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Autore: LyraB    25/09/2012    3 recensioni
Che non fosse bellissima lo sapeva, ma Mira era certa di avere così tante qualità da essere certa che non sarebbe rimasta sola per sempre.
Sì, forse era noiosa, timida, magari non molto spiritosa… ma era anche una persona gentile e premurosa, che si preoccupava tanto per gli altri. Poteva il suo aspetto non molto appariscente impedirle di trovare qualcuno che notasse il suo animo gentile?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 7, rosa




Il viaggio di ritorno fu la cosa più terribile che Mira avesse mai provato nella sua vita: per non venire allontanata da Luke, era lei a stargli il più lontano possibile; non voleva nemmeno guardare in faccia Viridian e ogni volta che un mantello blu entrava nel suo campo visivo faceva finta di dormire o si dedicava a qualche occupazione impegnativa. D'altronde pareva che Viridian non avesse più bisogno di lei: da quando Arianna era tornata la ragazzina graziosa e interessante di sempre il giovane pareva non avere occhi che per lei e le loro risate echeggiavano continuamente nella foresta.
Mira non riusciva nemmeno a stare ancora con Arianna e Olimpia, perchè vedere i loro volti dall'ovale perfetto, i loro denti bianchi come perle, le loro mani morbide e affusolate le ricordava che lei era tornata ad essere mediocre e insignificante.
"Non si è mai contenti di quello che si ha, è proprio vero." Si ritrovò a pensare un giorno. "Ero brutta e ho desiderato essere bella. Mentre ero bella non facevo che rimpiangere la mia condizione di mediocrità e adesso che l'ho ottenuta non riesco ad accettarlo."
I suoi foschi pensieri la rendevano cupa e di malumore, tanto che era difficile che qualcuno le si avvicinasse per tenerle compagnia. Solo Adam, di tanto in tanto, le chiedeva qualche consiglio sulla strada o faceva qualche inutile commento sul bosco attorno a loro.
Non che Mira cercasse la sua compagnia: in effetti preferiva stare per conto suo. Dopo essere stata al centro dell'attenzione per qualche settimana non sapeva più come comportarsi: se avesse continuato ad essere leziosa e spiritosa la gente l'avrebbe presa in giro, dicendo che era una ragazza brutta che cercava di fare l'oca. Se invece era semplicemente sè stessa era tornata ad essere invisibile come era sempre stata.
Il momento peggiore era quando scendeva la sera: Mira cercava di addormentarsi subito per non passare la notte ad aspettare che Viridian passasse a chiamarla per scambiare due parole. Tanto sapeva che, ora che poteva avere chiunque attorno, il ragazzo non sarebbe di certo andato a chiamare una come lei.
La sua parentesi di favola si era conclusa in fretta... forse il fato le aveva voluto solo dare l'opportunità di baciare un ragazzo prima di diventare vecchia e sola.

Quando le mura azzurre di Marinia si stagliarono contro l'orizzonte, tutti emisero un sospiro di sollievo; Olimpia e Arianna corsero a perdifiato fino a riabbracciare i loro genitori.
- Madre! - Gridò Olimpia, gettandosi tra le braccia della regina.
- Siete tornate meravigliose come sempre. - Disse la regina.
- Sì, anche Mira è tornata quella di sempre. - Rispose Arianna.
La regina annuì soddisfatta e chiese a Luke e Adam un resoconto della missione, mentre le principesse e la loro dama di compagnia furono mandate nelle loro stanze a riposarsi. Quando arrivò nella sua camera, Olimpia passò una buona mezz'ora a pavoneggiarsi davanti allo specchio, felice di aver riottenuto tutta la sua bellezza, cinguettando sul fatto di quanto una cosa ti sembri molto più bella, dopo averla perduta e ritrovata.
Arianna invece sembrava cupa, seduta sul suo letto con il suo specchietto tra le mani.
- Dopo essere stata brutta ho capito cosa si prova ad esserlo. Voglio imparare a non far sentire nessuno inferiore a me solo perché sono bella. - Disse all'improvviso.
Mira si precipitò accanto alla principessa e l'abbracciò di slancio, commossa: la sua amica aveva colto da quella storia un insegnamento molto più grande di quello che aveva colto lei stessa, che aveva 'voluto' quell'avventura. Non si sarebbe mai aspettata tanta profondità, da una come Arianna.
In quel momento qualcuno bussò alla porta e Mira andò ad aprire.
- Il principe Wayne chiede di te, Mira. - Disse il paggio.
- Il principe Wayne? - Domandò Mira, scettica.
- Ti attende nel giardino. -
- Ma.. ma io non lo conosco nemmeno! -
Olimpia, alle sue spalle, rise allegramente.
- No, infatti. Ero io che parlavo con lui tutte le notti. - Replicò.
Mira si sentì offesa da quel commento senza capo né coda.
- Che sciocchezze vai dicendo? Non ho mai passato la notte a parlare con nessun principe, semmai quella che fa la svenevole con i ragazzi sei tu! - Rispose stizzita.
- Modera i toni, Mira! - La rimproverò Olimpia, severa. - E pensaci bene, prima di dire un'altra cattiveria del genere. Falsa, oltretutto. -
Mira rimase immobile, senza capire. Fu Arianna ad andarle in aiuto, sussurrando:
- Tu lo chiamavi Viridian. -
Il cuore di Mira mancò qualche battito e la ragazza si sentì avvampare.
- Oh, io non ci vado. - Esclamò.
-
Ha detto che non se ne andrà finchè non ti avrà parlato. - Rispose il servo.
- Che idiozia. - Replicò Mira, facendo per chiudere la porta.
- No, tu ci vai e ci parli. - Esclamò Olimpia, avvicinandosi con fare minaccioso. - Cerca di dirti qualcosa da quel giorno sulle montagne e tu sei riuscita ad evitarlo per un'intera settimana, non ti permetterò di andare avanti ancora con questo tuo stupido comportamento da bambina. -
- È più ostinato di te, se non vai da lui verrà lui da te. In un modo o nell'altro dovrete parlare. - Continuò Arianna.
- Ma io non... non so cosa dire! - Disse Mira, stringendo la mani l'una nell'altra e sentendo le guance roventi come tizzoni.
- Tu vai, le cose si sistemeranno da sole. Credimi, io lo so come funzionano queste cose. - Disse Olimpia con un sorriso malizioso.

