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Autore: CianetheDevil    22/09/2012    9 recensioni
Prima fanfiction stupida!!! O perlomeno, sarebbe meglio dire divertente, anche se probabilmente qualcuno la troverà folle nonché demenziale XD. E' una fanfiction su Devil May Cry 5, sì avete capito bene, so perfettamente che non è ancora uscito (uscirà il 15/01/13) ma all'interno troverete spiegazioni al riguardo! La storia è un "singolare" dialogo tra il nostro solito Dante e quello nuovo... Buon divertimento!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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PREMESSA IMPORTANTE!!!
La premessa fa ridere, quindi leggetela XD
PREMESSA IMPORTANTE N°2!!!!
QUESTA FANFICTION NON E’ E NON VUOLE ESSERE UN INSULTO A DEVIL MAY CRY 5. Mai mi permetterei di usare EFP per una cosa del genere; il testo è semplicemente una raccolta delle varie perplessità e prese in giro elaborate negli anni passati da me o altri riguardo questo nuovo capitolo del gioco, basati sui pochi e incompleti trailer e anticipazioni fornite dalla Capcom per stuzzicare nonché imbestialire i giocatori durante l’attesa. Anzi, ad essere sincera devo ammettere che dopo mesi e mesi di ricerche e rimuginamenti  vari ho deciso che Devil May Cry 5 mi ISPIRA: mi allettano molto le nuove modalità di gioco e tutto il resto. Le uniche due cose che ancora mi mettono sul chi vive sono la storia e la colonna sonora: se giocandoci verrò a scoprire che la storia non si collega in alcun modo a quella già parzialmente descritta negli altri capitoli, e/o che la colonna sonora non è più bella e devastante come prima, partirò alla ricerca della testa di Jenova ed evocherò Sephirot per inviarlo al nuovo produttore. Così, giusto per chiarirgli con dovizia di particolari la differenza tra restyling e stupro. In seguito non mi riterrò responsabile della distruzione della Terra da parte del Soldier: all’inferno ( che grazie alla Capcom non è più lo stesso!!!) ve la dovrete prendere con l’ideatore di Devil May Cry 5.
Buona lettura!
Anzi no, a proposito... Probabilmente col rating ho un po’ esagerato, arancione in effetti mi sembra folle per questa fanfiction, però ci sono descrizioni ( molto brevi ) di violenza, con vaghissimi accenni a torture... E visto che è la mia seconda fanfiction ( la prima era a quattro capitoli ma ovviamente ho scelto un rating solo ), non sono ferrata sull’argomento e non voglio farmi sbattere fuori per un errore di valutazione ho deciso che era meglio eccedere che non lesinare.
Ora sul serio, buona lettura! 







NEW DANTE


Buio. Silenzio. Il nulla intorno a lui. E’ vivo o è già morto? Gli sembra di galleggiare nell’oscurità... Poi una sensazione: dolore, ai polsi...qualcosa li stringe e li lacera... Apre gli occhi: si trova in una stanza spoglia e sudicia, due catene arrugginite pendono dal soffitto; le segue con lo sguardo: sono agganciate alle sue braccia, gli martoriano la pelle e lo costringono in piedi. Lentamente inizia a ricordare... E’ un ragazzo giovane ed emaciato, scavato dal lungo digiuno; quasi ogni centimetro del suo corpo è coperto di lividi, tagli o escoriazioni, provocategli dalla sua spiccata propensione per i guai e dalle torture subite. E’ provato dal lungo abuso, ma non appena si riprende dallo svenimento assume il medesimo cipiglio di sempre, fiero e strafottente. Fissa l’aguzzino, in piedi di fronte a lui: ancora non riesce a distinguerlo bene...
« Qual è il tuo nome?» scandisce la figura sfocata.
A stento risponde, muovendo le labbra spaccate: « Il mio nome...è Dante».
« Nooo!!! Dannazione, mi sembra di parlare con Tarzan!! Io Jane tu Tarzan!! IO DANTE, quindi tu...?».
« Dante...»; ora riesce a focalizzare meglio lo sguardo: di fronte a lui si trova un uomo alto e prestante, la corta chioma bianca, quasi argentea; ha un’espressione a metà tra l’esasperato e il rassegnato, e le braccia cadono immobili lungo i fianchi, come se avesse esaurito tutte le risorse a sua disposizione per interrogarlo.
« Senti ragazzo, così proprio non ci siamo... Tu non puoi essere me, capisci? Neanche da giovane!!! Non ha alcun senso quello che dici, e adesso ti spiego con calma il perché» e detto questo si volta, afferra una sedia e ci si siede a cavalcioni, poggiando i gomiti sullo schienale.
« Allora, punto primo: i capelli. Di che colore sono i miei?».
« S-sono...bianchi...».
