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Autore: red ribbon    23/09/2012    2 recensioni
Questa storia parla di Erika e delle sue amiche che partono per Londra inizialmente per vedere le Olimpiadi di Ginnastica Ritmica e ''casualmente'' riescono a incontrare i loro idoli, i One Direction...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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20° Capitolo :)

16 years later…

 
La ginnasta muoveva il nastro dolcemente, disegnava fluide, morbide e leggere linee, che sembravano il colpo di un pittore in un suo dipinto.
Per un minuto e mezzo rimasi incantata, seguivo il suo esercizio con gli occhi spalancati, cercavo di vedere anche gli errori più piccoli e tenevo stretto il mio ciondolo portafortuna.
L’ ultimo lancio. Quel rischio che l’aveva fatta scivolare dalla prima posizione alla terza in qualificazione perché non riuscì ad afferrare la bacchetta del nastro, perdendo tutta la serie di difficoltà.
Questa volta però fu perfetto. La ginnasta soddisfatta salutò il pubblico e la giuria, baciò il nastro e venne vicino a me al kiss and cry, il divanetto dove si attende il punteggio.
L’abbracciai, sapevo che questo esercizio l’avrebbe portata all’oro.
Ci guardavamo senza dirci niente, attendavamo il responso da parte della giuria, era felice, soddisfatta della sua ultima prestazione, ma anche triste perché con quel suo esercizio avrebbe abbandonato la sua Olimpiade.
I suoi occhi color smeraldo, parlavano.
Uscì il risultato.
Si strinse a me e lo leggemmo insieme.
29.960. Punteggio altissimo.
 Sommammo tutti i punteggi ottenuti alla fune, alla palla, alle clavette e al nastro.
Mi guardò con gli occhi lucidi e sussurrò: “Mamma ce l’ho fatta.”
La strinsi fortissimo e le dissi: “Si, tesoro, ce l’abbiamo fatta!”
Sì. Lei mia figlia era diventata campionessa olimpica.
Diedi un’occhiata al pubblico, gli italiani erano decisamente in estasi e combinavano il casino con le trombette e bandiere.
In lontananza vidi Louis che iniziò a piangere e ad urlare allo stesso tempo.
-Gabriella andiamo a fare i complimenti alle altre ragazze.-Salutammo il pubblico un’ultima volta e poi arrivammo da tutte le altre ginnaste che ci facevano i complimenti e noi ricambiavamo.
C’erano ginnaste deluse e ginnaste felicissime di aver partecipato ed essere arrivate in finale alle Olimpiadi.
Ci sedemmo su delle sedie e Gabriella mi abbracciò.
-È tutto vero? Ho vinto la mia prima Olimpiade?-
-Si ce l’hai fatta.- Mi scese una lacrima di felicità.
Finalmente arrivò il momento tanto atteso.
La premiazione.
Sfilarono tutte le ginnaste arrivate in finale dal quarto al decimo posto per tutta la pedana di gara, salutando il pubblico.
In tanto raccomandai a Gabriella di mettersi la tuta nera con scritto dietro ‘Italia’  e disegnata sopra la manica destra una piccola bandiera italiana.
Indossò le scarpe da ginnastica e prese una bandiera italiana per sventolarla nel palazzetto.
Dopo che le prime sette ginnaste avevano fatto il giro d’onore per tutta la pedana, toccava alle ginnaste arrivate sul podio.
Una bielorussa al terzo posto, una russa al secondo e cosa mai successa, un’italiana al primo.
Entrarono tutte insieme, Gabriella sventolava la sua bandiera, fiera di essere italiana.
Mi sentii toccare la spalla. Mi girai era Louis con le lacrime agli occhi. Mi prese in braccio e mi baciò sulle labbra.
Poi smettemmo subito. Insomma eravamo in un palazzetto con più di 10 mila persone più i telespettatori che guardavano le Olimpiadi di ginnastica ritmica in televisione.
Gabriella corse verso di noi, appena finito il giro d’onore e si buttò nelle braccia del suo papà.
Iniziò a singhiozzare. Lei lo sapeva. Lei sapeva che era arrivata dove nessun’italiana era mai arrivata.
Mi lasciò la bandiera e ci abbracciò di nuovo.
Le ginnaste si incamminarono verso il podio già posizionato con il caloroso appoggio del pubblico.
Lo speaker annunciò il terzo posto.
