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Autore: sku    11/04/2007    6 recensioni
Un serial killer minaccia Washington D.C. e viene richiesto l'aiuto della squadra del BAU dell'FBI e di una consulenza esterna.
"Questa mattina è stato rinvenuto il corpo senza vita..."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aaron Hotchner, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11. paura e preghiere - Allora, come sta l’agente Hotchner? E come va la vostra tormentata relazione? - le chiese Mary apparecchiando il tavolo.
- Allora chiariamo una cosa, la nostra non è una relazione tormentata! E vuoi smetterla di chiamarlo così? - replicò Liliana.
- No, decisamente. E ricorda che se non è tormentata non è una storia seria! -
- Ma la nostra non è una storia seria, ci frequentiamo e basta. -
- Da quanto dura? -
- Sono sei mesi, più o meno. -
“Sei mesi, una settimana, tre giorni, quattro ore e sedici minuti, più o meno.”
- Allora, dato che dura da più di tre giorni, secondo le regole di casa Reyer è una storia seria. -
- Beh, comunque effettivi sono meno. -
- Cosa vuol dire che effettivi sono meno? -
- Che siccome ci sono settimane che non ci vediamo perché lui è via per lavoro diciamo che in realtà sono quattro mesi. -
- Tu sei malata, calcoli i secondi che passate insieme? Sono allibita. -
- Non conto i secondi!- “ Conto i minuti…”
- E come fai a vivere così? -
- Sono paziente. E mi consola il fatto che il tempo che passiamo insieme è meraviglioso. -
- Oh, hai gli occhi sognanti… Non ti facevo così sdolcinata, mi sei davvero caduta in basso. Pensavo tu fossi una dura femminista che usa gli uomini per il suo piacere. - la derise.
- Quella sei tu, non confondere i ruoli. Io sono la principessa da salvare, a parte i capelli sono tale e quale a Raperonzolo. Adesso smettila di dire cavolate e siediti a tavola che le lasagne sono pronte! -
- Non puoi zittirmi con un piatto di lasagne, per quanto buone siano. -
- Allora continua  a parlare che mangio tutto io. -
- Vorresti affamarmi per ottenere il mio silenzio. Questa è censura. -
- Sì, però sarà il tuo stomaco a brontolare non il mio. Decidi tu. -
- Cedo al ricatto, ma te la farò pagare. -
- Tremo, ma ricorda che io ho un principe che mi salverà. -
- Ok, non ti minaccio più però in cambio raccontami un po’ di voi. -
- Non c’è niente da raccontare, facciamo le solite cose: usciamo, mangiamo, rientriamo... -
- … dormiamo, facciamo sesso… -
- … parliamo male di te che sei insopportabile…-
- Adesso mi spieghi come fa a convincerti a uscire, che io con te non ce la faccio quasi mai, data la tua pigrizia! -
- Prima di tutto si impegna più di te che ogni volta che non voglio uscire mi costringi a prepararti la cena; comincio a pensare che tu non voglia effettivamente uscire ma solo mangiare cucina italiana gratis, in secondo luogo ha argomenti più convincenti dei tuoi. -
- Sei scandalosa, cedi ad un ricatto sessuale! -
- Lo faresti anche tu, non preoccuparti! -
- Sei una scostumata nel corpo di una brava ragazza. E nessuno se ne accorge e pensano tutti che tu sia una santa. Adesso dov’è? -
- In New Messico. E’ partito ieri. -
- Naturalmente ignori la data del rientro. -
- Sì, a volte ci mettono di più, a volte di meno. -
- Ma come fai, non impazzisci? Non sai mai quando è libero, deve essere sempre disponibile anche di notte, nei week end, per le feste comandate, non potete organizzare niente. -
- Per il momento non mi pesa, mi ci sto abituando. In fondo quando ho deciso di frequentarlo sapevo a cosa andavo incontro, non ha senso recriminare ora.  Ma dovresti essere contenta, tutte la mattine ti lamenti che non ho più tempo per te da quando c’è Aaron. -
- Mi piaceva di più quando lo chiamavi bell’agente Hotchner. Anche se devo ammettere che sarebbe … mmh, fammi pensare… disdicevole chiamare per cognome l’uomo con cui vai a letto! -
- Mary!!! -
- Vorresti forse negarlo? -
- Cosa, che è disdicevole o che ci vado a letto? - le rispose ironica.
- Non cercare di confondermi. -
- Io non cerco di confonderti, ci riesci benissimo da sola. Adesso mi aiuti a lavare i piatti o non cucinerò mai più per te. -
- Sei solo una sporca ricattatrice. - disse  Mary alzandosi.

