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Autore: funkia    11/04/2007    42 recensioni
Ron drignò i denti “Krum! Krum non ha nessun diritto su di lei! Hai ragione tu Harry, le donne non dimenticano mai il loro primo bacio, ma non è stato Krum a baciare Hermione la prima volta!” “Che cosa?” Stavolta Harry si era fermato di scatto e Ron era stato costretto a voltarsi verso di lui frenando la camminata, si umettò un labbro distogliendo i profondi occhi blu dallo sguardo indagatore dell’amico. “Non è stato Krum ha baciare Hermione per primo. Sono stato io”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ron sbatté con forza il boccale sopra al bancone guardando con un cipiglio scuro il suo riflesso nel vetro, non mancò di fare una smorfia poco felice quando si accorse di aver bevuto tutto il contenuto del bicchiere in una volta

                     IL PRIMO BACIO NON SI DIMENTICA MAI…

 

 

Do you remember girl
I was the one who gave you your first kiss
Cause I remember girl
I was the one who said put your lips like this            My boo- Usher

 

 

Ron sbatté con forza il boccale sopra al bancone guardando con un cipiglio scuro il suo riflesso nel vetro, non mancò di fare una smorfia poco felice quando si accorse di aver bevuto tutto il contenuto del bicchiere in una volta. Si voltò annoiato verso l’amico che sedeva alla sua destra su uno sgabello malandato, quello alzò lo sguardo su di lui e si appoggiò su un gomito alzando le sopracciglia come a dire che adesso era l’ora di smetterla, Ron soffiò seccato.

 

“Non guardarmi in quel modo, Potter, sono maggiorenne è ho tutto il diritto di ubriacarmi se mi va. Non cominciare a farmi la paternale come mia madre”

 

Harry lo guardò senza espressione aspettando un po’ in silenzio, momento che Ron usò per ordinare un altro boccale tanto per completare l’opera. Il moro scosse la testa rassegnato.

 

“Non capisco davvero che motivo ci sia di comportarsi così. Il fatto che tu sia maggiorenne da circa sei mesi non ti autorizza ad andare in un bar ed ubriacarti solo perché la tua migliore amica è uscita con Viktor Krum!”

 

Al nome del giocatore bulgaro Ron emise un gemito soffocato di puro disgusto e tornò a bere dal suo boccale. Con la manica si pulì i baffi lasciati dalla schiuma della birra e puntò un dito contro Harry girandolo per aria.

 

“Tu non sei stupido, sai? E nemmeno io sono stupido. Non siamo stupidi. Lo so che l’hai capito benissimo che tra me e Hermione c’è qualcosa, l’ha capito tutta Hogwarts. Tutta Hogwarts non è stupida. Persino Lavanda l’ha capito e lei è veramente stupida!”

 

Harry alzò un sopracciglio “D’accordo, non sei stupido ma sei decisamente ubriaco. Andiamo a casa adesso”

 

Il moro lasciò qualche moneta sul bancone del locale e uscì nella serata afosa, Ron lo seguì senza proferire un’altra parola barcollando per il marciapiede. Dopo qualche passo e molti pensieri che gli frullavano in testa Ron biascicò infelice, la bocca impastata dall’alcol.

 

“Harry, tu devi impedirle di uscire con quel ‘coso’! Lei mi dimenticherà, si renderà conto che stare con un ricco e famoso giocatore di Quidditch è molto meglio che stare con me”

 

Harry si stupì di sentir parlare l’amico così sinceramente su una questione che probabilmente aveva tenuto sottochiave da anni. Pensò che dovessero essere gli effetti della sbronza, da qualche parte aveva sentito dire che l’alcol è molto peggio del Veritaserum. Fece scrocchiare le nocche sospirando.

 

“Ron, sii realista. Tu e Hermione non state neanche insieme e probabilmente, a meno che tu non glielo dica, non sa nemmeno che tu sei innamorato di lei. Per quanto riguarda Krum credo che tu non possa farci niente, le donne non dimenticano mai il loro primo bacio”

 

Il rosso grugnì qualcosa di imprecisato e aumentò il passo lasciando Harry indietro con un’espressione incredula sul volto. Non si girò nemmeno quando l’amico lo raggiunse con una corsetta lenta continuando a guardare inferocito davanti a sé.

 

“Si può sapere che ti prende adesso?”