Mira scese le scale del cortile con la netta sensazione di stare facendo qualcosa di completamente folle. Si era data il tempo per pettinarsi e cambiarsi d'abito, e ora i suoi capelli castani scivolavano sulla mussola dell'abito rosa che riservava ai giorni di festa. Non poteva essere bella, ma poteva almeno indossare qualcosa di bello.
Fece qualche passo nel giardino, ma non c'era nessuno ad aspettarla.
“Se ne sarà andato.” Pensò con un sospiro rassegnato.
- Sei arrivata, finalmente. Pensavo che sarei diventato vecchio su questo albero. - Disse una voce dalla pianta sopra di lei.
Mira non fece in tempo ad alzare gli occhi che un giovane balzò giù da un ramo e le atterrò davanti.
La ragazza lo fissò interdetta, rendendosi conto che non l'aveva mai guardato davvero da quando avevano lasciato il Picco Cristallo: Viridian - il principe Wayne - aveva un sorriso sincero e una folta chioma di capelli castani spettinati. Non era particolarmente bello e di certo non aveva l'aria seducente e affascinante di Luke... ma aveva gli occhi verdi più luminosi ed espressivi che Mira avesse mai visto. Rimase a fissarli, stupita e colpita da quanto fossero chiari e profondi al tempo stesso.
- È da una vita che cerco di parlarti, ma a quanto pare tu non vuoi avere più niente a che fare con me. -
- Non... non è vero. Sono qui. -
Wayne rimase fermo a guardarla per un lungo momento, poi le posò le mani sulle spalle, guardandola negli occhi con intensità.
- Perché non mi hai detto che sei una principessa, facendomi credere che sei solo una dama di compagnia? - Chiese.
- Perché così mi andava bene... e perché in fondo è quello che sono. - Replicò Mira, distogliendo gli occhi e fissando uno dei cespugli fioriti per evitare lo sguardo del principe.
- Tu sei una principessa, Mira. Ti ho vista al ballo al mio castello, due anni fa. Portavi un vestito color smeraldo e fiori tra i capelli, non hai ballato con nessuno e hai passato il tempo fuori sul balcone a guardare le stelle. Avrei voluto venire a parlarti, venire a conoscere quella ragazza così diversa da tutte le altre che affollavano la sala... ma temevo che tu mi avresti scacciato, perchè avevi l'aria di chi non cerca la compagnia di un uomo. Ho notato che non volevi farti notare e mi sono detto “accidenti, Wayne, una così è perfetta per te!”, ma non ho trovato il coraggio di venire da te. E quando mi sono accorto di amare la dama di compagnia semplice e sincera che si era preoccupata per me, che era andata oltre al mio aspetto fisico e che con me parlava di cose così grandi mi sono sentito colpevole nei confronti di quella graziosa principessa vestita di verde... ma ora che ti vedo mi accorgo che mi sono innamorato due volte della stessa persona. -
La mano di Wayne le sfiorò i capelli, facendo schizzare il cuore di Mira da qualche parte nella gola, impedendole di respirare. Sentiva gli occhi di Wayne che cercavano i suoi, ma si aggrappava disperatamente a quel cespuglio fiorito per impedirsi di ricambiare lo sguardo e rivelargli i suoi sentimenti.
- Ma io non sono… niente di speciale. Non sono nemmeno bella! -
- Tu sei speciale, e proprio per questo io mi sono innamorato di te. E penso che tu sia bellissima. Lo pensavo quel giorno alla festa, lo pensavo mentre parlavo con te e lo penso anche ora. Sei incantevole, Mira. Dico davvero. -
- Incan... che cosa? - Replicò Mira, perdendo la battaglia contro la sua forza di volontà e guardando Wayne negli occhi.
- Sei incantevole. - Ripetè il principe, sorridendo con gli occhi e con le labbra. - E ti devo confessare che quando ero cieco non capivo perché tu fossi così spaventata dal confronto con Arianna e Olimpia... e adesso che non lo sono più e che vi posso anche vedere in faccia... -
- Adesso mi capisci, vero? -
