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Autore: _emanuela    28/09/2012    0 recensioni
Specie di non so cosa che ho scritto ascoltando una canzone. Non so come mi sia uscita. Siccome sono solita a mettere un pò della mia vita in tutte le mie fan fiction e one shot, qualcosina l'ho inserita anche qui, più negli ultimi versi che nei primi. Spero apprezziate.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella mia vita ho voluto fare tante cose, e pensare che sono così giovane e ho già buttato via metà dei miei sogni d'infanzia.
Non so cosa mi riserverà il futuro e credetemi, vorrei tanto saperlo per capire se rassegnarmi o lottare, per dare una ragione agli sforzi che fino ad ora ho fatto e poi ho distrutto con una facilità estrema.
Essere coscienti e non fare nulla è peggio di non essere a conoscenza e continuare a non far nulla.
Quanto invidio quelle persone che nonostante le vere disgrazie continuano ad andare avanti e a sorridere. Invidio la loro forza e la loro voglia di vivere. Vorrei averla anche io.
Sento spesso dire che l'amore tra due persone fa male, che essere innamorati è una fregatura, ma provateci a stare senza quell'amore. Neanche gli amici o la famiglia, possono compensare quel vuoto. Lo so bene, quindi non dite che non è così. Quel tipo di amore, finisce sì, ma come molte sofferenze, se ne ha bisogno anche solo per una volta.
Quando ero più piccola osservavo mia madre e mio padre. Erano così diversi e strani. Un attimo prima litigavano e l'istante dopo tutto finiva, per poi ricominciare.
Mia nonna è morta quando avevo solo undici anni. Prima del suo funerale, credevo che questa parola significasse festeggiare il morto con canzoni e fuochi d'artificio. Quando ho realizzato cos'era un funerale, ridevo all'idea di quel pensiero sciocco, ma quando anche mio padre è volato via, ho sorriso per quello reale. La gente che in vita ti ha fatto del male, anch'essa è presente. E' vero che i veri amici si vedono nel momento del bisogno, ma cavolo, quando sei morto non te ne fai nulla se quegli stronzi vengano a provare pietà solo perché si è un corpo inerte, senz'anima.
Da un po’ di tempo mi sono posta una domanda insensata, perché le persone guardano film, serie televisive e altro? Beh ma è ovvio, per distaccarsi un momento dalla realtà. Ma così facendo non si entra nella vita dei protagonisti che quasi sempre è una confusione e una tragedia?
Mi dico sempre "tutto finisce prima o poi", è una frase che mi aiuta spesso, ma che al contempo potrebbe mettere giù di morale. I momenti felici si vorrebbero non finissero mai, ma anch'essi hanno una fine, proprio come afferma la frase sopra citata.
Ripeto sempre a mio fratello che dove c'è buio c'è anche luce, ma ogni volta non menziono il punto che dice che nella luce ci sono ombre. Sarebbe troppo complicato da capire per un bimbo o meglio troppo crudele. Sarebbe come innescare in lui una paura, come se dovesse stare attento in ogni luogo e ad ogni persona. Potrebbe essere giusto per alcuni e forse anche per me lo è, ma ogni volta che ci provo, la mia voce diventa un sussurro debole.
 

  
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