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Autore: Dhara    16/09/2012    0 recensioni
Il Led Zeppelin si esibiranno nella sua città e lei non può andare a sentirli per motivi economici. Fanculo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non è giusto." 
No, non lo era. Perchè tutti sapevano che avrebbe fatto di tutto pur di andare a quel concerto. Era il suo sogno, e lei di sogni ne aveva decisamente pochi.
Voleva sputare fuori tutto. Voleva dire raccontare a sua mamma perchè quel concerto era così fottutamente importante, ma non aveva il coraggio.
Così si limitò a starsene adraiata sul letto a piangere.
 
Bianca. Quello il nome che le avevano dato, ma che lei odiava tantissimo.
Binaca. Come la sua pelle pallida che non voleva abbronzarsi nemmeno pregandola.
Bianca. Il nome che aveva scelto suo babbo prima di fuggire in Francia.
Bianca. Ma si faceva chiamare "Eulalia" dopo aver letto una fanfiction su internet in cui si rispecchiò tantissimo.
"Lei non si chiama Eulalia, lei è Eulalia." questa è la frase finale della storia. La frase di cui si era innamorata. La frase che diceva tutto di lei.
Bianca era una ragazza timida all'apparenza, ma piena di grinta, forza e carattere. Solo che questi lati del carattere tendeva a soffocarli.
Lei si limitava ad ascoltare la musica. Sì, perchè lei non amava leggere. Lei amava fiondarsi in quelle note che le scoprivano anche l'anima.
Non amava parlare di sè, bastava che facesse ascoltare una qualunque canzone di quei ragazzi  dir poco perfetti.
Sì, i Led Zeppelin erano la sua vita. E sarebbero stati in concerto il mese successivo a Napoli, la sua città. Il posto dove era cresciuta.
Abitava in quella città ormai da 16 anni, ma ogni volta che andava per le vie del lungo mare era sempre come fosse la prima volta.
Lei amava quella città ormai ricoperta dai pregiudizi.
"Mamma! A Novembre ci sono i Led Zeppelin a Napoli!"
"Sai benissimo che non possiamo permetterci un concerto. E' già tanto se arriviamo a fine mese.."
"Ma mamma.. ti prego.."
"No. E poi hai tutti i loro CD, non puoi ascoltare quelli? Non cambia molto e risparmi soldi!"
"NON CAPISCI UN CAZZO!" Bianca si alzò da tavola incurante del piatto rovesciato a terra e corse in camera sua.
Due giri di chiave.
Sua mamma sapeva benissimo che quando girava due volte la chiave voleva dire che non aveva intenzione di ascoltare nessuno, tanto meno lei.
 
"Non è giusto"
No, non lo era.
Amava quella band più della sua vita. Perché quella band le aveva salvato la vita, sì. Come fanno la maggior parte delle band.
Magari ti passano strane idee in testa, poi senti quelle canzoni e tutto cambia. E' come se un ago ti stesse per entrare nella pelle e, sentendo quella canzone, quell'ago improvvisamente si trasforma in un fiore.
E' quasi impossibile spiegare la sensazione che si prova.
Ma Bianca lo sapeva benissimo. Lei amava far diventare un qualunque ago un bellissimo fiore.
Ma questa volta era diverso. Questa volta l'ago era troppo grande per trasformarsi in una margherita, i suoi fiori preferii.
Sì, perchè sapendo di non poter andare al concerto del tuo gruppo preferito non ti tira su di morale nemmeno la discografisa completa.
"Non è giusto" continuava a ripetersi tra se e se "C'è gente che spende 700€ per un telefono. E io non ne posso spendere 140 per la serata più bella della mia vita!" sussurrava al cuscino ormai zuppo di lacrime e con qualche rigata nera di mascara sciolto.
Poi. Colpo di fulmine. Vede la foto di una BMW brillante appesa alla parete della camera.
Sì, perchè lei aveva due passioni: la musica e le auto.
"Ok, è deciso."
Strofinò la manica destra della felpa sotto gli occhi per asciugare le lacrime e, riaperta la porta, corse giù dove c'era sua mamma ancora al tavolino con una mela mangiucchiata in mano.
"Mamma, vado a lavare le macchine per un paio di settimane, così oltre alla paga del ristorante prendo pure quella.. non è un granché, ma io voglio andare a quel concerto."
In quel momento era la mamma più fiera del mondo. Sì, perché sua figlia era in gamba. Seguiva la scuola con ottimi voti, arrotondava il misero stipendio della madre con un lavoretto come cameriera al ristorante sotto casa e ora avrebbe pure pulito le macchine. 
Tutto questo per un concerto.
Solo in quel momento la mamma si rese conto di quanto dosse importante quel gruppo per sua figlia.
Bianca lavorò duro per tre settimane, ma questo non incideva minimamente sulla scuola.
La quarte settimana con tutti e i 140€ corse al negozio di dischi che vendeva anche i biglietti per il concerto, e tutta felice se ne tornò a casa col biglietto tra le mani.
Per tutto il tragitto non smise un attimo di fissarlo. Lo voleva stringere forte, ma aveva paura di rovinarlo.
Tornò a casa e mise subito il biglietto nel cassetto. 
 
Cinque giorni dopo, il gran giorno. 
Bellissimo. Robert Plant che cantava con quel modo che solo lui può fare e nemmeno il più bravo degli imitatori avrebbe potuto simulare.
La miglior notte dell sua vita.
La migliore.
"Grazie mille." disse con le lacrime agli occhi a sua mamma che gli era accanto, mentre cantavano la sua canzone preferita.
"..and she's buying the stairway to heaven"
Finita la frase, la mamma sussurrò nell'orecchio di Bianca "te lo sei meritato, sono fiera di te."
  
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