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Autore: Thebrightsideofthemoon    27/09/2012    3 recensioni
Darren e Chris sono legati da una straordinaria chimica che li porta ad essere spesso sulla medesima lunghezza d'onda; migliori amici sul set e nella vita, cosa potrebbe succedere se uno dei due si rendesse conto di volere qualcosa di più dall'altro?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“SIAMO SOLO AMICI!”
Darren stava urlando. Si rese conto di non essersi inspiegabilmente accorto di aver alzato progressivamente il tono della voce e inspirò a fondo, nel disperato tentativo di controllarsi, malgrado la rabbia premesse forte contro le pareti del suo stomaco. Litigare con Mia era ormai diventato la prassi, una costante nel loro rapporto da alcuni mesi a quella parte. E, per giunta, ogni qualvolta la goccia faceva traboccare il vaso, il motivo era sempre lo stesso. O, perlomeno, faceva capo ad un’unica persona: Chris.
“Oh, ma per favore!”
Mia lo guardò dritto negli occhi, con sguardo di disappunto, per poi voltarsi di nuovo: continuava ad aprire cassetti e a riversarne il contenuto alla rinfusa nella sacca gettata con rabbia pochi minuti prima sul letto.
“Cosa non capisci della frase “siamo solo amici”? Pensavo non fosse necessario ribadirlo! Ultimamente non facciamo che parlarne!”
“Ultimamente non fai che parlarne! Oh, andiamo Darren, come fai a non accorgertene!”
Il ragazzo la guardò interrogativo, inarcando vistosamente il sopracciglio.
“Sei un idiota.”
Darren non potè fare a meno di trattenere l’accenno di sorriso che era scaturito da quella constatazione, nonostante la situazione disperata. Fece per avvicinarsi e si sporse per afferrare dolcemente il polso della ragazza, ma qualcosa lo fermò. Mia sembrò trovare una conferma nella scena che si era appena svolta davanti ai suoi occhi; cercò la sua mano e ne accarezzò il dorso, intrecciando le dita alle sue, per poi affondare il volto nell’incavo della sua spalla, una volta avvicinatasi. Darren si sentì attraversare da un brivido lungo la schiena e si impose di restare fermo, vincendo l’impulso di ritirarsi.
“Tu lo ami.” – sussurrò tutto d’un soffio.
Darren non rispose.
“Devo andare.”
Mia si staccò da lui, con decisione. Si accostò al letto e, dopo essersi issata il borsone in spalla, si guadagnò il corridoio a grandi falcate, sino ad arrivare alla porta. Quindi si voltò un’ultima volta, guardandolo in volto, come per cercare una qualsiasi scusa per restare. E non ve n’era alcuna.
La porta si richiuse alle sue spalle: era rimasto solo.

 
*
 
Chris. Non ricordava nemmeno quando avesse iniziato a pensarlo così intensamente. Dopotutto erano anni che lo frequentava.
Aveva iniziato con l’essere il suo ragazzo in tv, il Blaine del suo Kurt. Lo trovava estremamente brillante, simpatico, ed intelligente. Questo fino a pochi mesi prima, da quando aveva cominciato a trovarlo anche estremamente bello.
Darren non riusciva a capacitarsene: stava cadendo davvero nel clichè dell’innamoramento nei confronti del migliore amico? Doveva capirlo. E al più presto, per giunta; doveva farlo se non altro per Mia, per dare un senso al caos in cui l’aveva confinata dal momento in cui quei primi interrogativi riguardo al soprano avevano fatto capolino, inaspettati, nella sua mente.
Perché continuava a menzionarlo? A ripetere il suo nome, come se fosse un mantra, durante tutto l’arco della sua giornata? Perché non riusciva a pensare a ciò che faceva senza rapportarlo a ciò che in quello stesso momento stava tenendo occupato Chris? Perché aveva detto il suo nome e non quello di Mia, mentre lei lo stringeva a sé? Perché non si era preoccupato di contraddirla quando lo aveva accusato di amare il suo migliore amico?
Darren faceva solo finta di non saperlo.


