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Autore: Neremir    26/09/2012    1 recensioni
Cadence Sparrow ha per padre il famoso pirata e per migliore amica la figlia di Barbossa. Insieme stanno per partire per una nuova missione e devono reclutare la più stramba delle ciurme, come andrà a finire?
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Kayla Blake, che ha sempre recensito le mie storie....



Parlando di pirati, una delle prime cose che ci viene in mente è la figura di un uomo dagli stravaganti vestiti e l'inaudita ferocia, sbaglio? No, questa è la comune immagine che si ha di coloro che venivano definiti: bucanieri, corsari o terrore dei mari… ovviamente questo a seconda delle loro imprese.

Le loro abitudini e superstizioni sono le più disparate: si tratta di persone essenzialmente egocentriche e con eccessive manie di protagonismo; per questo, la tendenza che va per la maggiore, è quella di crearsi un modus operandi che li renda riconoscibili alle masse e li faccia entrare nella leggenda; ma di due cose che li riguardano possiamo essere certi: l'attaccamento per la propria nave e l'adorazione incontrastabile per il rum. Finché ci sono bottiglie colme, nessun pirata perderà mai il buon umore.

La lista di pirati conosciuti è piuttosto lunga ed in continuo aggiornamento, ma noi tutti ricordiamo che circa venticinque anni fa i nomi che scivolarono sulle nostre lingue più frequentemente erano due: Jack Sparrow ed Hector Blake detto "Barbossa".

Vorrei aver avuto l'ardito onore di descrivere le loro gesta, ma ahimè sono solo un misero cronista locale e all'epoca non ero che un bambino; così mi limiterò alla prima impresa delle figlie di questi due gentiluomini: il Capitano Cadence "Cady" Sparrow e il vice-capitano Kayla Blake. Per quanto riguarda l'esito della loro missione, sarò muto come un pirata gettato in pasto agli squali; come un bucaniere svenuto a causa del rum; come un'intera ciurma appesa alla forca; come…beh insomma avete capito!

 

"Capitano!" gridò Kayla Blake scorgendo la traballante figura di Cadence Sparrow sul molo di Tortuga.

 

"Mastro Blake!" farfugliò quest'ultima voltandosi. Poi socchiuse un occhio e fissò la donna con quella che si sarebbe potuta definire… un'espressione perplessa; almeno per chi apparteneva alla famiglia Sparrow. "Forse potrebbe calzare meglio nostromo o nostradonna… non saprei… comprendi?"

 

"Capitan Sparrow, se posso osare suggerirei vice-capitano" Kayla sorrise. Cadence Sparrow aveva preso fin troppo dal padre, ma la giovane vice-capitano la conosceva da troppo tempo per non apprezzare le sue qualità. Se non altro, non formulava frasi lunghe ed enigmatiche come il vecchio Jack.

 

"Ottimo suggerimento" Cady non si mosse dalla sua posizione e continuò a fissare con sguardo vacuo il suo vice.

 

Trascorse qualche minuto nel più assoluto silenzio. Nonostante fosse quasi sera, il viavai dal porto era incessante e il chiacchiericcio festaiolo delle locande nei dintorni era già piuttosto vivace; l'eterno scrosciare dell'acqua faceva da sottofondo alla frenetica vita di quel covo di pirati.

 

"Dirigiamoci a ‘La Balena balzante’, ho bisogno di rum!" esordì Cady dopo quel lungo silenzio.

 

Kayla sospirò, seguendola. "Capitano, posso chiedervi il motivo della vostra convocazione? Ho dovuto abbandonare mio padre e il vecchio Gibbs sulle coste dell'Argentina per raggiungervi. Davamo la caccia a degli indigeni che ci hanno derubato in porto e…"

 

"Basta così! La faccenda è più seria di quello che possiate immaginare. Da mesi sono stanziata su quest'isola, insieme a Jack. Lui è impegnato a godersi una specie di esilio dalle avventure piratesche, ma non dai piaceri che essa comporta, comprendi?" Cady afferrò il bavero della camicia di Kayla, che si affrettò ad annuire. "Ebbene, mastro Blake, in questi mesi ho scoperto che vicino alle coste della Nova Scotia, esiste un atollo semi sconosciuto, dove Davy Jones nascondeva i tesori requisiti alle navi di cui s'impadroniva. Nemmeno Will Turner sa della sua esistenza… a dire il vero è solo una leggenda, ma sono certa…" e qui gli occhi verde mare della donna si guardarono attorno circospetti, "che sia realtà e stiamo parlando di un tesoro di inestimabile valore: dobloni d'oro, pietre preziose e… perle!" A questa parola i suoi neri capelli si arricciarono dall'emozione.

