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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/09/2012    2 recensioni
[Crossover tra H50 e The Sentinel][Danny/Steve, Jim/Blair]
Un uomo aggredisce Danny e gli ruba la macchina. Quando scoprono la vera identità del ladro, i membri della Five-0 devono fare i conti con una Sentinella alla ricerca disperata della sua Guida.
"S-Scendi subito!” gridò l’altro con voce rotta e spaventata, agitando la pistola e premendola con forza ulteriore contro la sua testa: “Scendi ho detto!! Devo andarmene di qui! Devo allontanarli da lui” sbraitò, forse con un poco più di sicurezza e dandogli uno spintone abbastanza forte da gettarlo fuori dalla portiera del guidatore, mandandolo a ruzzolare in mezzo alla strada."
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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A GUIDE IN DISTRESS IN OAHU

PROLOGO

§§§

Con le mani che scivolavano leggere sul volante della Camaro e l’umore visibilmente allegro e su di giri, Danny Williams, quella mattina, prese piuttosto alla larga la seconda curva che precedeva il suo arrivo in vista della strada che conduceva all’HQ della Five-0, solo un paio di isolati di distanza lo separavano dal suo ufficio ed era deciso a impiegare quegli ultimi minuti di pace e tranquillità al volante della sua macchina, fischiettando allegramente un motivetto sentito alla radio quella mattina: si era imbattuto nella forse unica stazione radio che trasmetteva musica normale e non canzoni che ricordavano squallidi polizieschi anni ’60 di cui pullulava la tv satellitare e che sembravano aver preso il posto dell’inno nazionale da quelle parti.

E tra quelle e un robusto pezzo dei Doors, la scelta era abbastanza ovvia.

Attorno a lui, le strade di Honolulu pullulavano di persone e il traffico, malgrado l’ora decisamente meno tarda del solito, era pur sempre intenso, anche se abbastanza scorrevole.

Fu però costretto a fermarsi all’ennesimo semaforo, tamburellando il ritmo che non accennava a volersene andare dalla sua testa sul cruscotto.

La sua mente registrò solo parzialmente la presenza della figura barcollante che pareva avvicinarsi a passo particolarmente accelerato alla sua auto, una figura che, pur non spiccando particolarmente per altezza, risaltava maggiormente tra la folla per il suo abbigliamento, inusuale per il luogo ma soprattutto per la stagione.

Chi mai indosserebbe un variopinto gilè di lana andina, colorata in tonalità che andavano dall’arancione fluo al violetto intenso?

Questa fu la prima domanda che Danny stesso si pose quando l’indossatore di suddetto gilè, infilatosi nell’abitacolo, gli ebbe puntato una pistola alla tempia.

Preso di sorpresa, il detective subito non reagì, i suoi occhi stupefatti andarono a incontrare quelli azzurrissimi, incastonati in un volto pallido e circondato da foltissimi ricciolini neri, dell’altro, due occhi che gli diedero l’impressione che il loro possessore avesse paura, tanta paura, e che stesse facendo tutto quello per tale, profondo terrore.

Era un sentimento che Danny non poteva riconoscere, visto che ci conviveva ogni giorno.

Era la paura di perdere chi si ama.

S-Scendi subito!” gridò l’altro con voce rotta e spaventata, agitando la pistola e premendola con forza ulteriore contro la sua testa: “Scendi ho detto!! Devo andarmene di qui! Devo allontanarli da lui” sbraitò, forse con un poco più di sicurezza e dandogli uno spintone abbastanza forte da gettarlo fuori dalla portiera del guidatore, mandandolo a ruzzolare in mezzo alla strada.

In un momento, Danny passò dagli interni scuri e freschi della sua Camaro al caldo soffocante delle Hawaii in pieno Maggio, col sole che lo accecava e il rumore del traffico attorno a sé.

Sentì chiaramente il vociare confuso e preoccupato delle persone che avevano assistito alla scena, udì lo stridere di freni di moto e altri mezzi nel tentativo di evitarlo poi sentì chiaramente l’odore di bruciato e lo sgommare dei pneumatici sull’asfalto mentre apriva lentamente gli occhi per vedere il volto di Chin chino su di lui e preoccupato mentre cercava di tirarlo seduto.

