Parte
Prima
Quando
mi chiedono - o mi chiedo – perché scrivo in
continuazione storie su un telefilm – principalmente scrivo
su quello – alla
fine rispondo sempre nella stessa identica maniera: assolutamente
nulla.
Saranno fatti miei se tra tutti gli impegni di questo mondo voglio
autolesionarmi
aggiungendo un ulteriore “lavoro”, no? Che
poi, alla fine, la scrittura è sempre un qualcosa di
piacevole da fare.
Ma
veniamo al dunque. Mi sono spesso detto che sarebbe
bello cambiare aria di tanto in tanto. In fondo, il fandom è
invaso dalle mie fanfic,
e magari posso dare un po’ di tregua ai miei personaggi
preferiti. Così, nella
mia mente malsana piena di idee, ho pensato:
“Scrivi un racconto
originale, con personaggi tuoi, ambientazioni tue, scene di
sesso random”.
Poi,
tutto preso dall’entusiasmo, comincio a
fabbricare. Metto a fuoco i neuroni, quelli rimasti, e cerco di creare
un
qualcosa di originale, leggero e magari anche commovente. Ecco.
In
parole povere i buoni propositi ci sono tutti. Ma
ogni volta, puntualmente, rispunta fuori lo stesso pensiero:
“Tanto ‘sta merda
chissà chi la legge”.
E’
vero, mi è difficile scrivere per persone inventate
di mia sana pianta, probabilmente perché tutte le persone
che creo di sana
pianta sono profondamente e mentalmente disturbate.
Ho seri problemi con
gli original character, tipo: scrivo e alla fine non pubblico mai.
A
dire il vero, non sono ancora sicuro che su EFP siano
illegali le torture cinesi, viste alcune recensioni che leggo. Quindi,
onde
evitare imbattermi in troll che vogliono smerdare la mia fantasia,
lascio
correre, cioè faccio la cosa più sbagliata che si
può fare in questi casi:
abbandonare. Menomale che per personale esperienza ho capito che nella
vita non
bisogna mai tirarsi indietro e, almeno nella realtà, non lo
faccio mai. Ma su
EFP no. EFP è diventato luogo di culto, per cui, non me lo
perdonerei mai. Proprio
in questo momento, infatti, sto accendendo un cero a Erika, immacolata
della
nuova generazione, nella speranza che qualcuno cachi questa
sciocchezzuola.
In
ogni caso, adesso viene il bello … anzi, no, prima
la premessa. Metà dei fantasmi che staranno ancora leggendo
le stronzate che
scrivo, sicuramente si starà chiedendo perché
pubblico un’originale se poi non
mi sento a mio agio nello scrivere un’originale. Per quelli
che non sono ancora
caduti in uno stato comatoso, e non hanno ricoperto la tastiera di bava
colante
per via del sonno, questo è quanto: un giorno, quando
finalmente trovo il tempo
per respirare, dormire in orari non necessariamente notturni, scrivere, giro per casa con la faccia
da meme causa risveglio prematuro. Che cosa succede? Solitamente,
quando voi vi
svegliate, in quale luogo della casa andate per prima? No, non
è che m’interessi,
giusto per capire se sono normale. Boh, perché io quella
volta ho fatto capolinea
nel salone, senza comprenderne il motivo. Destino?
Lì
vedo mio fratello minorenne con la testa attaccata
allo schermo del computer. Visto il notebook personale, non ricordavo
nemmeno
dell’esistenza di un computer fisso a casa. Ma
non ho tempo di pensarci, dato che la testa
di Andrea è così vicina allo schermo che sembra
essere un tutt’uno col
computer. Voglio dire… le cose sono due: o sono ancora
stordito dal sonno che
comincio a vedere cose alla Medium o mio fratello si è
incollato la testa al PC
per evidente bimbominkismo lulz.
E
qui mi rendo conto che non sono bravo nel formulare
ipotesi (mestiere detective: scartato). Va beh. Come dicevo, entrambe
le
ipotesi sono sbagliate, quel troll quattordicenne stava semplicemente
vedendo
qualcosa di molto intenso, pubblicato
sull’home di un poco conosciuto e raramente usato forum di
aspiranti nerd. Mi
avvicino e scorgo la testa, accorgendomi che quel forum di aspiranti
nerd poco
frequentato è proprio … Facebook.
Merda.
Il mio bimbominkioso giovane fratello è
su faccia libro. Bene.
Solitamente,
però, non sono un tipo che si arrabbia e
comincio a rassicurarmi: “Ma
sì,
d’altronde lo sapevi che la piccola peste aveva intenzione di
iscriversi, per
cui, perché meravigliarsi tanto? Che cosa potrà
mai fare di male?”
Purtroppo,
mi meraviglio per qualcos’altro. Tuttora,
non so se questa è una cosa piacevole o meno, ma
tant’è. Mio fratello, depravato
in crescita, aveva gli occhi incollati allo schermo per via di alcune
foto di
una certa compagna di classe che… diciamo, è
molto sicura delle sue doti fiche
fisiche.
Ok,
quando scopro una cosa del genere, so esattamente
cosa fare, ma meglio ancora, so anche che adesso ho una storia da
raccontare.
Perché? Se sceglierete di leggere, prometto che non
durerà molto!