Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: Juliett828    01/10/2012    0 recensioni
Giu è una studentessa italiana che per un anno vivrà al liceo Dolce Amoris a New York
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nathaniel la accompagnò fino al bar. Lì Giu ordinò una cioccolata calda e si mise ad aspettare che finisse di piovere. E poi di nuovo sentì le tre vocine e le risatine, girò la testa di scatto e non vide niente, come al solito. E poi, come prima senza volerlo, ruotò il dito indice e disse: Mi piace il ciel sereno dovrebbe smettere di piovere in un battibaleno. Ed ecco che la pioggia cessò. Ovviamente Giu non si accorse della coincidenza delle sue parole con il fatto e felice si avviò verso casa sua sorridendo e saltellando. Quando arrivò a casa come al solito la trovò vuota e quindi accese il bollitore per una tazza di te e si fece una doccia calda per togliersi il bagnato della pioggia di dosso. Quando ebbe finito uscì dalla doccia, infilò l’accappatoio e andò in camera. All’iniziò tutto tranquillo e poi le risentì, quelle tre vocine, le risatine. Questa volta, ormai spaventata si buttò sul letto e iniziò a tremare >Chi siete? Chi c’è? Andatevene!< >No bambina cara non devi avere paura< Giu urlò e iniziò a guardarsi in giro girando la testa a scatti >Chi sei? Chi ha parlato?< >Siamo state noi tre bambina le tue fate madrine< E così comparvero dal nulla tre esserini piccolini. Non erano più grandi di un palmo di una mano. Un aveva lunghi capelli viola e indossava vestiti da lolita, era tenerissima. La seconda invece assomigliava a Audrey Hepburn. Aveva capelli castani raccolti sulla testa con una coroncina e indossava un tubino nero, guanti lunghi neri, occhiali da sole e un collier di perle. E l’altra, l’ultima, aveva lunghissimi capelli biondi boccolosi, grandi occhi da cerbiatto azzurro-blu e un viso dolcissimo. Assomigliava molto a Giu. >Le mie.. fate madrine?< Chiese Giu stupitissima. Poi si stopicciò gli occhi e continuò >Ma va, non è possibile, è che in questi giorni dormo poco, ormai sento le voci< >No cara bambina, siamo davvero le tue fate madrine e ora che hai compiuto quindici anni puoi iniziare a usare la magia che ti è stata tramandata dalla tua nonna!< >Mia nonna poteva fare incantesimi?< >Esattamente, era un mago< >E quindi, anche io sono in grado di farli?< >Ma tesoro mio non te ne sei accorta oggi? Ne hai fatti ben due!< >Quando ho detto quelle parole in rima.. io< >Esattamente!< >Ma non servono bacchette o robe del genere< >Si avrai una bacchetta ma prima dovrai imparare alcune regolette basi, tipo parlare in rima! Mi raccomando da adesso in poi non leggere mai una filastrocca< >Ma se io sono il mago.. voi chi siete?< >Te lo abbiamo già detto, le tue fate madrine< >Sì ma.. a cosa mi servite?< >Quando un mago nasce la nonna o il nonno che ha passato i poteri può scegliere tre virtù da donare al bambino che si presenteranno sotto forma di fate dal bambino quando compirà quindici anni e sarà quindi pronto ad essere un mago.< >E voi sareste? Che virtù?< >Io sono l’arte: cinema, musica, letteratura, disegni, sculture..< disse la piccola vestita da lolita >Io sono l’eleganza< disse la mini Audrey >E io la bellezza< disse infine la piccola bionda >Ma io sono brava in matematica.. cosa centra con voi?< >Quello lo hai ereditato da tuo papà ma non c’è nulla di magico.< >Hai altre domande< >Posso provare a fare un incantesimo?<
  
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