- Adesso lo capisco anche di meno. Sono loro a non reggere il confronto con te, lo capisci? Forse loro sono eleganti, sono alte, sono bionde, hanno vestiti pieni di perle, si sanno pettinare, profumare e truccare per apparire splendenti e scintillanti come le stelle dell'universo. Per loro ci sono decine di innamorati, sulla Terra. Ma per te, e per tutte le ragazze che come te vogliono che la gente veda la loro anima, e non il loro viso... per te non ci sono decine di innamorati, di questo te ne sei accorta. Per loro c'è solo un amore. L'unica persona che può guardare nei loro occhi e leggere la loro anima... quella persona è la persona giusta per loro. Non saranno semplicemente due innamorati: loro due si ameranno davvero. -
- E con questo cosa vuoi dire? - Disse Mira, alzando timidamente il viso verso di lui.
Wayne le prese il volto tra le mani e la guardò negli occhi, parlandole prima con lo sguardo limpido e sincero dei suoi occhi verdi che con le parole.
- Hai passato sedici anni ad aspettare la persona che potesse vedere la tua anima attraverso i tuoi occhi trasparenti. Non mollare adesso. Non metterti a costruire un'apparenza così evidente e appariscente che oscuri la luce che filtra dai tuoi occhi. -
Mira rimase immobile per un lunghissimo momento, con gli occhi fissi in quelli chiari e luminosi di Wayne.
Aveva amato ogni singolo istante in sua compagnia e lo avrebbe amato allo stesso modo anche se fosse rimasto mostruoso e terribile come sotto l'incantesimo che l'aveva trasformato... perché non c'era menzogna nei suoi occhi: anche se vuoti e ciechi erano sempre stati sinceri. Sembravano vederla più di quanto non la vedessero quelli di Luke, che si fermavano ai suoi ricci lucenti e alle sue labbra rosse.
Come sempre l'emozione la sopraffece e Mira non trovò niente di sensato da dire, così gettò le braccia al collo di Wayne.
Per tutta risposta, il principe la tirò contro di sé e la abbracciò stretta.
Mira sentì la morsa allo stomaco, il cuore iniziare a palpitare e la scossa elettrica, il tutto contemporaneamente. Ma ciononostante - o forse proprio per quello - si sentiva meravigliosamente. Non le era mai capitato di sentirsi in quel modo, nemmeno quando Luke la abbracciava. Era una sensazione diversa, indescrivibile e perfetta. Era come sentirsi completi dopo aver scoperto che si era imperfetti, come stare alla luce dopo essere stati tanto tempo al buio.
Una voce nella sua testa continuava a ripeterle che non ci sarebbe mai stato uno come lui, un altro che si fosse accorto di lei... nonostante lei fosse invisibile.
Gli alberi del giardino stormivano piano, il profumo dei fiori e della salsedine riempivano l'aria e nulla avrebbe potuto rovinare quel momento di perfezione.
Wayne la sciolse dall'abbraccio e la guardò di nuovo negli occhi. Mira si lasciò riempire dall'amore che poteva leggere nel suo sguardo si stupì per l'ennesima volta dello sguardo limpido dei suoi occhi chiari, sperando che lui potesse vedere lo stesso nei suoi.
Wayne si chinò e le posò un bacio sulle labbra: quel tocco leggero e gentile fu più intenso di qualunque bacio Mira avesse mai ricevuto e la principessa si ritrovò ad avvampare di nuovo.
Il principe si intenerì al suo imbarazzo e la strinse contro di sé, ridendo allegramente. Poi le le accarezzò le guance, sfiorandole le ciglia con un dito.
- Hai gli occhi più trasparenti che io abbia mai visto. - Sussurrò - E sei la più incantevole delle principesse. Non dimenticarlo mai. -


Poco lontano una donna dai lunghissimi capelli neri e dagli occhi color indaco osservava sorridendo la scena, nascosta da un cespuglio di lavanda in fiore.
- Guardate al cuore delle cose. Riuscirete sempre a vederne la bellezza. - Mormorò.
E in una nuvola di polvere d'argento, Viridia scomparve.
   
 
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