 

"Ma… Capitano, non abbiamo mai tentato un'impresa da sole!" Obiettò l'altra. "Siamo sempre state al fianco dei nostri padri! Se non quella volta che abbiamo dovuto mettere in salvo la nave di mio padre!" Kayla si riferiva ad una pericolosa missione di qualche anno prima, quando Jack e Barbossa erano rimasti prigionieri di alcuni ufficiali inglesi dal discutibile senso dell'umorismo e le due ragazze erano state costrette a scappare con la nave per evitare che l'Inghilterra la confiscasse. In quel momento avevano capito chi era il Capitano e chi il Nostromo e da allora non era mai cambiato nulla. 

 

"Ed è proprio per questo che è giunto il momento di metterci in proprio, di tenerci il bottino solo per noi! Conosci Hector e Jack: le loro divisioni sono alquanto ingiuste, o per meglio dire, eque agli occhi di un disonesto pirata. Ho detto a mio padre che voglio visitare il mondo e ha detto che mi presterà una nave!" 

 

"Vorreste dire la Perla?" L'unica nave in possesso di Jack Sparrow.

 

"Non ha fatto nomi, ma sono certa che intendesse quella." Cady avanzò a lunghi passi irregolari lungo la strada che portava alla locanda. "Siamo qui per reclutare una ciurma! Ho bisogno del vostro aiuto per questo ingaggio e, conseguentemente, anche per la missione."

 

"Lieta di servirvi."

 

E qui, momentaneamente lasciamo le nostre due eroine per fare un leggero balzo all'indietro e comprendere qualcosa in più delle due ragazze. La loro paternità non era assolutamente in dubbio: se Cadence aveva gli strambi modi di Jack Sparrow; Kayla mostrava prudenza solo sulla terra ferma: in acqua non aveva timore di nulla, tanto che sperava un giorno di poter affrontare un enorme vortice d'acqua come era capitato a suo padre ed ecco perché difficilmente le veniva lasciato il timone. Sulle loro madri aleggiava il mistero: nate a due anni di distanza l'una dall'altra erano state, segretamente lasciate ai loro padri: prima Jack si era ritrovato, sul ponte della sua nave, una culla con dentro un fagotto e un biglietto che diceva soltanto: "É figlia di Jack Sparrow, si chiama Cadence". Non sapendo chi fosse la madre, date le sue numerose frequentazioni alle locande di Tortuga, aveva deciso di tenere con sé la bambina e crescerla come un feroce ed enigmatico pirata. Due anni dopo, la stessa sorte era toccata ad Hector Blake, questa volta nessun biglietto l'accompagnava e l'uomo aveva avuto un vago sospetto sulla potenziale madre; in cuor suo aveva segretamente invidiato Jack per tutto quel tempo, così decise di tenere la piccola, chiamandola come sua madre. Le due bambine erano cresciute insieme e avevano passato più tempo in mare che in porto; avevano accompagnato il loro padri nelle rispettive imprese, restando a lungo separate, ma spesso si rivedevano sapendo che quella sorte che le aveva accomunate da piccole, le avrebbe unite in eterno.

Ma, ora, torniamo a loro. La ricerca di una ciurma adeguata, non è impresa facile, specialmente se si è alla prima missione e se si devono affrontare le gelide acque della Nova Scotia.

 

"Capitano, mi stavo chiedendo…" Kayla ondeggiò gli occhi scuri da un lato all'altro della sala, non era certa che qualcuno si presentasse all'avviso diramato un' ora prima dai ragazzini del luogo con un linguaggio segreto che non lasciasse intendere nulla sullo scopo della missione: sarebbe stato rivelato a bordo della nave. "Avete mai pensato di cambiare il vostro nome in qualcosa di più… feroce? Ad esempio "Revenge" sarebbe adatto e non sarebbe molto differente da Cadence, è solo che Capitano Cady, trasmette così poco terrore…"

 

"Avete ragione, mastro Blake." E qui, Kayla sospirò rassegnata. "Il punto è che tutti mi conoscono con quel nome e mi da delle referenze… Se qualcuno, interessato alla nostra missione, chiedesse a mio padre se conosce il Capitano Revenge Sparrow,  lui negherebbe e non solo passerei per un'ingannatrice invece che per una disonesta pirata, ma perderei ogni benché minima raccomandazione, comprendi? Passami il rum." 

