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Autore: Notperfect    23/09/2012    5 recensioni
-Quando prima mi hai detto che speri che il bouquet piaccia alla ragazza a cui devo regalarlo, non ti ho risposto perché devo prima chiederglielo. Quindi…Karis, ti piace questo bouquet?-. Mi domanda, porgendomi il mazzo di fiori.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A bouquet for me
 

-Ciao Karis, sono Harry-.
-Ehi, dimmi tutto!-. Esclamo pimpante dall’estremità opposta del telefono.
Mia madre ha un negozio di fiori e di spezie e quando ritorno da scuola solitamente l’aiuto con le varie ordinazioni.
-Mi serve un bouquet di fiori, è per una ragazza quindi decidi tu i colori-.
-Oh…-. Sussurro solamente assumendo un’espressione delusa e dispiaciuta.
Fortunatamente non può vedermi.
Ho una cotta per Harry da qualche mese ormai. Siamo ottimi amici da tre anni e frequentiamo la stessa compagnia. Usciamo insieme e frequentiamo quasi gli stessi corsi al college. Sfortunatamente non sono bella e affascinante come lui che è alto, possente e muscoloso; ha i capelli ricci e folti e due grandi occhi verdi simili a due stelle fluttuanti di colore diverso. Mi ci perdo dentro ogni volta che li guardo e molto spesso, quando gli parlo, mi incanto, trasmettendogli un’immagine da demente. Cosa che sono realmente.
Ad Harry sono sempre piaciute le ragazze sfacciate ed esuberanti. Io sono totalmente l’opposto ed è forse questo il motivo per cui mi vede solo come semplice amica.
Purtroppo, sono molto timida e chiusa in me stessa. La mia timidezza mi rende insicura e scontrosa alcune volte, soprattutto con chi mi giudica. Sto cercando di cambiare, ma è difficile.
Non posso trasformarmi in qualcosa di totalmente diverso da un giorno all’altro; ci vuole tempo ed è proprio questo il problema.
Tuttavia, con Harry sono sempre spontanea e sfacciata, forse perché lo conosco da molto tempo e siamo molto legati in un certo senso. E’ questo il motivo per cui mi sono ‘innamorata’ di lui: riesco ad essere me stessa con lui.
Penso che sia una delle poche persone che mi conosce per davvero.
-Potresti consegnarmeli tu di persona?-. Mi chiede.
Resto in silenzio per qualche secondo, ancora sconvolta per questa notizia. Mi rattrista l’idea che abbia trovata una ragazza e per di più non ne ha fatto parola con me.
-Certo…-. Rispondo poi in un soffio di voce, tanto lieve che non sono sicura mi abbia sentita. –A che ora?-.
-Mmmh…verso le sei è okay?-. Domanda.
-Beh dovresti decidere tu! Tu devi regalarli, non io-.
-Si, scusa, hai ragione. Allora alle sei-. Sembra un po’ amareggiato e anche sconcertato per il tono di voce infastidito e stizzito che ho utilizzato per la battuta precedente.
Metto giù la chiamata e guardo un punto indefinito, afflitta.
Harry è sempre stato il prototipo di ragazzo perfetto per me. E’ gentile, affettuoso, protettivo e molto geloso. Per non parlare del suo corpo: ha delle spalle enormi e delle braccia lunghe e muscolose, perfette per un abbraccio in tutti i momenti possibili.
Lui è perfetto, sotto tutti i punti di vista.
Certo, tutti sanno che la perfezione non esiste. Ormai è un concetto sentito e risentito.
Eppure, nel profondo, ognuno di noi ha un’ideale di perfezione, quella persona che, nonostante i mille difetti, ai nostri occhi apparirà sempre come una divinità, alcune volte irraggiungibile.
Ovviamente è una cosa soggettiva, ognuno ha i propri gusti personali.
Quindi per me, Harry è sinonimo di perfezione e sarà sempre quella persona prediletta che ha ormai un abbonamento nei miei pensieri.
 