La serata tra donne era stata molto piacevole, Mary era un’ottima indagatrice ed era riuscita a farsi raccontare tutta la sua storia con Marco, dall’inizio tutto rose e fiori, fino all’incidente in moto in cui aveva rischiato di morire, fino alla scelta del ragazzo di andarsene.
- Adesso capisco perché non volevi uscire con gli amici di Julian. -
- Non volevo uscire con gli amici di Julian perché erano idioti come lui. - precisò l’italiana.
Liliana aveva sentito che il fantasma del suo ex smetteva di tormentarla mentre vuotava il sacco con la collega.
- Avresti dovuto raccontarmelo prima, sono offesa. -
- Lo so, ma faceva ancora troppo male, anche se forse negli ultimi tempi era più l’umiliazione per non essere riuscita a tenerlo con me che mi impediva di parlarne. -
Avevano acceso il televisore più per sentire il suo borbottio in sottofondo a far loro compagnia che per guardarlo realmente, ma in un attimo di silenzio la voce della cronista del telegiornale si era intromessa nel clima familiare.
- Arrestato il piromane di Santa Fè.
E’ di pochi minuti fa la notizia che nel pomeriggio è stato fermato l’uomo che per settimane ha terrorizzato la città.
Il sospettato avrebbe opposto resistenza e avrebbe sparato sulla polizia. Durante la sparatoria sarebbe rimasto ferito un agente della squadra dell’FBI che aiutava la polizia nelle indagini. Al momento non sono state rese note né l’identità né le condizioni dell’agente. Rimanete in attesa… -
Liliana si era pietrificata sul divano, le sembrava che i secondi scorressero lenti come ore. Mary guardò la sua amica impallidire e trattenere il respiro.
- Ti senti bene? - le chiese dopo un momento.
Liliana non rispose, si alzò e prese il telefono. Con lentezza compose il numero del cellulare di Aaron e rimase in attesa.
- L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile… -
Riattaccò. - Non è raggiungibile. Sarà in aereo. - Ma non sembrava molto convinta.
- Non preoccuparti, non gli è successo niente di sicuro. -
- Non sono preoccupata. -
- Bugiarda. Ti conosco, hai la stessa espressione che ti ho visto all’ospedale. -
- Ok, sono molto preoccupata, non posso fare niente, non so niente, sono impotente e… -
La voce le si era incrinata. - Maledizione! - imprecò in italiano.
- Ehi non vale, non capisco cosa dici così! - la rimbrottò l’amica cercando di distrarla.
- Ho detto maledizione. Ma tu non dovevi tornare a casa presto? - rispose un po’ scostante.
- Non cercare di cacciarmi, adesso. -
- Non voglio cacciarti, però tu domani mattina presto devi prendere l’aereo per Seattle, e io non sarò più molto di compagnia adesso, continuerò a provare a chiamarlo. - le rispose facendo seguire l’azione alle parole.
“ Non può essergli successo qualcosa…”
- Sei sicura di voler restare sola? -
- Non commetterò nessuna sciocchezza, te lo giuro. -
- Se hai bisogno chiamami, promettilo. -
- Lo prometto. -

Camminava per la casa come un leone in gabbia.
“ Se non avessi acceso la tv a quest’ora sarei beatamente a letto a sognarlo invece che a preoccuparmi senza poter fare niente… Sto impazzendo, devo fare qualcosa.”
La camomilla che le aveva preparato Mary prima di andarsene non era servita a calmarla.
In un attimo decise che non aveva senso restare a usurare il pavimento di casa, prese le chiavi e il cellulare e uscì.
Non aveva una meta, doveva solo fare qualcosa e stancarsi camminando le era sembrata un’ottima idea, il problema era che non le teneva occupata la mente.
“ Non può succedere di nuovo, non posso passarci di nuovo… non è giusto, voglio sapere, devo sapere se gli è successo qualcosa… e se gli fosse accaduto qualcosa, io cosa farei? Cosa farei senza di lui? Non posso pensare di nuovo a queste cose, devo smettere di torturarmi non serve a niente, ci penserò quando saprò… Come ho potuto permettere che succedesse di nuovo! Avevo promesso di non innamorarmi più, lo sapevo che avrei sofferto ancora… Ti prego fa che non gli sia successo niente, per favore adesso che amo di nuovo non togliermi tutto questo…”
Si fermò in mezzo al marciapiede e alzò la testa, era arrivata davanti alla casa di Aaron. Le finestre erano buie e il cancello era solo accostato come al solito. Liliana entrò e si sedette sul gradino di fronte alla porta, tirandosi le ginocchia al petto. Continuava a chiamarlo ma il cellulare dell’uomo era come morto.
“ Mi manca, mi manca come l’aria; ti prego, ti prego, ti prego fa che non gli sia successo nulla non potrei sopportarlo… perché doveva accadere una cosa simile perché io mi accorgessi di amarlo?”