 

"Comprendo." Le passò la bottiglia, ma non prima di averne bevuto un sorso a sua volta. "Quante persone serviranno?" 

 

"Almeno altri cinque specialisti: un timoniere, un cuoco, un navigatore, qualcuno in grado di riparare la nave e qualcuno esperto in medicazioni; ciò che ci apprestiamo ad affrontare non ci lascerà incolumi. Voi, Mastro Blake, non siete mai stata nelle acque del nord, ma ci sono venti capaci di scorticare la pelle più ruvida e se incapperemo in una tempesta dovremo fare del nostro meglio per tenerci all'asciutto o l'acqua congelerà i nostri corpi." I penetranti occhi del Capitano Sparrow misero in chiaro che il viaggio era tutt'altro che facile.

 

"Non credo che basteranno sette persone per mandare avanti un'imbarcazione come la Perla." 

 

"Il vostro buonsenso deriva sicuramente dal troppo tempo passato con quel diavolo di Gibbs, è sempre stato ossessionato dalle questioni pratiche, ma per dieci bottiglie di rum, avete ragione! Ecco perché oltre ai cinque specialisti penso serviranno almeno una ventina di uomini di forza: mozzi e pirati esperti."

 

"Ben detto, Capitano! Cosa diceva il messaggio?" Il rum stava annebbiando la mente di Kayla.

 

"Conchiglie di vorticose sabbie marine sono richieste dalla balena, per portare il pesce allo scoglio, nell'ora delle nuvole arancioni e del quarto rum. Maremoto di luna all'ottavo rum." La traduzione, per quanto elementare, è presto fatta: Alla Balena Balzante si cercano pirate per pericolosa missione, presentarsi all'ora di cena. Partenza a mezzanotte.

 

"Non è facile trovare ragazze che si siano date all'impresa, anche se non capisco come si possa resistere alla tentazione di sormontare le onde a bordo di un veliero!" l'entusiasmante disprezzo del pericolo di Kayla ebbe il sopravvento per un istante.

 

Cady la guardò di traverso, temendo le sue mani sul timone della Perla. "Qualcuno si presenterà, in caso contrario cercheremo uomini adatti alla missione."

 

Pochi minuti dopo, qualcuno si avvicinò al loro tavolo; indossava stivali neri alti fino al ginocchio, pantaloni rossi e sdruciti e una camicia bianca. Sulla testa aveva un tricorno nero e dall'orecchio le pendeva un orecchino a forma di capodoglio, alquanto bizzarro. Portava i capelli biondi sciolti sulla schiena e un sorriso, decisamente fuori luogo, le si era stampato sulle labbra.

 

"Siete voi che avete diramato il messaggio?" Domandò apertamente.

 

"Sì. Capitano Cady Sparrow e Vice-capitano Kayla Blake, voi chi siete?" Chiese Cady senza badare alle buone maniere. La giovane trasalì sentendo quei nomi altisonanti, ma non perse il buonumore.

 

"Nancy Firebeard, al vostro servizio." La giovane effettuò un inchino senza smettere di sorridere.

 

"É così fastidiosamente sorridente…" Bisbigliò Cady all'orecchio di Kayla.

 

"Decisamente strano per un pirata." Rispose quest'ultima, poi si rivolse a Nancy. "Quali sono le vostre qualità?"

 

"Ho fatto il cuoco di bordo per diverse navi, so usare bene la spada e so tutto di astronomia; sono perfettamente in grado di guidare una nave da sola durante la notte." Rispose con orgoglio.

 

"E di giorno?" La incalzò Kayla.

 

Nancy tentennò. "Di giorno… tendo a sbagliare direzione continuamente e difficilmente so riconoscere il nord dal sud." Ammise con riluttanza.

 

"Altro?" 

