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Autore: marrymezayn    20/09/2012    62 recensioni
«Keyra è stata qui!» Sentì dire il biondino.
Silenzio! Un silenzio che si percepiva fin troppo spesso quando si parlava di Keyra in quel gruppo. Era un discorso limit quando c'era Zayn. Lo videro cambiare espressione da bianco cadaverico a incazzato, fino al calmo e all'indifferente.
«L'arrampicatrice sociale è stata qui?» Si poteva ricevere una scoppiettata sul cuore così forte con una semplice frase?
[...]
«Se lei fosse qui di fronte a me, non so se riuscirei a trattenere la calma e vi assicuro che mi interesserebbe poco che è una donna!» Sbarrò gli occhi e, malgrado tutto, Niall la vide.
«Vuoi vedere come gliela do una seconda possibilità? Non si deve neanche avvicinare a me!» Zayn si alzò e andò nella stanza vicino dalla parte opposta da dove si trovava Keyra e sbatté la porta così forte da farla tremare nei cardini.
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Terza tranche di una serie. Si consiglia di leggere prima le altre due. (cliccando sul mio profilo le troverete.
Prima storia: The best is yet to come;
Seconda storia: From the moment I met you, everything changed)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Se non ti perdi, non trovi strade nuove.'
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NB: questa è la TERZA storia di una serie. Quindi prima di leggere questa è consigliato leggere le altre due. Andate sul mio profilo e cercate queste due storie; la prima: The best is yet to come e From the moment I met you, everything changed. Grazie! (: 

«Ti manca?»
«Come l'aria!»
 
Ti svegli dopo due mesi di coma e, ti rendi conto che tutto ciò che tu hai creduto la realtà è solo frutto della tua fantasia. Il tuo cervello, non tanto bastardo da uccidersi, aveva deciso di tenerti per due mesi in un sonno profondo facendoti vedere quella che poteva essere la sua vita se quei cinque fossero tornati nella tua vita. E poi ti svegli, felice di essere di nuovo sorta dalle ceneri e ti rendi conto che tutto è frutto della tua immaginazione e che il tuo cervello si è fatto un viaggio di sola andata verso fantasilandia.
Incredibile come un qualcosa che non è tuo ti possa mancare. Insomma, tante volte provi la sensazione che ti manca una persona, quando in realtà non dovrebbe. A lei, mancavano tante persone.. precisamente cinque. Ma sapeva anche che a una di quelle cinque persone lei non mancava. Era sempre più una batosta pensare che non l'era andata a trovare. Insomma, ok che si erano lasciati due anni prima, ma porca miseria. Se a lui fosse successo qualcosa, lei sarebbe partita in quinta abbassando subito l'ascia di guerra.
Peccato che sapeva, la gente non la pensava tutta nello stesso modo. E lui faceva parte di tutta quella gente.
Quando era tornata a casa, in quella casa, si era sentita persa. Da una parte il suo corpo era deliziato di essere a casa, ma il cervello era stranito almeno quanto il suo cuore. Tutto era come l'aveva lasciato. Il letto, l'armadio a muro, la scrivania, il suo portatile mezzo sfasciato, la bacheca. La bacheca dove vi era il petalo di rosa. Quel petalo di rosa che guardandolo, faceva ancora più male adesso. Così, due giorni dopo il ritorno a casa, aveva staccato tutto ciò che le ricordava Zayn, per metterlo dentro una scatola e mettendola il più in alto possibile. Dove non poteva andarlo a prendere.
Ora quella scatola era posata su una delle mensole più alte del suo armadio e, ogni volta che si doveva vestire, ci buttava l'occhio come a controllare che almeno quella fosse reale, che fosse lì e che sarebbe rimasta lì con lei.
E ogni tanto sarebbe potuta andare lì a darci una sbirciata, a sfiorare il petalo e le tante foto che li ritraevano insieme.
Dopo essersi assicurata che il trucco fosse perfetto, si girò verso il letto dove vi era una lettera. La scrutò, sapendo che doveva consegnarla.
