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Autore: Najara    24/09/2012    7 recensioni
Santana è tesa, ha qualcosa di molto importante da dire a Brittany.
Brittany è preoccupata perché Santana è strana.
“Mi hai detto una bugia?” Le chiese lei era perplessa e ferita.
Doveva pensare, perché la ragazza di cui più si fidava al mondo l’aveva appena fatta stare male. La persona a cui aveva consegnato il proprio cuore l’aveva ferita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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One shot

One shot! Come da programma! ;-)

Buona lettura!

 

 

Tradire

 

 

“Dobbiamo parlare…” Brittany sentì un brivido lungo la schiena, Santana era strana da un po’ di giorni, sembrava sempre persa nei suoi pensieri e si era dimenticata già due volte di chiamarla prima che andassero a dormire. Lei non lo dimenticava mai! E ora quello, parlare, certo lo facevano spesso, ma non il parlare che prevedeva quel tono serio e soprattutto quel volto.

Santana era sdraiata sul suo letto, a pancia in giù, non la guardava, invece passava la mano sulle tacche che lei aveva inciso nel legno.

“Brittany…” Iniziò, ma lei non la lasciò parlare, si alzò dal letto e le si inginocchiò davanti,

“San ti va di fare il bagno assieme?” Santana alzò finalmente gli occhi su di lei e Brittany la vide sorridere, si alzò e le tese la mano, ma la ragazza scosse la testa,

“No BriBri… devo dirti una cosa importate…”

E non me la puoi dire dopo?” La chiese lei sempre più preoccupata, mai Santana aveva rifiutato di fare il bagno con lei, mai neppure quando era arrivata a casa sua e la ragazza era appena uscita dalla doccia!

“No… è difficile per me, Brittany, per favore siediti e ascolta. Obbedì, perché non poteva fare altro, Santana prese un profondo respiro e poi alzò la testa guardandola, “Sai quando stavi con Artie?” Lei annuì,

“Sì” aggiunse, poi le prese le mani, aveva bisogno di sentire la sua stretta. Santana non la deluse, le loro dita si intrecciarono e la ragazza sospirò di nuovo,

“Ecco io ti ho detto che quello che facevamo…”

“Non era tradire perché…” Iniziò lei ma Santana la interrupe,

E invece lo è!” Lo disse con rabbia e lei ne rimase sorpresa, Santana non parlava mai con quel tono, non a lei almeno, “Mi dispiace…” Disse subito la ragazza, “E’ solo che non voglio che tu stia con nessun uomo, non voglio che tu mi tradisca!” Brittany era alquanto confusa, Santana le aveva assicurato che lei non stava tradendo Artie e invece ora, con le lacrime agli occhi, le diceva che non voleva che lei la tradisse con un uomo…

Ma non posso tradirti con un uomo! Me lo hai detto tu perché è tutto diverso e…”

“Io ti volevo, volevo che fossi mia, così ti ho detto una bugia, ma…”

“Mi hai detto una bugia?” Le chiese lei era perplessa e ferita, la ragazza aveva gli occhi pieni di lacrime e le strinse le mani,

“Io… sì…” Brittany allontanò le mani dalle sue e distolse gli occhi da quelli di Santana,

“Credo… credo di aver bisogno di pensare…”,

Brit… io… mi dispiace tanto!” Lei la guardava, guardava le lacrime che le rotolavano lungo il viso,

“Va bene… ma io devo pensare ora” Vide che la ragazza annuiva,

“Sì, certo, hai ragione, ora vado…” Si alzò dal letto e raggiunse la porta della camera, poi in un ripensamento si volto e la strinse, rapidamente, ma con intensità. La lasciò andare e si allontanò senza voltarsi più.

Brittany la sentì salutare i suoi genitori, poi udì la porta chiudersi.

Doveva pensare, perché la ragazza di cui più si fidava al mondo l’aveva appena fatta stare male. La persona a cui aveva consegnato il proprio cuore l’aveva ferita.

 

Santana fuggì dalla casa di Brittany con il cuore che sembrava pesare più del doppio. L’aveva ferita, lo sapeva, l’aveva letto nei suoi chiari e fiduciosi occhi blu. E se non avesse più voluto stare con lei? E se avesse deciso di tornare da Artie o da qualsiasi altro ragazzo?