 

Ron drignò i denti “Krum! Krum non ha nessun diritto su di lei! Hai ragione tu Harry, le donne non dimenticano mai il loro primo bacio, ma non è stato Krum a baciare Hermione la prima volta!”

 

“Che cosa?” Stavolta Harry si era fermato di scatto e Ron era stato costretto a voltarsi verso di lui frenando la camminata, si umettò un labbro distogliendo i profondi occhi blu dallo sguardo indagatore dell’amico.

 

“Non è stato Krum ha baciare Hermione per primo. Sono stato io”

 

Gli occhi di Harry raggiunsero le dimensioni di due palline da tennis mentre la sua mascella rasentava terra. Rimasero secondi interi a fissarsi senza dire niente, poi Harry emise un verso strozzato, incredulo.

 

“Come scusa? Come puoi averla baciata, Krum è venuto ad Hogwarts durante il nostro quarto anno”

 

Ron si schiarì la gola guardando altrove in modo casuale e Harry sentì la terra vacillare sotto i piedi. Lo prese per una spalla trascinandolo con sé e lo fece sedere su un muretto.

 

“Adesso tu ti siedi qui e mi racconti tutto, dall’inizio alla fine”

 

Ron stiracchiò un po’ gambe e collo sistemandosi meglio sul muretto, la sbornia doveva essere un po’ passata perché sembrava essere più calmo e lucido. Harry lo incoraggiò con un cenno della testa.

 

“Non c’è veramente molto da dire. Ricordi, dopo che avevi messi il tuo nome nel Calice…beh, in realtà io avevo pensato che tu l’avessi messo, insomma abbiamo smesso di parlarci per un bel po’. Hermione passava molto tempo con me, sai per non lasciarmi solo, credo che gli facessi anche molta pena”

 

Harry rimase un attimo perplesso ma annuì continuando ad ascoltare in silenzio.

 

“Una sera ero veramente molto depresso, Hermione era appena tornata dalla biblioteca ma vedendomi in Sala Comune da solo si è fermata a parlare con me. Doveva essere davvero molto tardi dato che tutti erano già a letto, Hermione ha cercato di consolarmi in tutti i modi e io ho pensato che fosse davvero molto carina e così quando mi ha abbracciato…”

 

Ron abbassò la testa con le orecchie a fuoco, probabilmente il ricordo di quella sera doveva essere per lui piuttosto imbarazzante. Harry rimase a guardarlo di stucco, un sorrisetto nacque sulle sue labbra al pensiero di Ron e Hermione incollati per le labbra nel mezzo della Sala Comune.

 

“E poi cosa è successo?”

 

“Niente. Mi ha guardato come se fossi un maniaco e ha balbettato qualcosa prima di sparire su per il dormitorio. E poi ancora non avevo capito…si insomma, da lì mi sono accorto che effettivamente poteva interessarmi Hermione…”

 

“Pensavo che anche tu interessassi ad Hermione” disse Harry sedendosi a fianco a Ron. Il rosso parve rifletterci un po’ su e sorrise sornione tra sé.

 

“Oh andiamo, non hai visto che sorrisone ha messo su quando ha saputo che Lavanda mi aveva lasciato. E’ palese che sia interessata. Insomma, lo sappiamo entrambi!”

 

Harry si passò una mano dietro la nuca e rifletté un attimo “Ma se tu lo sai, lei lo sa, io lo so, Lavanda lo sa, tutta Hogwarts lo sa…perché diavolo non vi decidete a mettervi insieme?”

 

Ron rimase in silenzio meditabondo, fino a che con uno scatto improvviso balzò in piedi più agguerrito che mai. Percorse di fretta le strade, ormai deserte data l’ora tarda, con determinazione e una meta precisa. Harry faticò a stargli dietro, era schizzato via come un fulmine.

 

“Dove stai andando adesso?”

 

“A casa di Hermione. Non è molto distante da qui”

 

Harry spalancò gli occhi “A casa di Hermione? Ron, sono le due di notte non puoi presentarti alla sua porta come se niente fosse! Tu sei ancora ubriaco!”

 

Ma Ron non lo ascoltò nemmeno e continuò a marciare verso la sua meta. Solo dopo qualche isolato si accorse di essere solo, Harry si era probabilmente arreso davanti alla sua caparbietà o forse era il suo modo di fargli capire che quello che stava facendo era profondamente sbagliato. Non se ne curò più di tanto e con una scrollata di spalle continuò lungo la sua strada.