« Bravo. I tuoi invece sono NERI. Capisci la differenza tra il bianco e il nero? E’ a dir poco ABISSALE! Ed è inutile che ti arrampichi sui muri dicendomi che in realtà hanno la ricrescita bianca o che in certi momenti sembrano grigi, perché in ogni caso di sicuro non sono i miei capelli. Vuoi forse farmi credere che da giovane ero così coglione da TINGERMELI??? O così sudicio da non lavarli quando mettevo la testa nella fuliggine o nel sangue di demone? Oppure vuoi farmi credere che sono nato coi capelli come i tuoi e mi son diventati bianchi dallo spavento? Impossibile! Anche Vergil li ha chiari, e siccome posso escludere un duplice trauma infantile concludo che ho ragione io, e quelli che ti crescono in testa non sono i miei capelli».
Il ragazzo cerca di assestarsi in una posizione più comoda visto che la conversazione sembra prolungarsi, e nel farlo è colpito da una accesso di tosse: l’uomo lo fissa intensamente, e gli dice: « Non stai bene vero? E’ da parecchio che tossisci...e sai perché? PERCHE’ FUMI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma dico io, tu fumi!!! Hai forse venduto il cervello al banco degli organi??? Spero di no, perché in tal caso ti avranno pagato una miseria!». Si ferma un attimo a prender fiato, afferra un oggetto da terra e glielo mette davanti agli occhi: è il suo pacchetto di sigarette. « Lo vedi cosa c’è scritto qui? Ti pare che la scritta reciti “ Donne in topless all’angolo della strada”? No! Perché qui c’è scritto grande come il Temen-ni-gru “IL FUMO UCCIDE”. Uccide, appunto. E’ quello che ti stai facendo tu. Francamente, se ti vuoi suicidare ci sono modi molto più rapidi ed economici. E poi insomma, è diseducativo! Io non sarei mai portavoce di comportamenti scorretti per i giovani...».
« Ma che dici, hai sempre ammazzato a destra e a manca, fatto lo strafottente e detto parolacce...».
« Sì ma quello si chiama “insegnare al prossimo tecniche di autodifesa e incremento della fiducia in sé stessi, nonché dare ispirazione riguardo i possibili modi di figheggiarsela dopo aver conseguito uno dei propri obiettivi”...».
« Aaah...capisco ora......».
« Bene, per fortuna che comprendi! Adesso proseguiamo, a proposito di modi più rapidi ed economici per suicidarsi, passiamo a parlare della tua arma... Figa, non c’è che dire, anzi diciamo pure strafiga, un’arma nippotamarra perfettamente degna di questo gioco, potente e persino trasformabile...Ecco appunto...com’è che non la possiedo più??? Com’è che una così pratica spada-falce-catena da guerra è andata perduta? Cosicché io in tutti gli altri capitoli sono costretto ad andarmene in giro con un arsenale di roba riuscendo a nasconderla non si sa bene come sotto la giacca? Perché? Perché negli altri giochi devo farmi sempre un mazzo tanto per ottenere altre armi quando tu invece hai tutto subito?? Questa si chiama ingiustizia!!!» urla frustrato l’uomo; poi prosegue: « Per non parlare poi del tuo fantomatico potere angelico!!! Eh sì caro, sono stato all’E3 e non mi sono perso un solo secondo del trailer che la Capcom ha presentato! Capisci che non ha senso? Come si può essere in grado di fare una cosa da giovani ma non da adulti? Come potrei essermi DIMENTICATO di possedere un certo tipo di potere?!? O stai forse insinuando che sto invecchiando????? Perché in tal caso spari palle! Io sono bello e prestante come sempre, non una ruga solca il mio volto scultoreo e non un reumatismo rovina le mie magnifiche combo. Quindi sei spacciato, ragazzino, io ho ragione e tu torto. Ora passiamo a parlare del tuo abbigliamento... A parte la scarsa, scarsissima igiene personale che disapprovo totalmente, devo dire che i tuoi vestiti mi mandano totalmente in bestia...sono sciatti, decisamente troppo poco rossi, ma la cosa che trovo più disturbante...è QUESTA...» e mentre parla raccoglie la sua giacca da terra e gli mostra un punto della manica sinistra. « Illuminami ragazzino, cos’è QUESTA?».
Il giovane solleva la testa e socchiude gli occhi per la forte luce puntata contro di lui: osserva qualche secondo e poi risponde « Mmh...mi pare la Union Jack...».