Niall aveva fatto il primo passo, ora toccava a lei. Deglutì rumorosamente, non avendo il coraggio di presentarsi dopo anni da Niall e chiedere umilmente scusa. Ma era vero che, se lui era andato a trovarla, lei lo aveva sognato, un significato c'era. E se anche non aveva le palle di farlo, doveva farlo.
Mise la lettera in borsa, prese il cellulare, le sigarette e mise anche quelle in borsa, per poi scendere le scale che conducevano nell'atrio di casa sua.
Guardò la donna seduta al tavolo della cucina e le si disegnò in volto un sorriso debole ma pieno di amore. Stava leggendo una rivista di gossip, mentre attendeva sicuramente che il cibo finisse di cucinare.
Quando si rese conto della presenza di un'altra persona, si girò e chiuse subito il giornale, ricambiando il sorriso di sua figlia.
«Stai uscendo?» domandò alzandosi e, nervosamente si pulì le mani sul grembiule da cucina, come se fossero sudate.
Annuì debolmente, sistemandosi la borsa sulla spalla.
«Con Ian?» le uscì una smorfia e posò gli occhi in quelli di sua madre, che sorrise ancora più pronunciata.
«Si, anche. Ma più tardi. Ora.. Ora devo andare a portare alcuni documenti per la casa! E devo passare in agenzia, anche!» spiegò, vedendo sua madre annuire, ma aveva sempre quell'espressione preoccupata in viso.
«il medico ha detto che sarebbe meglio se rimani ancora un po' a casa, Keyra!» sorrise scuotendo la testa.
«tu non vedi l'ora di segregarmi in casa vero? Mamma sto bene! La gamba non molto, ma posso camminare. Sarò solo più lenta in questi mesi!»
L'abbracciò e, dandole un bacio sulla guancia uscì di casa, sapendo benissimo che sua madre sarebbe rimasta lì ad aspettarla in ansia.
Indossò le cuffiette, mise la musica a cannone e cominciò a camminare lentamente verso la metro che l'avrebbe portata poi verso casa di Niall. Dopo un paio di ricerche aveva trovato il suo indirizzo, anche grazie all'aiuto di Mary.
Quando arrivò alla fermata della metro che l'avrebbe condotta poi alla via della casa, il cuore prese a battere così forte che aveva paura che qualcuno lo potesse sentire.
Continuò a camminare, sentendo il peso della lettera che ancora custodiva nella borsa. Poteva una lettera scritta a mano essere così tanto un fardello per lei?
Guardò il foglietto che aveva tra le mani, alzando poi il viso verso la via. Era arrivata. Doveva solo trovare il numero civico e poi una stupida porta l'avrebbe divisa da Niall. Continuò a camminare, finché non trovò il numero civico e, lentamente, si avvicinò alla porta. Controllò sul campanello, ma ovviamente non vi era il nome del suo migliore amico. O doveva dire ex migliore amico?
Tirò fuori la lettera, guardandola e scrutandola attentamente. Non aveva il coraggio di allungare la mano e mettere la lettera nella cassetta della posta. Ma alla fine vi riuscì, con una forza di volontà che neanche lei credeva di avere.
Per ben due minuti scrutò la cassetta dove era stata inserita la sua lettera. Non poteva tornare indietro. Ma era davvero così vigliacca da lasciare la lettera ed andarsene? Era così vigliacca tanto da scrivere i suoi pensieri su un foglio e lasciare di nuovo Niall a fare il primo passo?
No, non era vigliacca. E con questo diceva tutto.
Prese un profondo respiro e suonò il campanello. Ma ancora prima che potesse pensare 'sto facendo una cazzata' sentì dei passi dietro la porta. Il super udito di Keyra era invincibile. Scrutò la porta e vide che qualcosa oscurare la parte dell'occhiello.
Niall era dietro quella porta.
Si morse il labbro e prese un profondo respiro prima di iniziare a parlare. «Ciao Niall! Spero sinceramente che sia tu dietro quella porta, perché sennò ho messo la tua lettera in una casella estranea.» ridacchiò pensando a quella figuraccia, se mai l'avesse fatta. «capisco se non vuoi aprirmi. Volevo solamente ringraziarti per essermi venuto a trovare. Ovviamente ringrazia da parte mia anche gli altri tre..» Si morse ancora il labbro, nervosamente.
