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Autore: moreandmore    17/09/2012    3 recensioni
“Perché sei triste?”
“Perché… perché non lo so.”
“Non è vero, tu lo sai. È solo difficile parlarne.” Wow.
Non mi conosceva neppure, e già mi legge nel pensiero?
Sorprendente, Harry.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Sei tu, e lo sai.”

 

 
 
 
 

Continuo a lanciare sassolini nel lago di fronte a me, pensierosa.
Ci sono certi giorni, tipo questo, in cui non sopporto nulla.
Non sopporto i mia madre, che sta sempre in depressione e si appoggia a me costantemente. Non sopporto mio padre, che fa finta di non vedere e di non sentire, pensando probabilmente che non sono cazzi suoi, visto che non vive più a casa nostra. Non sopporto mio fratello, o meglio, non sopporto il fatto che lui non sia per niente presente, nella nostra vita familiare, nella mia vita.
Non sopporto, odio, il fatto che tutti i problemi, anche quelli che non mi riguardano, siano caricati sulle mie spalle.
Sono andata da uno strizza cervelli, più di una volta, ma non è cambiato un cazzo.
Ho provato a parlarne con la mia migliore amica, ma la situazione è peggiorata, perché si è inaspettatamente allontanata da me.
Non so con chi sfogarmi.
Vorrei solamente un abbraccio, di quelli veri.
“Sei triste?”
Mi giro, percependo alla mia destra una voce familiare.
Rimango pietrificata, letteralmente.
“Come… fai a saperlo?” balbetto a bassa voce, facendo la solita figura da timidona socialmente inutile.
“Vengo sempre qui, quando sono triste e voglio stare da solo.” Eppure io non l’ho mai visto.
Strano, ultimamente vengo in questo posto sempre più spesso.
“Io non ti ho mai visto.” Bofonchio, stringendomi nello sciarpone di lana grigio.
Harry Styles sorride, guardando il lago davanti a sé. “Neppure io.”
Sorrido anch’io. Vederlo mi faceva sentire bene, vederlo per la prima volta mi faceva emozionare, tanto, troppo.
“Perché sei triste?” Chiese con aria innocente, puntando i suoi occhi, verdi e luminosi, nei miei, neri ed opachi.
“Perché… perché non lo so.” Era più facile giocare la carta del ‘non ho motivo ma sto così’ invece che raccontare e, nello stesso tempo, rivivere, sempre la stessa storia, affrontare sempre gli stessi problemi, a cui cercavo una soluzione da troppo tempo.
“Non è vero, tu lo sai. È solo difficile parlarne.” Wow.
Non mi conosceva neppure, e già mi legge nel pensiero?
Sorprendente, Harry.
“Ti sei laureato in psicologia, per caso?!” il ragazzo dai boccoli color fondente ridacchia, in un modo incantevole, per me.
“No, ma sono bravo a leggere le persone.” Mi sorride, in un modo così genuino e splendido, che mi fa arrossire.
“Quando sono molto triste, oppure ho bisogno di sfogarmi, urlo.- lo guardo in modo palesemente scettico, e lui ridacchia di nuovo. – solo qui, eh!”
“Perché non ci provi anche tu?” continua, ed io lo guardo in un modo indecifrabile. “Non sembrerò una menomata mentale?” chiedo, e lui ride di gusto. “Mi stai dicendo in modo implicito che sono fuori di testa?!” mi allarmo, sgranando gli occhi e gesticolando. “No, no, no! Non intendevo offenderti!- prendo un respiro profondo, cercando di calmare la mia ansia, costantemente dentro di me.- solo che… tu sei Harry Styles… tu puoi!” ride di nuovo, ed io mi beo di quel suono così cristallino e puro. “Non dire stronzate! Prova.” Mi esorta mettendo una mano dietro la mia schiena e facendomi rabbrividire. Credo che se ne è accorto, perché l’ha ritratta.
Non volevo che lui togliesse la mano.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.” Scoppiai a ridere, e mi sentii veramente un po’ meglio. “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.” Il ragazzo, seduto accanto a me, mi guarda sorridendo, mentre io ricambio imbarazzata. “Perché non provi anche tu? Almeno mi umilio insieme a te.” Dico supplichevole, e lui annuisce divertito.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.” Ci guardiamo, e scoppiamo di nuovo a ridere. “Certo che siamo proprio scemi!” esclamai, sorprendentemente allegra, e lui mi sorride.
Mi piace il suo sorriso, tanto.
“Però stai meglio, vero?” annuisco. Mi sento sorprendentemente… spensierata. “Allora ti faccio ridere ancora di più!” si butta sopra di me e mi fa il solletico, mentre io rido a crepapelle. Ha focalizzato il mio punto più sensibile, il collo!
Comincio a fargli il solletico anch’io, e lui comincia a ridere, e non la smette più, insieme a me.

Ci stendiamo sull’erba soffice, l’uno accanto all’altro.
“Secondo me non è merito dell’urlo.” Dò voce alla mia ipotesi, guardando il lago davanti a me.
“Ah, no?- fa lui, sarcastico.- allora sarà il buon vecchio lago.”
“Sei tu, e lo sai.”
“Si, lo so. Sono premuroso, divertente, intelligente, sexy, bello da morire…” e continua con la sua lunga lista di pregi. “Apperò! Sei proprio modesto!” scoppio a ridere, e lui mi segue.
Mi guarda intensamente negli occhi, con il sorriso stampato sulle labbra, sui denti, sul viso, sulle fossette.
Arrossisco.
“Come ti chiami?”
“Nina, mi chiamo Nina.”
Adoro il suo sorriso.
“Harry?”
“Dimmi, Nina.”
“Mi abbracci?”

 
Lo so, non recensirete, come tutte le storie, tranne una OS…
Comincio a pensare che scrivo di merda, sul serio!
Comunque, spero che questa vi piaccia.
M
  
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