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Autore: lillilola    29/09/2012    3 recensioni
Questo è il mio primo racconto, per favore abbiate pietà della mia povera anima..
Questo è un nuovo capitolo per tutta la Fairy Tail, un nuovo membro, un nuovo compagno (o meglio una compagna).
***********************
[dal capitolo numero 9]
-Ehi, carina la fasciatura – sulla soglia apparve Gray.
Un volto familiare finalmente.
Gli sorrisi.
-Va molto di moda questa primavera, ma vedo anche tu ne hai una – dissi notando il suo braccio.
Lui annuì.
-Ho mantenuto la promessa – disse avvicinandosi – non sei morta, anche se ci sei andata vicino - .
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stavo girovagando da diversi giorni in mezzo a tutta questa vegetazione, non trovavo più Kira. Era il 13 dell’ anno 777  e avevo solo 10 anni.
Mi sentivo persa, affamata, terribilmente affamata, avevo sete,  sentivo le forze che mi abbandonavano, sentivo che Kira non c’era più, mi aveva abbandonato, era scomparso come per magia, mi aveva lasciato sola.
Ero restata a casa nostra per una settimana sperando che tornasse, ma non era mai tornato, e dentro di me sapevo che non sarebbe tornato, mai, sentivo che era andato via.
 - Kiraaa ! Ti prego aiutami – urlai cadendo sulle ginocchia, avevo finito di piangere un’ ora prima.
E ora riiniziai. Che cosa avevo fatto? Perché era andato via?
Forse gli avevo risposto male, o magari non avevo rispettato una regola , o forse non mi voleva più bene.
Eppure si era staccato una squama per darla a me. La presi dalla tasca e la accarezzai.
Era liscia, nera brillante, l’annusai, sapeva di casa.
Una lacrima ci finì sopra per sbaglio, la tolsi subito.
Anche se non c’era,  forse Kira poteva vedermi lo stesso, e mi aveva insegnato che non dovevo piangere come stavo facendo, non dovevo farmi vedere triste, perché ero stata allevata da Kira, il drago che controllava lo spazio interstellare, che controllava quando le stelle dovevano morire, controllava i buchi neri, controllava l’intero universo; sorrisi a quel pensiero.
Ero ancora in ginocchio, cercai di rialzarmi ma invano, svenni.
Mi risvegliai su un comodo letto un paio di ore dopo.
Ero al caldo , e il letto era morbido, e le pareti erano colorate di giallo , la stanza era piccolina , e affianco a me c’era un comodino con dei biscotti e del latte, per tutta risposta a quello che avevo visto la mia pancia ruggì. In meno di un minuto avevo mangiato i 3 biscotti e bevuto il bicchiere di latte che stava sul comodino. Avevo ancora molta fame però.
Mi alzai e andai vicino all’unica finestra che c’era, ma mentre mi stavo avvicinando sentii la porta aprirsi e mi paralizzai dalla paura.
Entrò un’anziana signora, guardò se avevo mangiato e mi sorrise con affetto. 
 - Non volevo mangiare tutti i biscotti, scusi – dissi sedendomi a terra.
La signora venne verso di me.
 - Signora, lei sa dov’è Kira? – chiesi, pronunciando quel nome mi vennero le lacrime agli occhi, ma non piansi, come da insegnamento.
Si sedette vicino a me e iniziò ad accarezzarmi.
 - Ti porto degli altri biscotti se vuoi – disse gentile.
Mi asciugai gli occhi con manica della maglietta, la guardai e annuii, il mio stomaco era tremendamente rumoroso, si sentivano i crampi della fame.
La signora si alzò e mi porse la mano, era gentile, tremendamente gentile e triste.
La guardai, aveva gli occhi lucidi.
Annuii di nuovo e mi alzai prendendo quella mano, così calda e ruvida.
Mi portò in un’altra stanza, anche questa piccola, ma luminosa, c’erano dei fornelli e un tavolo con 3 sedie.
 - Questa è la cucina – mi spiegò – è piccola come il resto della casa, ma in inverno con il camino acceso c’è un bel calduccio – disse indicandomi il caminetto che non avevo visto .
Mi fece sedere , mi diede degli altri biscotti e dell’altro latte, dopo che ebbi mangiato iniziò a diventare più serena.
 - Sai oggi è l’anniversario della morte di mia figlia – disse – è morta l’anno scorso – si alzò e andò in un’altra stanza, tornò con dei fiori in mano, erano dei nontiscordardimé – tu hai più o meno la sua età, e quando ti ho trovata svenuta ho rivissuto tutto il dolore, ma per fortuna eri solo molto affamata e ora sei sana come un pesce – mi fece una carezza.
Non mi piaceva che mi toccassero, soprattutto se erano delle persone, quando vivevo con Kira  avevo visto pochi umani, e in casi non molto piacevoli , soprattutto per Kira,  mi dava fastidio stare con loro, mi sentivo inadeguata, un’esclusa, una a che dava solo fastidio.
La signora dopo avermi accarezzata si sedette vicino a me e iniziò a guardarmi.  Mi infastidiva e molto, perché mi guardava, cosa ci trovava in me ? forse ora mi avrebbe mandato via, forse si era accorta del mio disagio.
Mi sorrise e poi mi portò via il piatto vuoto.
 - Come ti chiami ? – mi chiese mentre mise il piatto nel lavandino .
Non risposi , Kira mi aveva insegnato a non fidarmi subito delle persone, perché essendo la figlia di un drago avrebbero sicuramente voluto arrivare a lui, molta gente era sempre egoista e pensava solo a se stessa mi aveva detto. Non dovevo fidarmi subito.
Ma la signora mi aveva salvato la vita forse non era un nemico.
 - Mi chiamo Azzurra – gli dissi infine .
 - Hai un bel nome,  è strano, chi te l’ha dato ? – chiese.
Stava cercando di farmi parlare, almeno di fare conversazione, ma io non ero lì per chiacchierare, dovevo trovare il mio drago. O almeno farmi trovare da lui.
Non risposi, guardavo fuori dalla finestra, un qualsiasi segnale dal cielo mi avrebbe fatto scattare come un fulmine fuori dalla porta, purtroppo non successe niente.

