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Autore: destinyWeb    02/10/2012    1 recensioni
Aradia sapeva che prima o poi le sue azioni le sarebbero tornate indietro, conoscendo Vriska.
Ma non si aspettava qualcosa del genere.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aradia Megido, Sollux Captor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Everydaystuck '
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"Non farlo, Aa! E' un suicidio."
"Ma che dici! Ha fatto del male a Tavros, non posso fargliela passare liscia!"
"..."
"Non preoccuparti, andrà tutto bene, vedrai."

~~

Aradia chiuse il suo portatile, abbastanza soddisfatta di sè.
Aveva sentito poco prima Terezi, e ovviamente non poteva starsene con le mani in mano mentre il suo co-giocatore soffriva per colpa di Vriska. Guardò il soffitto della sua stanza, respirando a pieni polmoni, sentendosi fiera e vittoriosa.
Gliel'aveva fatta vedere, alla CeruleanBlood! 
Eppure, c'era qualcosa che la faceva sentire giù. Una stranissima sensazione. Come se quello fosse solo l'inizio.

Il computer fece un nuovo rumore. Qualcuno la stava contattando.
Quando aprì e notò che si trattava di Vriska, non potè fare a meno di pensare che forse non aveva tutti i torti a pensare che, dopotutto, faceva bene ad avere un po' di timore.
Alzò lo sguardo, quando notò che la stava...elogiando? 
Sul serio, Vriska? Davvero pensi che sia così facile ingraziarsi una come Aradia?

AA: n0n s0n0 i0 quella a cui d0vresti chiedere scusa

Digitò in fretta quelle parole, chiedendosi se la stesse prendendo in giro. Il messaggio di risposta fu piuttosto vago, ma quando nominò il suo fidanzato ricevette tutta la sua attenzione.
Stava parlando di Sollux...? Guardò fuori dalla finestra, ma non vide nessuno.
"Ti sta prendendo in giro, Megido." disse fra sè e sè la ragazza, poco prima della disconnessione dell'altra.

Uscì dal suo Hive. Il suo Lusus subito le corse dietro: evidentemente anche lei aveva bisogno di rilassarsi. 
Per favore. Sollux venire lì, senza dirle niente? Era sicuramente un trucchetto da quattro soldi.
Alzò gli occhi al cielo. C'era qualcosa che fluttuava nell'aria...
Qualcuno...?
La Rustblood mostrò uno dei suoi più bei sorrisi, quando riconobbe la figura.
"Sollux?"
Non poteva vederlo bene, ma riusciva a capire che qualcosa non andava. 
Era strano. I suoi occhi brillavano molto, e non indossava i suoi soliti curiosi occhiali. 
Ma la cosa che la fece trasalire fu la vista delle sue labbra, colme di Mind Honey.
"...Sollux...?" disse di nuovo, con un tono quasi implorante. "...Cosa sta succedendo, Sollux...?"
Ci fu un altro suono dal suo computer, ma non potè andare a controllare chi la contattava.
E probabilmente, se tutto era andato secondo i piani, non ci sarebbe mai riuscita.

AG: Arrivederci, Megido.

~~

Sollux aprì gli occhi.
Era svenuto? O si era semplicemente addormentato? 
Non ricordava praticamente nulla di quello che era successo. Nella sua testa giravano varie immagini: il Mind Honey, Aradia, Vriska...
...a proposito, perchè si sentiva tanto appiccicoso sulle labbra? Passò una mano sulla bocca, e allontanandola notò un po' del miele che tanto temeva.
Arretrò in fretta, trasalendo, come se quella... roba potesse saltargli al collo. Abbassò lo sguardo, serrando gli occhi appena vide delle macchie rosso scuro sulla sua maglia.
Alzò di nuovo lo sguardo, quasi impaurito da scoprire a chi appartenesse quel sangue, quando il suo respiro si bloccò per qualche secondo alla vista di Aradia, accanto al suo Lusus, entrambe distese a terra, tinte dello stesso colore che aveva preso la sua maglietta.
"...Aa...?"
Si avvicinò a carponi. Non aveva quasi il coraggio di toccarla o di guardarla negli occhi. Le sfiorò appena un corno, come per sperare che saltasse in piedi, energica come suo solito.
"...Aa...! Sveglia..."
Una lacrima color giallo scuro gli solcò una guancia. Aveva stampato in viso un sorriso triste, forzato, come se credesse che tutto quello fosse uno scherzo.
"D-Dai, Aa! E'-è un buon scherzo, brava, ma ora..."
La afferrò, stringendola. Il sorriso si faceva sempre più forzato, e le lacrime non facevano che scendere.
"O-Ora basta, dai! ...Ti prego...!"
La strinse sempre più forte, cominciando ad urlare. 
"...Mi...mi dispiace...
E' colpa mia...
...Ti...Ti amo..."

Ma era tardi, ormai.


~ end ~
  
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