«Devo ammettere che mi ha stupito Mary quando mi ha detto che eravate venuti a trovarmi. Mi ha fatto davvero piacere perché credevo.. credevo che vi foste dimenticati di me. - ridacchiò – forse è stupido da pensare, ma se mi conosci sai bene quante seghe mentali mi faccio sull'amicizia no?!» arricciò le labbra, pensierosa.
«Niente, volevo solo ringraziarti. Non mi sembrava il caso di.. mhm.. lasciare solo una lettera ed andarmene! Era proprio da vigliacca.. Però così ho fatto il lavoro sporco due volte. Ti ringrazio se porti i miei ringraziamenti ad Harry, Lou e Liam da parte mia.»
Altri due minuti in puro silenzio, poi sorrise.
«Ok, io vado! Ciao Niall e buona fortuna per la vostra vita! Ti voglio bene, anche.. anche se non è sembrato in questi due anni!» Guardò di nuovo verso l'occhiello, fece un sorriso e, com'era venuta se ne riandò. Riprese a camminare sulla strada, infilando le mani dentro alla felpa e indossando le cuffiette..
Aveva detto ciò che doveva dire. Sperava solamente che Niall leggesse la sua lettera per capire il motivo per cui lei non si era fatta sentire. E tutte le sue scuse. Keyra era brava a scrivere, era sempre stata ricoperta di complimenti per come scriveva i temi a scuola, ma quando si parlava di scrivere i propri sentimenti era veramente una schiappa. Come minimo aveva scritto e riscritto quella lettera almeno dieci volte. Alla fine l'aveva lasciata così com'era. Stropicciata, piena di macchie delle lacrime e sbavature della penna.
Si sentì stretta in un abbraccio e il suo cuore perse un battito. Riconobbe subito quell'abbraccio. L'avrebbe riconosciuto tra mille.
Tolse le cuffiette e sentì Niall parlare. «..me puoi pensare che ti abbiamo dimenticato? Come puoi pensare che mi ero dimenticato di te? Stupida di una Keyra! Non mi sono mai dimenticato di te, ho solo avuto una gran paura che tu non mi volessi più dopo essere entrato ad xfactor. Guarda che non sei l'unica che si fa le seghe mentali, lo sai vero? Sono anche io un bel segaiolo!»
Keyra scoppiò a ridere fragorosamente, girandosi nell'abbraccio e guardando Niall dentro gli occhi pieni di lacrime.
«Federica ha sempre dovuto fare il lavoro sporco!» ripose, dopo qualche secondo. «Federica?» domandò il biondo, non capendo.
«La mano amica! Segaiolo – mano, mano – federica. Mano amica! Fa rima, tu capire me?» il ragazzo ci pensò qualche secondo poi scoppiò in una risata fragorosa che riuscì a far sciogliere Keyra come non si scioglieva da anni.
Si sentì stretta ancora dalle braccia di Niall e, felicemente, ricambiò. Lì, tra le braccia di Niall, in mezzo ad una strada e con lui che era a petto nudo.
«Mi sei mancata tanto!» Ora piangeva eh! Si faceva un altro bel pianto disperato.
«Anche tu, non ti immagini quanto!»
Rimasero lì, stretti in un abbraccio che sicuro sarebbe durato due lunghi anni. Due lunghi anni in cui nessuno dei due aveva trovato il coraggio di tornare dall'altro, per paura di essere stato dimenticato. Un abbraccio che le era mancato come l'aria e finalmente si senti a casa.
«Come stai?» domandò Niall, rendendosi conto della situazione.
«come dovrei stare, scusa?» chiese, stranita.
«Sei viva!»
«Grazie baby! Anche a te!»

Lo sentì ridere di nuovo. Gli asciugò gli occhioni pieni di lacrime e sorrise.
«E tu, quando imparerai che non devi piangere di fronte a me? Mi si scioglie il cuore!»
«Keyra mary Smith, vuoi sposarmi?»

Scosse la testa, scoppiando ancora a ridere. «Mi dispiace, mi piaci solo come migliore amico!» Lo vide fare una smorfia ma poi sorridere a trentadue denti.