 

Nancy aggiunse che era cresciuta a White Cap bay e questo portò inevitabilmente Cady a chiederle se avesse a che fare con le Sirene; lei negò ogni amicizia anche se fu costretta ad ammettere che la sua famiglia discendeva da una sirena e che le donne della sua stirpe, lei compresa, capivano l'idioma del popolo sottomarino e potevano parlare sott'acqua.

Cady ripropose l'espressione di perplessità tipica degli Sparrow e si consultò con Kayla. Erano indecise se accettare o meno la ragazza. Certo, ottenere cuoco e navigatore in un colpo solo era pressoché impossibile, ma Nancy aveva detto di saperci fare con la spada e poi la sua navigazione notturna sarebbe potuta tornare utile. Alla fine le due donne decisero di accettarla nella ciurma, sperando di riuscire a trovare qualcuno che potesse guidarle nelle ore diurne. Le comunicarono il luogo di partenza. 

Nel frattempo si era formata una certa fila dietro a Nancy e una dopo l'altra, esaminarono diverse ragazze. Per lo più, si ritrovarono davanti donne affamate che avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di rimediare un po' di cibo e donne dai discinti costumi stanche dei soliti pirati e desiderose di incontrare facoltosi gentiluomini. Le scartarono una ad una, finché dinnanzi ai loro occhi non si presentò una giovane alta, bionda che indossava eleganti calzoni marrone scuro, una camicia beige e un cappello con piuma intonato al resto dell'abbigliamento. Oramai, la notizia che il Capitano Sparrow e Mastro Blake cercavano una ciurma si era diffusa e nessuna delle persone che si presentò, risultò impreparata o stupita come Nancy Firebeard. Ovviamente, a tutti era noto che la motivazione di tale reclutamento era l'esplorazione e l'avventura, non la ricerca di un immenso tesoro.

 

"Minerva the Pale, ai vostri ordini Capitano!" 

 

"Sembrerebbe una gentildonna…" Ridacchiò Kayla, seguita da Cady.

 

"Le vostre abilità?" Domandarono le due all'unisono.

 

"Sono brava nelle riparazioni. Sono in grado di chiudere una falla o ricucire una vela durante la navigazione. Mi piacciono le grosse armi da fuoco, i cannoni ad esempio e preparo miscele esplosive devastanti…" Spiegò Minerva.

 

"Quanto devastanti?" Chiese Kayla incuriosita.

 

"L'ultima volta è saltata in aria la nave nemica e anche parte della nave su cui viaggiavo…" Ammise a malincuore.

 

Cady trasalì al pensiero, Minerva accorgendosene corse ai ripari. "Durante i miei viaggi sono solita portarmi alcuni alambicchi per distillare il rum, in modo da non rimanere mai senza." Cady e Kayla si guardarono sorridendo.

 

La decisione fu presa velocemente, Minerva poteva avere doti esplosive, ma era un'ottima riparatrice e soprattutto la sua presenza non le avrebbe mai lasciate senza rum; l'accolsero "a bordo" e la ricerca riprese senza sosta. Cady scartò alcune valide ragazze che potevano servire per il sartiame senza alcuna apparente motivazione, destando la curiosità di Kayla. Poi, giunse una donna, fasciata in un abito verde scuro, le spalle esageratamente candide semi coperte da uno scialle della stessa tonalità dell'abito. Portava i capelli castani raccolti sulla nuca e il suo sguardo sembrava vagare oltre l'orizzonte. Aveva in sé qualcosa di spettrale.

 

"Mi chiamo Morgan Reeking e servo alla vostra missione." La sua voce era profonda e oscura, con una leggera eco.

 

Leggermente intimorite Cady e Kayla si guardarono, per poi esaminare meglio quella strana donna. "Se ne siete sicura, diteci… cosa potete offrirci?"

 

"Non sono un medico, ma ho ricucito parecchie ferite e curato le malattie più strane grazie ai miei unguenti. Sono brava anche a preparare veleni e fidatevi quando vi dico che chi li ha provati non è sopravvissuto per raccontarlo." I suoi occhi lasciarono momentaneamente l'orizzonte e incrociarono quelli delle due ragazze.

 

"Lievemente inquietante…" Commentò Cady.

 

"Scommetto che ora ci dirà di aver ucciso per sbaglio i suoi compagni di viaggio." Aggiunse Kayla ricordando ciò che era accaduto a Nancy e Minerva.

