Crossover
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Autore: XYZ     03/04/2007    3 recensioni
*CITY HUNTER – FULL METAL PANIC* Ciao a tutti!!!! Questa è la prima fanfiction che scriviamo ed è per questo motivo che abbiamo pensato di incentrarla su due delle serie che hanno saputo maggiormente appassionarci. Non abbiamo grandi pretese…L’unica cosa che desideriamo è quella di poter allietare e divertire coloro che decideranno di seguire questa nostra storia…speriamo di riuscirci! Buona Lettura! Karategirl e Rinrei aka XYZ
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Ore 19:47 Mare del Giappone. Tuatha de Danaan, cabina di comando.

 

“Aumentare velocità di 8 nodi!”

Ad impartire gli ordini era stato il comandante del sottomarino più all’avanguardia del mondo, il Tuatha de Danaan di proprietà della Mithril; neppure la marina statunitense era in possesso di un gioiello simile e neppure la marina statunitense era certa del fatto che esistesse; per loro era soltanto il “Toy Box”, il sommergibile fantasma!

“Sissignore! Aumentata velocità di 8 nodi”.

Uno dei tanti addetti ai comandi aveva appena eseguito l’ordine impartitogli quando improvvisamente l’addetto al sonar esclamò:

“Obiettivo individuato! Posizione 1-5-8...sono alla portata dei missili”.

“Perfetto...procedete con il lancio”.

Fu digitato il codice di accesso 42bz5 e la chiave di attivazione missili venne inserita e fatta girare in senso orario nella sua apposita fessura.

“Lancio effettuato”.

Il portello missili numero 1 si spalancò facendo uscire una fortissima corrente d’aria...poco dopo l’obiettivo era stato “colpito”.

 

 

“Esercitazione riuscita. Le nostre apparecchiature manuali hanno dimostrato di essere ancora perfettamente efficienti nel caso in cui si dovessero presentare guasti al sistema Danaan. Ottimo lavoro”.

Il comandante, mentre tutti i suoi uomini si rallegravano per il successo, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso, si accinse a prendere con l’altra mano il telefono di bordo.

“Comandante Shinoda..la ringrazio ancora infinitamente per aver partecipato con la sua portaerei ed il suo equipaggio alla nostra esercitazione che ha avuto esiti positivi. Grazie per la collaborazione”.

Appena mise nuovamente a posto la cornetta, la pesante porta metallica, che separava la sala comandi dal resto dell’ala nord del sottomarino, si aprì e fecero il loro ingresso tre dei suoi sottoposti.

“C’aveva fatto chiamare, signore?” chiese il più giovane dei tre, schierati sull’attenti, dai capelli corti castani e dall’espressione tesa.

Il colonnello girandosi e sistemandosi le mani semplicemente dietro la schiena, rispose in tono serio.

“Riposo…Si, vi avevo fatto chiamare…La missione che ho da assegnarvi è di vitale importanza!”  e continuando a fissarli negli occhi proseguì:

“Ed è per questo motivo che dovrà essere compiuta con il massimo riserbo e con la massima professionalità!”.

“Sissignore!” si sentì rispondere con voce perentoria da uno dei soldati.

“Mi scusi, signore, ma...di preciso di cosa si tratta?” domandò il soldato biondo esibendo un’espressione stupita sul volto “Si spieghi meglio...”.

“Si calmi Sergente! Ora avrà modo di venire a conoscenza di tutti i dettagli! Seguitemi nel mio ufficio”.

Con passo sicuro e deciso si diressero tutti quanti verso il luogo in cui, presto, avrebbero scoperto quale sarebbe stata la loro prossima missione che, sicuramente, si sarebbe rivelata non semplice ed alquanto impegnativa.

 

 

Giuntisi il Colonnello si avvicinò alla sua scrivania, si sedette e con professionalità iniziò a digitare qualcosa sul computer.

Dopo pochi istanti si percepì un leggero rumore dovuto alla discesa di un grande proiettore a cristalli liquidi sul quale apparve un mappamondo in tre dimensioni.

“Il luogo in cui dovrete svolgere la vostra missione sarà il Giappone” e mentre il Colonnello pronunciava queste parole, il globo tridimensionale ruotò su se stesso e, dopo un forte ingrandimento, apparve il paese appena nominato.