«Che ne dici di un caffé al caldo di casa mia??» domandò Niall, con un tono di voce felice. Guardò l'orologio. Doveva davvero passare a portare i fogli in agenzia e poi uscire con Ian.
«Ma si, dai! Ma lo faccio io! Se ricordo bene l'ultima volta che hai fatto il caffé era bruciato!»
La risata di Niall riempì tutta la strada mentre tornavano verso casa sua.
 
«Quindi mi stai dicendo che ti dovrai operare?» prese la tazza sul tavolino, sentendo il tepore sui polpastrelli, mentre annuiva.
«Si. Due o tre volte. Dipende da quanto grasso riescono a prendere da altre parti per ignettarmelo nella ferita!» Lo guardò fare una smorfia disgustata e sorrise.
«E dove lo trovano il grasso? Tra poco ti guardo attraverso!»
Lo sguardo che gli lanciò fu di fuoco allo stato puro. Se si poteva, Niall sarebbe già morto bruciato vivo.
«Ma ti fa mangiare tua madre?» ora prendeva qualcosa e gliela tirava a presso se non la smetteva subito.
«Si, certo che mi fa mangiare. Ma lo sai benissimo che ho il metabolismo veloce!»
«Troppo cazzo! Sei secchissima!»
«Parla quello che mangia come un bufalo e che non ingrassa!»
«Touché!»

Si sorrisero. Sorseggiò il suo caffé nero, guardando il biondino di fronte a lei e scrutandolo attentamente. Era rimasto il Niall di una volta, anche essendo una persona famosa. Ed era suo, il suo migliore amico.
Il suo cellulare si accese e subito dopo scoppiò una suoneria con la voce di Justin Bieber. Alzò gli occhi al cielo, disgustata! «Pronto?» Qualcuno parlò dall'altra parte del cellulare e subito dopo Niall mise il vivavoce.
«..ve cazzo sei? Siamo qui da tre quarti d'ora e ti stiamo aspettando! Non dovevamo andare a mangiare insieme? Porca puttana Niall, sei sempre il ritardatario della situazione!» Sentendo quella voce, il cuore le perse un battito e scrutò il cellulare ad occhi sbarrati.
«Harry.. Harry finiscila di blaterare. Fammi spiegare!» Sbottò Niall, facendo sorridere Keyra.
«Vai, spiega. E neanche Gesù sceso in terra mi farà cambiare tono! Vai, sentiamo la cazzata che spari a mò di spiegazione!»
«Keyra è qui!»

Silenzio.
«CHE COSA CAZZO MI STAI DICENDO? E TU NEANCHE CE LO DICI? HORAN SEI FOTTUTO! TI PARE CHE LEI VIENE DA TE E TU NON CE LO DICI?!»
Niall, mentre Harry blaterava, le fece segno di parlare e timidamente disse: «ehi Harry, hai studiato ad Oxford per essere così raffinato nel parlare?!»
Silenzio.
«E' lei davvero! Oddio.. ora piango! CINQUE MINUTI E SEI MORTO!»
E attaccò come aveva telefonato. Si guardarono negli occhi, seri per poi scoppiare a ridere così fragorosamente da rotolarsi sul divano per le troppe risate.
Cinque minuti dopo, se non sei, il campanello di casa suonò e subito, impaziente, arrivò anche il rumore di un pugno sbattuto su di essa.
«APRI HORAN! APRI QUESTA FOTTUTA PORTA!» Niall volò ad aprire e, quando aprì la porta venne spostato bruscamente per far passare i regali fondoschiena di tre persone. Liam, Harry e Louis.
Non fece in tempo a dire nulla perché venne praticamente assaltata, schiacciata sul divano e sommersa da tre corpi. Per ben cinque minuti ci furono frasi sconnesse di tre persone che l'acclamavano, la baciavano, coccolavano, piagnucolavano, ridevano felici. Keyra rimase inerme a guardarli, a ricambiare i baci e a commuoversi dal fatto di essere stata acclamata proprio come due anni prima, quando era arrivata all'aeroporto.
«Fate piano deficienti! E' ancora in fase di recupero!» sbottò Niall scrutando la situazione. Subito il suo corpo venne liberato e i tre si alzarono come se fossero delle molle.