Lì, in mezzo alla via principale di Honolulu, l’unica cosa che però lo attirava era la voce singhiozzante che si allontanava a bordo della sua quattro ruote, modulata a sussurrare un nome al vento.

Enquiri.

§§§

Te l’ho detto, Steve. Massimo 40 anni, pelle bianca, occhi azzurrissimi, forse in stato confusionale e ricciolini neri, indossava un gilè simile a uno di quei maglioni che Kamekona ha portato a Gracie dal Perù l’inverno scorso, per questo l’ho riconosciuto subito. Sotto, aveva una camicia di flanella verde e pantaloni di velluto marroni. Sicuramente non è di qui, nessuno sano di mente andrebbe in giro così conciato con 30 gradi all’ombra.”

Seduto sul divanetto dell’ufficio di Steve, Danny ripetè per l’ennesima volta al partner la sua versione dei fatti e la descrizione del rapinatore mentre una quantomeno necessaria borsa del ghiaccio era tenuta ferma sul bernoccolo che Williams sentiva sulla propria testa.

Era stanco di rivivere quegli eventi, e sperava di dimenticare presto quello sguardo, almeno la sensazione di profonda disperazione che vi aveva letto dentro.

Steve gli stava davanti, con il pacchetto gelido coscienziosamente serrato tra le dita e poggiato delicatamente sulla nuca del compagno: “E questo è ciò che anche Chin ha messo nel rapporto. Hai detto di aver sentito una parola, su cui Kono sta facendo ulteriori ricerche. Qual è?”

Non c’era forzatura nella sua voce, solo una vaga sfumatura di preoccupazione.

Enquiri. Ne sono sicuro, e non mi sembra sia inglese e neppure una parola di qui, almeno io non l’ho mai sentita.” sbuffò il biondo, massaggiandosi le tempie nel vano tentativo di arrestare il mal di testa in arrivo.

Le dita dell’altro andarono a sostituire le sue nel massaggio e non si fermarono neppure quando Kono, trafelata, fece il suo ingresso nella stanza annunciando di avere notizie.

Che genere di notizie?” chiese Danny con ansia, guardandola fisso.

So da dove esce fuori la tua parola misteriosa, e so anche chi può essere il tuo rapinatore.” dichiarò lei, andandosi a sedere sullo sgabello occupato dalla cassetta del pronto soccorso che Steve aveva prontamente spostato: “Si tratta di una parola originaria di un dialetto ormai utilizzato unicamente da una piccola tribù indigena nel cuore della jungla peruviana, i Chopec. Una decina di anni fa, è stata pubblicata una dissertazione che ha generato una specie di terremoto mediatico in tutto lo stato di Seattle, soprattutto a Cascade, la città dove sorge l’università presso la quale il relatore studiava e lavorava. Non aveva neppure trent'anni all’epoca e doveva prendere il Dottorato in Antropologia.”

Deve essere un piccolo genio.” notò Steve.

E lo è.” aggiunse lei, passando a entrambi un plico di fogli, su cui campeggiava una bella fotografia di un giovane uomo decisamente familiare agli occhi di Danny.

Stessi occhi, stessi capelli, stessa espressione sperduta da bambino cresciuto troppo in fretta, malgrado il sorriso sfavillante. Era molto più giovane in quella foto ma era senza dubbio lui.

In Rete si trovano ampi stralci, probabilmente anche tutta se si cerca attentamente. Il volume cartaceo non esiste più, è stato ritirato frettolosamente dall’editore dopo che è stata dichiarata fasulla dallo stesso relatore.” Con un sospiro, la giovane guardò nervosamente entrambi prima di proseguire: “E’ quasi sicuro che la persona che ti ha aggredito e rubato la macchina sia proprio Blair Sandburg-Ellison. Ho parlato personalmente con il capitano della Major Crimes di Cascade e gli ho spiegato la situazione, ho anche faxato la descrizione che hai dato del ladro e ha confermato che si tratta di lui. Da una parte sembrava quasi sollevato della cosa, a dire il vero…”

E perché hai faxato a loro?” domandò Danny nervosamente.

