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Autore: leyda    30/09/2012    5 recensioni
Scott si accorge di un comportamento involontario di Stiles ogni volta che parlano di Derek...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Riflesso involontario

 

Scott sapeva di non essere spesso un grande osservatore. Non come Stiles che sembrava notare praticamente ogni cosa, pontificandoci sopra; ma era già da qualche tempo comunque, che aveva notato uno strano riflesso involontario del suo iperattivo miglior amico.

All’inizio non ci aveva prestato molta attenzione, troppo preso dal suo nuovo “problema peloso”, ma dopo non aveva più potuto ignorarlo: praticamente ogni volta che finivano a discutere di Derek, Stiles si leccava le labbra. In principio pensava fosse perché rifletteva su qualcosa di caustico da dire, ma in seguito non ne fu più così sicuro.

In effetti lo faceva anche quando parlava di Lydia, ma molto più raramente e in maniera differente.

Aveva cominciato a notare questa differenza la volta in cui Derek si era beccato il proiettile allo strozza lupo di Kate Argent: mentre il lupo era a terra in preda al dolore per il processo di guarigione, aveva visto l’amico osservarlo rapito umettandosi le labbra come se si fosse trovato davanti a qualcosa di veramente eccitante. La battuta che era seguita, infatti, non aveva saputo se attribuirla alla guarigione praticamente miracolosa o a qualcos’altro.

Il suo problema era che non riusciva a focalizzare il rapporto che c’era tra il suo migliore amico e il licantropo perché, ne era sicuro, oltre all’antipatia reciproca, tra quei due c’era dell’altro. Purtroppo non poteva parlarne con nessuno per ricevere un confronto con le sue impressioni.

Aveva persino pensato di parlarne direttamente con Stiles, ma aveva rinunciato. Inaspettatamente era stato proprio lui a fornirgli il pezzo mancante del puzzle, quando gli aveva chiesto di capire cosa Lydia provasse per lui. Al momento non era stata esattamente la sua priorità, troppo preso dalla rottura con Allison e dall’imminente luna piena, ma quando questa era passata vi aveva ripensato e aveva deciso di fare qualcosa in merito.

Per questo aveva chiesto a Derek se avesse notato qualcosa di anomalo nel comportamento dell’amico quando era con lui. Il lupo aveva inarcato le sopracciglia in un’ espressione stupita dicendogli di spiegarsi meglio e Scott, nell’imbarazzo più totale, aveva balbettato i suoi sospetti in una più o mento valida –molto meno che più, in realtà –spiegazione, lasciando interdetto il suo interlocutore per un buon lasso di tempo. Certo, Derek non era mai stato un grande oratore, ma questo silenzio gli sembrava insolito anche per uno come lui. Quando stava per andarsene, il lupo se ne uscì con un: «Vedrò di farci caso»

Mentre si allontanava, il ragazzo non era più così sicuro di aver fatto bene a parlargliene.

                                                               ***

Dopo la visita di Scott, Derek aveva avuto abbastanza tempo per riflettere su quello che gli aveva riferito riguardo a Stiles. Ad essere sinceri vi aveva già fatto caso da sé alcune volte e il nuovo licantropo non aveva fatto niente più che dargli una conferma.

Era da quando gli aveva parlato la prima volta -nella macchina della polizia, la volta in cui l’avevano fatto arrestare- che quel ragazzino umano non faceva che stuzzicarlo e sfidarlo anche solo con lo sguardo, che per la cronaca non avrebbe intimidito nessuno per via di quegli occhi da Bambi che si ritrovava.

Con il passare del tempo, Stiles non sembrava più essere molto spaventato da lui e Derek stesso, nonostante tutto sentiva che si stava instaurando una sorta di complicità che sarebbe potuta rivelarsi pericolosa, anche se sapeva che lui non era come Kate, assolutamente.

Comunque decise che avrebbe fatto di tutto per mantenere le distanze. Sennonché l’altro sembrava avesse un insano desiderio di morire che non esitava a esternare e, che una parte di lui sarebbe stato ben felice di realizzare, mentre un’altra parte –che sentiva crescere di giorno in giorno– avrebbe preferito sfruttare tutta l’iperattività e la fantasiosa capacità che aveva di cacciarsi nei guai in ben altra maniera.