 
Sono le sei meno un quarto circa. Mi sto dirigendo già verso casa di Harry con l’auto che di solito utilizziamo per le consegne.
Non c’è stato bisogno di farmi dire l’indirizzo di casa sua, ci sono già stata prima per qualche progetto di studio o semplicemente per varie feste e per stare in compagnia con il solito gruppo di amici.
Per un momento ho pensato che sarebbe stato meglio se non c’andassi io di persona a consegnare questo maledetto mazzo di fiori. Poi però, ho capito che sarei risultata ridicola così ho cambiato idea.
Non devo fargli capire che provo qualcosa nei suoi confronti mentre lui non vuole avere rapporti con me nel modo in cui invece vorrei io. Devo limitarmi a fingere e non so fin quando riuscirò a recitare.
Arrivo fuori casa di Harry, una splendida villetta bianca a due piani che si estende sul retro di un enorme giardino ornato da fiori di ogni colore e un’amaca tra due alberi.
Metto piede per terra, chiudendo lo sportello dell’auto. Vado verso il posto del passeggero, apro la porta e prendo il bouquet. C’ho messo tutto il mio per crearlo; i fiori sono di varie sfumature che vanno dal viola all’azzurro, i miei colori preferiti. Ho pensato che se debbo dare a vedere il contrario delle mie emozioni e sentimenti devo farlo iniziando dai dettagli; quindi ho realizzato il bouquet più bello che abbia mai fatto per far capire ad Harry che non mi importa nulla di tutto ciò.
Busso alla porta, ansiosa. Mi guardo intorno e mi mordo il labbro più volte, torturandolo. Lo faccio sempre quando sono nervosa e imbarazzata.
Quando si spalanca la porta e vedo Harry comparire, faccio un grande respiro.
-Ciao-. Saluto.
Ho messo tutta l’energia e l’allegria possibile nel mio tono di voce ma la mia espressione è contrastante, essendo un po’ rattristata e inquieta.
-Ti stavo aspettando!-.
-Eccoti i fiori, spero che piacciano a chi devi darli-. Gli porgo il bouquet non guardandolo negli occhi. Sarebbe ancora più depressivo bearmi della vista dei suoi occhi così meravigliosi e subito dopo riconnettere il cervello alla realtà e capire che non saranno mai solo per me.
-Quanto di devo?-. Mi chiede titubante, guardandomi intensamente e notando che tento di evitare il suo sguardo in tutti i modi immaginabili.
-Dieci sterline-.
Mi da i soldi e mi volto per raggiungere l’auto e andarmene.
Sento gli occhi pizzicarmi e manca poco che una lacrima mi sfiora il viso. Mi sento così inutile, così stupida.
Non posso non far nulla e aspettare che sia lui a fare il primo passo anche perché lui non prova niente per me se non del semplice affetto da amici. Eppure, non so il perché, ho sempre pensato che anche lui nutrisse qualcosa nei miei riguardi, ben diverso dalla sola amicizia.
Ho supposto tutto ciò perché alcune volte mi è capitato di scorgerlo mentre mi fissava; alcune volte si è mostrato molto protettivo e geloso nei miei confronti; altre volte ancora mi ha difeso da chi mi offendeva o mi importunava. Ha addirittura fatto a botte con Josh, il ragazzo che mi ha tradita con la capo cheerleader.
Ho apprezzato molto quel suo gesto, che non ha fatto altro che aumentare la stima e l’interesse nei suoi confronti.
-Karis!-. Sento la voce di Harry chiamarmi varie volte ma solamente la quinta volta riesco finalmente a girarmi.
Me lo ritrovo a pochissimi centimetri da me con il bouquet in mano e l’altro braccio spalancato.
-Già te ne vai? Non vuoi neanche entrare come fai di solito?-. Chiede un po’ stordito e dispiaciuto.
-Ehm…si, in negozio mamma mi aspetta. E poi tu hai un appuntamento, non posso intrattenerti, faresti tardi-. Mostro un sorriso isterico, maledettamente falso.
Solo Dio sa quanto vorrei abbracciarlo e piangere, buttando fuori tutto il malessere che ho in corpo in questo momento.
Pensare a quanto farà divertire e stare bene quella ragazza fortunata a cui regalerà questi fiori, mi fa star male.
Dovrei essere io a ricevere quel mazzo di fiori, io a ridere alle sue battute, io ad essere la sua ragazza.
-Chi ti ha detto che devo andare ad un appuntamento con un’altra ragazza?-. Domanda confuso.
-Beh…hai ordinato un bouquet. I bouquet di solito si regalano ad una ragazza ad un appuntamento-. Spiego impacciatamente sperando che i miei occhi non facciano trasparire la mia tristezza sotto forma di lacrime.