Era stata una stupida! Non avrebbe dovuto dirglielo! Scosse la testa, no, aveva dovuto, lo aveva capito quando l’aveva vista ridere insieme a Puck, era successo una settimana prima e da allora aveva avuto continuamente paura, non poteva sopportare l’idea che la ragazza la tradisse, e per colpa sua lo avrebbe fatto senza neanche sapere che quello era tradimento!

Santana raggiunse camera sua e sbatté la porta della sua stanza, si guardò attorno, lì tutto parlava di Brittany, dai disegni che la ragazza le aveva fatto e che lei aveva appeso al muro agli abiti che aveva lasciato un po’ ovunque sostenendo che così avrebbe potuto rimanere da lei tutte le volte che voleva. Si gettò sul letto e da sotto il cuscino vide spuntare il pigiamino che la ragazza indossava quando dormiva da lei. Lo prese aspirando il profumo della ragazza. In un moto deciso schizzò verso il telefono, doveva parlarle! Compose il numero poi si rese conto che non poteva, la ragazza le aveva chiesto del tempo e lei non poteva negarglielo, non dopo quello che aveva fatto.

Forse sarebbe stato meglio non mentirgli affatto, ma… ma lei la voleva! L’aveva sempre voluta, era stata disposta anche a dividerla con Artie, sapendo che avrebbe capito che solo lei, Santana, era la persona giusta per lei! Ora però non ne era più tanto sicura, l’amava, di questo non dubitava, ma era la persona giusta? Lei la meritava? Quante volte aveva approfittato della sua innocenza? Non aveva fatto la stessa cosa quando l’aveva voluta nelle Note Moleste?

Santana saltò cena, malgrado le proteste di sua madre, ma non avrebbe potuto mangiare neanche i grissini che amava tanto, il suo stomaco era chiuso, attanagliato dal terrore.

Aspettò fino a ben oltre mezzanotte, guardando fissa il telefono, ma nulla, per la prima volta da anni non diede la buona notte a Brittany, per la prima volta da anni, la sua non fu l’ultima voce che udiva prima di addormentarsi.

 

Brittany arrivò a scuola e rimase un attimo interdetta, era curioso quanto fossero ampie le porte ora che non aveva qualcuno accanto a lei mentre le attraversava. Passeggiò per i corridoi e raggiunse gli armadietti, accanto al suo quello di Santana, mentre lo sfiorava con le dita ripensò a quante cose importanti erano successe proprio lì. Lì, Santana le aveva detto che l’amava.

Sospirò,

“Cos’è che ti fa sospirare a quel modo?” La voce cinguettante di Rachel la fece sobbalzare, “Dov’è la linguaccia che ti porti sempre dietro?” Brittany la guardò confusa e lei si spiegò, “Dov’è Santana?”, Sul viso di Brittany si dipinse il dispiacere e Rachel corrugò la fronte,

“Ti chiederei se avete litigato, ma è impossibile, voi non litigate mai, sta male?”,

“Ecco…” Si interruppe, non sapeva se dirgli tutto, era quasi sicura che Santana si sarebbe arrabbiata, era così gelosa della loro intimità… però c’era una cosa che la tormentava così chiese,

“Rachel, cosa vuol dire manipolare? Perché io credevo una cosa… ma forse mi sbagliavo… e lo chiederei a Santana ma… ecco…”

“Manipolare? Beh significa sfruttare il proprio ascendete su una persona per fargli fare quello che si vuole…” Mentre parlava la ragazza sembrò capire qualcosa perché sgranò gli occhi e chiese, “Chi ti ha detto questa parola?”

