Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: Bethan Flynn    18/09/2012    1 recensioni
Non era possibile. Non poteva essere lui.
Non adesso che finalmente, dopo dieci anni, era riuscita se non a scrollarsi di dosso il peso di quella colpa che l’aveva sempre schiacciata, perlomeno a conviverci.
Howard Link. Il cognome c’era, i due nei pure, gli occhi grigi anche.
Non li aveva mai dimenticati, e non li avrebbe dimenticati mai.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Link, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando se la vide piombare in camera in quel modo, avrebbe voluto mettersi a gridare di andar via, di lasciarlo in pace, ma l’espressione della sorella del supervisore non ammetteva discussioni.
-Allora?- chiese impaziente.
-Allora cosa?- mormorò lui, fissando il muro.
Linalee guardò la stanza con occhio critico: il letto sfatto, fogli e carte ovunque, cibo a malapena toccato.
Mai avrebbe pensato che un pezzo di ghiaccio come Link potesse ridursi in quel modo. Allora era umano anche lui, pensò.
-Hai intenzione di star qui a aspettare che Rie venga trasformata in una seconda Hebraska, razza di idiota?!- una voce maschile proruppe nella stanza, seguita dall’ingombrante figura di Cross.
-Una cosa?- le parole dell’uomo l’avevano riscosso di botto. Sperava proprio di aver sentito male.
Il Generale gli si sedette davanti, prendendolo per le spalle.
-Senti- disse –non posso spiegarti nei dettagli, ma l’Ordine non ammette forme di innocence dotate di una volontà propria. Hebraska ne era un esempio, anni fa- mormorò, e sul suo viso passò un’ombra di tristezza infinita, così simile alla sua che Link dovette trattenersi dalla tentazione di volerne sapere di più –salvala- sbottò Cross, fissandolo negli occhi –salvala, non deve diventare così anche lei. Non dobbiamo lasciarglielo fare- quella supplica lo lasciò senza parole. Possibile che Cross tenesse tanto a Rie? Che rapporto c’era fra di loro?
-Generale, ma come farebbero a trasformarla in qualcosa come… Heb? Voglio dire, Hebraska era… una persona?- la voce di Linalee tremava, inorridita. L’uomo annuì, sospirando.
-Hebraska era la figlia di Lvellie- mormorò, poi sganciò la bomba –è la madre di Rie, e Rie è mia figlia- le due paia di occhi presenti nella stanza lo guardarono sgomenti, ma il Generale tornò a rivolgersi al ragazzo –ti prego, vi prego- disse, guardando anche Linalee –inventatevi qualcosa e salvatela dalle grinfie di quel pazzo- concluse, alzandosi –io non posso far niente, ora- mormorò, e dal tono della sua voce fu chiaramente percepibile la sua frustrazione. Poi uscì quasi di corsa dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle.
Linalee e Link rimasero in un silenzio sbigottito e lievemente ostile per qualche istante, ognuno immerso nei propri pensieri.
-Oh, al diavolo!- gridò il ragazzo ad un tratto, girandosi di scatto verso di lei –dove mi mandano in missione, domani?- chiese brusco.
-I-in Turchia, assieme ad Allen- balbettò la ragazza, stupita da quell’accesso di vitalità rabbiosa.
Link tirò un pugno al muro –maledizione!- Linalee vide che le sue mani erano graffiate e sporche di sangue. Evidentemente, quello non era il primo cazzotto alla parete che tirava.
-Secondo Cross, io come diamine faccio ad aiutarla, eh? Come ci vado, io, dalla Turchia fino alla sede Nordamerica?!- si sedette di nuovo sul letto, bruscamente.
La cinese vide chiaramente il suo turbamento: era ovvio che si sentisse colpevole, ma star lì a macerarsi non avrebbe risolto le cose.
-Devi andare in Turchia con Allen, domani- mormorò –Rie non si è fatta portare via perché tu cada un’altra volta nelle trappole di Lvellie- lo vide aprire bocca per risponderle, ma poi la richiuse subito. Era vero. Se avesse commesso un altro errore, per lui sarebbe stata Inquisizione e tanti saluti.
-Ma se non vado da lei…- mormorò a un tratto. L’immaginarsi il genere di  esperimenti che avrebbero potuto fare lo fece sentir male.
-Link, ragiona. Cosa potresti fare, in ogni caso? Lvellie se l’aspetta, di sicuro- disse lei. il ragazzo si prese la testa fra le mani, disperato –è tutta colpa mia- sussurrò serrando gli occhi –mi sono fatto fregare come un idiota, e ora l’ho persa di nuovo- sentì la mano di Linalee stringergli delicatamente la spalla –non l’hai persa. Non la perderai, la ritroveremo e la tireremo fuori di lì. Ma non ci aiuterà il voler fare tutto subito, dobbiamo riflettere e portare avanti il gioco per un po’- disse.
-Hai un piano?- mormorò lui. Linalee scosse il capo –a dire il vero, solo idee sparse. Farò del mio meglio, e una buona idea sarebbe mettere gli altri al corrente di questa situazione- gli scoccò uno sguardo serio quando vide la sua espressione a metà fra l’indignazione e l’imbarazzo –oh, andiamo. Ormai, dubito che tu possa ancora considerare la vergogna come un sentimento ammissibile. Se non te la senti, glielo spiegherò io, ma…-
-No- disse lui, alzandosi in piedi –hai ragione, sarò io a dirglielo- la ragazza sorrise.
-Benissimo. Andiamo, allora-.