Guardai l’anziana signora, non era cattiva, era ferita perché aveva perso la sua bambina, era stata abbandonata da qualcuno di importante, esattamente come me.
Abbandonato.. esattamente come avevano fatto i miei genitori.
 - Kira mi ha abbandonata – le dissi.
Quando me lo sentii dire ad alta voce, iniziai a sentirmi triste, e la tristezza presto mi avrebbe portata alle lacrime.
Ma di questa signora mi potevo fidare, mi aveva salvato la vita e non avrebbe guadagnato niente da me visto che il mio drago mi aveva lasciato, e anche lei era stata lasciata dalla sua bambina, avevamo un dolore in comune, circa.
 - Non mi voleva più bene e un paio di giorni fa mia ha lasciata da sola, non è più tornato a casa, l’ho aspettato e poi sono andata a cercarlo, ma lui non c’era e-e – le lacrime iniziarono a scendere involontarie, non ero riuscita a trattenerle – e non mi vuole più, mi ha abbandonata – gridai tra le lacrime – e io non so che cosa ho fatto di male, perché mi sembrava fossi stata brava ma forse, forse mi sbagliavo e ho fatto male - .
La signora mi venne vicino e mi mise un braccio attorno alle spalle.
Restò in silenzio per un paio di minuti e aspettò che finissi di piangere e intanto cantava una dolce canzone, con la voce delicata ;  dopo diversi minuti riuscii a tranquillizzarmi almeno un pochino, ma singhiozzavo ancora.
 - Io non credo che ti abbia abbandonata, credo che ci sia stato un imprevisto, e che non abbia potuto avvisarti prima – disse sorridendomi.
Non è vero, Kira non era più qui, non sentivo più quel legame magico che ci univa e che ci faceva percepire la presenza l’uno dell’altro per sapere se eravamo vivi, o almeno che ci fossimo.
Era scomparso, e non riuscivo a riempire questo vuoto, era già successo che il mio drago dovesse allontanarsi per un paio di giorni, ma sentivo sempre che c’era e stava bene, ma ora non sentivo niente, come se ad un tratto un musicista non potesse più sentire la musica, non potesse più sentire quel legame che lo univa in quello a cui credeva, a cui voleva bene, in ciò che amava. Io mi sentivo come quel musicista, vuota, triste, e arrabbiata con me stessa.
Mi asciugai le lacrime con la manica di nuovo.
 - Chi è Kira? – mi chiese sempre tenendomi stretta, ma in modo amorevole.
La guardai un attimo, era ingenua, non sapeva chi era Kira, anche se giravano molte leggende su di lui, lei non lo sapeva.
 - Kira è il mio drago – le dissi. O almeno lo era.
Mi guardò stupita.
 - Quindi tu Azzurra sei una dragon slayer, una vera cacciatrice di draghi? – chiese sorpresa.
Annuii .
 - Si, Kira mi ha insegnato a essere una dragon slayer, mi ha insegnato la magia dello spazio – dissi leggermente orgogliosa.

5 anni dopo...
 

*ANGOLO DELL'AUTRICE E PER TUTTI QUELLI CEH HANNO ALMENO LETTO FINO ALLA FINE*
questo è il mio primissimo racconto , se vi piace mi farebbe piacere se me lo diceste, così magari il mio genio inventivo potrebbe dare il meglio di sè nel continuo..
avvisatemi di eventuali errorucci che sono pronta a correggere!! *le dita sono pronte a correggere errori abominevoli che il mio cervello commette*
Happy : Ayee!! ma quando ci sono io ?? *sbuffa*
Autrice : Neko torna al tuo posto e non rompere.. tu verrai dopo 
SPERO VI SIA PIACIUTO :) e buona lettura
Natsu: ma buona lettura va scritto all'inizio *si gratta il mento*
Autrice: *sbuffa* nessuno a chiesto il tuo parere e ora torna al tuo posto altrimenti chiamo Erza
Natsu: *torna nell'angolino spaventato*









 
   
 
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