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Autore: visbs88    17/09/2012    8 recensioni
Penso. Rifletto. Mi annoio.
Finisco sempre per passarli così, i giorni, dopo aver fatto sesso con Mufasa la notte.
Penso. Rifletto. Mi rompo le palle. E oggi mi incazzo pure.

Pensieri, riflessioni e noie di uno Scar moderno e quanto mai indolente.
[!humanverse, linguaggio colorito]
[Questa storia partecipa all'iniziativa di White Pages pro scrittura sugli Sfigafandom]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mufasa, Scar
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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NON DIMENTICARE DI RESPIRARE

 
Questa storia partecipa all'iniziativa di White Pages pro scrittura sugli Sfigafandom; il titolo è stato presto dall’iniziativa Prompt & Plot dello stesso sito.
Titolo: Non dimenticare di respirare.
Introduzione: Penso. Rifletto. Mi annoio.
Finisco sempre per passarli così, i giorni, dopo aver fatto sesso con Mufasa la notte.
Penso. Rifletto. Mi rompo le palle. E oggi mi incazzo pure.
Pensieri, riflessioni e noie di uno Scar moderno e quanto mai indolente.
Personaggi: human!Scar, human!Mufasa.
Rating: Arancione/16+.
Genere: Introspettivo.
Avvertimenti: AU, humanverse, incesto, linguaggio colorito, one-shot, yaoi.
Pairing: Scar/Mufasa (sì beh, più o meno).
Numero parole (Contatore Word): 587.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma della Disney e di chiunque ne detenga i diritti. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.

 
Buona lettura.
 

Penso. Rifletto. Mi annoio.
Finisco sempre per passarli così, i giorni, dopo aver fatto sesso con Mufasa la notte.
Penso. Rifletto. Mi rompo le palle. E oggi mi incazzo pure.
 
Non dimenticare di respirare.”
Mi ha detto così. Cristo, mi ha detto così. Sorridendo, tutto tronfio, mentre mi masturbava e io mi rilassavo. Forse ho trattenuto il respiro, d’accordo, ma vederlo così soddisfatto è stato straziante.
Figlio di puttana. Che poi è come insultare anche me stesso, visto che siamo fratelli.
“Non dimenticare di respirare.”
Se sarà lui a dimenticarsene farò solo i salti di gioia.
 
Accarezzo Senza Nome. È il mio coniglio. È Senza Nome, di nome e di fatto; cazzo, pure il nome del mio coniglio è un casino in questa vita di merda.
Fumo una sigaretta. Mi annoio. Penso. Rifletto. Cristo, che palle. Appena trovo un nuovo argomento su cui tormentarmi –Non dimenticare di respirare detto come se io fossi un giocattolo, ma scherziamo?– ci penso e rifletto tanto che finisce quasi subito nella cartella dei temi noiosi. Quindi ho solo roba trita e ritrita a cui pensare; almeno fossero idee e fantasie piacevoli, e invece no, solo rotture di scatole. Tipo: Mufasa è odioso, Mufasa è famoso e io vivo nella sua ombra, Mufasa ha rotto il cazzo, Mufasa è effettivamente piuttosto bello, Mufasa è uno scopa-fratello, Mufasa ha una moglie che assomiglia a una mummia e un figlio teppista e ci credo che ogni tanto voglia venire un po’ nel mio letto, Mufasa con questa storia si rende solo più detestabile. E altre amenità di questo genere, la musica è sempre quella, qualche strumento ogni tanto stona o fa un assolo ma siamo sempre lì.
 
“Non dimenticare di respirare”.
Cristo. Mufasa, Mufasa, Mufasa, non basta il suo nome, adesso c’è pure questa frase che rimbomba nel mio cervello. Cristo.
“Non dimenticare di respirare”, ma che vada a ‘fanculo.
 
Vivo in un appartamento figo, per la serie: su un grattacielo, grandi vetrate, bei quadri e così via, con il coniglio Senza Nome. Regali di Mufasa, sia l’appartamento che il coniglio.
Non devo sgobbare per mangiare. Suppongo che sia un privilegio di chi è proprietario insieme al fratello di una miniera di diamanti in Sudafrica e lascia che sia il fratello a gestirla. Il fratello è altruista e buono e un sacco di altre cazzate, e mi mantiene. Dà fastidio persino a me l’idea di un tipo che cazzeggia in un attico di lusso e ha ancora voglia di lamentarsi. Ma, Cristo, c’è da calcolare che ho un fratello insopportabile, insostenibile, eccetera, che mi dice “Non dimenticare di respirare” come lo dice alla sua puttana. Beh, in fondo credo che “me” e “la sua puttana” siano la stessa persona.
 
A mio modo amo Mufasa, come amo Senza Nome, l’appartamento e i quadri, ossia per annoiata abitudine. È mio fratello, ripete in continuazione che adora la mia pelle scura, i miei capelli neri e la mia barba, è muscoloso e tutto sommato sotto le coperte con lui mi diverto. Punto. Amo anche me stesso con indolenza, in effetti i miei sentimenti per Mufasa non sono per nulla speciali. Temo di essere pigro.
“Non dimenticare di respirare”. Forse se lo ripete un’altra volta riesco ad ammazzarlo, lui e la sua boria e il suo viso del cazzo.
 
Penso. Rifletto. Mi annoio. Ci risiamo. Il solito giro di seghe mentali è finito, e pure Senza Nome si è rotto le palle di starmi in braccio ed è balzato via.
Respiro profondamente, mi ero quasi dimenticato di farlo.
Merda.
 
 
 

Spazio autrice:
Lontani sono i tempi in cui questo fandom aveva sì e no cinque storie in tutto! È stata una bella sorpresa trovarlo così rimpolpato, ed eccomi a dare il mio contributo. Per quanto folle è un contributo, no? Boh. La dedico a Tallu_chan, che a furia di chiedermi storie sui conigli mi ha fatto inserire Senza Nome in questa fic; mi ci sono affezionata, lo ammetto, anche se lo sono di più a questo Scar umano che è stato davvero divertente da utilizzare x) che dire? Abbiate pietà di una mente malata. Ma anche no.
Spero che vi sia piaciuta e che mi lasciate un commento =) un bacio, visbs.
   
 
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