Soltanto degli stupidi circuiti al posto del cervello.

Un’androide o una donna? Un maledetto cyborg distruttore o soltanto una ragazza in cerca di aiuto?
Forse non l’avrebbe mai saputo…
Di sicuro, anche se si atteggiava come una macchina da guerra, assassina e senza scrupoli, le movenze sinuose e i tratti delicati le conferivano un aspetto del tutto umano. Femminile. Semplicemente troppo accattivante.
Era davvero preso da lei: cavolo se era cotto! Mai si era sentito così attratto da una donna, nonostante fosse sempre stato circondato da bellezze mozzafiato.
Perché non era solo una questione fisica. C’era soprattutto qualcosa nel modo di fare di quella donna che lo attirava, peggio di una calamita.

Che cosa avrebbe dovuto fare ora? Distruggere quel dannato telecomando? Dirle addio per sempre? Sperare in un qualcosa di inesistente, mai incominciato?

Era davvero combattuto. Eppure lei era così bella.

Ripensò ai tempi del 23° Torneo Tenkaichi, quando Goku, il suo migliore amico da sempre, si ritrovò fidanzato all’improvviso. Per caso, senza nemmeno immaginarlo. E non con una ragazzetta qualunque. Con uno schianto di atleta, bella quanto forte e astuta. Ricordò che all’epoca quel torneo gl’interessava particolarmente, proprio per fare colpo su qualche bella ragazza.
E invece a momenti quello stordito nemmeno sapeva come era fatta, una donna.
“Tutte le fortune arrivano a lui! Questo non è giusto!”- Si, furono proprio quelle le sue parole.
Lo invidiava, e anche se col tempo si era abituato alla situazione, almeno a se stesso sapeva di non poterlo nascondere.


Lui non aveva molte pretese infondo: non gl’importava che una ragazza fosse eccessivamente bella. Bastava solo che lo amasse per quello che era.

No no, non poteva assolutamente eliminarla. Doveva salvarla, risparmiarla da quella tragica fine. Perché continuava a sentire qualcosa. Un legame troppo stretto, un sentimento troppo forte.
Decise di darle un’opportunità. La seconda chanche che la sorte le aveva inevitabilmente negato.

Solitamente era quello più fifone, ma per una volta voleva essere coraggioso.
Rischiare, anche se in cuor suo sentiva che non avrebbe funzionato.
Forse lei era davvero cattiva come voleva far credere. Forse lo avrebbe sfruttato.
Scegliendo di risparmiarla, sapeva di mettersi contro i suoi alleati, gli amici più cari.
Sentiva sulla pelle il brivido del rischio che stava correndo, e in qualche modo non gli dispiaceva.
Basta, ormai era più che convinto.



E adesso, Crilin non può fare a meno di guardarla. Sdraiato sul letto, osserva il suo ventre, dapprima piatto, che continua a lievitare in un bel pancione tondeggiante, ogni mese di più. Ed è felice, finalmente. Amato.
Ancora oggi si chiede come sia potuto succedere.
Ma soprattutto, si domanda da dove abbia mai tirato fuori tutto quel coraggio.
E non può fare nient’altro che sorridere, orgoglioso.
Perché era stato tutto merito suo. Era suo quel coraggio.
Non di Goku.
Non di Vegeta.
Suo.
Per una volta, si era sentito importante, fondamentale.
Aveva vinto la sua battaglia.
Aveva imparato a vedere il lato buono delle persone.
E aveva trovato risposta al suo grande dubbio, e ne trovava continuamente conferma quando accarezzava quel ventre rigoglioso.
Diciotto era una donna a tutti gli effetti, ma con soltanto degli stupidi circuiti al posto del cervello.














Angolo di stillyna:

Esperimento notturno sfociato in una One-shot di 525 parole.
È stato bello cimentarsi in questo pairing, ho scritto qualcosa di diverso dalle mie solite Chichi/Goku standard :)
La frase di Crilin (testuali parole), è tratta dall'episodio 137 della prima serie, "Goku trova moglie" *w* ♥
Beh, spero abbiate apprezzato :) Ho fatto del mio meglio ;)
Baci :3

stillyna