                                                               ***

Derek sapeva essere sufficientemente paziente e collaborativo quando la situazione lo richiedeva: quel pomeriggio, ad esempio stava assecondando, non gli era ben chiaro per quale misterioso motivo, l’assurdo piano di Stiles, il quale prevedeva un suo parziale denudamento a beneficio di Danny che pareva potesse aiutarli.

Questo tuttavia non gli avrebbe impedito, una volta che fossero rimasti soli, di prendersi la sua meritata vendetta per averlo usato.

Danny se n’era andato, nonostante i tentativi di trattenerlo. Stiles sapeva –lo sentiva dal modo in cui il collo gli aveva pizzicato tutto il pomeriggio– che era nei guai.

Non osando alzarsi, aspettò che accadesse qualche miracolo che lo salvasse, ma quando sentì Derek afferrare la seduta della sedia per girarlo verso di sé, chiuse istintivamente gli occhi, passandosi distrattamente la lingua tra le labbra, cosa che non sfuggì allo sguardo attento del lupo.

“Ancora quella maledetta lingua! Se non la smette, giuro che gliela strappo con un morso” pensò, parte della rabbia evaporata e sostituita dal desiderio.

«Guardami.» ordino, ancora indeciso su cosa fargli.

L’altro scosse vigorosamente la testa, rifiutandosi di aprire gli occhi.

«Guardami Stiles, o sarà peggio per te» affermò con più decisione e un piccolo ringhio a confermare quanto appena detto.

Con un sussulto l’altro si affretto a ubbidire, trovandosi davanti agli occhi il tessuto nero di una delle sue magliette. Spazientito, Derek lo tirò in piedi afferrandolo per il bavero della camicia. Spaventato a morte, rifuggì il suo sguardo, temendo le atroci minacce fisiche rivolte alla sua persona, perciò preferì concentrarsi su altro, come ad esempio il sorriso sadico che si era disteso sulle labbra del lupo quando aveva sentito l’odore della sua paura.

Senza rendersene conto, aspettando la “punizione lupesca”, Stiles lo fece di nuovo e Derek decise istantaneamente che: no, non gli avrebbe staccato la lingua con un morso, visto che aveva intenzione di usufruirne anche in futuro; la vendetta per quel che l’aveva costretto a fare gliel’avrebbe inflitta più tardi.

Per il momento, infatti, preferiva continuare ad assaporare quelle labbra – spesso sarcastiche e irriverenti – il più a lungo possibile, anche tenendo conto che non si stavano certo tirando indietro.

Dopotutto l’Alpha avrebbe potuto aspettare qualche altro minuto, infondo non era ancora sera e la luna era ancora lontana.

Nel tentativo di avvicinarsi, Stiles inciampò, sbilanciando entrambi e facendoli finire sul letto mezzo rifatto quella mattina. Il licantropo non era sicuro che la cosa fosse totalmente casuale, ma preferì soprassedere, e afferrandolo per la vita compì un rapido movimento di reni portando l’altro sotto di sé.

«Non dovremmo andare?» balbettò Stiles quando scese a baciargli il collo, lasciandogli libera la bocca; imperdonabile errore, considerò tra sé e sé.

Derek sorrise, e prima di rispondergli  gli somministrò una lenta leccata proprio sulla carotide: «Non ho intenzione di mangiarti, se è questo che temi» soffiò sulla pelle diventata ipersensibile «…o forse si» aggiunse mordendolo piano alla base del collo, strappandogli un singulto strozzato che lo eccitò maggiormente.

Purtroppo, Stiles aveva comunque ragione e, seppur di malavoglia, si sollevò di scatto con un ringhio insoddisfatto.

Quando entrambi presero posto nella Jeep, erano nuovamente concentrati sulla loro missione di rintracciare l’Alpha  e possibilmente di non restarci secchi nel tentativo. Nel tragitto dalla casa dello sceriffo all’ospedale, con il liceale che cianciava senza sosta, Derek decise che tutto sommato la punizione gliela doveva ancora.

 

  
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