I lunghi secondi di silenzio vennero rotti da Steve, che si era alzato in piedi con i fogli in mano: “Pare che sia consulente a tempo pieno del dipartimento da quando la Rainer di Cascade gli diede il benservito dopo la conferenza stampa per la dichiarazione, e che abbia lavorato da loro part-time per i quasi quattro anni precedenti. Come partner del detective James Ellison.”

Altri lunghissimi istanti di assordante silenzio, con il cuore di Danny che batteva forsennatamente nel petto.

Accidenti…

Diciotto mesi trascorsi in Perù nelle jungle dopo che l’elicottero militare su cui lui e la sua unità viaggiavano era precipitato, lasciandolo unico sopravvissuto. Ranger pluridecorato e detective stimato e conosciuto. Come lui e Sandburg si siano conosciuti questo il capitano Banks non me lo ha detto ma lo stato civile di entrambi è cambiato l’anno passato, quando si sono sposati in Canada, a Toronto.” Kono sembrava veramente dispiaciuta della piega che avevano preso gli eventi.

Sono riuscita a parlare con Ellison…” pigolò lei: “Ha detto che raggiungerà Honolulu col primo volo disponibile. A quanto pare, Sandburg manca da casa da almeno tre giorni…”

Cosa significa Enquiri?” chiese il biondo interrompendola.

S-Si, è vero… Beh, Ellison sembrava spaventato quando gliela ho riferita, mi ha chiesto se sapevo della dissertazione e io ho risposto di sì, mi ha detto dove trovarla poi ha chiuso la comunicazione. E’… E’ incredibile…” balbettò lei ancora stupefatta, mostrando ad entrambi la riga corrispondente dei fogli fittamente scritti: “Per i Chopec, è una parola che designa la Sentinella, è il nome proprio dell’attuale Sentinella della tribù, un guerriero dotato di sensi ipersviluppati. C’è anche un’altra figura, su cui Sandburg sembra essersi concentrato particolarmente. Quella della Guida della Sentinella.”

Nella stanza sembrava essere calato il gelo ma Kono non si diede per vinta.

La Guida è colei o colui che si occupa di aiutare la Sentinella a gestire i sensi, a fare in modo che vengano utilizzati nel modo corretto.”

Che impressione ti ha dato Ellison?” domandò Steve bruscamente.

Sembrava preoccupato, molto preoccupato. Quando ha risposto al telefono mi ha subito chiesto se Sandburg stesse bene. Io ho risposto come potevo ma non avevo granchè da dirgli, purtroppo… Se tutto va bene, dovrebbe arrivare col volo della sera da Seattle.” Kono cominciò a raccogliere i suoi fogli mentre concludeva il suo rapporto, lasciando che Steve la aiutasse mentre Danny, con lo sguardo perso nel vuoto, non sapeva esattamente come sentirsi.

Prima di uscire, però, la giovane cinese si fermò a guardare entrambi per parecchi secondi, poi si decise ad aprire bocca: “Io non so voi, ma dalla voce che aveva, sono certa che non c’entri nulla con ciò che è accaduto.”

Dopodichè, uscì.

Dal momento in cui la loro giovane collega ebbe varcato la porta, gli altri due ufficiali rimasero in silenzio a lungo, silenzio rotto unicamente dai loro respiri sottili e concentrati.

Poi, Steve s'alzò, con espressione indecifrabile, e imitò Kono, lasciando Danny solo, coi suoi pensieri, e tormentato da quei due occhi azzurri che, solo in quel momento, si era accorto che gli stavano chiedendo disperatamente aiuto.

§§§

Nello stesso momento, a più di 4500 e rotti chilometri di distanza dal caldo sole dell'isola tropicale, in una città piovosa praticamente tutto l'anno e fredda oltremodo, il cui nome stesso era foriero di umidità, in un loft semideserto e disordinato all'inverosimile, un semplice trolley da viaggio era abbandonato nel mezzo del soppalco, mentre il suo proprietario, che frugava nell'armadio, veniva sorvegliato a vista da una massiccia figura dai capelli corti in agguato sulle scale che portavano lassù.

