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Autore: Lilith_Holmes    23/09/2012    2 recensioni
[...]"Claude gli alzò il mento con la mano destra e con la sinistra spostò le ciocche di capelli scuri – neri come la pece – per vedergli meglio il viso, rimanendone affascinato.
Gli occhi color cremisi, erano quelli ad attirarlo. Rossi e vividi, che lo osservavano intimoriti. Il viso era mascolino ma i lineamenti erano più morbidi di quelli di un uomo, le labbra piene, rosee e dannatamente invitanti."[...]

Il Conte Claude Faustus sta per risposarsi, e la sua futura moglie gli fa un regalo tanto bello quanto pericoloso.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Claude Faustas, Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis, Un po' tutti, William T. Spears
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Conte Claude Faustus chiuse la porta della camera dei suoi figli, per poi sospirare e appoggiarci la fronte. Era stata una giornata lunga, quella, e piuttosto stancante, per tutti e due i bambini. E lo era stata anche per lui, dopotutto.
Signore, è arrivato un dono da parte della Contessa Anafeloz” la voce profonda di William – il suo maggiordomo – lo distolse dai suoi pensieri, e lui si allontanò velocemente dalla porta. William T. Spears, il suo maggiordomo da oramai quattro anni, oltre che suo caro amico. Capelli corti neri, sempre in perfetto ordine, occhiali, e occhi verdi con dei riflessi dorati. Era un uomo austero, diligente nel suo lavoro, e senza senso dell'umorismo. Era poco più vecchio di lui, forse. Claude non aveva mai osato chiedergli l'età effettiva. Non che non gli interessasse, semplicemente gli sembrava scortese farlo.
Un altro?” domandò Claude. Conosceva di già cosa la sua futura moglie gli aveva regalato, e vanificava del tutto i discorsi che le faceva sui diritti di un essere umano. Di tutti e sei i regali che gli aveva fatto, fino ad allora ne aveva tenuto uno che desiderava rimanere con lui. E questo si chiamava proprio William T. Spears.
Mi spiace, Signore, se volete lo rimando indietro” rispose il maggiordomo. Claude scosse la testa e si sistemò con un gesto veloce e stizzito gli occhiali.
No, no, lo accetto” sospirò, avvicinandosi all'uomo.
C'era anche questo, in allegato” disse ancora William, porgendogli una busta contenente un foglietto. Claude lo guardò a lungo, prima di prenderlo fra le mani e aprirla. Lesse leggermente disgustato le poche righe che vi erano scritte con una grafia tipicamente femminile e impeccabile.

Al Conte Claude Faustus,
sperando che anche lui sia di tuo gradimento.
Era di mio padre, ma a me non interessa affatto la sua presenza.
Usalo come più ti piace, è tuo adesso.
Con affetto, Hannah Anafeloz”