 

"Ho qualcos'altro per voi…" Riprese Morgan, le due si guardarono con occhi consapevoli, ma ciò che lei disse le sorprese non poco. "Ho con me almeno trenta uomini, disposti a lavorare gratis e ad occuparsi delle faccende più umili." Esattamente ciò che serviva, oltre agli specialisti. 

 

"Nessuno lavora gratis!" Proruppe Kayla.

 

"Se sei morto sì." Rispose Morgan. 

 

"Morto come?" Domandò Cady.

 

"Sono scheletri, normalissimi scheletri. Preparo un unguento in grado di creare un esercito imbattibile e di poco costo, ma non voglio lavorare per degli uomini, ecco perché sono venuta qui stasera." Concluse lei.

 

Altre domande su questi scheletri vennero rivolte a Morgan. Negò che fossero come era stato Barbossa, perché i suoi uomini non erano maledetti, solo temporaneamente risvegliati e con l'unica differenza che non serviva la luce della luna per rivelarli: erano sempre e solo ossa, con una leggera patina luminescente dovuta all'effetto dell'unguento; c'era poco altro da dire, servivano allo scopo e una volta terminato il loro dovere bastava riaddormentarli con l'antidoto. Cady e Kayla si guardarono nuovamente; Kayla era contraria, ma Cady accolse Morgan nel gruppo: aveva notevoli capacità e i suoi trenta uomini avrebbero abbreviato la ricerca. Certo erano morti, ma avrebbero svolto il loro dovere. 

 

"Capitano, spiegatemi perché respingete persone che svolgerebbero le loro mansioni normalmente e continuate ad assumere le più strane creature?" 

 

"Perché così saremo più temibili, comprendi?" Kayla non comprese, ma ciò non la stupì; provò a ribattere ma venne interrotta da una nuova prorompente ragazza dai capelli corti e neri. 

 

"Corliss Eye Gougin', per voi." La giovane era abbigliata come più si addiceva ad un pirata, portava grossi orecchini d'oro e gli occhi castano intenso pesantemente marcati di nero. Annunciò ciò che sapeva fare senza preamboli, sapendo che era ciò che interessava l'avvenente capitano e il suo vice. "Il mio settore sono le mappe, le carte geografiche, le rotte e i venti…" Scoprì il braccio, mostrando il tatuaggio di una rosa dei venti, "solitamente combatto usando il mio pugnale…" Corliss abbassò lo sguardo come se nascondesse qualcosa; a Kayla piaceva moltissimo, era il navigatore che cercavano e in più sapeva anche combattere ma, nonostante la sua esperienza, se Corliss non aveva niente di stravagante, Cady l'avrebbe scartata. 

Kayla era spericolata in acqua, questo era da ammettere, ma come suo padre ambiva ad avere una ciurma preparata e talentuosa, mentre Cady ragionava in modo diverso e piuttosto incomprensibile agli occhi dell'amica; ma d'altronde era lei il Capitano e Kayla si fidava del suo giudizio.

 

"Cos'altro?" Cady incalzò Corliss sapendo che nascondeva qualcosa.

 

"Non ho mai lavorato per dei pirati, ero nella Marina Inglese, travestita da uomo. Non ne potevo più, volevo essere me stessa e così ho deciso di darmi all'impresa!" Corliss mostrò una bella determinazione, Cady sorrise e Kayla sospirò di sollievo. Quel sorriso significava una sola cosa: Corliss era abbastanza strana per entrare nella ciurma, questo avrebbe permesso loro di raggiungere la Nova Scotia senza alcun problema grazie all'esperienza di Corliss e alla conoscenza dell'astronomia di Nancy.

 

Il Capitano Sparrow mostrava una fiera soddisfazione per la ciurma reclutata fino a quel momento, rimaneva vacante solo il posto da timoniere e dopo aver scartato altre ragazze, si fece avanti una donna biondissima, i capelli tenuti legati da uno sdrucito fazzoletto nero. L'abbigliamento consisteva in un paio di stretti calzoni a righe nere e bianche e da una camicia grigia che aveva superato diverse tempeste.

 

"So che cercate un timoniere…"

 

"É così. Possiamo sapere il vostro nome?" Kayla guardò la nuova arrivata.