«oddio ti abbiamo fatto male?»
Scoppiò a ridere fragorosamente e, alzandosi, si avvicinò ai tre.
«Sto bene, tranquilli! Me lo date un abbraccio?» I tre si avvinghiarono a lei, abbracciandola così stretta da toglierle il fiato.
Anche Horan si unì e stranamente, in quel momento non le interessava poi molto che mancava uno dei suoi migliori amici. In quel momento, un momento solo loro, Zayn non era interessante. Non voleva parlarle? Ok, poteva capirlo benissimo! Ma questo non voleva dire che non poteva godersi quei momenti con il resto del gruppo.
Fanculo Malik!
«Tu.ora.ci.racconti.tutto!»
«Ragazzi, fra poco devo andare.»
«Tu.ora.ci.racconti.tutto!»

Com'è che aveva l'impressione di essere stata appena rubata al mondo reale?
 
Tutto il suo piano di “uscire, andare da Horan, portare i fogli all'agenzia e uscire con Ian” erano andati a farsi fottere. L'avevano seriamente rubata al mondo reale, obbligandola a rimanere e impedendole anche di andare al bagno, quasi.
Tre ore prima si era dovuta scusare con i ragazzi per telefonare a Ian per dirgli se si potevano vedere dopo cena e se la poteva andare a prendere lì. Lui aveva acconsentito e si erano dati appuntamento alle nove e mezza di fronte casa di Niall.
Era rimasta a cena con loro, cucinando qualcosa insieme a Harry, mentre gli altri restavano nei paraggi e ogni tanto le lasciavano un bacio sulla guancia o le scompigliavano i capelli passando.
La cena era andata bene e, dopo aver lavato i piatti e sparecchiato, si erano fatti il caffé per chiacchierare un altro pochetto sulle loro vite in quei due anni. In fondo i ragazzi non erano cambiati di una virgola. Le volevano sempre bene e si erano anche stupiti del fatto che lei pensasse si fossero dimenticati di lei.
Sentì il cellulare vibrare in tasta e capì che Ian stava per arrivare.
«E' arrivato. Salgo a prendere la mia roba!» spiegò ai ragazzi che, annuendo con aria da angioletti la guardarono salire le scale per poi fiondarsi in finestra per guardare questo fantomatico ragazzo.
«Lo riuscite a vedere?» Chiese Harry, arrampicandosi sui corpi di quelli davanti pur di spirciare un pochino dalla finestra.
«Com'è..? Com'èèè!» Sussurrò non troppo forte Liam per non farsi sentire da Keyra.
«E'.. molto carino! Troppo carino! Se le fa del male gli spacco quella faccina perfetta che ha!» Sbottò Niall, preoccupato per la sua amica.
Ma poco dopo videro una macchina fermarsi dietro quella di Ian e da essa uscì Zayn.
«Oh cazzo!» Biascicò Niall, sbarrando leggermente gli occhioni azzurri. «Ma non doveva arrivare alle dieci?» domandò ancora, guardando l'orologio.
Nessuno rispose, troppo impegnati a guardare i due da dietro la finestra.
Lo videro guardare Ian in macchina. Anche Ian si girò a guardare Zayn, inclinando leggermente la testa e scrutandolo. Sicuramente stava pensando che diavolo aveva da guardare. Gli si leggeva in viso che lo stava pensando. Si scrutarono attentamente.
«Una lotta tra ex e new! Oddio, posso andare a prendere i popcorn?» domandò Louis, entusiasta da quella situazione.
«Finiscila di fare il cazzone!» sbottò Harry, in ansia.
Zayn continuava a camminare verso casa di Niall, guardandosi alle spalle. Si stavano guardando malissimo, chissà pensando a cosa!
«Niall apri! Qualcuno vada ad avvisare Keyra di non scendere!» Sbottò Liam, preoccupato. Louis corse su al piano superiore, per bloccare Keyra che si stava rifacendo il trucco nel bagno del ragazzo.
Il biondo aprì la porta, facendo passare uno Zayn alquanto stranito. «chi è quel tipo?» ma vedendo che erano tutti lì, si stranì e lasciò perdere il ragazzo fuori da casa per incazzarsi.