-Ehi, ma avete sentito? Lvellie ha portato via Rie!- l’esclamazione di Lavi fece girare tutta la tavolata. Perfino Kanda, che non mostrava mai uno straccio di interesse, gli scoccò un’occhiata meno acida del solito.
-Non è possibile…- mormorò Miranda –cosa le vogliono fare?-
-Esperimenti- la voce secca del giapponese fece scendere il gelo sulla tavolata –sarà fortunata se sopravvive- mormorò, fissando il vuoto.
-Non dite queste cose, invero! Il Generale Tsubaki è forte!- esclamò Crowley, provocando solo uno sbuffo a metà fra lo scocciato ed il sarcastico da parte del moro –nessuno è abbastanza forte per quelli là-.
-Ehi, ecco Lina e Link. Chissà se lo sanno già- mormorò Allen, ma appena i ragazzi al tavolo videro le loro facce, fu chiara la risposta.
Linalee prese posto accanto a Miranda, fissando il biondo in maniera decisa. Lui annuì, sedendosi a capotavola.
Tutti notarono il cambiamento, troppo evidente per esser lasciato perdere. I capelli erano sciolti, sparsi sulle spalle in ciuffi spettinati, gli occhi cerchiati di rosso e segnati da occhiaie profonde, il volto concentrato in una perenne espressione di preoccupazione mista a dolore.
-Ho bisogno di parlare con voi… con tutti voi- esordì, tormentando il bordo del tavolo. Anche la voce non era più la stessa, niente era rimasto del portamento austero e inflessibile dell’antipaticissimo Ispettore Howard Link.
Era un ragazzo, in quel momento, come tutti loro, e questo suscitò un moto di simpatia generale.
-Spero che sappiate cos’è successo a Rie, perché francamente non credo di farcela a ripeterlo per filo e per segno- mormorò. Cenni d’assenso seguirono le sue parole.
Alzò gli occhi, fissandoli uno per uno. Mai avrebbe immaginato che parlare gli sarebbe costato così tanta fatica, e tantomeno mai avrebbe pensato di aprirsi con quegli esorcisti che l’avevano sempre considerato una sorta di registratore di cassa di Lvellie.
-Io la amo- buttò fuori tutto d’un fiato, senza far caso alle occhiate sbigottite –e per dieci anni non ho fatto altro che cercarla. Adesso che l’avevo trovata, l’hanno portata via di nuovo, e la colpa è solo mia- sentì un nodo alla gola, ma si sforzò di andare avanti –per favore, aiutatemi. Dobbiamo tirarla fuori di lì, vi prego. Se solo sapessi come farlo da solo, non chiederei nemmeno il vostro aiuto, ma la verità è che non so cosa fare- sussurrò.
Lo stupore nella stanza era palpabile. Nessuno si sarebbe aspettato che dietro all’inflessibile e ligio “due nei” ci fosse un essere umano come tutti gli altri, né tantomeno si sarebbero mai aspettati una confessione così spassionata.
-Ti aiuteremo, Link- fu Allen a parlare anche per gli altri, deciso –e credo che anche Komui sia dalla nostra parte. Ho parlato con lui poco fa, e mi ha detto che Rie è stata portata nella sede Asia- il biondo lo guardò spalancando gli occhi. Non voleva quasi crederci –evidentemente Lvellie voleva convincerti che Rie fosse migliaia di chilometri lontana dal luogo della nostra missione, ma non aveva fatto i conti con Komui- continuò l’albino sorridendo incoraggiante –troveremo un modo per tirarla fuori. Immagino che a nessuno qui piaccia saperla rinchiusa là dentro, vero?- guardò i suoi compagni uno per uno, senza che un fiato fosse emesso per contrastare ciò che aveva appena detto.
-Ma Allen- fece Lavi dopo un po’ –sarete comunque soltanto in… tre- aggiunse dubbioso, fissando Kanda, che non si era affatto espresso a favore dell’impresa –noi saremo dall’altra parte del mondo- il ragazzo annuì –lo so, e voi dovrete svolgere le vostre missioni. Non possiamo esporci troppo, ma ricordatevi che io ho ancora il controllo sui gate dell’arca, con o senza autorizzazione- dichiarò deciso, guardando Link.
Quello aprì la bocca per rispondere, per cercare di ringraziarli con parole adeguate a quello che sentiva, ma Linalee lo precedette.
-Bene, sembra che siamo tutti d’accordo!- esclamò –chi ha opinioni contrarie le esprima adesso, altrimenti che nessuno si tiri indietro quando arriverà il momento!- nessuno fiatò, e quella che sembrava a tutti gli effetti una riunione segreta si sciolse.