« Appunto...CHE CAZZO CI FA LA BANDIERA INGLESE SULLA TUA GIACCA?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!? Dalla creazione dell’universo Devil May Cry è sempre stato ambientato in luoghi-non luoghi, che potevano essere ovunque e da nessuna parte, collocabili dove il giocatore preferiva, in città così assurde che gli abitanti non si ponevano né domande né preoccupazioni riguardo la nascita di una torre demoniaca mostruosa nel centro storico!!! E TU adesso mi tiri fuori la Union Jack?? So che gli inglesi hanno conquistato un quarto del globo e più nel corso della storia, ma penso proprio che l’inferno sia rimasto terra franca!! Questa stupida bandierina contestualizza una storia che doveva rimanere sospesa nel tempo, e quindi la rovina!! E poi, vogliamo parlare del tuo taglio di capelli?? Cosa mi dovrebbe rappresentare? Sei un emo? Un dark? Un punk anni ’70? Uno zombie depresso?? Proprio non lo capisco!!».
Il ragazzo si riscuote, si tira definitivamente in piedi e prende parola: « Ehi cazzo frena frena!!! Queste ultime due cose non le ho certo scelte io, anzi io non ho scelto proprio un bel cavolo!! E’ il produttore che mi ha fatto così! Cosa credi, che mi sarei fatto questo taglio da emo se avessi potuto scegliere??».
L’uomo interrompe il gesticolare inconsulto che lo aveva impegnato negli ultimi minuti, fissa l’altro e gli chiede: « E chi è il produttore?».
« Fottiti, cercatelo da solo» e subito un pugno lo centra in pieno viso.
« Mi piaci ragazzino, almeno sei irriverente come me... Vado al computer qui dietro a cercare!» e sparisce dietro una porta. Il ragazzo cerca di sgranchire un po’ i muscoli mentre un fitto rumore di dita che battono sui tasti accompagna il cigolio delle catene. Dopo qualche minuto un verso a metà tra un urlo e un ruggito esce dalla stanza adiacente, subito seguito da un vecchio schermo di pc lanciato con ben poca delicatezza da Dante: nonostante le crepe l’immagine dell’ideatore di Devil May Cry 5 è ancora ben visibile.
« E’ QUESTO QUI? PROPRIO QUESTO ESSERE QUI????» gli chiede l’uomo con una punta di disperazione.
« Sì è proprio lui...».
« Ma allora è LUI il coglione a cui piace quel taglio di capelli!!! Ha un ciuffo del cazzo identico al tuo!».
« Sì non me ne parlare...».
« Basta questo è troppo. Vado alla Capcom. Missione: vendetta. Ti saluto, ragazzino. Non ti chiedo scusa per i pugni e le torture perché, visto che sostieni con così tanta convinzione di essere me, dovresti saperti curare da solo. Questa te la sei cercata tu. Ah ti ho lasciato una pizza sulla scrivania se ti va, sei troppo ossuto e magrolino per essere me quindi impegnati a mangiare. Adios!».
« Ehi cazzo aspetta, liberami!!!».
La voce di Dante giunge ormai dal fondo del corridoio: « Se sei me ti assicuro che ti sai liberare benissimo da solo!».
« Oh, fanculo!!!» gli ringhia dietro il giovane; attende qualche secondo, poi afferra le catene tra le mani e tira, sganciandole dal soffitto tra una pioggia di calcinacci. Usando un pezzo di metallo preso dal cemento armato divelto si libera delle polsiere, dando aria alla pelle maciullata, poi scuote la polvere dalla giacca e la indossa. Dopo qualche minuto di ricerche ritrova il pacchetto di sigarette, irrimediabilmente schiacciato dal passo pesante dell’uomo, e lo getta via con stizza; fa per andarsene, ma lo sguardo è attratto dalla scrivania nella stanza accanto: un cartone unto è posato su di essa, e contiene ancora qualche fetta  di cibo. Si avvicina per controllare: è qualcosa di morbido e ancora caldo, il profumo è invitante e lo induce ad assaggiare un pezzo di quella misteriosa e filante pietanza. « Mmmh, sembra pane, e formaggio, e questo cos’è, ketchup? No non sono sicuro...comunque è la cosa più buona che abbia mai mangiato...forse...ma sì, forse meglio delle sigarette...». Con un ghigno afferra il cartone e si incammina lungo il corridoio, continuando a mangiare. Aggirando le macerie l’accendino gli cade da una tasca: volta il capo, lo fissa per qualche secondo, poi lo lascia dov’è e sorridendo si allontana. 











Finita! Spero sinceramente vi abbia fatto ridere, almeno un po’ XD. Nella conclusione ho voluto dare la possibilità al “nuovo Dante” di redimersi, almeno in parte, da quel gran delinquente qual sembra: e visto che la cosa che mi urtava fortemente in lui ( come d’altra parte in chiunque sia così idiota da farlo!) era il fatto che fumava, ho posto rimedio dandogli il vizio del “vecchio Dante”, cioè PIZZA!!! Come al solito sono molto graditi commenti di ogni sorta! Recensite, parlate, insultatemi, inviatemi lettere minatorie, mi farete felice! Gradisco sempre le opinioni altrui, sia brevi che lunghe, sia positive che negative, sia educate che dissacranti. Vi aspetto!!! 

  
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