Jim, calmati.” lo rimbeccò una voce severa, mentre la sagoma si chinava a raccogliere una vecchia tuta da jogging decisamente troppo piccola per essere indossata dall'uomo intento a frugare nel guardaroba: “Vedrai che questa storia si sistemerà per il meglio.”

Nella semioscurità di quella che senza dubbio era una camera da letto, malgrado il letto stesso fosse sommerso di vestiti, carte, vecchi indumenti inutilizzati e chissà cos'altro, gli occhi del responsabile di quella confusione dardeggiarono furenti e preoccupati allo stesso tempo sull'altro: “No, Simon. Blair sparisce senza dare la minima notizia di sé per tre giorni e ruba una macchina a un poliziotto ad Honolulu, che ha tra parentesi aggredito con una pistola; non credo che – stare calmo – rientri tra le mie priorità al momento.” sbottò irritato.

Potrebbe non essere Sandburg, ci hai pensato?”

Simon! Quella donna lo ha descritto, ci sono poche persone al mondo che oserebbero farsi vedere in pubblico con dei gilè di lana andina, a Maggio e alle Hawaii. L'hai sentita, no? E hai sentito quella parola, no?” concluse in un sussurro.

Certo che l'aveva sentita, si ritrovò a pensare il capitano, aiutando il detective a chiudere il trolley: diamine, era difficile scordarsi certe parole, e soprattutto certi fatti come un manipolo di guerrieri indigeni a piede libero per Cascade e uno sciamano cadavere al piano di sotto.

E' senza dubbio Blair...” borbottò Jim Ellison, afferrando la propria giacca abbandonata sulla sedia accanto alla scala e seguendo il proprio capitano giù per le scale e osservando di sfuggita, pur se teneramente, l'anello che esibiva sull'anulare sinistro.

Capisci perchè devo andare laggiù, Simon?” concluse, mentre chiudeva le porte a vetri sul fondo dell'appartamento: “Devo capire in che razza di guaio si sia cacciato e cercare a tutti i costi di tirarlo fuori.” E sperare che non sia troppo tardi.

Sospirando, Simon Banks precedette il detective nel corridoio del palazzo, aspettando pazientemente che egli chiudesse la porta a doppia mandata prima di strappargli di mano il bagaglio e scendere a passo spedito giù per le scale: “Non ti sto impedendo di partire. Diamine, Jim. Conosco il ragazzino da almeno dieci anni, sono stato il suo testimone di matrimonio, il vostro testimone, ti ricordo. Se potessi, verrei con te, e questo lo sai. Solo ti chiedo di ragionare e di valutare le cose. Lo abbiamo cercato, Dio solo sa quanto lo abbiamo cercato, abbiamo frugato praticamente tutto lo Stato di Washington nel giro di due giorni! E ora, salta fuori che si trova alle Hawaii! Cerca di essere obiettivo e soprattutto di fare attenzione.”

Ellison respirò a fondo mentre entrambi uscivano dal portone: “Cosa dovrei fare? Eh, Simon? Lasciare Blair laggiù, invischiato in chissà quali guai perchè chiunque abbia chiamato è sospetto?” borbottò con tono non poco irritato, “Non ti sto chiedendo questo.” sospirò Banks, caricando la valigia nel portabagagli, “Non te lo chiederei mai, lo sai. Voglio solo essere certo che non stiano usando Blair come scusa per attirarti laggiù. Continueremo a fare ricerche su questa fantomatica Five-0 ma tu prometti che ti renderai rintracciabile e reperibile in ogni momento. Dico sul serio, Ellison.” lo rimbeccò con tono autoritario.

Seduto al posto del passeggero, Jim annuì: “Per quanto sarà possibile, manderò rapporti regolari.” concluse, chiudendosi in una sorta di mutismo mentre l'automobile, immettendosi cautamente nel traffico, imboccava la strada che conduceva verso l'aeroporto.

Passò più di un'ora prima che il detective, che la Sentinella, decidesse di rompere il silenzio. E lo fece solo quando venne annunciato il suo volo e l'imminente imbarco.

Riporterò Blair a casa, Simon. Fosse l'ultima cosa che faccio.”