“Esattamente…signore…in quale parte del Giappone, se posso chiederglielo?” chiese la ragazza di grado superiore che si trovava schierata tra i due soldati.

Il Colonnello scrisse nuovamente qualcosa al computer e, dopo pochi secondi, venne visualizzata sul proiettore una cartina metropolitana.

“Nella zona del Kanto…Tokyo, e più precisamente in uno dei due suoi più importanti quartieri…Shinjuku. Dovrete sorvegliare una ragazza che risiede proprio lì...”.

“Sissignore!” risuonò nuovamente nella stanza.

“E' una ragazza? Possiamo vedere una sua foto?” lo interruppe nuovamente il soldato biondo con aria impaziente.

Il Colonnello lo fulminò con lo sguardo “Il soggetto è questo” e continuò indicando il primo piano di una ragazza dai capelli corti.

“Dai rapporti dell'intelligence inviatici dal Colonnello Testarossa, risulta che il soggetto potrebbe essere un Whispered. Probabilmente altre organizzazioni si sono accorte del suo potenziale, per cui si è reso necessario determinare la formazione di una squadra di sorveglianza, come accadde con la signorina Chidori.”.

Il Sergente biondo guardò la foto e sospirò facendo un’espressione delusa.

Il Colonnello lo ignorò e continuò con la sua spiegazione “Partirete fra un' ora e mezza quindi, andate a prepararvi...Sergente Maggiore Mao, questo è il promemoria della missione.”.

La ragazza si avvicinò, prese dalle mani del Colonnello una cartelletta piena di documenti e, dopo aver salutato militarmente, si avviò verso la porta.

“Sergente Maggiore! Un'altra cosa...pensavo…essendo il soggetto un Whispered, potrebbe essere necessario farla incontrare con la signorina Chidori, visto che il Colonnello Testarossa non è più presente, e questo specialmente nel caso in cui la ragazza in questione, come molto probabile, non dovesse essere a conoscenza di questa sua…diciamo…‘peculiarità’ e quindi avesse in qualche modo bisogno di un sostegno...di qualcuno nella sua medesima situazione…ehm…qualcuno capace di confortarla dopo una rivelazione del genere…insomma non è una cosa da poco…non pensa?” disse tossendo un po’ imbarazzato il comandante avendo paura di essersi esposto troppo; cercare di capire le esigenze di una giovane ragazza non era affatto una cosa semplice e poi non si poteva certo correre il rischio di creare inutili contrattempi…bisognava cercare di individuare le eventuali organizzazioni interessate il prima possibile; inoltre non c’era da preoccuparsi riguardo l’utilizzo di Kaname Chidori, pur essendo una civile, era ormai fin troppo informata riguardo le loro procedure.

“Ricevuto Colonnello Mardukas! Sarà fatto. Le farò giungere notizie.” rispose Melissa con uno strano sorriso divertito ed uscì.

 

 

“Ah! Che delusione!”

“Che cosa c'è che non va Kurz?”

“Già mi immaginavo una bella ragazza dai capelli lunghi e gli occhi dolci, invece guarda qua...sembra un maschio!”. Rispose il ragazzo, deluso ed amareggiato, appoggiando la foto del soggetto sul tavolo.

“Per me non ci sono problemi, anzi, i suoi capelli corti saranno meno di intralcio in caso di pericolo”. Affermò Sousuke con espressione compiaciuta sul volto.

“Ma insomma Sousuke! Non capisci proprio niente, quelle con i capelli corti non sono ragazze ma...”.

Melissa prese Kurz per un orecchio e, tirando, lo costrinse ad alzarsi.

Quando furono faccia a faccia disse con voce minacciosa “Cosa stavi dicendo? Se non sono ragazze, allora cosa sono?”.

Kurz deglutì e balbettò “Stavo dicendo che...non sono ragazze ma...sono talmente belle che sembrano delle Dee! Come te!”.

“Così va meglio...” annuì soddisfatta la ragazza e lo lasciò ricadere violentemente sulla sedia “E adesso sbrigati che dobbiamo partire tra poco!”.

  
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