Salve a tutti (:

Prima di parlarvi di questa 'storia', mi sembra doveroso spiegare perchè mi ci sto cimentando, perciò mi tocca dire che, ahimè, ho letto la meravigliosa saga di Harry Potter solo quest'estate, pur conoscendo da tempo la sua immensa fama, e ne sono rimasta stregata. Penso sia stato lo stesso per chiunque abbia mai letto quei sette libri. *^*

Ora, ieri sera, non avendo nulla da fare, mi è venuta voglia di scrivere qualcosa senza pretese, dato che non sono granchè come autrice. La mia idea è di scrivere una mini-fiction, di non troppi capitoli (massimo cinque), quindi, salvo cambi di programma, sarà così. Quanto all'argomento, beh, ho sempre avuto voglia di vedere i Dursley a stretto contatto con la magia (nel Principe Mezzosangue Silente è stato fantastico lol) e oltre a questo ho desiderato vedere un epilogo familiare migliore per loro ed Harry. Perciò, ecco qui... spero non ne restiate delusi, buona lettura (:

 

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Febbraio. Era una mattina abbastanza calda, se si considerava che era ancora pieno inverno e San Valentino si avvicinava inesorabilmente. Il sole splendeva sul giardino curato dei Dursley e illuminava ogni pianta che avesse deciso di sbocciare in quell’ultima settimana.

Petunia Dursley impegnava il tempo in cucina, affaticandosi a strigliare i piatti già puliti, mentre suo marito e il suo ormai ultra ventenne Dudley erano spaparanzati sul divano del salotto, con in mano una grossa lattina di birra ciascuno, e gli occhi incollati alla partita che in quel momento la tv trasmetteva. Vedendo quella scena, nessuno avrebbe pensato di star osservando la tipica famiglia inglese.

A un tratto, un fruscio sospetto attirò l’attenzione di tutti i Dursley. Petunia e Vernon si guardarono negli occhi, giusto in tempo per vedere sfrecciare un gufo grigio giù dal camino. Dopo essersi accertato di aver attirato l’attenzione dei tre destinatari, il postino volò in direzione del più giovane e gli lasciò cadere una lettera in grembo.

Dudley rimase interdetto, e lasciò cadere la lattina che teneva in mano, sporcando il verde divano della madre. Poi si riscosse, afferrò la busta color avorio, e lesse cosa c’era scritto sul retro. Era una breve frase, scritta in una grafia elegante, ed era talmente luminosa che sembrava brillare. O forse brillava per davvero.

 

‘Vernon, Petunia e Dudley Dursley. Privet Drive n°4.’

 

Calò il silenzio, e il ragazzo si voltò a guardare i genitori. Petunia aveva una mano a coprire la bocca, spalancata per lo stupore e Vernon fissava la busta tra le mani del figlio come se potesse incendiarla con lo sguardo. La odiava, senza neanche sapere cosa conteneva, per il solo fatto che era arrivata tramite gufo.

Colei che una volta era stata una Evans si riscosse e mormorò:

-Io so cos’è… quella. E’ un in… un invito. A nozze.-

Vernon stava per dire qualcosa, ma evidentemente un lampo d’intuito lo colse, perché rimase in silenzio. A quel punto, a tutti era chiaro cosa contenesse quella busta, perciò non serviva attendere oltre. Il capofamiglia fece un cenno al figlio, che estrasse il foglio di carta di riso dello stesso colore della busta e lesse:

 

 

Harry James Potter

&

Ginevra Molly Weasley,

annunciano il loro matrimonio, che avrà luogo

Giovedì 15 Aprile 2004, presso la residenza ‘La Tana’

 

 

 

Nessuno osava parlare, probabilmente nessuno avrebbe neanche respirato se non si fosse ritenuto necessario. Passarono alcuni minuti, poi Petunia si avvicinò al figlio, prese la busta e se la rigirò tra le mani. L’ultima volta che aveva ricevuto una lettera dal nipote era stato anni addietro. La donna non avrebbe mai dimenticato quanto era scritto in quella lettera. Ricordava ogni singola parola:

 

Cara zia,

so che questa lettera ai tuoi occhi è del tutto inaspettata, ma ti scrivo per annunciarti che Lord Voldemort è stato definitivamente sconfitto. Per quanto conosca il vostro disgusto per tutto ciò cheriguarda il mondo magico, mi sembrava doveroso riferirvi un evento che ha toccato da vicino anche voi. Non avete più nulla da temere, d’ora in poi la vostra vita scorrerà tranquilla e indisturbata,

In secondo luogo, vorrei ringraziarti per avermi ospitato nei sedici anni precedenti la maturità. Senza di te, probabilmente non sarei qui a scrivere questa lettera. Sono sicuro che, anche mia madre, tua sorella, Lily, te ne sarebbe grata.

Detto ciò, spero che tu, zio Vernon e Dudley, abbiate una vita lunga e serena.

Spero che questo non sia un addio definitivo, con affetto,

Harry

 

Petunia tornò al presente, scuotendo la testa, e, inconsapevolmente, il braccio. Dalla busta aperta cadde un secondo biglietto. Tunia si chinò a raccoglierlo e lo lesse.

 

So che questo invito è inatteso, ma sarei felice di vedere, nel giorno più importante della mia vita, i miei unici parenti.
Attendo con ansia la vostra risposta.
Se accetterete, farò del mio meglio per rendere tranquillo il vostro soggiorno qui.

Non mi resta che aspettare una vostra lettera,

Harry

 

Petunia alzò gli occhi dal biglietto e trovò marito e figlio intenti a fissarla. Passò loro il biglietto, anche se, in cuor suo, aveva già preso la sua decisione. Sarebbe andata a quel matrimonio, avrebbe sopportato tutto ciò che riguardava la Magia, pur di ripagare Lily per tutte le angherie che aveva commesso nei suoi confronti. Pur di restituire alla sorella l’affetto che non le aveva donato in vita.