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Autore: Sara Scrive    19/09/2012    8 recensioni
I One Direction si trovano in america per promuovere il loro album "Up All Night" .
Ma dall'alto c'è chi li osserva ed ha in mente molti progetti per loro.
La loro guardia del corpo, Paul, è esausto e così decidono di dargli un periodo di vacanza ed assumono un'altra persona.
- Sorry But Niall ate this -
Un angelo, un angelo quarantenne si ritrova a fare da babysitter a 5 pesti ;)
"Nella vita a tutti capita di assistere a dei miracoli ... devi solo riconoscerli"
STORIA IN REVISIONE DA AllieinWonderful
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Prefazione-

Intorno a me luce, nient’altro. Un senso di benessere mi pervase il corpo.
<  Mi avete chiamato , signore ?  > chiesi chinando umilmente il capo.
Una brezza leggera mi sfiorò la pelle .
<  Sto per affidarti un compito molto importante  > rispose con la voce rassicurante di un padre.
<  Sia fatto di me ciò che vuoi  > mormorai decisa.
Una leggera nebbiolina avanzò davanti a me.
<  Voglio affidarti questi ragazzi affinchè imparino a pieno i miei insegnamenti e li insegnino agli altri.  >
Piano piano un’immagine sfocata comparve a pochi centimetri dal mio viso e si fece più nitida.
C’erano cinque  persone,  che stavano sedute su un divano in una stanza.
Quei ragazzi io li conoscevo. O meglio, io ero l’angelo custode di uno di loro.
<  Insegnagli ad amare il prossimo  > disse la voce di Dio.
<  Sia fatta la tua volontà  > chinai la testa e feci la riverenza.
In lontananza vidi un bagliore che man mano si faceva sempre più intenso.
Infine non vidi più niente.

 

 

  

 