Artie, l’anno scorso, diceva che Santana mi manipolava e io gli ho detto che era vero, perché pensavo si riferisse…” Rachel arrossì e alzò le mani,

“Ferma! Ho afferrato a pieno il concetto!” Brittany la guardò in attesa e la ragazza sembrò riflettere poi disse, “Sai abbiamo tutti i nostri desideri e per raggiungerli a volte siamo disposti a fare qualsiasi cosa… manipolare le persone è uno dei metodi…” Fece una smorfia poi si strinse nelle spalle, “Non è una bella cosa, ma se penso a Santana…” E fece una seconda smorfia “Credo che la sua si potrebbe definire una manipolazione a fin di bene, lei ti ama, ed è così chiaro che l’ha capito persino Finn!” Fece una faccia alquanto eloquente poi continuò, “E tu la ami, quindi, beh non voleva farti del male, solo non sapeva cos’altro fare, ed era disposta a tutto pur di averti. Forse non ha fatto bene, forse non era nel giusto, ma in amore si è spesso sciocchi e poi… tutto vale in amore e in guerra!”. Brittany non aveva afferrato tutto ma annuì perché sentiva che la ragazza aveva ragione, perché di una cosa era sicura, Santana l’amava e lei la ricambiava.

 

Non aveva voglia di andare a scuola eppure dovette trattenersi dal correre nel cortile, aveva bisogno di vederla aveva bisogno del suo sorriso, di sentire la sua mano stringere la sua. Era davanti agli armadietti, i loro armadietti e parlava con Rachel, per la prima volta non fu irritata nel vedere la Berry, non le importava di lei, non ora che aveva finalmente davanti agli occhi Brittany. Poteva essere che fosse diventata più bella durante la notte? Il suo cuore batteva veloce, ricordava quando le aveva detto che l’amava, non aveva battuto meno in fretta.

Si avvicinò lentamente e Brittany la vide. Era sempre stato così per tutte e due, avevano una specie di sesto sento, il Brit-radar così chiamava il proprio, riuscivano sempre a trovarsi, anche in mezzo alla folla, riuscivano sempre a sapere quando l’altra entrava in una stanza, anche se erano di spalle alla porta.

“Ciao…” Le disse, Rachel passò lo sguardo da una all’altra perplessa,

“Bene io vado… ciao…” La ignorarono, si stavano guardando, si stavano leggendo.

“Ti amo Brit…” Le disse, forse non era giusto ma…

“Mi hai ferita.” Le rispose lei e Santana tremò, Brittany non aveva ancora sorriso,

“Mi dispiace, non ti mentirò mai più, io te lo prometto!”

“Non è per quello, cioè, quello non è stato carino, ma tutto vale in amore e in guerra…” Santana sbatté le palpebre perplessa, non era per quello? E poi da dove usciva fuori quella banalità sull’amore e la guerra, chi gliel’aveva potuta propinare?

“Non sei arrabbiata con me per la bugia?” Chiese accantonando l’altra questione,

“No”, Va bene cosa aveva fatto per meritarsi la privazione del sorriso per cui viveva?

“Brittany… cosa…” Iniziò ma la ragazza aveva incrociato le braccia,

Se tu mi amassi come dici, non sospetteresti di me!” Le disse poi si allontanò lasciandola lì, a bocca aperta. Improvvisamente capì, sì le aveva mentito, sì l’aveva manipolata e non era stato bello, ma aveva fatto di peggio, non aveva avuto fiducia in lei, l’aveva vista ridere, una volta, con Puck e aveva subito pensato che la tradisse. E ovviamente la ragazza l’aveva capito in meno di un secondo, perché Brittany le leggeva dentro. Si morse un labbro, perché mai lei doveva essere così stupida?

 

Brittany scese nel capanno degli attrezzi di suo padre e vi rovistò a lungo, quando ebbe trovato quello che cercava tornò in camera sua. Poi con una certa soddisfazione usò l’attrezzo per cancellarla via.

 

La mamma di Brittany le aprì la porta con un sorriso,

“Brittany è in camera sua…” Santana iniziò a salire le scale quando la donna aggiunse, “Fai attenzione, non so cosa stia combinando, ma sembrava in vena distruttiva!” Lei rise, ma Santana non la imitò, sentiva dei brividi correrle lungo la schiena.

Salì le scale con una lentezza esasperante, lei che di solito le saliva a due a due per arrivare più in fretta da Brittany.

Aprì la porta, la ragazza era seduta sul materasso e passava la mano lungo il legno ai piedi del suo letto.

