<< Sting... >>
<< LASCIAMI DA SOLO, DANNAZIONE. >>
Rogue sospirò e uscì dal salone, ormai vuoto.
Sting si gettò sulle poche ceneri che erano lì a terra e urlò dal dolore.
Jienma, aveva ucciso il suo migliore amico.
Lector.
Non riusciva a togliersi dalla testa quel momento.

<< LECTOOOR!! >>
<< Sting-kun... >>
L'attacco mortale.
Del piccolo gatto rosso, non era rimasto nulla se non cenere, che danzò lieve nell'aria, e si depose a terra.
<< L-L-Lector... ah... è scomparso... >> sussurrò Frosh, piangendo. Rogue si avventò sul suo gatto e lo abbracciò, per proteggerlo dal loro Master.
Sting era rimasto immobile, a guardare. Non avrebbe mai più visto il suo migliore amico.
Il suo gatto, che era con lui da ben quattordici anni. O meglio, stato.
Sentì i suoi occhi bruciare, di rabbia e di dolore.
Sentì, per la prima volta, lacrime sul suo viso.
<< Inguardabile... un gatto che ha il simbolo della nostra gilda... >>
Quella voce gli fece alzare la rabbia.
Non era più il Master.
Era solo l'assassino del suo Lector.
Il dolore e l'istinto omicida spingevano troppo dentro di lui. Non poteva trattenersi, no.
Sabertooth non era più la sua casa. La sua gilda.
<< AAAAAAAAAAAAAAAAH!!! >>
<< Sei rumoroso, Sting. >>
Sting se ne fregò di quelle parole e continuò a singhiozzare.
<< Come hai potuto... come hai potuto... >>
<< STAI ZITTO!!! ERA SOLO UN GATTO!!! >>
Solo un gatto. Sting raccolse tutto il potere, tutta la rabbia e tutto il dolore nel pugno.
Avrebbe vendicato Lector.
Non gli importava nè di morire, nè di essere arrestato.
Aveva deluso Lector, perdendo contro Natsu. Questa vendetta, era giusta.
Si scagliò contro Jienma e gli bucò lo stomaco, con un pugno.
Uccise il Master. Tutti restarono immobili. Minerva sorrise.

Sting sbattè il pugno a terra, e pianse con più dolore.
Non era stato un bravo amico.
Aveva assistito alla sua morte, senza poter far niente, a terra dal dolore, un dolore non paragonabile a quello che ora gli dilaniava il petto.

<< Io sono orgoglioso di Sting-kun... >>

Solo a ricordare la sua voce, il suo sorriso, era scosso da forti singhiozzi.
Non l'avrebbe più visto.
Alcuni ricordi, di loro due, riaffiorarono.

<< Sting-kun, ti voglio bene! >>
Il piccolo gatto rosso gli saltò in grembo, sorridendo.
Sting sorrise, un sorriso dolcissimo che nessuno avrebbe mai visto.
Lui mostrava il suo vero carattere solo con Lector.
<< Mai quanto te ne voglio io Lector... >>

<< Sting-kun, buona fortuna! Sono sicuro che vincerai!! >>
<< Non mi interessa di vincere... voglio solo mantere la promessa. >>


Ora era solo.
Lector morto.
Tutto per colpa sua.
Prese tra le mani quello che rimaneva di Lector.
<< L-Lector... se io non avessi perso... tu saresti qui con me... mi dispiace... non ti vedrò m-mai più... >>
<< N-Non è vero Sting-kun... >>
Frosh si avvicinò lentamente, posando una zampetta sul suo braccio.
<< S-Sai, Lector era orgoglioso di te. Davvero tanto... se ti vedesse così, sarebbe depresso. Lui voleva che tu fossi forte, felice e ben amato dai tuoi amici. E' m-morto ma l'ha fatto difendendoti. Lui ti adorava e anzi, ti adora ancora. Sorridi per lui... s-saranno solo ceneri, ma hai i ricordi... lui era e resterà il tuo gatto per sempre... >>
Sting alzò la testa.
<< No, Frosh. >>
Frosh lo guardò, confuso.
<< Lui non è il mio gatto. Lui è il mio migliore amico. >>
Sting mise le ceneri nella tasca e si alzò. Aveva le mani striate di grigio, ma non gli importava. Strinse le mani al petto, e gli sembrò di vedere Lector tra le sue braccia. Altre lacrime uscirono dagli occhi di Sting, che si strinse le mani al petto con più disperazione.
<< Sting... >> miagolò Frosh, che ri iniziò a piangere.
<< Non merita di stare qui. Merita il riposo in un altro luogo. Frosh, andiamo da Rogue. >>
<< Sì... >>