Il mago e la Dea
Il vento scuoteva le bianche tende di seta dello
studio dove il mago sedeva silenzioso alla scrivania, intento a
copiare,
delicato, un incantesimo sul
suo libro
stracolmo. L’aroma di cuore d’ambra che usciva
dall’incensiere gli solleticò le
narici. Alzando appena lo sguardo captò la serena armonia
che vibrava
all’interno del giardino. Sospirò dolcemente
osservando la luna lilla che in
quel momento faceva capolino da dietro una veste di nubi. Concludendo
con un
ghirigoro l’ultima lettera dell’incanto, si
alzò dalla sedia di legno, andando
verso la porta scorrevole che dava all’esterno, mentre un
tenue sospiro
gl’increspava di nuovo le labbra. Delicatamente
posò i piedi sulla fresca erba
che iniziava a bagnarsi di rugiada e prese a camminare lentamente per i
viottoli
che il giardino gli permetteva di
percorrere. Sorridendo fra se e se, il giovane pensava a quanto fosse
stato
fortunato nella sua vita di mezz’elfo. Nascere
a Hikari aveva certo rappresentato un’immensa grazia. Siccome
era una delle
città più ricche e fiorenti nell’isola
di Reis , oltre al fatto che le scuole
di magia erano le migliori.
Giunto al lago estrasse dalla tasca un flauto di legno
finemente
intagliato che era stato creato per lui da uno dei migliori artigiani
del
continente. Accostandolo alle labbra prese a suonare una dolce melodia
dedicata
alla Dea Lily, signora della neve e protettrice dei maghi, da lei molto
amati.
Lasciando che la melodia impregnasse l’aria e si spandesse
attorno a lui come
una miriade di farfalle colorate, il mago abbassò per un
attimo lo sguardo a
fissare le calme acque del laghetto dinnanzi e se e con sua enorme
sorpresa, vi
vide riflesso un viso di donna. Colto alla sprovvista smise
immediatamente di
suonare per guardarsi attorno alla ricerca di qualche intruso, essendo
che non
vi era nessuno, rivolse ancora una volta la propria attenzione alla
figura
riflessa.
“Chi siete?” le domandò incuriosito
strappandole un sorriso.
“Mi stupisce che tu non mi riconosca, pur conservando in
segreto un mio
ritratto...” dette quelle esili parole, il riflesso
iniziò ad uscire dall’acqua
avvolto in un turbinio di gocce d’acqua cristallizzate,
prendendo forma umana,
sotto gli occhi increduli del mago.
“Chiedo perdono per non avervi riconosciuta immediatamente
Lily della Neve, mia
Dea!” rispose il ragazzo proferendosi in un inchino, mentre
la donna poggiava i
piedi scalzi a terra e portava una mano alle labbra rosee per celarvi
dietro un
sorriso. Alzando nuovamente gli occhi castani e tornando ad una
posizione
eretta, l’arcanista, si soffermò un attimo ad
osservarla. Era bellissima. La
sua figura esile appena coperta da un vestito di seta color della luna,
la
pelle diafana risplendeva alla poca luce che vi era in quel momento in
giardino. I lunghi capelli lilla incorniciavano un perfetto visetto da
bambola
in cui brillavano due occhi azzurri venati di viola. Il tatuaggio della
rosa
era visibile a tratti sulla spalla sinistra, ogni qualvolta il vento le
spostava la veste. Divertita da quell’attento esame, la Dea
non potè fare a
meno di ridacchiare, col risultato di far arrossire nuovamente il mago.
“Vi chiedo perdono mia signora... io non volevo mancarvi di
rispetto...”
abbassò nuovamente il viso a guardare la tenera erba verde.
Il suo cuore
batteva all’impazzata, non poteva credere che la figura che
aveva dinnanzi
fosse proprio la sua dea. Una mano dal tocco gentile gli fece alzare
nuovamente
il viso così che i loro occhi potessero incontrarsi
nuovamente.
“Suona per me...” gli chiede dolcemente la donna
accomodandosi su di una pietra
poco distante ed osservando il giovane affabile. Colto alla sprovvista
il
ragazzo accostò immediatamente il flauto alle labbra,
suonando la sua melodia
preferita “Il cantico della luna e del sole” questa
canzone era dedicata
proprio alla dea Lily ed al suo fratello gemello. Deliziata dalle note
del
flauto che le fluttuavano attorno come dolci petali di Sakura, la
fanciulla
socchiuse gli occhi lasciandosi cullare da quella calma. Quando le note
giunsero alla fine, il silenzio tornò a regnare sovrano.
“Sei un ottimo flautista. Se tu non fossi già mago
ti consiglierei questa
professione, ma...” fece una piccola pausa, mentre una vena
di inquietudine le
attraversava il viso facendo preoccupare anche il giovane che aveva
davanti
“Ma... sono qui per affidarti una missione... sei il solo
puro di cuore di cui
possa fidarmi...” una piccola folata di vento
scompigliò i capelli di entrambi.
*^*^*
Va
bene ora che l'avete letta potete anche tirarmi i pomodori u_u
Volevo dedicare questa Fan a Melanto che con la sua Elementia mi ha
dato lo slancio per capire che anche i nostri campioni posso finire in
un mondo fantasy :P e poi volevo dedicarla anche al mio ragazzo
Elloinilbardo da cui ho preso il allegramente il mondo dopo averci
fatto una bellissima avventura di D&D *_* tu sai quanto ho
amato Fake!
Aggiungo anche che questa fan è il continuo di questa
giocata e quando ci sarà bisogno metterò le
spiegazioni giù in basso!
Un bacione
Lily