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Autore: Acqua Dolce    04/07/2003    1 recensioni
Le cose più naturali sono le più difficili da esprimere... anche per la Tigre...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riempirla di complimenti... dirle come stava bene vestita così, come le stavano bene i capelli, se aveva preso il sole...
Al diavolo! Era o non era la Tigre!? Mark Lenders si riguardò allo specchio, prima di uscire dalla porta di casa e passare a prendere Maki.
"Ti devo dire una cosa importante." gli aveva detto al telefono.
"Anche io." 
Già anche lui. Gli sembrava ieri il giorno in cui aveva conosciuto Maki, che l'aveva costretto a giocare a baseball. Quanto si era sentito idiota, quel giorno. Quanto gli sembrava vicino! E invece erano passati almeno dieci anni.
E così a ventotto anni, si ritrovava imbarazzato al pensiero di uscire con la sua ragazza! Una ragazza meravigliosa. Mark guidando verso casa della ragazza si domandò se avesse avuto mai il coraggio di chiederglielo.
In fondo non era così difficile da chiedere. Non aveva paura di fare una stupida domanda. "Mi vuoi sposare?" le chiedeva solo di passare il resto della vita con lui. Fino a quel momento Mark e Maki erano stati benissimo insieme. Lui era la Tigre, insomma che diavolo gli prendeva? Era per caso preoccupato di fare una banalissima domanda, che alla sua età ormai era anche legittima? Noo. Era più corretto dire che lo preoccupava la risposta.
Guidò continuando a tormentarsi. Chiederglielo o non chiederglielo? Bè aveva ancora tempo per decidere. Aveva tutta la cena. 
"Spero che abbia fame! Almeno avrò più tempo per pensare se chiederglielo o no!!" si disse mordendosi il labbro inferiore fino quasi farsi male.

Mark sarebbe arrivato di lì a poco. Come si sentiva emozionata. Maki si guardò ancora una volta allo specchio.
L'abito a tubino bianco le stava alla perfezione e metteva in risalto le sue curve perfette.
Si mise una ciocca di capelli appena stirati dietro l'orecchio.
Ottima scelta quella di farli cerscere un pochino. Non tanto, infatti le sfioravano appena le spalle.
Guardò lo specchio che rifletteva la sua immagine a figura intera.
Si era soddisfatta di se stessa.
"Ehi! Ma questo cosa...!" farfugliò tra sè mentre notava con orrore un piccolo rotolino.
"Da domano dieta ferrea! Ora devo stare davvero molto attenta a non ingrassare troppo!" disse appoggiandosi le mani sul ventre ancora tonificato. 
Guardò ancora il rotolino. Ma no! Era quasi invisibile! E poi erano moooolto sexy le piccole imperfezioni le aveva detto Mark, anni fa. 
"Chissà che faccia farà quando glielo dirò!" pensò sorridendo, ma poi il sorriso sparì subito. E se invece non avesse reagito come aveva previsto fino a quel momento? Mark non era il tipo da scappare a gambe levate, ma... ma se invece l'idea di diventare padre lo terrorizzasse a tal punto da abbandonarla e lasciarla sola? 
Si ricordò di quando portò le analisi del sangue a Justine, la sua grande amica d'infanzia, che aveva una volontà di ferro e che dopo tentativi su tentativi era finalmente riuscita a diventare medico.
Era preoccupata di avere qualcosa di grave e invece quando le domandò quale fosse il secondo lei il suo problema Justine le rispose semplicemente "Nessuno."
"Che sollievo sentirtelo dire Jus! E io che credevo che fosse qualcosa che avesse delle conseguenze!". Justine era scoppiata a ridere come faceva quando erano ragazzine.
Maki non aveva potuto fare a meno di imitarla.
"Maki non hai nessun problema, ma di conseguenze ce ne saranno...fra qualche mese...".

