Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: FlooIdiot    01/10/2012    3 recensioni
1989, Berkeley (California).
Alexandra è una studentessa modello. Cosa succederà alla normale vita della ragazza dopo l'incontro con tre ragazzi mai visti prima?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1 : Turning Point?

Era Settembre del 1989 e a Berkeley faceva abbastanza freddo. Stava tornando a casa a piedi, avendo perso il pullman. Quella era stata una giornata pesante a scuola e mi ero dovuta anche fermare più del previsto.
Era l’inizio del quarto anno ed io ero la ragazza più brava dell’istituto e questo mi rendeva perfetta agli occhi dei miei genitori, erano orgogliosi di me ed erano convinti che non li avrei mai delusi. Avevo anche buoni amici, tutti ben visti anche da mio padre. Lui era un poliziotto della città di Berkeley e ci teneva che sua figlia frequentasse bravi ragazzi. 
Ad un certo punto del mio percorso, vidi tre ragazzi mai visti prima, più o meno della mia età, che erano seduti su un muretto vicino a un piccolo parco. Ridevano e scherzavano, mentre fumavano qualcosa che senza dubbio non si poteva classificare come una semplice sigaretta. Appena mi videro passare, mi osservarono da capo a piedi, continuando a ridere. Uno di loro poi, cercando di non farsi sentire e abbassando la voce con scarsi risultati, disse: “Hey ma è la figlia di quel poliziotto, il signor Cooper. Viene nella nostra scuola, credo si chiami Alexandra. Dicono sia una secchiona…”. Sentendo queste parole mi girai, mandando un occhiataccia ai ragazzi, vedendo che due di loro, tra cui il ragazzo che aveva parlato, stavano chiacchierando e ridendo tra di loro, come se niente fosse, mentre mi ritrovai lo sguardo del terzo puntato addosso. Continuai a camminare, voltandomi, dimenticando ciò che avevo sentito. Effettivamente una frase come quella non era la prima volta che la sentivo, tutti mi conoscevano perché “secchiona” e figlia di un poliziotto e a me questo dava parecchio fastidio, perché a parte i miei amici ai quali non interessava, tutti gli altri mi stavano alla larga. Fortunatamente arrivai a casa dopo qualche minuto ed entrai salutando i miei, per poi catapultarmi letteralmente in camera. Appena arrivai di sopra buttai lo zaino in un angolo, accesi la radio e mi sdraiai sul letto. Mi addormentai e mi svegliai soltanto nel momento in cui mia madre salì per dirmi che era pronta la cena.
“Alexandra, cara, è pronta la cena, vieni di sotto.” Mi disse mia mamma.
“Ok, arrivo subito.”
Mi sedetti a tavola e raccontai la mia giornata scolastica ai miei genitori. Avevo preso due A, tanto per mantenere la mia perfetta media. Come sempre i miei genitori erano contenti e si congratularono con me, io ormai ero indifferente ai miei voti.
Poi mi misi a fare i compiti, fortunatamente quelli per il giorno dopo erano pochi, così, in un’ora riuscii a finire tutto. Mi sdraiai nel letto e la mente iniziò, come sempre, a fare un giro di pensieri. Mi ritrovai a pensare a me stessa: ero contenta di avere una famiglia che mi voleva bene e dei buoni amici che mi stavano accanto, però sentivo che mi mancava qualcosa ma non riuscivo a comprendere cosa. Mi addormentai poco dopo.


Il giorno seguente, mi svegliai e mi preparai per una nuova giornata. Arrivai alla fermata e aspettai il pullman e quando arrivò salii. Non so cosa fosse successo quel giorno, ma il pullman era pieno come non lo era mai stato prima. Vidi un posto libero e mi avvicinai per potermi sedere, quando mi accorsi che nel sedile accanto era seduto uno dei tre ragazzi del giorno prima. Era proprio il tizio strambo che mi diede della secchiona.
“Ehm...pensi di sederti o vuoi restare lì imbambolata a guardarmi? Cazzo, ho solo dei fottuti capelli verdi, perché devono tutti guardarmi male?” mi chiese. Sentii delle risate provenire dai sedili posteriori, erano i suoi amici che se la ridevano non poco.
“Ehm, si scusa…Comunque non ho niente contro i tuoi capelli, stai tranquillo eh!” dissi sedendomi.
“Trè lascia in pace questa povera ragazza. E’ già tanto che si sia seduta vicino a uno come te; pensavo che papino le proibisse di stare così vicino a una testa di cazzo come te.” disse il ragazzo dai capelli biondi, quello che scoprii fissarmi il giorno prima. Trè? Che nome strano.
“Dai, Billie Joe e Trè smettetela…” disse l’altro ragazzo. Poi rivolgendosi a me disse: “Ehm…Piacere Mike, scusali ma sono degli idioti…” e mi sfoderò un sorriso amichevole.
“Ma tu che sei così gentile, come fai a girare con due idioti come questi qui? Comunque io sono Alexandra.” Ricambiai il sorriso.