Lo passò a William, facendo segno di leggerlo, e per un attimo il maggiordomo inarcò le sopracciglia stupito, poi lo lesse velocemente.
Un uomo. Non credevo ce ne fosse un altro” disse Claude, quando il maggiordomo ebbe finito di leggerlo.
Signore, questo vi infastidisce più delle altre volte?” chiese lui, rimettendo accuratamente il foglietto all'interno della busta, come se il Conte intendesse davvero conservarla al posto di buttarla nel fuoco di lì a qualche ora, come faceva sempre.
Leggermente” si limitò a rispondere.
Infastidisce più te, probabilmente” disse a William, che annuì leggermente.
Voglio vederlo” aggiunse poi. Il maggiordomo annuì, e gli fece strada. Se da una parte Claude era curioso di vederlo, dall'altra era riluttante: come poteva sapere cosa quell'uomo aveva subito? E il non saperlo lo spaventava.
Il Conte Claude Faustus era un medico rinomato, faceva parte del suo lavoro sapere cosa succedeva ai suoi pazienti – perché quest'uomo, senza ombra di dubbio, sarebbe divenuto uno dei suoi pazienti.
Scesero le scale fino all'atrio, poi andarono a destra, diretti agli alloggi della servitù – dove Claude passava più tempo che nel resto della casa, se non lavorava.
Eccolo” disse William, indicando un uomo – un ragazzo – seduto su una sedia a guardare fuori, perso nei suoi pensieri. Non sembrò accorgersi della loro presenza.
William si schiarì la voce, e il ragazzo trasalì, per poi scattare in piedi, così che Claude potesse osservarlo meglio.
Era poco più basso di lui, e aveva un fisico stranamente tonico per essere stato del padre della donna. I capelli neri, non troppo corti, erano scompigliati e alcune ciocche coprivano gli occhi.
Il tuo nome?” domandò Claude, bloccando con un gesto della mano William che stava per rispondere al posto del ragazzo.
Voglio sentirlo da lui” spiegò, continuando ad osservare rapito il giovane.
Sebastian” mormorò questo, abbassando lo sguardo.
Solo Sebastian?”
Sebastian Michaelis”. Il Conte Faustus inarcò le sopracciglia.
Un nome che ha dell'importante, per appartenere ad un semplice oggetto di piacere” notò distaccato, avvicinandosi a lui per guardarlo meglio.
Potete chiamarmi come più vi aggrada, se questo non vi piace” rispose il ragazzo, senza alzare lo sguardo.
Questo è il tuo vero nome?” domandò Claude, cercando un contatto con i suoi occhi.
C-credo di si” balbettò questo, tirandosi leggermente indietro.
Non ho mai avuto un altro nome, a che ricordo” aggiunse. Claude gli alzò il mento con la mano destra e con la sinistra spostò le ciocche di capelli scuri – neri come la pece – per vedergli meglio il viso, rimanendone affascinato.
Gli occhi color cremisi, erano quelli ad attirarlo. Rossi e vividi, che lo osservavano intimoriti. Il viso era mascolino ma i lineamenti erano più morbidi di quelli di un uomo, le labbra piene, rosee e dannatamente invitanti. Claude chiuse gli occhi e gli lasciò il viso.
La tua età?” domandò ancora, riaprendoli e puntandoli nei suoi.
Venticinque”. Risposte veloci ed essenziali. Claude lo guardò ancora a lungo, in silenzio. Perché Hannah aveva deciso di darlo a lui, se era così bello poteva usarlo lei e non dargli altre grane.
Strano” mormorò fra se e se. Di solito, non avevano un'età maggiore ai diciassette anni – anche se con una bellezza simile non c'era da stupirsi proprio di nulla.
Signore?” domandò William, notando il suo silenzio.
Sto bene. Occupatene e dagli una camera” rispose velocemente, indicando Sebastian con un fiacco gesto della mano. Quel ragazzo gli faceva uno strano effetto.
Sono stanco” aggiunse poi.
Provvedo subito” rispose William, inchinandosi elegantemente. Claude lo ringraziò, e lasciò la stanza, diretto alla sua, al piano superiore. Non aveva mai visto degli occhi color cremisi in vita sua – e contava anche che non li avrebbe mai visti.
Coricarsi ed ignorare per un po' quell'ennesimo regalo gli sembrava un'azione da codardi, ma preferiva ragionare sul da farsi con lui a mente fredda.

