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Autore: peralis    24/09/2012    3 recensioni
Che cosa succederebbe se mettessimo Teresa Lisbon su una spiaggia di SanFrancisco al tramonto e ci aggiungessimo un Patrick Jane in vena romantica?...Leggiamo e scopriamolo
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola one shot totalmente Jisbon. La prospettiva ad una quinta stagione piena di colpi di scena mi ha fatto desiderare di scrivere una storia romantica fra i due.Niente di speciale, giusto per passare il tempo mentre aspetto che la mia musa mi dia più idee per Coma, buona lettura.

 

****************

 

 

 

Teresa era seduta sulla sabbia che assaporava la brezza lieve della baia di San Francisco. In lontananza si poteva vedere il Golden Gate bridge in tutta la sua imponenza. 

Il caso che aveva portato il suo team a San Francisco era chiuso ed ora lei si stava godendo un po di pace dopo l'orrore di quel delitto insensato. E pace anche da quel combina guai del suo affascinante consulente.

Lo aveva mandato a casa dopo che, al chiudersi del caso, si era messo nei guai con la SFPD. Qualcosa a proposito di insulti al capitano della squadra. A lei non interessava, francamente il capitano era un arrogante sciovinista e si era meritato il trattamento di Jane. Pensò che dopo gli insulti velenosi di Jane quell'uomo avrebbe cantato con il coro delle voci bianche per un paio di settimane.

 

Quel uomo biondo e riccioluto come un cherubino si era trasferito perennemente nel profondo del suo cuore, per non parlare della poltrona nel suo ufficio.

La mattina arrivava in ufficio e appena apriva la porta a vetri che portava il suo nome se lo ritrovava davanti con una tazza di caffè ed un sorrisone, entrambi fumanti.

Quel sorriso che le toglieva il fiato e quegli occhi blu cielo che le facevano tremare le ginocchia l'avevano accompagnata in più di un sogno da quando erano ritornati da Vegas.

Non che non lo avesse mai sognato prima, anzi, ma negli ultimi tempi i sogni si erano fatti pericolosamente intimi, vertiginosamente intimi.

Più di una volta aveva sognato le sue mani grandi e dolci accarezzarle la pelle nuda della schiena e le labbra rosa baciarle il viso prima di fare l'amore. Al solo ricordo Lisbon arrossiva.

 

Era così immersa nei suoi pensieri che non si era accorta del passare inesorabile del tempo. La gente se ne stava pian piano andando via e le linee rosa ed arancioni che coloravano il mare ed il cielo si facevano sempre più sottili davanti ai suoi occhi.

Si portò le ginocchia al petto e si strinse in un abbraccio. 

I sentimenti che provava per Jane erano al dir poco confusi. C'erano dei giorni in cui lo avrebbe volentieri scuoiato vivo. Poi c'erano i giorni in cui lo avrebbe abbracciato e portato a casa per averne cura come se fosse un cucciolo sperduto. Per non parlare di quei momenti in cui lo avrebbe sbattuto sul divano e lo avrebbe praticamente divorato di baci, per non dir altro.

Tutti quei pensieri le facevano girare la testa. Era un miracolo che riusciva ad essere professionale con quell'uomo.

 

Davanti a lei vide una coppia che camminava tenendosi per mano. Ogni tanto lui le baciava la mano e lei gli si stringeva sempre di più alla vita.

Odiava la sensazione che provava quando vedeva le coppiette sbaciucchiarsi. Odiava essere gelosa. La cosa le faceva ricordare che era sola nella vita anche se quel posto speciale nel suo cuore era già occupato da quel pazzo di Patrick Jane. Che razza di vita romantica avrebbero mai potuto vivere assieme? Lui un lunatico votato alla vendetta e lei una perfezionista armata fino ai denti. Il sesso sarebbe stato a dir poco fantastico.

 

D'improvviso sentí l'odore di zucchero e crema e si ritrovò a fissare l'inconfondibile figura di un cannolo siciliano.

 

"Lisbon…sai che in San Francisco c'è la miglior pasticceria italiana in California. Se mi dici a che stavi pensando ti lascio assaggiare questo divino esempio di alta pasticceria siciliana…Che ne dici agente?" 

 

"Jane non ti avevo detto di andare a casa?"

 

"Un altra gomma bucata…Devo dire che non è stato facile trovarti. Per fortuna Cho è un gran chiacchierone. L'ho chiamato e gli ho detto che avevo bisogno di un passaggio e lui mi ha detto dove trovarti."

Detto quello Jane si sedette di fianco a Lisbon. Tirò un lungo sospiro e chiuse gli occhi per un attimo.

"E per tutto questo che SanFrancisco è rinomata come una delle città più romantiche al mondo. Questo tramonto è spettacolare."

Si girò piano a fissare Lisbon che contemplava anche lei il cielo di fronte a loro.

 

"Allora se io ti dico a cosa stavo pensando posso avere i cannolo?"

 

"Be non tutto dai." disse Patrick sorridendole. Stava facendo molta fatica a trattnersi dal baciare quelle labbra piene che gli stavano spietatamente sorridendo.

 

Deglutì pesantemente e si voltò dall'altra parte per nascondere il suo imbarazzo a Lisbon.

Purtroppo per lui era troppo tardi. Il sorriso di lei si fece sornione e la realizzazione che Jane fosse imbarazzato la fece sentire in controllo, almeno per un attimo prima di accorgersi della ragione di quell'imbarazzo."

Non poteva negare che avrebbe volentieri lasciato quell'uomo farle quello che voleva in quel momento e per un secondo considerò la possibilità di iniziare la cosa.

Si fissarono per quello che sembrarono ore. Lisbon posò il viso sule sue ginocchia e chiuse lievemente gli occhi.

 

"Stavo pensando che a te sarebbe piaciuto molto questo tramonto e che la prossima volta che ci saremmo trovati in SanFrancisco ti avrei fatto venire qui con me."

 

L'uomo, rimase immobile per qualche secondo e preso da uno strano coraggio posò un lieve bacio sulle labbra di lei.

Il tempo si fermò, i rumori cessarono ed il cuore di Lisbon era la punto di scoppiarle nel petto.

Le sue labbra sapevano di zucchero ed erano soffici come la seta. Teresa Lisbon era cotta al puntino.

 

"Vuoi  ancora il cannolo, Teresa?"

 

"Patrick Jane sei incorreggibile."rispose lei sentendo le sue guance accendersi di un vistoso rosso.

 

"Teresa Lisbon, sono scioccato…io parlavo di questo di cannolo" e le portò la fragrante pasta alla bocca.

 

"O Jane smettila di fare il finto tonto." e diede un grosso morso al decadente dessert.

 

Jane le si avvicinò di nuovo e le diede un altro bacio e un altro ancora che lei ricambiò dolcemente.

Lui si alzò e la invitò a fare lo stesso. Si tolsero scarpe e calze e si avviarono verso il bagnasciuga. La sensazione dell'acqua fredda su i piedi nudi li fece saltare all'indietro per poi ritornare ad assaporarne la freschezza. Lei intrecciò le dita con quelle di lui. Lui si portò la mano di lei alle labbra e le baciò ogni dito, dolcemente, lentamente.

Lei gli mise un braccio attorno alla vita e gli poggiò la testa sul petto.

 

"Qui, fra le tue braccia, posso vivere. Non ti lascio mai più Teresa, mai più."

 

Per quella sera la vendetta e la dedizione al lavoro sarebbero state messe da parte per dar posto ad un po d'amore e forse alla promessa di un futuro per entrambi.

   
 
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