«vi pare normale che mi telefonate all'ultimo secondo dicendo che è tutto rimandato? Per fortuna che potevo fare altro. Teste di cazzo!» Sbottò passando al fianco di tutti e andando in salone.
«Eh lo so! Abbiamo pensato che uscire di questi tempi non era adatto. Non si sa che gente incontri!» Zayn guardò Liam stranito, poi notò che mancava Louis.
«Dov'è Louis?»
«Di sopra, a rifarsi il trucco.»
esclamò frettolosamente Harry.
«In cantina, a prendere una bottiglia di cocacola!» disse al tempo stesso di Harry, Niall.
Silenzio.
«Di sopra o di sotto?» Liam intanto spingeva Zayn a sedersi sul divano che dava le spalle al corridoio. Ma a quanto pare Zayn non aveva intenzione di sedersi, non in quel momento almeno.
«Di sopra!» Rispose Niall.
«Di sotto!» rispose Harry. Decisamente no, come attori facevano schifo. Gli si leggeva in faccia che c'era qualcosa.
«Che vi siete fumati?»
«EHI ZAYN!!! Benvenuto amico! Vuoi un bicchiere di birra?»
entrò Louis a salvare la situazione ma tutti stavano con i nervi a mille e una domanda stampata in faccia. Dov'era Keyra?
Louis fece segno verso l'atrio e tutti, uno ad uno controllarono che Keyra fosse lì ben nascosta. Niall controllò invece che Zayn non avesse notato niente.
«No, voglio solo capire che diavolo vi succede!»
«Niente amico, niente!»
«Amico? Louis, non mi chiami amico da quando ci siamo incontrati la prima volta! Che.sta.succedendo?»

Crollò il silenzio e tutti si guardarono. Niall guardò in direzione di Keyra, che gli fece segno se doveva andarsene. Era bianca come un cieco, forse non pronta a vedere Zayn. Le bastò vederlo di spalle per sentire il cuore battere forte. Niall le fece il segno di no!
Le avrebbe fatto male, lo sapeva, ma gliel'aveva letto in faccia che voleva sapere perché Zayn non fosse con loro in quel pomeriggio.
«Keyra è stata qui!» Sentì dire il biondino.
Silenzio! Un silenzio che si percepiva fin troppo spesso quando si parlava di Keyra in quel gruppo. Era un discorso limit quando c'era Zayn. Lo videro cambiare espressione da bianco cadaverico a incazzato, fino al calmo e all'indifferente.
«L'arrampicatrice sociale è stata qui?» Si poteva ricevere una scoppiettata sul cuore così forte con una semplice frase?
«Lo sai che non è un'arrampicatrice sociale Zayn! Non è stata lei a tornare, ma noi quando lei ha fatto l'incidente. Keyra è venuta qui a scusarsi con noi e per sistemare le cose!» Sbottò Niall, già sapendo come avrebbe preso piega quel discorso.
«Guarda caso dopo che siamo diventati famosi. Prima no, ma dopo si!» Sbottò, sedendosi sul divano – finalmente – che dava le spalle alla porta.
«Lo sai benissimo che Keyra non è quel tipo di persona!»
«Gn. Dici?!»
Disprezzo. Disprezzo allo stato puro. Merda, quella cosa faceva più male di qualsiasi altra situazione. Neanche nello scoprire che non era andato a trovarla le aveva fatto così male.
«Finiscila di comportarti da coglione patentato!»
«Coglione io? SIETE VOI I COGLIONI CHE CREDETE CHE SIA TORNATA PERCHE' VI VOGLIA BENE! VUOLE SOLO LA FAMA, CAPITE? VUOLE DIVENTARE FAMOSA!» Non poteva crederci. Stava seriamente dicendo quelle cose?
Fece un passo per entrare in stanza, ma Niall guardò verso di lei e scosse la testa. No, lei non doveva entrare in quel discorso. Se Zayn sapeva che lei era lì, Keyra avrebbe conosciuto uno Zayn totalmente differente da quello che ricordava.