 

Quando arrivò sotto casa di Hermione gli doleva la testa da impazzire ed era davvero molto stanco. Se prima l’alcol non aveva fatto bene il suo effetto adesso anche i postumi dell’ultima birra si facevano sentire. Rimase per cinque minuti fermo come un idiota sotto la finestra di Hermione non sapendo cosa fare, poi la brillante idea: con entrambe le mani afferrò il tubo della grondaia e cominciò ad arrampicarsi su per la casa.

 

Hermione si prese quasi un colpo sentendo qualcuno bussare alla sua finestra. Si alzò ancora un po’ assonnata dal letto e scostò le tende timorosa. I suoi occhi si allargarono a dismisura quando incrociarono quelli di Ron che con un sorriso enorme se ne stava appollaiato sul tetto. Aprì la finestra con urgenza.

 

“Ron! Ma sei impazzito! Che ci fai sul tetto di casa mia?”

 

Lui scrollò le spalle e senza troppi complimenti entrò in camera di Hermione barcollando leggermente. Hermione arricciò le labbra.

 

“Sei ubriaco?”

 

“No” rispose lui sorridendo “Sono solo molto più divertente del solito!”

 

Hermione incrociò le braccia al petto lanciando un’aria preoccupata alla porta “Dov’è Harry?”

 

Ron scrollò di nuovo le spalle sedendosi sul letto “Non lo so, mi ha abbandonato credo. Stavo venendo da te, mi sono girato e non c’era più. Boh, chi lo capisce è bravo”

 

“Già, e chi lo capisce certamente non è ubriaco fradicio. Si può sapere perché diavolo ti sei conciato così? Se ti vedesse tua madre…”

 

Ron si alzò in piedi di scatto prima che potesse terminare la frase e alzò la mano per parlare. Hermione gli lanciò un’occhiata tra il seccato e il preoccupato ma lasciò che parlasse.

 

“Lo so perché mi sono ubriacato! Perché ti ho baciato prima di Krum!”

 

Hermione lo guardò confusa non riuscendo a vedere un filo logico “Che cosa? Ron, che cosa diavolo c’entra Viktor in tutto questo?”

 

“C’entra eccome!” annuì concitato lui “Lui non ha nessun diritto su di te, lo dice anche Harry! Harry dice che tu stai sempre con lui perché le donne non si scordano il loro primo bacio, ma il tuo primo bacio l’hai dato a me, quindi è con me che dovresti stare!”

 

Hermione rimase un attimo in silenzio ad ascoltare la sua teoria, poi improvvisamente scoppiò a ridere passandosi una mano sulla faccia. Gentilmente si avvicinò a Ron e lo fece stendere sul letto scostandogli i ciuffi rossi dal viso. Gli tolse le scarpe e prese un foglio di pergamena appoggiato sulla scrivania.

 

“Va bene, Ron. Adesso scrivo a tua madre e dico che dormi qua così non si preoccupa però non lamentarti se domattina mio padre ti stacca la testa”

 

Ron annuì chiudendo gli occhi, stanco com’era, ma li riaprì un secondo dopo per fissare Hermione.

 

“Tu sei stupida?”

 

Hermione si voltò stupita verso di lui, presa un po’ in contropiede “E’ una domanda o un’affermazione?”

 

“Una domanda”

 

“Ah. No, non credo proprio di essere stupida”

 

Ron annuì di nuovo “Lo sapevo che non eri stupida. Ormai l’hanno capito tutti. Mi stupirò se mia madre domani non mi chiederà cosa ci facevo a casa tua con quella sua solita aria maliziosa, come biasimarla poi, siamo veramente troppo ovvi”

 

Hermione lo guardò basita “Sc-scusa?”

 

“Non sono stupido, l’ho capito che ti piaccio” Hermione arrossì all’inverosimile evitando il suo sguardo ma Ron continuò imperterrito “E siccome tu non sei stupida, hai capito che mi piaci”

 

Lei lasciò andare la pergamena per ascoltarlo “Beh, suppongo di sì”

 

“Ecco” disse Ron come per affermare una cosa ovvia “Ma quello che mi chiedevo è: se tu mi piaci e io ti piaccio e io so che ti piaccio e tu sai che mi piaci, e quindi ci piacciamo, e magari ci piace anche che ci piacciamo perché ci piace pensare di piacerci, perché non stiamo insieme?”

 

Hermione lo fissò per un attimo tentando di seguire tutto il discorso ma rinunciò a rispondere alla domanda finale “Ehm…forse perché…perché non ne abbiamo mai parlato?”