§§§

Il volo della Hawaiian Airlines proveniente da Seattle è in arrivo sulla pista. Lo sbarco dei passeggeri è previsto tra undici minuti.”

La fredda voce metallica dell'altoparlante fece sobbalzare Steve, che si affrettò ad alzarsi dalla scomoda poltroncina della sala d'attesa e a unirsi alla fiumana di persone che si avviavano verso il Gate 54, quello riservato ai voli inter-isolani che provenivano dalla sponda del Pacifico del continente.

C'era parecchia gente, non certo uno spettacolo insolito per la stagione quanto piuttosto per l'orario.

Erano le 21 e si sarebbe aspettato più tranquillità, doveva ammetterlo.

Scrollando le spalle, si fece strada in mezzo alla folla, tenendo ben stretto tra le dita il cellulare nel caso la persona che stava aspettando lo chiamasse per darsi appuntamento, nella malaugurata ipotesi non si trovassero o non riuscissero a riconoscersi e incrociarsi.

Attese più o meno pazientemente gli otto minuti annunciati poco prima e, finalmente, cominciarono a sbucare dalla porta a vetri bombata i primi passeggeri, che si gettarono tra le braccia spalancate di amici, parenti, famiglie riunite.

E lui attendeva.

Fu l'ultimo ad arrivare, e il primo a risaltare vividamente tra centinaia di persone tutte uguali, tutte sorridenti.

Lui non sorrideva, più che altro stava sull'attenti, rigido e all'erta, quasi sospettoso di ciò che lo circondava.

Dimostrava a malapena i cinquant'anni che le informazioni gli avevano comunicato avesse, i capelli tagliati corti e leggermente ingrigiti, il corpo robusto e pronto a scattare.

Era senza dubbio un Ranger, anche se il servizio attivo lo aveva abbandonato da anni.

Certe cose non si perdono neppure col passare del tempo.

Steve si fece notare con un semplice gesto della mano, accorgendosi solo nell'averlo di fronte di altri piccoli particolari, la camicia stropicciata che gli copriva il busto, i pantaloni conciati allo stesso modo e l'anello all'anulare.

Si morse un labbro ma cercò di mostrarsi accomodante e ospitale.

Benvenuto alle Hawaii.” lo salutò, tendendogli la mano: “Io sono il comandante Steve McGarrett, capo della Five-0.”si presentò.

Detective James Ellison.” replicò l'altro con tono monocorde, stringendogliela con inusitata forza.

In condizioni normali, dopo un viaggio pur se non lungo, sicuramente snervante, le chiederei se vuole essere accompagnato in albergo. Ma sono sicuro che le sue priorità sono altre.” azzardò Steve, esultando dentro di sé nel vederlo rilassarsi un poco alle sue parole, sapeva cosa voleva dire l'ansia dell'attesa.

Grazie.” rispose Ellison, tirandosi dietro il trolley: “Una volta arrivati all'HQ la ragguaglieremo in merito a ciò che sappiamo. Da lì, partiranno le indagini.” aggiunse Steve, precedendolo all'esterno del complesso aeroportuale e conducendolo con sicurezza verso il parcheggio.

Mezz'ora e tanto silenzio dopo, l'automobile scaricò ambedue davanti all'edificio che ospitava la base operativa della Five-0.
 

§§§

NOTE AL PROLOGO:

E' un crossover un po' azzardato, ne convengo, e spero di renderlo bene come desidero e come è nelle mie intenzioni. Per chi è pratico di ambedue le serie, premetto che infilerò indistintamente, con ruoli più o meno importanti, sia i membri della squadra di Simon sia personaggi minori comparsi in H50. Per chi non è pratico dei personaggi, soprattutto di The Sentinel, invito a mandarmi PM vari con tutte le domande che vi passano per la mente, sarò ben lieta di rispondere. Ah, i pairing sono ovviamente quelli classici (Danny/Steve, Jim/Blair), con l'aggravante, come si evince da questo capitolo, del matrimonio tra la Sentinella e la Guida e una relazione più o meno stabile tra Danny e Steve. Con questo, credo di aver detto tutto.

Grazie per l'attenzione.

   
 
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