 

*


 
Chris Colfer non era mai sprovvisto di Diet Coke. Era quanto di più squisito esistesse al mondo, stando alle sue papille gustative. Una sola dose giornaliera di quell’ambrosia gli permetteva di affrontare con lo spirito giusto la giornata, che spesso sembrava durare il doppio delle consuete ventiquattro ore. Eppure in quel momento, mentre batteva forte la testa contro l’anta della credenza dove credeva di averne custodito gelosamente un paio di lattine, dovette constatarlo. “Christopher, sei un emerito idiota!” – disse fra sé e sé, maledicendosi per aver rimandato il momento della spesa settimanale di volta in volta, lasciando che le sue scorte si esaurissero senza essere rinnovate. Si diresse rassegnato verso il frigobar, massaggiandosi la tempia che aveva appena registrato un frontale di dimensioni bibliche con il legno dell’armadietto della cucina, e ne tirò fuori una lattina di pepsi. “Non è la stessa cosa” – pensò,  mentre si divertiva a giocare con la linguetta di latta, ripetendo mentalmente l’alfabeto e facendolo coincidere all’alternanza di “avanti” e “indietro”a cui era costretta dal movimento delle sue dita.
D.
Chris sapeva a chi pensare.


 

*

 
 
Darren guardava il display del cellulare come se stesse cercando di accenderlo con lo sguardo. Chiunque avrebbe pensato che fosse ubriaco o, peggio, uscito del tutto di senno. Il suo iphone gli restituiva uno sguardo preoccupato, adagiato com’era sul piano liscio del tavolo della cucina.
“Un solo messaggio, andiamo, uno solo.” – sussurrò.
Niente.
“Uno squillo?”
No, niente da fare: non era ubriaco. Tentare di scendere a patti con un oggetto inanimato era il suo passatempo preferito, anche in condizioni di piene facoltà mentali.
Fece per alzarsi ma fu trattenuto a mezz’aria dal farlo dalla vibrazione del cellulare, che si propagava in impercettibili movimenti sussultori del piano ligneo. Il suo sguardo si illuminò improvvisamente mentre faceva scorrere il dito sul touch screen per sbloccare lo schermo.
Chris.

“Allarme rosso: esaurite le ultime scorte di Diet Coke, sino all’ultimo goccio.”
“Qualcosa mi dice che non sopravvivrai fino a domattina..”
“Oh, Dare, smettila di fare il sadico.”
“Sei davvero sull’orlo di una crisi di astinenza?”
“Tu che ne pensi?”
“Il tempo di un blitz al primo supermercato aperto 24 no stop e sono da te.”


 

*

 
Darren si attaccò al campanello di Chris per due minuti buoni, componendo un allegro motivetto. Immaginò l’espressione del soprano all’udire di tanto frastuono per nulla e ridacchiò sommessamente, aspettando che si decidesse ad aprirgli. Nelle mani stringeva una confezione da sei lattine di Diet Coke ancora fredde di frigorifero e un cartone di pizza al taglio. Si reputava soddisfatto, considerato che aveva impiegato solo un quarto d’ora per arrivare a casa del suo migliore amico: non aveva decisamente perso tempo.
Dal canto suo, Chris, non si aspettava di certo che Darren arrivasse così presto. Aveva stimato che, tenuto conto delle sue facoltà motorie da bradipo e dei suoi tempi di reazione incredibilmente lunghi, non lo avrebbe raggiunto prima di una buona quarantina di minuti. Sgusciò fuori dalla doccia ancora insaponato e, gli occhi arrossati dallo shampoo, indossò l’accappatoio che aveva trovato a tentoni, tamponandosi le palpebre serrate con un lembo del panno. Poi lo legò stretto in vita e raggiunse l’uscio velocemente, rischiando di scivolare ad ogni passo lanciandosi in una disperata corsa a piedi nudi fino alla porta. Una volta aperta, trovò Darren seduto sugli scalini antistanti la sua abitazione e non poté fare a meno di sorridere. Lo invitò ad entrare, mettendosi da parte e gli fece strada fino alla cucina, indicandogli il ripiano del tavolo dove avrebbe potuto posare le vivande. Mentre lo seguiva nel corridoio, Darren non riuscì ad evitare di soffermare lo sguardo sulla sua figura alta e slanciata, perfettamente fasciata dal tessuto morbido dell’accappatoio. Arrivato in cucina, fece in modo di distogliere lo sguardo il prima possibile, sperando che non si accorgesse del lieve rossore che aveva tinto le sue gote.
Chris si appoggiò alla porta e lo guardò dall’alto in basso, sorridendo divertito: il suo vestiario era davvero opinabile e si chiese se per caso il suo migliore amico avesse una vaga idea del fatto che blu e marrone facessero a cazzotti nell’insieme, accostati. Darren gli gettò un’occhiata vagamente stranita di rimando, in attesa di delucidazioni ma il soprano scosse la testa e si gettò a capofitto sul cartone di pizza, facendo l’inventario dei gusti scelti dall’amico.
“Dio Dare, ti amo!” – sentenziò alla fine, portandosi un trancio di margherita alla bocca e addentandolo con gusto.
Darren scoppiò a ridere.
 

