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Autore: AliERob    20/09/2012    0 recensioni
Questa FF parla semplicemente di una Vita di un adolescente, che si ribella alle sottomissioni maligne ricevute da un padre poco sensibile..
I personaggi hanno un volto specifico, quelli dei Nu'Est ma la storia è completamente inventata, nulla corrisponde alla vita reale dei personaggi!
Per questo Ho deciso di postarla sia tra le FF sui Nu'Est che sui Drammatici/ Romantici;
Sono Alessia, questa FF l'ho scritta io e che dire, spero vi piaccia!
Spero di ricevere anche le critiche;
Sono loro che insegnano a scrivere!
Buona Lettura, amanti delle storie drammatiche e romantiche!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Triangolo
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Era una bella giornata di sole, forse lievemente fresca.
Ovvio, era forse una delle giornate più belle di quella settimana.
Dalla camera di SunWoo si sentivano dei dolci cinguetii, sicuramente emanati da quei piccoli uccellini che si erano stanziati 
sul ramo più altro, che si avvicinava molto alla casa di quest'ultimo.
Egli, abitava al piano più alto della casa, se almeno si poteva definire così.
SunWoo, un quindicenne che amava l'avventura spericolata, aveva incominciato a scrivere..

Il suo sogno? Quello di diventare un grande e famoso scrittore.
Era un piccolo ragazzo che sognava ad occhi aperti, insomma..aveva, inoltre, tanta immaginazione e sapeva gia` come utilizzarla.
I suoi sogni si interruppero a causa di una forte voce fastidiosa e squillante che dal primo piano urlo` il suo nome.
Era la sua madrina, che appena vide la lancetta dell`orologio piu` corta puntare sul Nove e quella piu` lunga puntare sul Dodici, chiamo` per nome il biondo
, dicendogli di scendere a tavola per la colazione. 
Dopo essersi lavato e vestito con dei vestiti abbastanza vistosi e sportivi, maglietta bianca con scritte nere, jeans scuro con macchie bianche
all'altezza del ginocchio e con le scarpe da ginnastica Nike alte e nere
, in meno di un quarto d'ora scese con una notevole velocita` le scale, arrivo` in cucina, sedendosi a tavola.
SunWoo era una ragazzo rimasto all'oscuro sull'identità della madre, quando lui nacque, Ella morì..
Era maturato velocemente, tanto da riusire a capire a quell`eta` come girava il mondo.

Fortunatamente, quel giorno era Domenica.
Adorava quel giorno..ma era consapevole che il giorno successivo avrebbe incominciato una nuova vita, all'interno di una nuova scuola..
Riuscì a bere solo un bicchiere di succo d'Arancia, non toccò cibo..si sentiva a dir poco osservato da quella donna.
Ella lo disprezzava, non poco, solo che non lo mostrava al padre..era una cosa tra loro due.
Lo riteneva un ragazzino immaturo e sciocco..perchè un giorno le confessò di provare attrazione per i ragazzi e non per le ragazze..

Infatti, i loro rapporti, cambiarono da quel giorno..tutto cambiò, anzi. Anche il rapporto con il padre.
Era dura non aver qualcuno con cui sfogarsi, anche se era molto famoso per la sua bellezza fisica, ovvero quel corpo dai lineamenti morbidi, quella pelle
liscia più della seta, bianca come il latte e la neve e poi quelle labbra rosse ciliegia a forma di cuoricino..per non parlare del suo sguardo..intensi occhi a 
mandorla di un colore molto chiaro, azzurro cielo.
Sì, solo un aggettivo per descrivere quel ragazzino particolarmente attraente: MERAVIGLIOSO.
 
Si alzò da tavola, ignorando lo sguardo della Donna e del Padre, che avevano passato ben Dieci minuti a fissarlo, come se si aspettassero qualche gesto da
parte sua..ma lui non volle accontentarli.
Appena il ragazzo varcò la porta della cucina, il padre Gridò il suo nome.
Consapevole di quel gesto poco rispettoso, il biondo tornò in cucina, con sguardo basso.
 
<< Park SunWoo. Come osi comportarti in questo modo con tuo Padre?>>

Disse il Signor Park, alzando il tono della voce contro di lui.
Silenzio tombale. Il ragazzo non si mosse, non emise nessun sospiro, nessuna smorfia, quasi sembrava pietrificato..sapeva che non doveva comportarsi così, ma
reagire in quel modo sembrava così semplice..così naturale.
 Il padre, innervosito, tirò un pugno sul tavolo alzandosi velocemente dalla sedia che quasi non cadeva a terra
per quella forte spinta da parte delle gambe del Genitore.
 
Lentamente, l'altro, alzò lo sguardo, fissando il proprio Padre, con uno sguardo quasi sconfitto, debole, triste.
Non voleva che quella domenica si rovinasse del tutto..era il suo ultimo giorno di libertà e voleva passarlo alla perfezione.
 
>
Quasi mormorò, impaurito dalla reazione del padre..non voleva avere punizioni, nessuno doveva rovinargli quella giornata.
 