-Si, è vero, devo regalarlo ad una ragazza ma…-. Prende una pausa, scrutandomi attentamente e col tono di voce che ha usato capisco che ha appena notato qualcosa di strano in me. –Stai piangendo?-. Domanda poi, accarezzandomi una guancia.
Oh, accidenti.
-N-no, non s-sto piangendo-. Balbetto, asciugando proprio sull’orlo dell’occhio una lacrima prima che possa scivolare ed essere ben visibile.
Mi ha sfiorata e ho perso un battito al cuore. Mi ha sfiorata e mi sono sentita completa. Mi ha sfiorata e mi ha dato tutto ciò di cui ho bisogno in questo momento.
Se solo ora mi abbracciasse, sarei la persona più felice del mondo.
-Karis, stai piangendo-. Constata. –Perché?-.
-Non lo so-. Rispondo, asciugando le lacrime che oramai si sono date alla pazza gioia. –Io non lo so-. Ripeto con lo sguardo sempre basso sulle mie scarpe.
-Karis, guardami!-. Mi ordina.
Non accenno ad obbedirlo ne tantomeno voglio farlo.
Non ce la farei a guardarlo negli occhi, finirei per morire.
-Karis! Ho detto guardami!-. Mi alza il mento con l’indice in modo tale da doverlo fissare incessantemente dritto negli occhi, quegli occhi che mi ipnotizzano, mi rendono impotente, senza forze.
-Harry io penso di amarti-.
Ecco, l’ho detto.
Harry sgrana gli occhi, non smettendo di avere le mani fisse sul mio volto e gli occhi nei miei.
-…e quando hai chiamato per ordinare quel bouquet ho sentito ogni particella, ogni singola particella, del mondo cadermi addosso. Ma tu non potresti mai ricambiare i miei sentimenti perché sono troppo banale. Sono così normale che mangiare pesce in scatola mi sembra una trasgressione-. Prendo una pausa, liberandomi dalla sua stretta e rendendomi conto che mi sono rivelata semplicemente ridicola. –Scusa, hai un appuntamento. Ci vediamo-. Gli volto le spalle e sto per aprire la portiera dell’auto quando Harry mi afferra un braccio e mi volta completamente verso di lui.
Mi scruta per qualche secondo, dopodiché mi abbraccia, più forte di quanto mai abbia fatto.
-Quando prima mi hai detto che speri che il bouquet piaccia alla ragazza a cui devo regalarlo, non ti ho risposto perché devo prima chiederglielo. Quindi…Karis, ti piace questo bouquet?-. Mi domanda, porgendomi il mazzo di fiori dopo che si è staccato completamente da me.
Lo guardo per un po’ confusa per poi scuotere la testa.
-Non devi sentirti in dovere di regalarmi questi fiori solo perché ti ho detto queste cose. Anzi, fai finta che non sia successo-. Suggerisco a malincuore.
-Karis, cosa stai dicendo? Allora perché secondo te questa mattina ho fatto scegliere a te l’orario per la consegna dei fiori? L’appuntamento era per te ma non avevo il coraggio per chiedertelo direttamente-.
-Cosa?-. Sono ancora più stravolta.
-Si, hai capito bene-. Mi fissa per un po’ dopodiché riprende a parlare. –Senti, Karis, io provo qualcosa per te che è molto più profondo della semplice amicizia. Standoti accanto come semplice amico mi sono reso conto che sei una ragazza fantastica! Sei diversa da ciò che ho sempre voluto in passato ed è questa la cosa strano ma la trovo tremendamente meravigliosa. Sei contro ogni mio ideale ed è per questo che…ti amo-.
Non so cosa dire, non so cosa fare, come reagire.
Qualche suggerimento?
-Beh…-. Dico poi, trovando il coraggio di articolare qualche suono. –Allora…perché non chiedi a questa ragazza se le è piaciuto il bouquet?-.
Sorride istintivamente. –Non so il perché ma ho il presentimento che questi siano i suoi fiori preferiti-. Si avvicina regalandomi un bacio così strabiliante da farmelo ricordare per tutta la vita futura.
-Ottima scelta-. Commento, prima di ricambiarlo. 





Si, vabbè, lo so: fa schifo.
Sono quattro stupidaggini che mi sono venute
in mente stanotte! Lascio a voi i commenti e, se vi va,
date un’occhiata al mio profilo.
Un bacio, noperfect. 


PS: volevo avvisarvi che ho iniziato un nuova
fanfiction...sempre su Zayn! Spero che la leggiate e che mi lasciate
una vostra recensione!Questo è il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1597792&i=1
   
 
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