*

 
“Maratona film?”
“Maratona film.”
Andava sempre a finire così. Si partiva da un film di Harry Potter e, inevitabilmente, si passava a tutti i precedenti/successivi, a seconda dell’occasione. E immancabilmente facevano le ore piccole.
Era andata così anche quella sera. Era appena finito il terzo capitolo della saga quando Darren si rese conto che erano le tre di notte passate: lanciò uno sguardo distratto a Chris, che come al solito si era addormentato sulla sua spalla a metà film, infagottato nel suo pigiama azzurro a quadri. Si fermò a guardarlo per un attimo, poi gli sfiorò dolcemente la guancia con il dorso della mano. Chris si riscosse dal torpore, riaprendo gli occhi poco dopo.
“Chris, va’ a letto, è tardi!”
Per tutta risposta il soprano borbottò qualcosa di incomprensibile a mezza voce e si voltò dall’altra parte. Darren non si diede per vinto e continuò a scuoterlo leggermente, poi con più decisione, finché il ragazzo non si fu alzato, imprecandogli contro.
“Sei una vera piaga, stavo dormendo!”
“Avevo intuito..” – commentò sarcastico il moro.
I due si diressero verso la camera da letto di Chris; Darren, che lo aveva sostenuto durante il breve tragitto attraverso il corridoio, aspettò che si mettesse a letto per poi rimboccargli le coperte nonostante le lamentele del soprano riguardo al fatto che non fosse più un bambino.
“Dare, smettila, andiamo. Ho ventidue anni ed, ecco insomma.. è piuttosto imbarazzante”
L’altro sorrise divertito.
“Credi davvero che sia la cosa più imbarazzante che possa accaderti in questo momento?” – gli soffiò in viso, con un misto di sfida e di sarcasmo.
“Ah, perché, sentiamo..” – Chris si tirò su a sedere in mezzo al letto e rise divertito – “cosa potrebbe capitarmi di peggio, Darren Criss?”
“Non so, fammi pensare.. il bacio della buonanotte, ad esempio.”
Chris lo fissò con tanto d’occhi.
“Divertente, Darren, davvero divertente.”
“Si, divertente..” – disse mentre si avvicinava sempre di più alla sua guancia.
Il soprano rise divertito e scosse la testa allontanandosi. Fu allora che Darren gli prese dolcemente il mento fra le dita, impedendogli anche il più piccolo movimento, e si sporse in avanti. Ma proprio mentre le sue labbra si stavano posando sulla guancia dell’altro, per un qualche strano guizzo della mente del moro, queste furono dirottate d’impulso verso quelle sottili del soprano. Chris non ebbe neanche il tempo di rendersene conto che la bocca di Darren si era già dischiusa nel più dolce dei baci mai dati. Il primo sentì un brivido corrergli lungo la schiena e subito cercò le dita dell’altro, intrecciandole alle sue appena le ebbe trovate. Dal canto suo, il moro non riusciva a fermare quel bacio che sembrava aver sintetizzato in sé ogni briciolo della sua forza di volontà. Bramava quelle labbra e non intendeva staccarsene così facilmente. Fu Chris ad interrompere quel contatto, così semplice e perfetto; quella danza per cui le loro lingue sembravano essere state create appositamente. Il soprano lo guardò negli occhi ambrati, leggermente velati.
“Resta” – fu l’unica parola che riuscì a mormorare, prima che l’altro si lanciasse in un nuovo bacio.
 

