Anime & Manga > Yumeiro Pātissičre
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Autore: JuliaYume    19/09/2012    3 recensioni
Ka-kashino...-senpai.
Io... ho sempre avuto... una cotta per te, Makoto.
Il silenzio inondņ le parole di quella ragazza, il vento trasportava lontano quei suoi capelli color caramello e cadere petali di ciliegi appena sbocciati, uniti in una dolce e romantica sinfonia.
Ti amo, Makoto-kun.
L'amarezza si impossessava della mia anima, del sorriso che tutti avevano sempre adorato, stimato. Ciņ che era stampato sul mio viso non era un sorriso. Ciņ che provavo non era gioia per la mia migliore amica di sempre, per chi avevo sempre stimato.
Gli occhi erano pieni solo di lacrime. Tante, tantissime lacrime.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Ohayou, Rumi-san!
Rumi sorrise.
Sei davvero raggiante oggi, Ichigo-senpai.
Il tuo sorriso ogni mattina rende le mie giornate fantastiche.

Cosģ, mi regalņ ancora un dolce sorriso...
Dopotutto, ho sempre adorato quella ragazza e i suoi sorrisi cosģ smaglianti.
Ho sempre voluto essere come lei, essere sempre felice, senza alcun problema.
A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se non avessi voluto diventare pasticcera fin da bambina, ma...
Poi mi pento di aver solo provato ad immaginare un futuro senza ciņ che amo. Non avrei mai conosciuto Kashino, Hanabusa e Andou-kun, sarebbe stato cosģ triste.
Ma non devo pensarci. La mia vita, a fianco ai miei amici, probabilmente i migliori amici che esistano, č davvero fantastica.
E' cominciato un nuovo giorno ancora accanto a loro.
Devo solo sorridere, giusto?...

Guardai la sveglia, per un attimo non riuscii a mettere a fuoco l'orario...

R-rumi...
Ichigo... Ti faccio i complimenti e tu mi guardi con una faccia cosģ aggrugnita? Sei cattiva, Ichigo-senpai!
N... Non... Non mi hai svegliata stamattina... E la mia sveglia si č rotta...

La giornata non poteva cominciare peggio.
In tutta fretta mi misi l'uniforme. Non ebbi neanche il tempo di legare i capelli nelle mie due classiche code, li tenni sciolti e con due fiocchi rosa pesca ai lati.
Non mi dispiaceva quella pettinatura. Anzi, cominciai a farli in quel modo praticamente tutti i giorni.
Corsi verso la scuola, stranamente seguita da Rumi, che di solito andava a fare pulizie prima delle lezioni.
Arrivņ Kashino davanti a noi, ci salutņ e andņ molto di fretta.
Rumi gli aveva dato un biglietto.
Sembrava molto nervosa, quel giorno.
Continuava a sbattere contro altri studenti, a inciampare... Non era lei.

Rumi cominciņ a non seguirmi pił. Volevo capire se stava male o aveva qualcosa, cosģ la seguii.
Andņ in cortile, dietro la statua della Regina dei Dolci. C'era anche Kashino.
Sapevo che non era giusto origliare, ma dovevo capire, per il suo bene.
Se fosse stata male, e non avessi fatto nulla, a quest'ora mi sentirei parecchio in colpa.
Dovevo andare in fondo a questa faccenda.

Rumi non č mai stata cosģ. E' sempre perfetta.
Sempre cosģ perfetta.


Ka-kashino...-senpai.
Sentii parlare. Era Rumi.
Io... ho sempre avuto...
Una cotta per te.
Makoto...


Il silenzio inondņ le parole di quella ragazza, il vento trasportava lontano quei suoi capelli color caramello e cadere petali di ciliegi appena sbocciati, uniti in una dolce e romantica sinfonia.
Ti amo, Makoto-kun.

L'amarezza si impossessava della mia anima, del sorriso che tutti avevano sempre adorato, stimato.
Ciņ che era stampato sul mio viso non era un sorriso.
Ciņ che provavo non era gioia per la mia migliore amica di sempre, per chi avevo sempre avuto rispetto.
I miei occhi erano pieni solo di lacrime.

Tante, tantissime lacrime.

  
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