“Ciao…” La ragazza alzò la testa nel sentirla,

“Ciao” Le disse forse un po’ troppo secca,

“Sei ancora arrabbiata?” Le chiese Santana come se la sua freddezza non fosse già un chiaro segnale,

“Un po’” Le rispose lei e Santana sentì il suo cuore alleggerirsi ma la ragazza non aveva finito, “Lo sai perché ho lasciato Artie?” Santana fece una smorfia, non ne avevano mai parlato dopo la volta che Brittany era venuta in lacrime da lei, non era un argomento che Santana amava, era stato un brutto periodo e lei lo voleva archiviare,

“Perché lui ha detto che eri stupida…” Brittany scosse la testa sorprendendola,

“No, non è per quello, lui lo crede, ma non è così. Santana era in piedi davanti alla porta fece un passo avanti, ma incrociando gli occhi feriti di Brittany si immobilizzò di nuovo.

“Sai cosa mi ha detto?” Non la lasciò rispondere invece disse, “Ha detto che tu eri cattiva, che mi manipolavi…” Santana trangugiò a vuoto, Artie aveva ragione, lei era una brutta persona, “Lui si sbagliava e io gliel’ho detto, gli ho detto che non sei una persona cattiva.” A quel punto doveva essersi presa della stupida, comprese Santana per la prima volta. Non disse niente però, Brittany aveva ancora qualcosa da dirle, “Io… credo che volessi solo un motivo per lasciarlo, perché volevo solo te, anche quando tu non mi volevi…” Santana aprì la bocca per dirle che non c’era mai stato quel tempo, che lei la amava da quando l’aveva vista con le sue due treccine bionde, entrare nell’asilo, il primo giorno di scuola, ma Brittany ancora una volta non la lasciò parlare,

“Io posso anche non capire alcune cose, ma lo sapevo cosa stavo facendo quando stavo con Artie e pensavo solo a te. Io Santana voglio solo te e non mi importa della definizione di tradire, nessun altro potrà mai piacermi, non in quel senso almeno. Perché io ho te e mi basta.” Santana sentiva le lacrime scivolarle lungo il viso, non vi bado, invece corse verso Brittany che la accolse tra le braccia stringendola. Quando alzò lo sguardo per incrociarne gli occhi notò che anche i suoi erano umidi.

“Ti amo San non devi mai dubitare di questo, mai!” Le ordinò prima di baciarla dolcemente.

 

Santana era sdraiata sul letto, Brittany dormiva ora, i capelli erano l’unica cosa che la copriva e lei osservò il suo corpo illuminato solo dal debole chiarore proveniente dalla luna sorta alcune ore prima. Sul suo volto c’era ancora l’accenno di un sorriso. Le passò delicatamente la mano sulla spalla e la sentì sospirare, fu sul punto di svegliarla, la desiderava ancora, malgrado le lunghe ore in cui si erano dedicate una all’altra.

Si trattenne e invece si alzò per prendere un bicchiere d’acqua, sapeva che Brittany avrebbe avuto sete, si svegliava sempre per la sete di notte e quella sera erano state troppo impegnate per preparare il solito bicchiere. Mentre passava vicino al letto notò un particolare, solo allora ricordò come la mano di Brittany avesse accarezzato quel pezzo di legno per tutto il tempo in cui avevano parlato, o meglio in cui Brittany aveva parlato e lei ascoltato. Lì dove prima c’erano una lunga fila di incisioni, indicanti tutti gli amanti di Brittany ora c’era solo il legno liscio e una scritta: SAN.

 

 

 

Note

 

Piaciuta?

Era da un bel po’ che consideravo necessaria una bella confessione di Santana sull’argomento tradire. Perché ok la teoria del: non tradisci perché io sono una ragazza, andava bene quando Brittany stava con Artie, ma poi quando le cose cambiano la “genialata” diventa piuttosto scomoda!

Quindi ecco fatto! ;-)

Piaciuta Rachel? Per una volta niente Quinn perché mi sembrava più nelle corde della Berry

Grazie a tutti perché se già scegliete di leggerla tra tutte quelle che vengono pubblicate per me è già un complimento!!

Ciao ciao

 

 

  
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