Link si avviò assieme ad Allen verso la loro stanza, in silenzio.
-Sai, Link- esordì l’albino quando furono entrati, buttandosi sul letto con un sorriso –non credevo tu fossi vulnerabile ai sentimenti, quando sei arrivato qui sembravi una specie di automa- ridacchiò.
-Non ricordarmelo… Allen- disse lui, stranamente a disagio nell’usare per la prima volta il suo nome.
Il ragazzo si tirò a sedere –quindi… vi conoscevate già- mormorò, alludendo a Rie. Gli rispose un cenno d’assenso secco.
Il dolore che pensare a lei gli procurava in quel momento era visibile anche dai gesti.
-Eravate tutti e due allievi del maestro?- chiese. Link sospirò: era ovvio che la curiosità ad un certo punto dovesse prendere il sopravvento. Si sedette di fianco ad Allen, fissando ostinatamente il pavimento e cercando di districare i nodi che aveva nei capelli.
-No. Cross la trovò dopo che Rie ebbe perso il controllo dell’innocence- mormorò –ancora non sapeva di essere una compatibile- proseguì, in risposta allo sguardo interrogativo di Allen –eravamo bambini, e mio fratello l’aveva salvata dagli akuma che la inseguivano. Ma quello che nessuno di noi due avrebbe mai potuto prevedere fu il suo cambiamento- fece una pausa. Il pensare a quello che aveva tentato di fare suo fratello lo disgustava –James cercò di… ecco… era ubriaco, quella sera, ma non era la prima volta. Solo, di solito picchiava me. Invece fu Rie a scendere le scale- Allen spalancò gli occhi. Sapeva già cos’era successo, ma riuscì a riprendersi in tempo per ricordarsi che Link dormiva quando ne avevano parlato.
Nessuno sapeva molto di Rie, ma da quando erano tornati dall’arca, nei giorni precedenti all’arrivo di Lvellie, fra loro si era instaurato una sorta di rapporto simile a quello che lui aveva avuto con Cross. Lei gliel’aveva sempre ricordato molto.
Non riusciva ad immaginare come avesse fatto a portarsi dietro una cosa simile per tutto quel tempo, e che fosse incapace di superarla.
-Rie si è macerata per dieci anni nel senso di colpa. Era convinta, è convinta di aver distrutto la mia famiglia- proseguì secco Link –quando in realtà io odiavo mio fratello, e dopo aver capito cosa fosse successo ho odiato la sua memoria- si sdraiò sul letto con un sospiro –se solo fossi riuscito a trovarla prima…-
-Non ti avrebbe mai ascoltato- disse Allen, pensieroso –certo non la conosco  quanto te, ma un po’ credo d’averla capita. Rie è la cocciutaggine fatta persona, quando si ficca in testa una cosa non dev’essere facile farle cambiare idea- il biondo lo fissò lievemente stupito. Invidiava la capacità di quei ragazzi di capire le emozioni altrui. Lui era assolutamente negato per farlo.
-Deve arrivarci da sola. Credo che tu l’abbia trovata esattamente nel momento adatto, e quando la tireremo fuori da là dovrete parlare sul serio, una volta per tutte- affermò deciso. Link ridacchiò –se riusciamo davvero a portarla via, giuro che finirò la voce- mormorò tristemente.
Non dissero più niente.






Note dell'Autrice:

Ok, ok, lo so che in questi due ultimi capitoli non succede un beneamato accidente, ma ormai non ho più voglia di mettermi a modificare tutto D:
Almeno in questo qui ci sono un po' di rivelazioni (veramente ce n'è solo una, ma almeno vendiamola bene u_u)... il discorsetto di Link ha commosso pure me -SI, lo so, sono malata, nel caso che qualcuno di voi lo stesse pensando! ç__ç

Che depressione non vedere nemmeno una recensione piccina piccina T_T devo metterci un po' più d'azione in questa fanfiction!

A presto! <3

Bethan

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Bethan Flynn