Fortunatamente arrivai a scuola e trovai ad aspettarmi i miei amici, come sempre. C’erano Matt, Chris, Anne, Julie e Joe. Li salutai e ci dirigemmo verso l’entrata della scuola.
Dovevo ancora abituarmi al nuovo orario delle lezioni. Comunque, alla prima ora avevo Letteratura e come ogni anno nessuno dei miei amici si trovava nel mio stesso corso, quindi li salutai e mi diressi verso l’aula.
Entrai e sbuffai nel vedere che l’unico posto libero era vicino al biondino, “Billie qualcosa”. Com’era possibile che in quattro anni, io non l’avessi mai visto e ora me lo ritrovavo ovunque? Con poca voglia mi sedetti in quell’ultimo banco vuoto.
“Hey ragazzina!” mi disse sghignazzando. “Insomma ci si rivede…”
“E non sai quale gioia” dissi con fare ironico.
“Ragazzina, nemmeno io sono contento di avere una secchiona come te accanto”. Non gli risposi, era tempo perso rispondere a un imbecille come quello.

L’ora di Letteratura passò in fretta e anche tutte le altre ed era finalmente arrivata l’ora di pranzo. Mi recai alla mensa e feci la fila per prendere il cibo, poi mi sedetti a un tavolo, aspettando che arrivassero come sempre anche gli altri.
“Hey ciao Alex, posso chiamarti così?” vidi Mike, che si avvicinò tutto sorridente insieme al suo amico dai capelli verdi.
“Ehm…ciao Mike! Certo, Alex mi piace di più di Alexandra” risposi sorridendo.
“Volevo ricordarti che ci sono anche io, ciao eh!” mi disse testa verde.
“Ah, si…ciao anche a te.” Dissi smettendo di sorridere e abbassando lo sguardo senza nemmeno guardarlo.
“Dai, scusa per stamattina, non volevo essere antipatico. E’ solo che molti mi guardano male solo perché ho i capelli tinti di verde, a me non sembra poi una cosa così malvagia!”
“Ok, va bene. Siamo partiti male io e te! Comunque sappi che non ho nulla contro i tuoi verdi capelli” ridemmo tutti e tre. ”Hey, però voi due siete molto più simpatici del vostro amico…”
“Tranquilla anche tu mi stai antipatica!” Ecco, non finii di parlare che “Billie qualcosa” arrivò, fermandosi anche lui davanti al tavolo al quale ero seduta.
“Oh ragazzi cosa fate, venite a sedervi al tavolo o pensate di stare a parlare con questa qui?” domandò poi.
“Arriviamo!” rispose Mike.
“Scusaci, ma andiamo. Ci si vede in giro Alex” salutò Trè. Mike alzò gli occhi al cielo e mi salutò anche lui.
Subito dopo arrivarono Chris e Joe. “Alex ma come mai parlavi con quei 3 delinquenti?” mi chiese Joe?
“Ciao anche a voi!” dissi sarcastica, poi continuai “Chi? Mike e Trè? Non sono proprio delle persone normali, ma sono simpatici almeno.”
“Ma ti sei fusa il cervello? E’ brutta gente quella e poi che mi dici di Billie Joe Armstrong? Che ci faceva anche lui qua?”
“Ah così si chiama? Lui è un idiota, credo di non aver mai conosciuto qualcuno peggio di lui.”
“Infatti, non ha una bella fama. Stai attenta Alex, tuo padre potrebbe venire a sapere che parli con quella brutta gente…” mi disse Chris.
“Oh ma che palle! Mio padre di qua, mio padre di là…solo perché è un poliziotto non vuol dire che debba scegliere lui con chi devo uscire, con chi devo parlare e tutto il resto. Ho una testa e credo di essere in grado di usarla adeguatamente. Ora finiamola qui comunque..”

Arrivarono anche gli altri e chiudemmo così quella conversazione. Durante il pranzo parlammo delle solite cose, che per me iniziavano a essere noiose.
Una vocina dentro di me mi stava dicendo che qualcosa sarebbe cambiato da quel giorno e non aveva tutti i torti.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: FlooIdiot