   Pov's Zayn 

<  Louis passa!  > gli urlai richiamando la sua attenzione.
<  E arriva Tomlinson che passa la palla !  > rispose lui mentre palleggiava e faceva da cronista,fece altri due palleggi e provò a passarmi la palla di testa ma si distrasse per un secondo e sbagliò tiro.
La palla colpì una lampada che oscillò pericolosamente. Mi trovavo troppo lontano per afferrarla ma mi gettai lo stesso,per miracolo Liam la prese al volo.
<  State più attenti   > disse indicando la lampada con tono di rimprovero.
Louis intanto aveva ripreso il pallone e aveva ricominciato a palleggiare.
Improvvisamente la porta della stanza si era aperta.
Paul entrò e ci guardò con aria severa.
<  Non starete mica giocando a calcio qua dentro?  > chiese  e guardò le nostre facce una ad una,provai un brivido di terrore quando scrutò il mio viso.
Cercai di fare l’espressione più innocente possibile.
In quel momento Harry  entrò nel salone con un panino in mano.
Lo stava per addentare quando  Paul gli chiese <  Che cosa stavano facendo, Harry ?  >l ui si morse il labbro cominciando a guardare per terra.
<  Non lo so  >
<  Si che lo sai  > insistette Paul.
Harry non rispondeva e continuava a non guardare Paul in faccia.
<  Cercate di comportavi bene ! Lo sapete che adesso arriverà un’altra persona  >
Non mi piaceva avere degli estranei fra i piedi.
Ero al corrente della situazione, come tutti , ma non mi andava giù l’idea che  ci sarebbe stata un’altra persona , che non era Paul , con noi.
<  Ma perché deve venire?  > chiesi mettendo il broncio.Liam mi ammonì con lo sguardo.
<  Paul, non gli dare retta, prendi quell’aereo, torna a casa e stai un po’ con la tua famiglia, riposati. Non hai una bella cera  > disse Louis strizzandogli l’occhio.
Sbuffai e Liam dovette tirarmi via,non opposi resistenza, tanto avrebbero fatto qualsiasi cosa per vedere Paul rilassato.
Non è che non lo volevo bene a Paul , era solo che…
<  Ci comporteremo bene  > disse Niall.
Sembrava un po’ titubante, Paul guardò le nostre facce e si soffermò sulla mia,guardai in basso e cercai di convincermi che era la scelta giusta.
Lo guardai negli occhi <  Vai Paul …  >
Fece un gran sorriso <  Bene ragazzi, allora vi presento la vostra nuova guardia del corpo! >
Tornò indietro, verso la porta e la spalancò quando entrò una donna adulta, più o meno sui quarant’anni.
Era alta e aveva due spalloni che la facevano sembrare una nuotatrice professionista,il volto che era solcato da qualche ruga  per via del suo sorriso,aveva i capelli castani, erano mossi e le contornavano il viso e in più aveva  due occhi verdi come due smeraldi .
Era , nonostante l’età , una bella donna. Credo. Ma di sicuro Harry si era gia fatto un’idea su di lei, visto che non smetteva di fissarla.
Era una tipa singolare, di quelle che non vedi tutti i giorni, ma la cosa che mi colpì più di lei fu il fatto che , da quando era entrata nella stanza,  l’atmosfera era diventata “leggera”? Non sapevo se questo era il termine adatto.
C’era qualcosa di diverso,sentivo che lei era diversa.
 Il tutto era strano, molto  strano. Ma forse solo perché io sono un po’ chiuso, anzi lo sono tanto.
Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
<  Lei è Sara  > disse Paul facendo un cenno, indicandocela.
Lei fece un passo avanti e sorrise di più.
<  Piacere ragazzi, sono sicura che mi troverò benissimo con voi  > pronunciò le parole molto lentamente, la sua voce mi ricordava molto quella di mia madre.
“Si come no, dicono tutti cosi ” feci un pensiero sarcastico.
Sara, iniziò a stringere la mano ad ognuno di noi, partì da Harry - il più vicino- e finì con me.
Quando le nostre mani si toccarono , sentii qualcosa come una scossa,ritrassi la mia mano e la nascosi dietro la schiena.
Mi stavo innervosendo, e parecchio.
<  Anche se sono una donna, sono alla pari con il vostro Paul , chiaro?  > chiese fingendo di essere severa, ma poi le scappò una risatina.
Improvvisamente sentimmo il cellulare di Paul squillare,lui si frugò dentro la tasca e lesse qualcosa .
<  Ragazzi, il taxi mi aspetta. Fate i bravi ! > sembrava andasse di fretta infatti prese la valigia vicino a lui quasi freneticamente e se ne andò salutandoci con un gesto molto ampio della mano.
La porta si richiuse.
Lei ci osservò attentamente. Come faceva a non provare un minimo d’imbarazzo?
Cercai di concentrami su qualche altra cosa quindi presi il cellulare e cominciai a navigare su Twitter.Mi sedetti sul divano accanto a me per stare più comodo.
Quel giorno avrei fatto delle buone azioni: avrei “seguito” molte Directioners, in modo da far felici tante persone in poco tempo.
Digitavo sui  tasti , ma non potevo fare a meno di sentire quello che Sara diceva.
< …e pensavo che potremmo partire domani mattina per arrivare a Detroit verso il pomeriggio , cosi potete prendervela con calma stasera…  >
Stava chiacchierando amabilmente con tutti, a parte me.
Harry sembrava adorarla. <  Ehi, ma tu hai lo sfondo del gatto sul cellulare!  > esclamò lui.
<  Si  > rispose <  Ne ho uno a casa, si chiama Minù  >
<  Ma tu sai cucinare?  > chiese Niall.
<  Dovrei? Penso sia meglio ordinare da Nando’s per evitare di dare fuoco alla cucina  > rise di se stessa .
Harry e Louis le fecero fare un giro di perlustrazione dentro il nostro “appartamento”,anche Niall e Liam li seguivano e ogni tanto commentavano qualcosa.
Ero rimasto da solo nel piccolo salone, ma potevo udire benissimo le loro chiacchiere,dopo un po’ cercai di infischiarmene di ciò che stavano facendo e ci riuscii.
<  Che fai  di bello ?  >chiese una voce dietro di me,sapevo di chi era e rimasi sorpreso dal suo tono amichevole.
<  Sto su Twitter  > dissi continuando a guardare il cellulare, cercando di finire lì quell’inutile conversazion ma,ovviamente, come previsto, non andò come volevo.
Fece il giro e si sedette vicino a me.
<  Sono sicura che diventeremo grandi amici. Zayn , ti conosco come le mie tasche e sono sicura che in questo momento vorresti …  >
Le sue ultime parole catturarono la mia attenzione e le degnai uno sguardo.
Mi avvicinò una tazza <  una bella cioccolata calda  >
Come cavolo aveva fatto?
Aveva fatto apparire una tazza dal nulla, o magari ero io che non l’avevo notata.
Non ci feci caso. La cioccolata calda andava più che bene.
<  Grazie  > sussurrai mentre prendevo dalle sue mani la tazza.
<  Mi raccomando, fa attenzione che è calda  > disse.
Non le diedi retta e poggiai le labbra sulla tazza e l’inclinai per bere quando all'improvviso mi scottai la lingua.
<  Ah .. mi son…  > non finii la frase perché mi accorsi che non mi faceva male niente.
Eppure, avrei giurato  di essermi scottato .
“Meglio così” pensai per poi tornare a sorseggiare con più cautela la mia cioccolata.
   
 
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