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Autore: valeria18    15/04/2007    10 recensioni
Due ragazzi e un tramonto, quando cala qualcosa e sorge qualcos altro.. Una storia dolce, romantica...Ma che mi ha fatto riflettere parecchio quando la scrivevo. E poi...I protagonisti sono LORO 2!** Baci
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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October's sunset


Nothing last forever,

not even one marvellous

October's sunset”



Il pomeriggio non le era mai apparso così lungo.


L'ombra di alcuni aceri era l'unica alternativa allo statico paesaggio che si stagliava in quella radura.


Hermione si sedette su un muretto accavallando le gambe e ripensò tutto ciò che avrebbe voluto fare se non fosse stata lì.


La spiaggia, gli amici, ma anche solo un bel libro, le sembrarono ormai solo meravigliose utopie.


La pineta che circondava la vecchia casa di campagna era ricoperta da un manto dorato di foglie secche che volavano via con il primo soffio di vento.


La ragazza spostò lo sguardo su uno scoiattolo che si arrampicava da un ramo all'altro, e ne seguì il percorso. Quando poi anch'esso fu sparito tornò alla contemplazione del silenzio.


Era qualcosa di impressionante il modo in cui si ritrovava a non riuscire a pensare a nulla proprio quando poteva avere il silenzio e la quiete necessarie.


Il cancello tremò per qualche istante e poi si aprì cigolando, rivelandole l'immagine sorridente di Ronald Weasley.


-Ciao- le disse muovendo leggermente la mano.


Per tutta risposta lei tirò un sospiro di sollievo e si alzò andandogli incontro.


-Iniziavo a dubitare che saresti venuto-


-Sbagliavi. Io mantengo sempre le promesse-


La sua pelle era lambita da alcuni raggi di sole rosso fuoco che ne accentuavano le lentiggini. Per un attimo Hermione immaginò come dovesse essere sfiorarla, poi lasciò andare quel pensiero e lo precedette uscendo sul vialetto.


Ron socchiuse il cancelletto e le fu subito dietro.


-Non ce la facevo più a stare così a far niente- sospirò lei procedendo sempre dritto sulla stradina di campagna.


-Ho fatto il prima possibile- aggiunse Ron accarezzandosi un braccio e poi portandosi una ciocca di capelli fulvi dietro l'orecchio.


Lei fece uno strano cenno con la mano e si fermò. Sembrò indecisa per qualche attimo, poi svoltò a destra.


Lui la seguì in silenzio, notando come il sole stesse procedendo velocemente verso il tramonto.


Continuarono a camminare fin quando non furono davanti ad una rete verde, ricoperta da rampicanti ed erba incolta.

Ron guardò oltre e notò che questa circondava una sruttura sportiva abbandonata: si scorgeva un campo di calcio ancora verde,una piscina contenente acqua stagnante e un piano bar.


La ragazza seguì tutto il perimetro del reticolato e poi si diresse verso un punto non particolarmente lontano. In quel punto la rete era stata aperta e si era creato un varco più o meno grande.

Si piegò su se stessa e poi, con agilità, la oltrepassò ritrovandosi a guardarlo attraverso la rete arrugginita.


-Sbrigati, Ron!- lo incitò.


Il rosso la seguì senza tanto indulgiare e non ebbe problemi nell'oltrepassare il buco. Era sottile, poteva permetterselo.


Gli alberi frusciarono, attraversati da una folata di vento talmente forte che fece rabbrividire entrambi.


Hermione scavalcò un'altra rete, questa volta più alta e pericolosa, e si strappo un lembo della maglietta.

Ron invece riuscì a cavarsela seza troppi problemi, provocandosi solo un po' di rossore in corrispondenza dei punti delle mani sui quali aveva fatto pressione.


Alla fine furono dentro e si sedettero su un gradone alto abbastanza, da riuscire a far dondolare le gambe di entrambi.


Il sole stava tramontando proprio difronte a loro, e scompariva dietro le colline lontane.

Potevano godersi quello spettacolo senza che nessuno interferisse nella loro magica quiete.


Hermione osservava lo scomparire di quei raggi quasi catturata.

Ron osservava lei.