Erano passate tre settimane e Maki non lo aveva ancora detto a Mark. Lui era via con la nazionale quando lei aveva scoperto di essere incinta e non aveva voluto dirglielo per telefono. Ma adesso era qui, con lei.
Sentì la macchina fermarsi davanti a casa sua e lo sportello sbattere.
Maki corse fuori e si trovò davanti a Mark
"Stavo per suonare..." rimase a bocca aperta. Era bellissima. Per lui era come se fosse la prima volta che la vedeva.
"Ciao Mark." disse lei sorridendogli. 
"Ciao... come..." si schiarì la voce "sei bellissima." le disse prendendole la mano e accompagnandola verso la macchina.
"Grazie stai molto bene anche tu." 
Mark si era mai sentito più imbranato in vita sua "Accidenti! Sono più imbranato di Philip Callaghan!" disse fra sè.
Maki appariva tranquilla, ma la ragazza sentiva il cuore che stava per scoppiarle. Aveva paura che lui...
"Allora che cos'era la cosa importante che mi dovevi dire?" le chiese Mark.
La ragazza sobbalzò. La domanda l'aveva colta decisamente di sorpresa. Non pensava si fosse ricordato di quella cosa importante che gli doveva dire, quando si erano sentiti al telefono pochi giorni prima che lui tornasse.
E ora? Che doveva dirgli?"Ciao tesoro ben tornato sono incinta"? Non era il caso. Cavolo non si era preparata il discorso!!
Doveva inventarsi qualcosa! Mark la guardò aspettando una risposta.
"Oh, ti sei ricordato che ti dovevo parlare!" ridacchiò imbarazzata "Ma parliamone più tardi! Tu piuttosto come è andato il viaggio di ritorno?"
Era riuscita a rimandare l'argomento in modo impacciato, ma l'importante era prendere tempo.
"Bene, l'aereo ha ballato un po', ma tutto sommato è andato bene."
"E Ed e Danny come stanno? E' un po' che non li sento."
"Bene e ti salutano."
"Oh, grazie. Salutali anche tu da parte mia quando li vedi."
Mark tornò a fissare la strada. "Spero di vederli per il mio matrimonio se mai ci sarà!" pensò preoccupato.
"Che hai Mark? Sei tutto rosso" disse Maki.
"Eh? No, è solo che ho un po' caldo."
"Caldo? Io ho un po' di freschino a dire la verità." disse massaggiandosi le braccia nude.
Mark allungò la mano e abbassò l'aria condizionata. "Così va meglio?" chiese sorridendole e tornando con gli occhi sulla strada.
"Dove mi porti? Mi stai rapendo per week-end romantico?" chiese Maki notando che erano partiti da una mezz'oretta e non erano ancora arrivati. Mark non disse nulla.
"Oh, già mi dimenticavo che la Tigre non ama le cose romantiche!" rise Maki.
Lenders sorrise a sua volta e imboccò un viale alberato che portava ad un ristorantino sul lago. Pochi minuti dopo erano finalmente seduti al loro tavolo vicino ad una finestra con vista sul lago.
"Allora che te ne pare di questo posto?" domandò Mark.
"E' meraviglioso. Come lo hai scoperto?"
Neanche morto avrebbe detto che glielo aveva consigliato Philip Lo Smielato Callaghan.
"E' un segreto." disse.
"Buona sera, volete ordinare da bere?"
Dopo aver preso le ordinazioni l'uomo li lasciò di nuovo soli.
"E Tu invece?" fece Maki.
Mark la guardò perplesso "Cosa?"
"Io ti dovevo dire una cosa importante, ma mi avevi detto che anche tu avevi qualcosa importante da dirmi." precisò la giovane.
E Ora? La situazione era disperata!!!!! Doveva assolutamente prendere tempo!
"Eccovi serviti signori." disse il vecchio camerriere appoggiando davanti alla coppia due piatti con alcuni crostini.
San camerriere! Tempismo perfetto!! Se non fosse stato Mark Lenders, la Tigre, lo avrebbe sicuramente baciato! Cioè... lo avrebbe sicuramente ringraziato... Si, si ringraziato andava meglio!
Mark continuava a tirarsi nervosamente le dita. 
"Mark, stai bene?" domandò preoccupata Maki.
"Uh? Si certo,certo! Certo che sto bene! Come potrei stare meglio di così?" chiese guardando Maki. 
Che strano...non era mai stato così sdolcinato... forse se avesse iniziato a parlare adesso di quella faccenda...
"Senti Maki..."
"Ascolta Mark..."
Entrambi risero.
"Inizia tu..." disse Mark
"No, dimmi pure..." sorrise la giovane.
"Ok..." Mark sospirò. Ora o mai più. Carte in tavola allora.
"Senti, io stavo pensando... è tanto tempo che stiamo insieme e... e..." E? Ma che diavolo di discorso aveva iniziato?! BElla scoperta dire che stavano insieme da tanto tempo, lo sapeva anche lei, senza che ci fosse il bisogno che lui glielo ricordasse!
Maki lo guardava senza fiatare, sentiva solo che il cuore stava per saltare in aria.
Mark le sfiorò la mano "Maki ti adoro..."
Maki trattenne un risolino nervoso, e provò un leggero solletico al delicatissimo contatto che c'era stato tra la sua mano e le dita affusolate di Mark.
"Sposami..." le disse alla fine.
Sul bel volto della ragazza si dipinse un meraviglioso sorriso. E con gli occhi lucidi si limitò ad annuire.
Mark sembrò rilassarsi d'un colpo e sorrise a sua volta alla ragazza. 
Gli sembrava di aver appena scalato il mente Everest. Si era talmente preoccupato, che neanche avesse giocato una partita da solo contro un'intera squadra, si sarebbe sentito così distrutto.
"Ora però è meglio che ti parli io." disse Maki recuperando un po' di selfcontrol.
"Vai, sono pronto a tutto." disse Mark.
"Anzi è meglio dopo. Prima finiamo di cenare."
La cenetta non durò molto e poco più tardi si trovarono fuori dal ristorante.
"Vuoi fare due passi?" le propose Mark.
"Perchè no." mano nella mano si diressero verso un sentierino che portava al lago.
"Di che volevi parlarmi, prima? Era la famosa "cosa importante"?" domandò Mark.
"Bè, si."
"Allora? Che cos'è?"
Maki si fermò e si mise davanti a Mark. Senza troppe esitazioni si alzò sulle punte dei piedi e lo baciò. Appena le loro labbra si allontanarono, Mark domandò alla ragazza
"E Questo a cosa lo devo?"
"A questo." disse Maki portando le mani del ragazzo sul suo ventre.
"Vuoi dire che... Sei...sei..."
Maki fu ripresa dal panico. Era contento? O era inorridito?
"E'...è tuo Mark..." disse con voce tremante.
MArk la prese tra le braccia e la baciò di nuovo con passione mai vista.
"E... e quando l'hai saputo?"
"Tre settimane fa circa..."
Mark la strinse forte a sè "Canaglia non potevi dirmelo prima?!" disse cercando di non sembrare troppo commosso.
"Bè sai com'è... "
"Non avrai mica pensato che ti avrei mollata con un bambino?"
Maki si strinse nelle spalle "A dire la verità, si..."
"Maki, apri le orecchie: ti adoro. Capito?"
Maki sorrise e annuì.
Mark si fece serio "Non ho sentito..."
Maki rise " ti adoro anch'io capitano!"
Mark prese tra le mani il viso della ragazza e prima di baciarla un'altra volta sussurrò
"Ne voglio almeno altri tre di tigrottini..."

  
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