«Zayn, per dio!» Liam scoppiò come mai in tutta la sua vita, facendo trattenere il fiato a ben cinque persone. «Noi ti capiamo, benissimo! Ma tu non puoi venire a dire che Keyra, quella nostra Keyra del periodo scolastico, sia qui solo per la nostra fama! A lei non interessa, e lo sai benissimo! Lo sappiamo tutti qui dentro! Puoi essere incazzato quanto vuoi, ma non osare dire che lei è qui solo per la fama, solo per sentirti in pace con te stesso! Lei è qui per noi e tu, mio incazzato perenne da due anni, dovresti darle un'altra possibilità!»
Una di quelle risate malefiche, una di quelle risate che si sente provenire dai malvagi dei film uscì dalle labbra di zayn. Oh mamma! Aveva trasformato Zayn in un mostro.
«Se lei fosse qui di fronte a me, non so se riuscirei a trattenere la calma e vi assicuro che mi interesserebbe poco che è una donna!» Sbarrò gli occhi e, malgrado tutto, Niall la vide.
«Vuoi vedere come gliela do una seconda possibilità? Non si deve neanche avvicinare a me!» Zayn si alzò e andò nella stanza vicino dalla parte opposta da dove si trovava Keyra e sbatté la porta così forte da farla tremare nei cardini.
Subito tutti furono al fianco di Keyra, preoccupati. Lei cercò di sorridere ma Niall notò subito che aveva gli occhi pieni di lacrime. «mi dispiace!» disse in direzione della ragazza.
Lei scosse la testa. «Stai tranquillo. Meglio saperlo subito! Se me lo ritrovavo davanti così incazzato, non avrei saputo cosa fare. Meglio così che in un altro modo!» Si alzò sulle punte e gli stampò un bacio, per poi fare lo stesso con gli altri.
«Ci sentiamo eh! Ciao ragazzi, statemi bene!» e aprendo la porta uscì, camminando con la testa bassa verso la macchina dove Ian era appoggiato, a braccia incrociate.
Quando la vide si aprì in un sorriso a trentadue denti, felice di vederla. Ricambiò in modo freddo, per poi alzarsi sulle punte e ricambiare il bacio che Ian le stava dando.
Entrò in macchina e, prima di salire notò del fumo uscire dalla stanza al fianco del salone. Ora, non era una spada nell'orientamento, ma da quella finestra stava uscendo del fumo, un fumo chiaramente di una sigaretta. Si bloccò un secondo, guardò l'oscurità di quella stanza, sapendo di guardare una persona in particolare.
Si stavano guardando, anche se lei non poteva vederlo. Sul suo viso vi era un'espressione così fredda che i ghiacciai del polo nord in confronto erano niente.
Ora entrambi sapevano che l'altro era a poca distanza uno dall'altra.
 
All'ombra della stanza, Zayn cercava di placare la rabbia che sentiva montargli dentro ogni qualvolta pensava al nome di Keyra o si parlava di lei. Cazzo, la odiava con tutto sé stesso. Aveva una gran voglia di sfogare quella rabbia su di lei che neanche voi ve lo immaginate. Anche se sapeva benissimo che quel giorno sarebbe arrivato, non si era ancora preparato psicologicamente per sentirsi dire “Keyra è tornata effettivamente nella nostra vita!”. Per lui, non ci sarebbe stato un effettivo ritorno di Keyra nella sua vita.
Sentì i ragazzi parlare e poco dopo udì la porta di casa aprirsi e chiudersi. Abbassò lo sguardo dal cielo quando vide un'ombra sul vialetto.
Dovette stringere i denti perché riconobbe subito quei capelli, riconobbe altrettanto subito quel corpo. Non la vedeva in faccia, ma conosceva ogni centimetro del suo corpo.
Era lì, in casa e aveva sentito tutto quello che lui aveva detto. Niente male, almeno capiva che se si fosse avvicinata non avrebbe ricevuto un abbraccio ma solo un pugno in faccia.
Aprì la finestra, quel tanto per sentire le voci dei due. «Ehi.. tutto ok?» domandò il tipo che poco prima aveva guardato male e che si era chiesto chi fosse.
«tutto bene! Andiamo? Ho bisogno di una birra!» La voce era la stessa. Era cambiata, certo, ma era comunque sempre la solita voce di Keyra. A sentirla, il cuore si strinse in una morsa di dolcezza ma subito venne messa da parte dalla rabbia. «Fanculo!»