Gli sembrava talmente impossibile che tra loro non fosse mai successo niente in tutti quegli anni, che si chiese più volte se valesse la pena farlo accadere proprio quel pomeriggio.


-Non è bellissimo?- Chiese lei all'imporvviso, distogliendolo dai suoi pensieri.


Il ragazzo annuì e tornò a contemplare quel miracoloso incontro tra cielo e terra.


Passarono ancora pochi minuti e poi, calò la notte.

Le stelle contrastavano con il precedente bagliore rossastro, ma riuscivano a fare anche loro la loro bella figura, brillanti e nitide in quella sera d'autunno.


Hermione si alzò e scese con un piccolo salto il gradino sul quale erano seduti.

Poi, si posizionò difronte a lui che, ancora seduto, la osservava muoversi nell'ombra.


Ora erano alla stessa altezza.


-Inizia a far freddo, non credi?- chiese lei attorcigliando le braccia al proprio corpo.


Ron slegò quell'intreccio e portò le braccia di lei a stringere le sue spalle. L'abbracciò.

I suoi capelli erano profumati e gli solleticavano il collo.


Petto contro petto, sentì i battiti del suo cuore accelerare.


-Niente dura per sempre. Nemmeno un meraviglioso tramonto di Ottobre- le sussurò immerso nelle sue ciocche boccolose.


Hermione si allontanò e lo guardò negli occhi, scossa da un brivdo.


-Che intendi dire?-


-Che nonostante tutto, nessuno può impedire alla vita di andare avanti. E questo comporta la fine di molte cose. Sarebbe bello se esistesse qualcosa di eterno da gustare qui sulla terra, non credi?-


La ragazza si accigliò e poi guardò in alto, verso la meravigliosa volta celeste.


-Credi che dovremmo rinunciare a tutto questo, una volta morti?-

Sospirò, con le stelle che le si specchiavano nelle meravigliose iridi cervone.


Ron annuì e si distese sul gradino, la pelle a contatto con la pietra gelida.

Per un attimo sussultò, scosso da qualche brivido, poi osservò ancora il suo viso e si rilassò.

La sua pelle, per quanto chiara anche al sole, assumeva sembianze diafane alla luna.


Lo raggiunse muovendo solo qualche passò e si sedette accanto alle sue braccia.


-E' incantevole tutto questo. Avevo dimenticato la bellezza della notte, la sua limpida purezza- aggiunse osservando come, anche se putrida e sporca, l'acqua della piscina brillasse intensamente.


I due ragazzi lasciarono scorrere via il tempo, consci che momenti come quelli non sarebbero più tornati.

Avevano solo voglia di respirare a fondo e vivere.


-Perderemo anche questo?- Soggiunse ad un tratto Hermione.


-Questa notte? Questo momento?-


Lei fece cenno di sì con la testa.


-Forse-. Ron socchiuse le palpebre ormai pesanti e si lasciò cullare dal silenzio.


Poi, quando li riaprì, vide che gli occhi lucidi della ragazza lasciarono sfuggire una lacrima.

Con esitazione si piegò verso di lui e appoggiando la sua guancia a quella del ragazzo, gli sussurrò: -Non voglio-.


Fece per allontanarsi, ma lui la trattenne e la baciò con delicatezza. Credette di esser riuscito a bloccare il tempo, a immortalare quel ricordo nell'attimo esatto in cui le loro labbra si erano sfiorate.


-Forse però, possiamo rendere immortali le cose che amiamo. Non credi?- le soffiò tra i boccoli, e le sorrise dolcemente.


-Già- rispose Hermione chiedendosi tutt'ad un tratto, perchè le lacrimassero gli occhi.


Fine


Cari lettori,

è da tempo che non mi faccio sentire...Non perchè abbia perso la voglia di scrivere o abbia trovato siti migliori [Non tradirò MAI Efp..E' il migliore!]..

Semplicemente non ho avuto tempo di pubblicare e/o di scrivere [<--forse le due cose andrebbero invertite..Vabbè!].

Spero che la storia vi piaccia davvero, l'ho scritta dopo tanto tempo e per me è stata rigenerante.

A presto!


=Valeria18=

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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