 

"Val Buttscar. Ho parecchia esperienza come timoniere, le navi su cui ho lavorato non si sono mai incagliate, nemmeno a Storm Rock…" aggiunse con fierezza, sapendo che la maggior parte delle navi che passava di lì non ne usciva mai. "Le tempeste non mi spaventano, non ho problemi con il timone mentre sferza il vento e le onde assalgono l'imbarcazione. Sono molto brava con i nodi, non lo dico per vantarmi, ma una fune da me legata, difficilmente verrà slegata da qualcun'altra che non sia io. Ho una buona mira con le pistole e le preferisco alla spada, purtroppo questa mia preferenza mi rende riconoscibile e sono stata catturata e condannata all'impiccagione diverse volte; fortunatamente sono sempre riuscita a scappare." Un ghigno di trionfo si dipinse sul suo volto.

 

Il Capitano Sparrow strinse la mano a Val, pronta ad accogliere quell'orgoglio della pirateria nella sua ciurma e pienamente fiera delle persone che aveva reclutato. Era mai esistito, forse, un equipaggio più variegato di quello? No, nemmeno suo padre era arrivato a tanto e quando l'avrebbe saputo, ne sarebbe stato contento. Ora, Cady e Kayla attendevano la mezzanotte per dirigersi sul molo ad incontrare la vagabonda diurna Nancy, l'esplosiva Minerva, l'ex travestita Corliss, l'imprendibile Val e la spettrale Morgan con i suoi trenta scheletri.

Kayla la precedette al molo, mentre Cady andava da Jack per comunicargli l'ottima riuscita della sua ricerca; quando tornò sul suo volto aleggiava l'ormai famosa perplessità. 

 

Scrutò gli occhi delle sei ragazze che aveva di fronte e lanciò un rapido sguardo agli scheletri che attendevano i loro ordini, come avrebbe comunicato quella notizia? Che importava? Lei era Cady Sparrow, la figlia di Jack! Essere stata ingannata dal suo stesso padre la infastidiva, ma avrebbe trovato presto il modo per partire.

 

"Ho una notizia. E non credo vi piacerà." L'attenzione fu tutta su di lei. "Jack Sparrow mi ha ingannata. Mi aveva promesso una nave ed io ero convinta parlasse della Perla e invece si riferiva a quella!" Indicò la piccola barca che era servita a Jack per sfuggire alla ricerca della Fonte della Giovinezza con la mappa di Sao Feng. "Ha detto che lui e Barbossa erano d'accordo fin dall'inizio. Non credo sospettino la verità, ma hanno detto che non hanno nessuna intenzione di lasciarci partire da sole!"

 

"Che cosa possiamo fare?" Domandò Minerva.

 

"Io ho un'idea" Suggerì Kayla. "Mandiamo gli scheletri in Nova Scotia a recuperare il tesoro per noi, ne basteranno dieci su quella bagnarola e poi lo divideremo noi sette, alla faccia dei nostri padri!" Spiegò il suo piano nei dettagli, raccontando alle cinque ragazze il vero motivo del loro viaggio e suggerendo che, una volta entrate in possesso dei preziosi, comprassero una nave per loro e partissero alla ricerca di nuove avventure.

 

L'idea venne accolta con entusiasmo, nessuna di loro rimpianse il freddo della Nova Scotia, consigliando come primo viaggio insieme una bella traversata dei mari caldi. Dieci scheletri vennero imbarcati sulla piccola nave con precisi ordini riguardo il tesoro, mentre gli altri furono riaddormentati.

 

"Ed ora che facciamo?" Domandò Val.

 

"Aspettiamo." Rispose Morgan.

 

"Abbiamo del rum?" Domandò Kayla.

 

"Ne ho dieci bottiglie, le avevo preparate per il viaggio." Rispose Nancy.

 

"Ed io ho la mia distilleria!" Aggiunse Minerva.

 

"Allora festeggiamo qui sul molo!" Esultò Corliss, mentre Morgan e Val batterono le mani ridendo.

 

Cady si ritrovò ad essere soddisfatta per la seconda volta in quella serata: non solo aveva evitato una pericolosa missione e avrebbe ottenuto ugualmente il tesoro, ma stava per bere un'enorme quantità di rum in buona compagnia; stava decisamente diventando più furba di suo padre. "Finchè ci sarà rum, nessun pirata perderà il buon umore!" Commentò poi tacque, felicemente avvinghiata ad una bottiglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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