Mentre i due si baciavano qualcuno aprì la porta e se la richiuse alle spalle.
«Dobbiamo parlare!»
Non parlò perché Keyra fece il giro della macchina per entrarvi e alzò lo sguardo proprio sulla finestra dove lui stava. Non sapeva come, ma percepì che non stava guardando la casa, ma lui! Si stavano guardando in faccia, anche se lui era completamente al buio e dubitava che Keyra lo potesse vedere.
Sorrise nell'oscurità. Un sorriso di sfida, un sorriso carico di adrenalina e con un significato enorme: “ti sto aspettando! Che i giochi abbiano inizio!”


NdS: Lascio lo sfogo perchè, per questo mi è stata fatta una recensione media. Non lo cancello anche perché è sempre uno sfogo, ma io e la ragazza con cui ho avuto questo incompreso, abbiamo risolto.

Spazio dell'autrice: Eccoci qui, vi presento il capitolo più lungo che io abbia mai scritto. 7 pagine di word. Non credo di aver mai scritto un capitolo così lungo. Fatto sta che non me la sentivo di tagliarlo in due capitoli, quindi ve lo prendete così com'è.
Nuova storia, vita nuova. Comincio con il dire una cosa: Chi l'ha notato, nell'altra storia mi sono state fatte 3 recensioni in cui mi si incolpa di aver copiato un pezzo di un'altra storia.
Ora.. Voi avete presente chi avete davanti, giusto? Io sono marrymezayn, non voglio vantarmene ma, porca puttana credo di aver scritto una delle storie più originali di questa fottuta sezione. Mi sono sempre fatta un culo come una capanna per essere diversa, per non cadere nel banale e mi incazzo pure se mi si copia. E poi mi ritrovo ad essere accusata di aver copiato una FF? 
IO? Accusata di aver copiato! No, ma.. sapete con chi state parlando vero? Io quel finale e questa storia l'ho decisa ancora prima di iniziare a scrivere la seconda.. Che mi si venga a dire che ho copiato, mi fa rodere ampiamente il culo. Non sono una BM che vado in giro per EFP a cercare finali fighi. Io ho un cazzo di cervello che funziona e non ho bisogno di usare questi mezzucci del cazzo per finire le mie FF. E mi pare di avervelo dimostrato avendo scritto queste due, tre con questa, FF. Cerco sempre di non cadere nell'ovvietà, e la gente mi accusa di aver copiato? Andate a studiare prima di venire ad accusare persone che neanche vi hanno mai letto.
Io me ne fotto altamente il cazzo di tutte le FF in questa sezione, perché sono tutte fottutamente uguali. Quelle poche che leggo sono state scritte da persone che io personalmente conosco.
Quindi, prima di venirmi a dire che ho copiato una qualsiasi vostra fantomatica fottutissima FF, siete pregati di controllare o, almeno, di venire a parlare direttamente con me e non lasciando recensioni negative.
Detto questo *riprende fiato* scusate per lo sfogo ma vi giuro che ci sono rimasta seriamente male quando mi hanno accusato. Io vivo in un angoletto di EFP, arrossisco quando mi si vengono fatti complimenti e a volte piango anche leggendo le vostre recensioni. Non mi vanto di avere 600 e passa recensioni alla seconda storia, non mi vanto di essere qualcuno.
Mi faccio i cazzi miei e non do fastidio a nessuno. E quando vengo attaccata ingiustamente, mi faccio anche rodere il culo!
Non mi lamento se ricevo recensioni negative, assolutamente no. Anzi, se sono giuste mi fanno anche piacere. Ma quelle non sono assolutamente giuste e sinceramente mi fa male anche vedere "3 recensioni negative" ogni volta che entro per leggere le vostre recensioni.
Comunque.. (ahahaha era ricominciato lo sfogo, scusatemi)
Spero che vi piaccia questo capitolo con annesso lo sfogo. Fatto sta che, se volete, fatemi sapere cosa ne pensate! (: <3 Vi amo, ricordatevelo sempre..
E scusate ancora per lo sfogo!
   
 
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