Mai più cantare per un film di alieni
 
Perché no?
La proposta non sembrava così male.
Realizzare una canzone per il film dei Transformers era un opportunità per dar nuovamente voce al loro gruppo.
Quando Chester lo aveva annunciato le parole della canzone si stavano già formando nelle loro teste, la musica da comporre e le emozioni da voler trasmettere. Joe stava già mixando qualche cosa giusto per trovare l’ispirazione, Mike invece alla chitarra, tutti insieme al testo divido in tante parole e frasi sparpagliate in fogli scribacchiati frettolosamente.
Doveva essere una canzone che doveva in un certo senso rappresentare a ritmo armonioso la lotta galattica dei Transformers, i robottoni che guardavano da piccoli alla televisione e che collezionavano come giocattoli… e di cui rimanevano incantati a bocca aperta sperando di poterne incontrarne uno.
In realtà non era la prima volta che “collaboravano” con i Transfomers, la loro canzone What I’ve done era stata usata per il primo film e l’onore era stato davvero tanto.
 
Dopo due settimane New Divide era pronta.
Era perfetta.
La adoravano.
Anche Bay l’adorava.
Prima volevano chiamarla in Megatron, ma poi la seconda opzione gli era piaciuta.
Quando Chester Bennington, Mike Shinoda, Brad Delson, Joe Hahn, Phoenix e Rob Bourdon la eseguirono dal vivo, anche se il cd era pronto, il regista era praticamente impazzito di gioia, ognuno aveva ottenuto ciò che voleva.
Lasciarono la sala di registrazione per tornarsene a casa, il lavoro concluso merita di essere festeggiato magari con birra, pizza e qualche bel film.
Magari proprio con quello dei Transformers.
Improvvisamente una Camaro frenò bruscamente davanti a loro, le ruote che stridevano fastidiosamente sull’asfalto segnato dal disegno delle gomme.
Il finestrino del guidatore di abbassò di poco, i vetri oscurati impedivano di vedere l’interno.
<< Siete i Linkin Park? >> chiese una voce.
<< si…? >> chiese Brad incerto.
<< Il mio capo ha bisogno del vostro aiuto. Vi sarei grato se saliste a bordo e mi seguiste. >>
<< Ma lei chi è? >> domandò Joe.
<< Non c’è tempo per parlare. Avrete tutte le risposte quando saremo giunti a destinazione. >>
<< Amico, noi non andiamo da nessuna parte. >> replicò Rob. Gli altri erano d’accordo e si allontanarono lentamente dal veicolo.
A quel punto il finestrino si abbassò completamente, rivelando che all’interno non c’era nessuno.
 
Era uno scherzo?
No.
Decisamente no.
 
Il veicolo improvvisamente si smontò, ricomponendosi in un pezzo più grande dalle fattezze umane, ma i tratti bionici, rotelle e legamenti metallici che si muovevano come arti provvisti di piedi e mani.
Il gruppo lo fissò incredulo, occhi sgranati e cuore bloccato per l’improvviso infarto.
<< Chester… piccola nota: Mai più cantare per un film di alieni. >>