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Autore: taisa    03/04/2007    9 recensioni
Il pianeta Namecc è in pericolo, sarà un equipaggio d'eccezione a correre in suo soccorso
Genere: Azione, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Goku, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

Ancora una volta, il pianeta verde

*

Che gli abitanti del pianeta Namecc fossero pacifici lo sapeva l’intera galassia.

Che fosse un popolo di contadini, era noto a tutti.

Che quel luogo fosse soggetto a continui pericoli…quello lo sapevano in pochi…

Solo chi ne aveva preservato, e ripristinato il suolo poteva sapere che il pianeta Namecc non poteva considerarsi immune da eventuali minacce…

*

Son Goku stava osservando l’immensità sconfinata del cielo, in riva al fiume che passava poco distante dalla sua abitazione.

Sdraiato sul prato verde ammirava una per una tutte le nuvole bianche che rendevano più vivace l’azzurro che si estendeva a perdita d’occhio.

Socchiuse gli occhi lasciandosi cullare dal fruscio dell’acqua che scorreva regolarmente accanto a lui.

Era musica per le sue orecchie, la musica della natura, la natura del suo pianeta, nei pressi della sua casa.

“Taaana!” lo svegliò la voce infantile di un bambino, la quale testa apparve improvvisamente frapponendosi tra l’uomo e le nuvole.

Goku sorrise riconoscendo la simpatica capigliatura arruffata del figlio minore con la quale stava giocando, concedendosi un momento di pausa in un frangente più tranquillo.

Goten sorrise soddisfatto per aver ritrovato il genitore appoggiandosi le mani ai fianchi ed accomodandosi al suo fianco senza mai dissolvere quell’espressione da bambino giocoso che sempre lo contraddistingueva.

Il padre si ritirò su sedendosi per guardare meglio il bimbo negli occhi, si guardò attorno notando la mancanza dell’inseparabile amico del figlio “E Trunks?” chiese poi tornando a guardarlo.

La sua piccola copia si grattò il capo in un gesto paterno imitandone inconsciamente anche il sorriso ingenuo “E’ andato a casa…ha detto che tornerà nel pomeriggio” spiegò alludendo al fatto che fosse ormai ora di pranzo.

E riguardo ai pasti lo stomaco di un Saiyan è quanto mai preciso…un rumoroso gorgoglio, infatti, spezzò l’armonia della natura.

L’adulto si afferrò lo stomaco con entrambe le mani sorridendo proprio come il figlio aveva fatto alcuni istanti prima “Mi è venuta fame…sarà meglio rientrare, o la mamma si arrabbia” confermò alzandosi ed appoggiando un mano sulla testa del bambino che annuì conoscendo il temperamento della donna quando si trattava di puntualità, soprattutto riguardo ai pasti.

Il bambino non fece in tempo ad alzarsi che un voce a lui sconosciuta interruppe l’atmosfera gioiosa di quel momento.

“Goku! Abbiamo un problema!” annunciò senza mezzi termini la misteriosa voce che risuonò imponente tra i monti che li circondavano.

Goten si guardò attorno cercando di capirne la provenienza, il padre invece sembrò meno sorpreso nel sentire quella voce, che per lui era familiare.

Alzò la testa rivolgendosi al cielo, e questa volta non per guardare le nuvole, aggrottò le sopracciglia “Cosa succede re Kaioh?” chiese apparentemente al vuoto.

Ancora una volta la voce riecheggiò seria per tutta la valle “Si tratta del pianeta Namecc. Una strana barriera ne sta circondando la superficie” spiegò piuttosto vago.

L’espressione di Goku divenne maggiormente seria “Che genere di barriera?” chiese ancora cercando di intuirne la natura.

Lo strano dio azzurro scosse la testa dal suo punto di osservazione nell’altro mondo “Non ne ho idea, so solo che impedisce di percepire qualsiasi aura all’interno del pianeta…ti chiedo, dunque, di andare a vedere tu stesso” ammise la sua impreparazione.

Il guerriero annuì “D’accordo, andrò a vedere cosa succede” lo rassicurò sicuro di sé.

“Ti ringrazio” rispose sentendosi sollevato prima d’interrompere la comunicazione.

Goku si voltò verso il figlio mantenendo un espressione seria “Goten…torna a casa e di alla mamma che non torno per pranzo” ordinò adagiandosi due dita sulla fronte.

Il bambino scosse la testa aggrappandosi saldamente ai pantaloni del padre “Voglio venire anch’io” lagnò sentendo odore di avventura, e la cosa lo stava già divertendo.

L’uomo tornò a sorridere, anche a lui la faccenda sembrava interessante, sentiva già i suoi muscoli pronti al combattimento, e l’odore del campo di battaglia.

Si guardò nuovamente in avanti con aria seria concentrandosi per teletrasportarsi altrove.

Il pianeta Namecc era inaccessibile, vista la particolare barriera che l’aveva avvolto, quindi doveva andare in un posto che gli permettesse di giungere il punto della galassia che intendeva raggiungere.