*

 
 
Darren gli circondò la spalla con il braccio destro, affondando la testa nell’incavo fra spalla e collo e baciando con trasporto quest’ultima parte del corpo dell’altro, mentre il soprano gli sbottonava lentamente la camicia. Non appena la ebbe aperta completamente lo aiutò a disfarsene, lasciando che Darren si staccasse momentaneamente, giusto per il tempo di sfilarsi l’indumento, per poi ritornare ad indugiare sul suo collo, lasciando segni del passaggio dei baci umidi sulla sua pelle diafana. Il moro fece scivolare le sue mani calde sulla schiena bianca di Chris, il quale, al contatto, mugolò sommessamente di piacere; inoltratosi sotto la sua maglietta, gliela sfilò dall’alto, lasciandolo a torso nudo. Chris posò le sue labbra su quelle di Darren, mentre le loro mani scorrevano precipitosamente le une sulla pelle oltremodo sensibile dell’altro.
Ad un tratto il soprano si ritirò, distogliendo bruscamente lo sguardo.
“Non possiamo” – sussurrò, arreso all’evidenza dei fatti che andavano delineandosi con vivida chiarezza nella sua mente.
Darren lo guardò interdetto, come risvegliatosi bruscamente da un sogno.
“Cosa?”
“Hai capito benissimo, Dare, non possiamo.”
“Chris, non capisco..” – boccheggiò il moro, spaesato - “Perché?”
“Darren, tu stai con Mia.”
Proferendo quelle parole il ragazzo sospirò con rassegnazione e prese le distanze dall’altro, che dal canto suo era rimasto senza parole. Lo guardò ancora per un minuto buono, deluso, quindi si alzò, lasciando la stanza da letto.
Richiudendo la porta d’ingresso, Darren potè giurare di aver avvertito un tonfo; eppure non aveva a che fare alcunché con lo sbattere sordo di quest’ultima. Lo aveva avvertito nella sua anima.
Nel mentre, Chris respirava affannosamente. Pensando a quel che sarebbe potuto succedere e riflettendo su quanto fosse stato vicino a mandare all’aria anni e anni di bugie a fin di bene, trasalì. Un paio di lacrime calde rigarono le sue guance, facendosi strada lungo il suo viso: il sonno aveva cinto le sue membra nel suo abbraccio confortante.


Spazio autrice:

Beh, salve a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di aprire questa mia opinabile FF^^ 
Questo è il primo capitolo di una longfic di cui ho una mezza idea di sviluppo e che spero di completare in maniera soddisfacente (e magari nei 85183783617571 anni che passeranno prima che questo accada, Chris e Darren si saranno messi insieme e io potrò fangirlizzare senza ritegno - per inciso, più di quanto io non faccia già, e vi assicuro che non mi regolo :33 -).
Per ora, credo di aver detto tutto (no, la verità è che sto cascando dal sonno, per cui sono alla disperata ricerca di qualche battuta geniale per poter chiudere in bellezza questa presentazione, ma sono in stato comatoso, quindi non se ne fa nulla..)
Spero di riuscire ad aggiornare almeno una volta a settimana (non garantisco nulla).
Ah, mi piacerebbe anche che voi commentaste e sapere cosa ne pensate, in modo tale da censurarmi nel momento in cui mi dovessi rendere conto di esagerare nel fangirling anche su EFP oltre che nella realtà :))
Quindi, che dire? Aspetto le vostre recensioni e.. al prossimo capitolo!


Thebrightsideofthemoon.

   
 
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