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Autore: yuyu    13/06/2004    7 recensioni
Effettivamente non ha molto senso ma a me piace
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avere coraggio

Avere coraggio

 

 

 

Guardare ogni giorno lo stesso paesaggio, sempre uguale, proprio come una fotografia.

Sentire sempre lo stesso inconfondibile rumore del treno che passa, sempre alla stessa ora.

Ascoltare le chiacchiere lontane e insignificanti della gente che va e viene ma mai resta.

La mia vita ora è come un qualcosa di scritto un'unica semplice pagina che si ripete e si ripete all’infinito: la sveglia sempre alla stessa ora, lo stesso lavoro monotono, gli stessi viaggi di andata e ritorno, la stessa cena, lo stesso film; così tutti i giorni da due anni a questa parte ma perché?

Cera un tempo, anche se non so più se due oppure vent’anni fa, dove anche io avevo una vita “normale”, avevo degli amici, una famiglia, un lavoro che mi dava soddisfazioni ma ora tutto questo dov’è? La risposta è semplice: l’ ho distrutto io, l’ ho rifiutato, ho avuto così tanta paura di perdere quello che avevo che mi sono dimenticato di viverlo. Penserete che sia sciocco, e probabilmente avete ragione, ma per me allora non lo era.

All’età di diciannove anni avevo sconfitto il più grande mago di tutti i tempi, lo avevo ucciso, certo la questione era o lui o io ma ciò non fa estinguere gli incubi che ancora ho la notte quando risento le sue urla e vedo il suo sangue sulle mie mani. Credo sia anche per questo che ho tagliato i ponti con i miei amici, loro mi acclamavano come colui che aveva ucciso Voldemort, come un salvatore, o un vendicatore, ma nessuno si è mai chiesto cosa ho provato ad avere ucciso un uomo, un essere umano, che per quanto cattivo potesse essere, era sempre un uomo.

Quando ho dato i primi segni di insofferenza solo Hermione se n’ è accorta, ha cercato di parlarmi, di capire, ma era troppo tardi ormai per me era impossibile parlarne e lei nel suo muto fallimento si è rifugiata in suo marito Ron, non ne sono certo ma è probabile che sospettasse una mia fuga, glielo leggevo negli occhi ogni volta che veniva a trovare mia moglie Ginny era un po’ come se volesse assicurarsi che fossi ancora là, non li vedo da due anni e ancora non capisco se mi mancano oppure no, so solo che quando penso a loro mi sento come se mi svuotassi.

Ricordo l’ultima volta che li ho visti: i miei migliori amici erano venuti a trovarci, Ginny preparava la cena, Hermione la guardava mentre parlavano allegramente, e poi Ron parlava con me stava intuendo anche lui qualcosa, o almeno credo, perché stava insistendo un po’ troppo sulla mia salute,

era preoccupato, lo capivo, ma non potevo farci nulla: ormai era tardi, avevo già deciso. Mi alzai con la scusa di andare in bagno afferrai la valigia già pronta sul letto e scomparii, da quel momento non li vidi più e sono già passati due, lunghi anni tutti uguali.

Ora sto tornando a casa dopo l’ennesima giornata sono davanti alla porta di casa mia, ma c’ è qualcosa che stona, già perché davanti alla mia porta c’ è lei: la mia migliora amica, mi guarda un attimo, mi viene incontro, e mi da una lettera. Non dice una parola, non mi spiega come ha fatto a trovarmi né perché, anche se quello è abbastanza ovvio, non ho neanche il tempo di capire ciò che è accaduto che lei già non c’ è più.

Guardo il foglio che ho in mano, entro in casa, e inizio a leggerlo; almeno sta sera qualcosa cambierà. La scrittura è sicuramente la sua, in tutti questi anni non l’ ho scordata, il biglietto non è molto lungo ma ciò che c’è scritto è molto importante, soprattutto per la mia anima

 

Non ho intenzione di iniziare questa lettera con caro oppure ciao,

non ho neanche intenzione di dirti come ho fatto a trovarti,

sappi solo che il tempo di fuggire è terminato,

forse come tua migliore amica avrei dovuto capire prima

ma non l’ ho fatto, e me ne pento.

Tutti noi non capiamo ciò che provi, perché non siamo noi a provarlo

ma tutti noi siamo disposti a starti vicino.

In questi anni abbiamo avuto i nostri singoli dolori e le strazianti sofferenze,

ma nessuno a parte te è scappato,

ci vuole molto coraggio per lasciarsi tutto alle spalle ma molto di più per tornare indietro

tu sei ancora in tempo: fallo.

Ti aspetto tra un’ora al bar della stazione se ci sarai torneremo insieme

Se non ci sarai capirò.

Ron e Ginny ci aspettano.

Ti vogliamo bene.

Noi

 

Leggo quel “noi” e mi blocco, è la firma che abbiamo sempre usato per scriverci fra noi quattro.

Non è mai stata una semplice parola ma più un’identità qualcosa che andava ad indicarci, a distinguerci e a capirci.

Ora, mentre rileggo il messaggio, capisco che in realtà mi sono sempre mancati, e che il mio posto non è questo, capisco improvvisamente cos’ ho sempre voluto: scappare per essere trovato, fuggire per essere raggiunto e loro lo hanno capito.

Non guardo neanche l’ora, anche se so che è presto, mi smaterializzo vicino al bar ed entro lei è gia lì e mi guarda con un’espressione che mi fa capire che sapeva l’ avrei raggiunta, mi siedo accanto a lei e l’ abbraccio.

Poco dopo arrivarono anche Ron e Ginny, non mi chiedono nulla, ma sta volta gliene sono grato,

mi abbracciano con foga, non mi sgridano, non si arrabbiano, per la prima volta mi sento veramente libero, felice e soprattutto compreso.

Ordiniamo e iniziammo subito a parlare, abbiamo una vita intera da ricostruire.

 

Fine

 

Ok ok lo so che sta storia non ha molto senso, soprattutto il finale, ma che volete l’ispirazione è ispirazione se volte lanciare pomodori vi capirò, ma come scusante ho il fatto che è la mia prima fic.

Ora vi lascio anche perché credo di avervi irritato abbastanza.

Un grande saluto e per favore commentante: anche per dire che fa schifo.

Baci

Yuyu.

 

 

  
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