Non sapeva da quanto tempo si dondolava sul gradino e piangeva, aveva sentito a malapena le gocce di pioggia caderle addosso, quando una macchina si fermò davanti al vialetto.
- Lil, cosa ci fai qui?! -
La donna si alzò di scatto nel sentire Hotchner chiamarla. Lui la guardò, era bagnata dalla testa ai piedi, i vestiti aderivano a quel corpo che conosceva bene, mettendone in risalto le forme e le gocce di pioggia si erano mischiate alle sue lacrime. Liliana gli corse incontro e lo abbracciò.
- Ho avuto così tanta paura di non vederti più, non sapevo cosa pensare, non sapevo se ti era successo qualcosa o no, alla televisione non davano notizie, tu non rispondevi al cellulare… - continuava a parlare e a piangere, mentre l’uomo la abbracciava e le baciava la testa sussurrandole dolci parole.
- Temevo che non avrei mai potuto dirti che ti amo... -
- Cosa hai detto? - Aaron l’aveva allontanata e le aveva fatto alzare il viso per guardarla negli occhi.
- Ho detto che ho avuto paura… e che ti amo. - Abbassò gli occhi sfuggendo lo sguardo dell'uomo.
- Non me lo avevi mai detto prima. -
Lei non rispose, forse era stata avventata a dirglielo, ma il sollievo che aveva provato nel vederlo era stato così grande che non aveva fatto molta attenzione alle parole che le erano uscite spontanee.
Rialzò lo sguardo e lo guardò negli occhi, cercando di capire se era spaventato dalla sua dichiarazione o meno.
Lui fissò quegli occhi in cerca di risposte e sorrise. - Ti amo anch’io, Lil. -
Poi abbassò il viso e la baciò con dolcezza.


“Le parole d’amore, che sono sempre le stesse, prendono il sapore della bocca da cui escono.”
                                                                                          Guy de Maupassant

***fine***


Questa fanfiction è dedicata alla mia amica Kiara che ha letto la storia in anteprima, che mi ha sostenuto con i suoi meravigliosi commenti e con le sue bellissime storie! Questa è per te che mi hai fatto venire la voglia di scrivere! Sei orgogliosa di me?


Ecco, siamo arrivati alla fine! Questo capitolo è in più, ma non sono riuscita a non scriverlo; avevo voglia di un discorso delirante di Mary e Liliana, di un po' di angoscia e di zuccherosità!
Spero che la mia storia vi abbia tenuto compagnia e che non vi abbia mai annoiato (o comunque non troppo)! Grazie a tutti quelli che hanno letto, mi avete aiutato ad arrivare in fondo a questa avventura!
Ringraziamenti:
hikary: mi dispiace aver deluso la tua voglia di killer e di aver concluso la ff! Comunque grazie per aver recensito (soprattutto per aver recensito positivamente!!)
Minerva McGranitt: adorando tu Hotch puoi chiamarmi cara o come meglio credi! Sono contenta che non ti sia sembrato troppo dolce, spero tu non ti ricrederai con questo!Grazie per il commento!
jaja_thrill: non sei troppo smielosa e io ho apprezzato moltissimo la tua recensione (per rendere l'idea ho urlato la mia felicità per la casa, con somma gioia della mia allegra famiglia!)
sakura_kinomoto: hai visto solo una puntata, in cui non era contemplato altro Aaron all'infuori di quello professionale. Nel privato è più carino e sciolto. Eviterò come la peste di fare una mary sue, spero di riuscirci anche se, per te, Liliana non è un po' mary sue? Grazie per essermi stata fedele dal primo capitolo di una ff su un telefilm che non hai mai guardato! (fino ad ora)
Kley: grazie mille per i complimenti, che mi fanno sempre mooolto piacere! Sono proprio felice di averti convinta su Hotch, anche se so che il tuo cuore sarà sempre per Reid!Grazie per avermi seguita da subito, sapere che una fan di c.m. mi leggeva mi ha convinto ad andare avanti!
LubyLover: grazie per esserci stata dall'inizio e per non avermi abbandonata solitaria e naufraga nel mare delle ff! (ti piaccio anche in versione poetica, vero?)
Spero di ritrovarvi tutti nel sequel che ho deciso, con sommo sprezzo del pericolo, di pubblicare; anche se non so ancora quando.
Ancora grazie a tutti, (commozione e lacrime a iosa)
sku.
  
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