Sebastian osservò a lungo il punto in cui l'uomo se ne era andato. Non gli sembrava cattivo, ma non poteva saperlo.
Sebastian, seguimi, per favore” gli disse William, distogliendolo – per la seconda volta, quella sera – dai suoi pensieri.
C-certo” balbettò. Quella villa gli sembrava enorme, ma forse era solo Anafeloz Manor ad essere piccola. In ogni caso, immaginava che il suo ruolo sarebbe stato lo stesso che aveva lì, a giudicare da come lo aveva guardato il padrone di casa poco prima... era rimasto in qualche modo affascinato da quegli occhi color ambra, nonostante tutto.
William” lo chiamò, mentre lo osservava riempire una vasca d'acqua.
Cosa vuoi?” rispose lui freddo, lanciandogli un'occhiata di traverso.
Qual'è il nome del Conte?” chiese, spostando un attimo lo sguardo sul vapore che si levava dall'acqua.
Claude Faustus. Il futuro marito della Contessa Anafeloz” rispose William, facendogli segno di avvicinarsi.
Ed è cattivo?” domandò ancora, mentre William gli slacciava la camicia. Non ne avrebbe avuto bisogno, ma non disse nulla.
Il Signor Faustus è tante cose, ma sicuramente non cattivo” . Si incupì, non appena vide i lividi e le ferite che adornavano la pelle candida del ragazzo, forse in ricordo di quelle che aveva lui quattro anni prima.
Non avere paura di lui. Anche se decidesse di usarti, non ti farebbe mai del male” William era sicuro che il Conte non avrebbe mai usato quel ragazzo come fosse un giocattolo, ma l'espressione che aveva prima gli faceva presagire che questa volta poteva accettare il dono in tutta la sua utilità.
La cosa non mi preoccupa” rispose Sebastian, lasciando che William finisse il suo lavoro.
Infatti. Non deve farlo” concordò.
L'acqua era più calda di quello che pensava, ma andava bene così. William lo lasciò da solo, con i suoi pensieri e lui chiuse gli occhi. Ultimamente aveva avuto più tempo per pensare – da quando era morto Garret Anafeloz, due mesi prima. La Signorina Anafeloz non sembrava averne sofferto affatto, e si stava liberando di tutto ciò che era appartenuto a suo padre. Sebastian compreso. Solo che era confuso. Perché la Signorina Anafeloz avrebbe dovuto regalare uno come lui al suo fidanzato? La cosa non aveva senso, lo stava spingendo a tradirla. E poi, le sarebbe stato nuovamente fra i piedi, una volta che il Conte Faustus l'avrebbe sposata, no? Allora, che ne sarebbe stato di lui? In qualche modo, era sicuro che il Conte Faustus si sarebbe affezionato a lui – come persona o oggetto, questo non poteva saperlo e neanche lo preoccupava in realtà, se le parole di William erano vere.
Lasciò che William lo aiutasse a vestirsi nuovamente e lo seguì nella sua nuova camera.
Come ti senti?” domandò improvvisamente William, mentre Sebastian provava la morbidezza del letto.
Non sto male... perché?” William scosse la testa.
Buonanotte” si limitò a dire, uscendo dalla stanza, e lasciandolo nuovamente solo. Fuori era notte.
Era Novembre, ma non faceva poi così freddo – considerando che erano poco fuori Londra, dopotutto.
Si lasciò andare sul cuscino e fissò il soffitto. Distingueva poco, al buio, ma riconosceva la figura regolare di una trave da soffitto. La osservò, come se fosse veramente interessante, poi si girò su un fianco.
Prima aveva mentito, quando aveva detto al Conte che Sebastian Michaelis era il suo vero nome, ma non ricordava quale fosse, era serio. Era molto piccolo quando avevano lo avevano ribattezzato Sebastian – in onore di chi, non gli era dato saperlo. Aveva ricordi sfocati di ciò che c'era prima di Garret Anafeloz... i suoi genitori, ogni tanto li sognava, c'era solo questa consapevolezza, non sapeva che viso questi avessero. Non sapeva neanche se questi fossero vivi o no.
Probabilmente pensare così tanto gli faceva male, e quella notte non sarebbe riuscito a dormire bene – o non ci sarebbe riuscito affatto.

Angolo della moffetta:
Buooon... a quando lo leggete!
Perdonateci, ma noi ADORIAMO scombussolare i reali ruoli dei personaggi – motivo per cui il povero Will è il maggiordomo di Crodo.
Come è nata questa storia? La qui presente Marty ci ha pensato nel dormiveglia, quindi, potete capire quanto malata sia u.u
Cooomunque... non sappiamo ogni quanto aggiorneremo questo scempio, causa scuola e altri fattori esterni che ci lasciano poco tempo (lo sappiamo, ora vi state chiedendo: “Ma perché cavolo l'avete iniziata, allora?”. Ce lo stiamo domandando anche noi!), ma è una storiella senza troppe pretese xD
Al prossimo capitolo, ovviamente se ci sarete.
Un bacio,
Marti e Cristie.

   
 
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