Un solo posto gli balenò alla mente…la Capsule Corporation…

*

“Vatti a lavare le mani ho detto!” ordinò al figlio di ritorno dai monti Paoz.

Il bambino sbuffò “Ma mamma…sono pulite, guarda!” si lamentò il bambino mostrandole le mani nella speranza che desistesse nel suo intento.

La donna si appoggiò una mano al fianco mentre con l’altra additò la porta del bagno “Trunks! Non farmi ripetere le cose! Se non ti lavi le mani non ti siedi a tavola…chiaro?” continuò risoluta, costretta tutte le volte a scenate simili quando il figlio tornava dalla casa dell’amico.

Sbuffò arrendendosi agli ordini materni dirigendosi svogliatamente verso il bagno.

Bulma si guardò attorno sospirando “E adesso dov’è finito tuo padre?!” mormorò tra sé non intravedendo da nessuna parte il marito.

Trunks non fece in tempo a raggiungere la porta del bagno più vicino che si vide materializzarsi davanti Goku accompagnato dal figlioletto.

Non aspettandosi la loro improvvisa comparsa il bambino dai capelli lilla cadde all’indietro attirando l’attenzione della madre.

L’amico di sempre le fece un cenno di saluto con un piccolo sorriso.

Sarebbe dovuto giungere lì percependo l’aura del principe della sua razza, ma l’uomo stava trattenendo la propria forza spirituale rendendosi irreperibile, era quindi ricorso all’aura del piccolo Brief, che dal suolo lo stava guardando imbronciato per averlo fatto cadere.

“Goku?! Che ci fai qui?” gli chiese infine l’amica sorpresa della sua improvvisa comparsa.

L’uomo si fece serio “Abbiamo bisogno di un’astronave” spiegò velocemente catturando l’attenzione dell’altra.

*

Fortuna che Satan City non era molto distante dalla città dell’Ovest, così appena ricevette la chiamata, Gohan impiegò appena pochi minuti di volo al termine delle lezioni mattutine per giungere negli edifici della Capsule Corporation.

Appena giunse notò che i visi di tutti erano preoccupati, e una volta spiegato anche a lui del pericolo incombente si lasciò cadere su uno dei divani assumendo la medesima espressione.

“Come facciamo a raggiungere Namecc?” chiese dando sfogo alla preoccupazione di tutti.

Bulma sospirò “E’ questo il problema, le navicelle terrestri non sono in grado di raggiungere Namecc in poco tempo” spiegò rammentando il problema che era scaturito la volta precedente “E non abbiamo più mezzi alieni che ci permettano di andarci. L’unico mezzo in grado di fare un viaggio del genere è la capsula gravitazionale che Vegeta usava per i suoi allenamenti anni fa…ma sinceramente non so che fine abbia fatto” concluse passando rapidamente in rassegna i vari mezzi a loro disposizione.

Gohan ci pensò per alcuni istanti facendo un rapido calcolo riguardante i velivoli giunti sulla Terra.

Tutti i mezzi Saiyan erano già stati distrutti o utilizzati, e anche il mezzo con la quale l’unico namecciano era giunto fin lì era stato già adoperato, ma c’era comunque una navetta atterrata dopo il viaggio sul pianeta verde… “E se usassimo il mezzo della squadra Ginew?” chiese con ovvietà attirando su di sé l’attenzione di tutti, ma soprattutto la curiosità.

Trunks e Goten non stavano capendo granché di questi discorsi, troppo adulti per loro, entrambi si limitavano ad osservarli ansiosi di partire all’avventura.

Goku guardò il figlio con sguardo interrogativo, squadra Ginew? Quando erano giunti sulla Terra? Cosa stava dicendo?

Bulma invece mise in moto il cervello cercando di comprendere le sue intenzioni “Ma certo!” esclamò quando giunse alla stessa conclusione del ragazzo.

Il Saiyan adulto sembrava invece aver perso il filo logico del discorso, si limitò a guardare prima una, poi l’altro “Posso sapere di cosa state parlando?” chiese ingenuamente.

I due si voltarono in simultanea, e mentre la donna si limitò a sbuffare alzando gli occhi al cielo per l’infinita ingenuità dell’amico, il figlio gli sorrise rassegnato cercando con calma di spiegargli la situazione “L’astronave con la quale sei tornato dopo l’esplosione di Namecc, ricordi?” rispose con tranquillità.

Goku si additò pensieroso capendo finalmente di quale mezzo si stesse parlando, si diede un pugno sul palmo dell’altra mano avendo l’illuminazione “Giusto è vero!” confermò infine assumendo poi un’aria imbarazzata “L’avevo dimenticato” confessò grattandosi la nuca.

Il primo obbiettivo, dunque, era recuperare l’astronave dalla valle desolata dov’era stata abbandonata.

*

CONTINUA…

  
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