 
<< Sai che non tollero il tuo comportamento!
Quando stai a tavola con noi devi mangiare tutto, senza lasciar nulla! Anche se non vuoi, dovrai farlo per forza! Senza Ma o No! Sono stato chiaro?
Quindi torna subito a tavola e mangia ciò che Tua Madre ti ha preparato, sbrigati! E non fartelo ripetere ancora una volta, signor SunWoo.>>
 
Il ragazzo rimase ad ascoltare le parole del padre, attentamente, una per una, quando una frase gli entrò nelle orecchie, invadendogli il cuore
e la mente..
"..Che Tua Madre.."
No. Non poteva essere così. Non poteva sostituire il posto di sua madre, tando dolce da metterlo al mondo,con quella Donna che conosceva a Malapena da Tre anni!
 
I suoi occhi si riempirono di lacrime. Lacrime dolorose e amare che gli rigarono il volto..Lacrime che, come tutte le altre, lasciavano il segno
sul suo cuore, sul suo umore, sulla sua debolezza..
"Papà..perchè ti comporti così.."
Si fece scappare un singhiozzo, mentre i cuori dei due Genitori rimasero freddi e duri, aspettando che il ragazzo si sedesse a tavola per mangiare tutto.
Lui non li accontentò, stringendo i pugni e alzando lo sguardo sconfitto verso gli occhi del Padre.
 
 
 
<
Non sei più quel Signor Park che tutti lodavano, una volta.
Sì..Sei diventato come tutti gli altri, secco, ingorante, insensibile..
Dov'è finita la dua dolcezza, eh?!
Dove sono finite tutte quelle dolci parole che mi ripetevi ogni notte, prima di addormentarmi!?
Oh, certo, quella Deficiente te li ha portati via!
Sono Stanco di te! Di lei! Dei vosti stupidi comportamenti!
Mi dispiace papà, so che non sei stato tu a voler cambiare, ma sono costretto..ad allontanarmi, per il nostro bene..
Ma ti chiedo una cosa..lascia quella Brutta Stupida e ritorna da me..da tuo figlio, colui che tempo fa era la persona più
importante della tua vita..il tuo SunWoo..la tua famiglia..la tua VERA famiglia..>>
 
Singhiozzò, il ragazzo biondo, tra una frase e l'altra.
Altre lacrime scesero dai suoi occhi azzurro cielo, quasi innaturali, cadendo sui vestiti, bagnandoli.
Il contorno delle sue labbra era ormai viola ed esse tremavano, come se avessero freddo..invece quella era solo paura, era dolore, era terrore.
Il suo cuore era davvero a pezzi, non doveva comportarsi in quel modo, il padre lo avrebbe come minimo picchiato a sangue.

E così fece.
Rosso dalla rabbia, il Genitore lanciò all'aria la sedia in vilico e si avvicinò al Quindicenne, afferrandolo dai capelli biondi e tirandoglieli, lo
trascinò nel salone, sbattendolo poi a terra.
Si inginocchiò accanto a lui, tenendolo fermo dalle braccia e incominciò a tirargli schiaffi sulle guance bianche, bagnandosi le mani delle sue lacrime.
D'un tratto, le sue guance, divennero rosse. Di un rosso fuoco e lui non potè che continuare a piangere e a urlare per quei maltrattamenti ricevuti.
Il padre si rialzò e incominciò a prenderlo a calci, mentre lui cercava di proteggersi e rialzarsi, ma la Donna si avvicinò al salone, osservando
quella scena, con un ghigno evidente sulle labbra. Non vedeva l'ora di vederla quella scenetta lì..

Gli occhi del biondo non si staccarono da quelli della Donna, dalle sue labbra incurvate verso l'alto, che mostravano felicità.
Il Padre si tolse la cinta, alzando la maglietta del ragazzo e incominciando a frustarlo sulla schiena, mentre la vittima non faceva altro che soffrire
e a ogni suo gemito di dolore, le frustate aumentavano, costringendolo a rimanere in silenzio, con gli occhi completamente rossi, come il suo viso.
Fu l'ultima cosa che vide, prima che il padre gli tirò un pugno sul naso mentre cercava di rialzarsi, facendogli sbattere il capo contro il pavimento duro.
Svenì, a causa di quella botta forte che subì al capo.. Chiuse lentamente gli occhi, cedendo, dopo che ormai i graffi e le ferite incominciavano a mostrarsi
sul suo corpo completamente bianco.











{Salve a Tutti!
Sono Alessia, questa è la prima FF che scrivo, siate gentili--
A dir la verità, progettavo da tanto tempo scrivere questa storia..non so perchè, forse mi ispira la crudeltà di un genitore contro un ragazzo adolescente in cerca di dolcezza..
Spero vi piaccia,  ragazzi, è davvero importante per me sapere che qualcuno apprezza questa mia FF, questo mio impegno!
Quindi, non esitate a esprimere il vostro parere!

P.S: La foto all'inizio è del nostro Meraviglioso Ren/Choi Minki dei Nu'Est, protagonista della FF. :33


--Ali;; }
  
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