 

Ron scattò a sedere spaventando Hermione “Giusto!” la fissò per un po’ “Ma lo sai che sei proprio intelligente?”

 

“Gra-grazie”

 

“Bene, allora parliamone! Capisco che se prima della mia storia con Lavanda non ne avessimo parlato sarebbe potuto anche essere perdonabile, ma sinceramente adesso è abbastanza palese che ci piacciamo, no? Insomma, non facciamo altro che arrossire come due cretini…”

 

Hermione si portò inconsciamente una mano sulle gote bollenti e sorrise appena, imbarazzata “Non provare a dare la colpa a me, Ron Weasley, io ti avevo persino invitato a quella stupida festa di Lumacorno!”

 

Ron fece cadere lo sguardo sulle sue labbra e si leccò le sue senza accorgersene “Dillo di nuovo” mormorò.

 

“Che cosa?” chiese lei con un sorriso.

 

“Il mio nome. Dillo di nuovo. La tua voce esce così leggera e sexy quando lo pronunci, sembra quasi che tu stia facendo le fusa”

 

Ma Hermione non ne ebbe la possibilità perché Ron le tappò la bocca con un bacio, di quelli lunghi e appassionati, di quelli che solo due amanti si possono scambiare, quelli dettati dal desiderio del momento. Hermione si sentì stendere delicatamente sul letto, incrociando le braccia dietro al collo di Ron lo portò giù con sé e sospirò dal piacere sentendo le sue labbra bollenti torturarle il collo.

 

“Ron…”

 

“Dillo ancora, non smettere di dirlo…” le sussurrò contro la pelle del collo mentre le sue mani continuavano a viaggiare veloci sul suo esile corpo, accarezzava le sue curve delicatamente e tracciava le linee dei suoi fianchi.

 

“Ron…Ron…Ron!”

 

Lui aveva alzato la testa verso di lei richiamato dal suo tono urgente e serio, la vide arrossire abbassando lo sguardo sulle sue mani che si erano inoltrate audaci sotto la maglia del pigiama di Hermione. Senza ritirarle alzò di nuovo lo sguardo su di lei.

 

“Non…non indosso niente sotto. Non credo sia il caso”

 

Senza dire niente ritirò le sue grandi mani callose e rotolò su un fianco finendo supino a fissare il soffitto. Nessuno di loro disse niente per un po’, ma stavolta non c’era Harry a salvarli da silenzi imbarazzanti. Hermione lanciò un’occhiata a Ron e lo vide giocherellare con le mani per tenersi occupato, silenziosamente scivolò più giù sul letto e rotolando su un fianco si appoggiò con la testa al suo petto.

 

“Credo che Harry abbia ragione, sai? Noi ragazze non ce lo dimentichiamo mai il primo bacio, ci resta marchiato nel cuore”

 

Ron si voltò verso di lei interessato e sorrise tra sé scotendo la testa “Harry ha sempre ragione. Sono io che non gli do mai retta”

 

Hermione arrossì un po’ intrecciando le dita con quelle di Ron “Credi…credi che possiamo stare insieme? Cioè, ora che ne abbiamo parlato…”

 

“Sì. Sì che possiamo stare insieme” si guardarono negli occhi sorridendo come due ragazzini, Ron si chinò su di lei per arrivare alle sue labbra unendosi di nuovo in un bacio, stavolta più casto e controllato ma comunque importante, col quale segnavano l’inizio della loro storia.

 

“Ah, Hermione?”

 

“Sì?”

 

“Neanche noi ragazzi dimentichiamo mai il primo bacio”

 

******

 

 

^^ oggi avevo tanta tanta voglia di scrivere, e pensare che quando ho scritto la prima parola non sapevo neanche come sarei andata a finire! Sono un po’ incertina su questa ff, di solito mi cimento su cose più complicate quindi mi sembra un po’ banale, ma spero tanto di sbagliarmi…

E’ vero o non è vero che non ce lo dimenticheremmo mai il primo bacio? Con chiunque sia stato ci porteremo sempre il ricordo e ci ripenseremo con dolcezza e tenerezza…anche perché quando mi son cimentata io la prima volta ero una bimbetta e manco sapevo che voleva dire baciare sul serio XD!

Tanto per rimanere in tema, un bacio a tutti quanti!!!

 

Zia Funkia!

 

 

 

 

   
 
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