roberta ♥
Eccomi. Rinchiuso in questo barcone insieme ad i miei compagni. E chi credeva che, con i bei voti che avevo, mi sarei ridotto a lavorare in uno stupido circo? Bhè... proprio stupido però non direi; è il circo più importante e più conosciuto al mondo. Ma comunque tutte le persone che mi conoscono continuano a chiedersi 'James Morris, quel giovane e bel ragazzo inglese, circondato da ragazzine in cerca di attenzioni e dei voti da fare invidia ai professori stessi, ora ridotto a fare l'addestratore di elefanti in un circo, cosa è andato male nel suo cammino?'. Credetemi, anche io mi chiedo la vostra stessa cosa, ma il punto è che io volevo viaggiare e scoprire. L'unica possibilità? Entrare a far parte di un circo. Rovinare la mia reputazione? GIA' FATTO! Eppure non mi sento poi così in colpa per la mia reputazione a cui tenevano di più i miei genitori a dire la verità. Già, i miei genitori... in fin dei conti sono proprio loro che mi hanno fatto venire la voglia di andarmene di casa e stare lontano dalla falsità che avvolge qualsiasi persona tu incontri. Ma comunque non sono qua a deprimermi, stiamo andando in America, per adesso siamo nell'oceano Atlantico, credo proprio al centro e non vedo l'ora di arrivare, la luna stanotte non è dalla nostra parte, il mare, nero e buio come la pece senza neanche un piccolo riflesso della luna ma solo della luce potente emanata da fari situati esattamente sopra la cabina di comando del capitano Smith. Ma... cavolo cos'è questo tremolio? Esco allo scoperto per dirigermi alla cabina con lo scopo di chiedere spiegazioni trattenendomi al muro per non cadere. Il tremolio cessa.
-Capitano, cosa è successo?- chiedo allarmato a Smith.
-Ragazzino non le ho la più pallida idea! Ma ora torna di sotto, è tutto finito!-.
Faccio per dirigermi di sotto ma un'altra scossa mi fa allarmare ancora di più. -Capitano, qua abbiamo veramente un problema! Controlli se tutti i comandi sono a posto o, non lo so, controlli quello che c'è da controllare!- incito il capitano a trovare il problema, sento già i versi di alcuni animali che si sono svegliati, non vorrei che perdessero il controllo, sarebbero solo di impiccio. Intanto sono accorsi anche altri collaboratori, anch'essi allarmati, che si guardano intorno in cerca di uno scoglio o qualcosa su qui avremmo potuto sbattere.
-Capo ho controllato tutto ciò che c'è da controllare ma non mi sembra che ci sia niente di rotto o guasto!- sussurra Smith al capo del circo che intanto è arrivato anche lui disturbato da questi tremolii con un pigiama alquanto buffo illustrante paperelle di gomma. All'improvviso un forte vento si alza, soffia nelle nostre orecchie provocandomi un fastidio senza eguali e le onde cominciano ad agitarsi e scontrare contro le pareti della nave facendo sbandare avanti e indietro. A questo punto sentiamo anche il rumore degli animali che si agitano, i responsabili vanno a controllare gli animali, intanto la nave si ferma improvvisamente con un brusco movimento. Cadiamo tutti all'indietro, c'è chi si rialza subito rosso in viso, c'è chi si alza barcollando e c'è chi, come me, è ancora steso a terra e ragiona su ciò che è appena successo. Tutto in pochi attimi. Mi guardo intorno, tutte le nostre provviste per terra, tutto in pochi attimi. Il capo infuriato con il capitano, tutto in pochi attimi. Il vento che improvvisamente smette di soffiare, tutto in pochi attimi. Ma la faccenda non finisce qua, all'improvviso una nebbia molto intensa offusca il nostro sguardo. Mi guardo in giro per vedere cosa succede. Non vedo assolutamente niente, solo dei rumori, gente che cammina poggiando pesantemente i piedi per terra e uno squarto... uno squarto lacerante, un urlo di dolore e di supplica allo stesso tempo, un secondo squarto... e poi silenzio. Il silenzio assoluto. Mi guardo intorno spaventato, cerco di intravedere gli infiltrati... o almeno le sagome. Non riesco a vedere niente, la nebbia c'è ancora. Ma poi torna anche il tremolio, e successivamente un altra forte soffiata di vento, la nave ricomincia a sbattere a destra e a sinistra. Io rotolo da una parte all'altra scontrando contro le pareti andando a ritmo con le onde e poi STOP. Di nuovo silenzio totale, niente più nebbia, tutti si guardano attorno spaesati. Un urlo di paura femminile fa sussultare tutti noi. La nuova giovane arruolata Katniss Coleman guarda un... cadavere. Mi avvicino per osservare meglio quando ad un certo punto viene anche a me da urlare, a questo punto tutti si girano e accorrono. Il cadavere del nostro capitano, il signor Smith con due tagli incisi che formano una 'R' . A poco a poco è possibile vedere anche gli organi presenti all'interno, il taglio è profondissimo. Katniss scoppia a piangere, la invito tra le mia braccia e la stringo forte, scoppio a piangere anche io.
Bene, bene, gente, eccomi con una nuova storia, stavolta tutta mia, non una fan fiction, ma una STORIA. E con questa tenterò di farmi notare dalle case editrici, se mi aiutate e recensite tanto, continuerò la storia e andrò avanti quindi per favore aiutatemi a inseguire il mio sogno.
Baci, Roberta ♥