La bielorussa salì sul gradino più basso e prese i fiori che un’assistente le porse e aspettava la sua medaglia di bronzo. Appena un tecnico internazionale le mise la medaglia al collo, salutò ancora il pubblico e si mise in posa per scattare una foto.
La stessa ‘sorte’ toccò alla ginnasta russa che vinse l’argento.
Fece prima il giro del podio per stringere la mano alla ginnasta bielorussa per poi salire anche lei su di esso.
‘E l’oro con 118.785 punti va a Gabriella Tomlinson!’- urlo lo speaker, mentre mia figlia, faceva il giro del podio per stringere la mano delle altre medagliate.
Salì anche lei e allungò la mano per prendere il mazzo di fiori che gentilmente le offriva l’assistente tecnica e aspettava il suo bel peso al collo, quell’ importantissima medaglia.
Il tecnico internazionale si avvicinò a lei e le mise la medaglia intorno al collo.
Gabriella alzò il mazzo di fiori e girava su ste stessa per salutare tutto il pubblico sparpagliato nel palazzetto.
Io stringevo la bandiera italiana che mi aveva lasciato, tremavo.
Louis se ne accorse e mi abbracciò da dietro, tenendo ferme le mie mani che vibravano per l’emozione.
Le tre bandiere si issarono in aria. In basso a destra c’era la bandiera bielorussa,  a sinistra un po’ più in alto c’era quella russa e infine la bandiera più in alto di tutte al centro. La bandiera italiana.
Partì l’Inno di Mameli. Il pubblico si alzò in piedi e tutti gli italiani misero la mano sul cuore.
Louis continuava a stringermi forte, sapeva che sarei potuta svenire da un momento all’altro.
La cerimonia si concluse e le ginnaste medagliate tornarono vicino alle loro allenatrici.
Gabriella si avvicinò a noi con i fiori e la sua bellissima medaglia al collo e la baciò.
[…]
Tornammo al villaggio olimpico, dopo tutte le foto e le interviste che avevamo rilasciato e incontrammo i nostri cari amici, le persone che ci avevano aiutato per tutto questo tempo.
Harry, Manuela, Alessia, Zayn, Liam, Niall, Rebecca e Claudia.
E non erano soli.
-Complimenti a vostra figlia!-Ci abbracciò Harry.
-Grazie mille! E chi sono loro due? Insomma di Alessandro mi ricordo, il vostro primo figlio, ma loro due chi sono?-Chiesi indicando due bambine gemelle nel carrozzino.
-Loro sono Cece e Rocky, le nostre ultime due figlie.-Disse Manu mostrandoci le due pagnotte.
-Sono stupende.-Sussurrai.
-E non mi saluti?-Chiese Claudia ironicamente mettendo il broncio.
-Scusa.-Risi.
-Lui è Daniel, nostro figlio.-Ci comunico Niall.
-È bellissimo, complimenti ai genitori!-Li abbracciai.
-E voi ancora niente?-Chiesi a Rebecca e Liam.
-Noi vorremmo rimanere una coppia felice senza figli.-Ridacchiò Liam.
-Capisco perfettamente.-Mi unii alla sua risata.
-Vogliamo goderci la vita da giovani, andando in discoteca a divertirci.-Disse Rebecca.
-Bravi allora!-Risi.
-Tua figlia ti ha portato soddisfazioni allora. Brava all’allenatrice!-Urlò Zayn  a squarciagola.
-Urla più forte no?-Chiesi ironica.
-Vedi che io lo posso fare.- Ribattè scherzando.
-Stai zitto ti prego!-Disse Emily, la figlia di Alessia e Zayn.
-Emily stai buona anche tu, che tuo padre ha bevuto coca cola al posto del latte a colazione.-Alessia abbracciò il suo maritino che sbuffò.
-Ragà mi siete mancati. È bello ritrovarvi tutti qui.-Li guardai.
-Anche per me è lo stesso.-Disse Alessia.
-E pensare che sedici anni fa eravamo delle comuni adolescenti che volevano vedere i loro idoli.-Manuela si commosse.
Ci abbracciammo tutti.
 

 

Okay mi sono commossa…
Questa storia mia mancherà çwç.
Questo capitolo me lo immaginavo migliore,
ma in questi ultimi giorni
non ho voglia di fare un bel *biiiip*.
In palestra viene da noi
Una ex ginnasta russa che ha
Partecipato alle Olimpiadi
E sono troppo assdjgjdafhjshkhrif *-*
È Oksana Vladimirovna…
Okay, basta lalalala.
L'avete ascoltata LWWY??
E' meravigliosa *-* nsdaosnfahasdoasnfkfldfb *____*
Ora (per l’ennesima volta) vi ripeto che
Sto preparando le altre storie…
Spero vi piacciano!


LIVE WHILE WE'RE YOUNG.♥



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